Il ritorno di Cristo
di H. Lindsey e C. Carlson - dal libro "Addio Terra, ultimo
pianeta", ed. Centro Biblico, Napoli (1973)
"Gli
scopi delle Nazioni Unite sono: mantenere la pace e la sicurezza
internazionali, e per raggiungere questo scopo:
prendere efficaci misure collettive per prevenire e allontanare la minaccia
alla pace."
(La carta delle Nazioni Unite, 1945)
"V'ho detto queste cose affinchè
abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto
il mondo."
(Gesù Cristo)
Sulla pietra angolare dell'edificio delle
Nazioni Unite è scritta la citazione di parte di una profezia biblica. Essa
dice:
«... essi delle loro spade fabbricheranno
vomeri d'aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la
spada contro un'altra, e non impareranno più la guerra » (Isaia 2:4).
Questo è un nobile pensiero ed è stato citato
spesso da uomini che cercano la pace per questo mondo irrequieto. C'è però un
problema nella citazione ed è per questo che crediamo
che le Nazioni Unite non porteranno mai una pace duratura al mondo. Le parole
sono state estratte dal loro contesto. Il significato
del brano ha da fare con l'epoca in cui da Gerusalemme il Messia regnerà sulla
terra e giudicherà tra le nazioni in un visibile, attuale e storico regno di
Dio sulla terra. I popoli della terra verranno al Signore in quei giorni e gli
chiederanno d'insegnar loro le sue vie. La conoscenza di Dio sarà universale
(Isaia 2:3). Questa è l'epoca per la quale Gesù ci ha insegnato a pregare nel Padre Nostro: «... venga
il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com'è fatta nei cieli »
(Matteo 6:10).
Inutilmente oggi gli uomini cercano la pace
quando respingono e scacciano dai loro cuori il Principe della pace, Gesù Cristo. Il nome di Cristo non è ricordato nella
preghiera conclusiva alle Nazioni Unite. In realtà Gesù
è stato escluso dalle premesse. L'uomo ha rigettato l'unica speranza di pace
secondo la Bibbia.
La pace è oggi a disposizione dell'individuo
che invita Cristo nel suo cuore e gli permette di regnare sul trono della sua
vita. Ma la Bibbia insegna che la pace duratura sarà
data al mondo solo dopo il ritorno di Cristo.
Ai governanti del mondo è stato detto per
mezzo di molte profezie che Dio invierà il suo Re per governare sulla terra e
stabilire un regno di pace, di rettitudine e di giustizia al posto del loro
governo empio, egoistico e violento. Gesù ritornerà
in un'epoca di catastrofe mondiale, quando l'uomo sarà ad un passo dell'autodistruzione. Gli uomini, nella loro maggioranza,
avranno completamente rigettato il vero Dio e il suo Figliuolo,
Gesù il Messia, come è stato previsto molto tempo fa
dal salmista: « I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano
assieme contro l'Eterno e il suo Unto (Cristo), dicendo: Rompiamo i loro
legami, e gettiamo via da noi le loro funi » (Salmo 2:2-3).
Nonostante i tentativi dell'uomo per stabilire
il suo governo e per scacciare Dio dal mondo, Dio stabilirà il suo Re, il
Messia Gesù, come il salmista afferma andando avanti
nella sua previsione: « Eppure, dirà, io ho stabilito il mio re sopra Sion,
monte della mia santità » (Salmo 2:6).
Molti governanti oggi pur proclamandosi
cristiani non credono che Gesù Cristo ritornerà sulla
terra letteralmente e fisicamente. Alcuni insegnano che Cristo ritorna
spiritualmente quando le persone lo accettano e dicono che questo è il senso
delle varie predizioni riguardo il suo ritorno. Altri
insegnano che Gesù un giorno ritornerà, ma studiare
ciò o parlarne è irrilevante. Questi ultimi sono peggiori dei primi, perché nel
Nuovo Testamento un versetto su venticinque ha da fare con la seconda venuta di
Cristo, e la sopravvivenza dell'umanità e il compimento di centinaia di
promesse senza condizione, fatte specialmente al residuo credente del popolo
ebraico, si basano sulla seconda venuta di Cristo sulla terra. In realtà
nell'Antico Testamento ci sono più di 300 profezie intorno alla prima venuta di
Cristo (e tutte si sono letteralmente adempiute), ma ci sono più di 500
profezie riguardanti la sua seconda venuta. Molte volte questi due differenti
temi erano mescolati nella medesima frase.
L'apostolo Pietro metteva chiaramente in
guardia sul fatto che nei giorni immediatamente precedenti il ritorno di Cristo
falsi dottori si sarebbero levati nella chiesa e avrebbero detto: « Dov'è la
promessa della sua venuta? perché dal giorno in cui i
padri (gli apostoli) si sono addormentati, tutte le cose continuano nel
medesimo stato come dal principio della creazione » (2 Pietro 3:4).
Caratteristiche del ritorno di Cristo
Subito dopo la partenza fisica di Gesù dal monte degli Ulivi e mentre ancora i suoi discepoli
guardavano fissamente verso l'alto con timore e meraviglia, fu loro fatta la
seguente promessa: « E come essi avevano gli occhi
fissi in cielo, mentr'egli (Gesù) se ne andava, ecco
due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: "Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà
nella medesima maniera che l'avete veduto andare in
cielo" » (Atti 1:10-11).
Le parole tradotte « nella medesima maniera »
nell'originale sono ancora più precise in quanto
dicono « esattamente nella medesima maniera ». Esattamente come
è partito fìsicamente, visibilmente e
personalmente dalla terra, così egli ritornerà. Così come è
partito con le nuvole, così ritornerà.
Il suo ritorno sarà personale, visibile e fisico
L'apostolo Giovanni ha detto: « Ecco, egli
viene con le nuvole; ed ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo
trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui »
(Apocalisse 1:7).
Zaccaria ha predetto il medesimo quadro 500
anni prima della nascita di Cristo: « ... ed essi (gli Ebrei credenti)
riguarderanno a me (Gesù), a colui ch'essi
hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa
cordoglio per un figliuolo unico... » (Zaccaria 12:10).
Fare cordoglio per colui che
è stato trafitto vuoi dire riconoscere Gesù che è
stato crocifisso e rigettato. Ciò richiede una drammatica apparizione personale
e fisica.
Gesù promise davanti al sommo sacerdote durante il suo
processo: «... anzi vi dico che da ora innanzi vedrete il Figliuol
dell'uomo sedere alla destra della Potenza (Dio) e venire sulle nuvole del
cielo» (Matteo 26:64).
Su questa affermazione
si basarono ufficialmente l'accusa di bestemmia e la conseguente condanna a
morte. Gesù osò presentarsi come colui
che adempiva alle due più note profezie riguardanti la venuta nella
gloria del Messia per governare la terra. La prima, pronunciata prima del 1000 a.C., è dei Salmi: « L'Eterno
(Dio, il Padre) ha detto al mio Signore (Dio, il Figlio): Siedi alla mia destra
finché io abbia fatto de' tuoi nemici lo sgabello dei
tuoi piedi » (Salmo 110:1).
La seconda del 550 a.C. circa è di Daniele: «
Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno
simile ad un figliuol d'uomo; egli giunse fino al
vegliardo, e fu fatto accostare a lui. E gli furono dati dominio, gloria e
regno, perché tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue lo servissero; il suo
dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno
un regno che non sarà distrutto » (Daniele 7:13-14).
Nessuna meraviglia se alla
corte suprema ebraica (il sinedrio) venne il capogiro. Quando Gesù
fece la sua fantastica asserzione in una frase molto chiara, delle due una: o
buttarsi in ginocchio ed adorarlo, o ucciderlo. Essi scelsero l'ultima
soluzione.
La sua venuta sarà improvvisa e sorprendente
Gesù predisse la rapidità del suo ritorno nella maniera
seguente: « Perché come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così
sarà la venuta del Figliuol dell'uomo » (Matteo 24:27).
Egli disse ancora: « E allora apparirà nel
cielo il segno del Figliuol dell'uomo; ed allora
tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol
dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria » (Matteo 24:30).
« Infatti, come nei giorni prima del diluvio
si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e
s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla,
finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta
del Figlio dell'uomo. Allora due saranno nel campo; l'uno
sarà preso e l'altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l'una sarà
presa e l'altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in quale
giorno il vostro Signore verrà. » (Matteo 24:38-42)
Egli sarà in compagnia dei santi
E' importante sottolineare
che molti riferimenti al ritorno di Cristo affermano ch'egli verrà sulle «
nuvole del cielo ». Noi crediamo che le nuvole si riferiscono alle miriadi di
credenti che in vesti bianche ritorneranno con Cristo.
In Ebrei 12:1 si parla dei credenti come di « gran
nuvolo di testimoni ». Le nuvole dunque sarebbero i credenti di tutte le epoche
della chiesa, voi e io, che ritornano in corpi immortali glorificati e che sono
stati in antecedenza rapiti per incontrare Cristo
nell'aria per l'ultimo viaggio, prima dei sette anni di tribolazione sulla
terra e della resurrezione dei santi dell'Antico Testamento (Apocalisse 19:14).
La parola « santo » indica qualcuno che è
messo a parte come possesso di Dio ed è usata per indicare tutti quelli che
hanno creduto in Cristo come Salvatore. Questa parola è spesso usata anche per
indicare coloro che accompagneranno Cristo nel suo
ritorno.
Così diceva Zaccaria parlando della seconda
venuta del Messia: « ...e l'Eterno, il mio Dio verrà, e tutti i suoi santi con
lui » (Zaccaria 14:5).
L'apostolo Giovanni parla del fatto che i
santi che torneranno con Cristo saranno vestiti di «
lino fino bianco e puro » (Apocalisse 19:14).
Giovanni spiega il perché del lino bianco: «... e (alla chiesa formata dai
credenti che sono stati rapiti) le è stato dato di vestirsi di lino bianco,
risplendente e puro: poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi »
(Apocalisse 19:8).
La sua venuta sarà accompagnata da un
giudizio terribile
Quando Gesù venne la
prima volta non fu per giudicare il mondo ma per
salvarlo. Venne come l'Agnello di Dio che diede la sua vita per togliere il
peccato del mondo. L'unica condizione stabilita da Dio era che l'uomo credesse
in Cristo come Salvatore. Oggi la porta della grazia è ancora aperta, ma
presto, quando tornerà per la seconda volta, Gesù
sarà come un leone per giudicare quelli che hanno respinto il libero dono della
salvezza dai peccati. L'uomo avrà dimostrato in maniera inequivocabile di essere meritevole di giudizio.
Secondo Zaccaria saranno
radunate « tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme ». Gli Ebrei viventi
nella zona saranno sull'orlo dell'annientamento quando Dio darà loro la forza
soprannaturale per fuggire. Allora Dio continuerà a lottare per loro e li
salverà.
I piedi di Gesù
toccheranno la terra là dove l'hanno lasciata sul monte degli Ulivi. L'istante
stesso in cui Gesù la toccherà, con un grande terremoto la montagna si dividerà in due. Il
gigantesco crepaccio risultante attraverserà il centro della montagna da
oriente ad occidente. Ad oriente partirà dalla punta settentrionale del mar
Morto e ad occidente arriverà al Mediterraneo (Zaccaria 14).
Zaccaria predice un fatto strano conseguente
alla spaccatura della terra. I Giudei credenti che si troveranno a Gerusalemme
fuggiranno verso il crepaccio invece di far la cosa più naturale e cioè quella di fuggirne lontano. Essi conosceranno questa
profezia e comprenderanno che la grande caverna sarà
aperta per loro, in modo che il Signore possa proteggerli dalla terribile
distruzione che farà cadere sulle schiere nemiche tutt'intorno.
La natura delle forze che il Signore scatenerà
in quel giorno contro gli eserciti radunati nel Medio Oriente
è descritta in Zaccaria 14:12: « E questa sarà la piaga con la quale l'Eterno
colpirà tutti i popoli che avran mosso guerra a
Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi si
struggeranno loro nelle orbite, e la loro lingua si consumerà nella loro bocca.
»
Un quadro terrificante, non è vero? Non vi viene da pensare che questo è
esattamente ciò che accade a chi è esposto ad un'esplosione termonucleare?
Il paradiso ristabilito
Il regno di Dio sarà caratterizzato da pace
vera ed uguaglianza e da una spiritualità e conoscenza universali del Signore.
Tutti gli uomini avranno a sufficienza e dimoreranno in sicurezza. La Grande
Società che i governanti umani hanno sempre promesso attraverso i secoli e non
hanno mai prodotta, finalmente sarà realizzata da
Cristo il Signore. I mansueti e non gli arroganti erediteranno la terra (Isaia
11).
Preludio all'eternità
Come è stato ricordato nei capitoli 8 e 9, Daniele ha
predetto i quattro grandi regni mondiali che saranno stabiliti nel tempo che va
dal sesto secolo a.C. fino alla venuta del Messia. Questi regni sono il Babilonese, il Medo-persiano,
il Greco e il Romano, quest'ultimo con la sua nuova
forma negli ultimi giorni. Il quinto regno mondiale, che secondo Daniele
assoggetterà la rinata forma dell'impero romano, è il regno messianico (Daniele
7:13-27).
Questo regno avrà inizio nel tempo, con
sudditi mortali (Apocalisse 20:4-6), durerà 1000 anni;
alla fine di questo tempo alcuni dei figli dei credenti venuti su nel regno
passeranno all'incredulità e daranno inizio ad una ribellione contro Cristo e
il suo governo. Cristo li giudicherà prima che la ribellione raggiunga
l'attuale livello di lotta (Apocalisse 20:7-10).
Dopo questo avvenimento
non ci sarà più storia umana con uomini mortali. Tutti gl'increduli,
sembra, saranno giudicati a causa dell'ultima ribellione condotta dall'antico
avversario di Dio, Satana. Satana sarà stato legato per mille anni, ma poi sarà
liberato momentaneamente in modo da mettere a nudo la
ribellione nei cuori increduli di quelli che rigetteranno Cristo come Salvatore
(Apocalisse 20:7-8). A questo momento tutti i mortali
assumeranno una forma immortale ed anche il regno di Dio, senza cessare
d'esistere, cambierà forma e sarà ristabilito in un nuovo cielo e una nuova
terra (Apocalisse 21).
La successione degli avvenimenti è chiara
negli ultimi capitoli dell'Apocalisse. Innanzi tutto ha luogo il ritorno di
Cristo al culmine della più grande guerra di tutti i
tempi. Poi Cristo divide i viventi fra credenti e non credenti; i non credenti
saranno giudicati e scacciati dalla terra (Apocalisse 20:1-6;
cfr. Matteo 25:41-46). Come
terzo passo, Cristo stabilisce il regno del millennio e i credenti ne sono i
cittadini con l'incarico di popolarlo (Apocalisse 20:11-15;
cfr. Matteo 25:31-40).
Quarto, alla fine dei mille anni Cristo giudica i figliuoli
che si sono ribellati e sono divenuti increduli e cancella completamente i vecchi
cieli e la vecchia terra creandone di nuovi (Apocalisse 21; Isaia 65:17; 2
Pietro 3:8-13). Questo è il destino finale di tutte le persone che sono state
redente da Cristo.
Quante volte ci siamo
chiesto come sarà il cielo? Secondo le indicazioni di brani come
Apocalisse 21 e 22 il cielo è un posto reale e
meraviglioso. Non vagabonderemo come spiriti disincarnati, suonando l'arpa per
tutta l'eternità, come alcune persone immaginano.
Vivremo in eterno alla presenza di Dio, coeredi di Cristo, come re e sacerdoti
in eterno, senza più dolore o lacrime.
Conosceremo una gioia immensa e senza fine, circondati da una terra e da un
cielo d'indescrivibile bellezza. Pensate al posto più bello che abbiate mai visto, ingranditene la
bellezza oltre la vostra capacità di comprensione, immaginate che cosa sarebbe
senza morte, malattia, ne altro malanno, e avrete una pallida idea del cielo.
La parola tradotta « nuovo » in Apocalisse 21:1 significa nuovo nel tipo e nell'ordine, e non soltanto
nuovo riguardo al tempo. Pietro descrive il processo che Dio userà per
rinnovare il cielo e la terra ora esistenti: « Ma il giorno del Signore verrà
come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e
gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le cose che sono in essa
saranno arse. Poiché dunque tutte queste cose hanno da
dissolversi, quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà,
aspettando e affretando la venuta del giorno di Dio,
a cagion del quale i cieli infuocati si
dissolveranno, e gli elementi infiammati si struggeranno? Ma, secondo la sua
promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la
giustizia » (2 Pietro 3:10-13).