STORIA DEL MOVIMENTO
PENTECOSTALE ITALIANO*
A cura del fratello Carmine Lamanna*
Definizione
di Movimento: Tendenza,
corrente o organizzazione diretta alla circolazione ed alla divulgazione di una
dottrina; processo di sviluppo di una dottrina verso forme ritenute più
perfette, evolute e maggiormente vicine alla verità. Ci auspichiamo di non
diventare mai un monumento ma
rimanere il movimento dello Spirito del
Signore! (Galati 3:2,3).
Introduzione:
Per
un esame anche succinto della storia del movimento pentecostale e del Risveglio
pentecostale, occorre necessariamente avere una visione storica e precisa.
Lidea che non siano manifestati il battesimo nello Spirito Santo con il segno
delle lingue ed i carismi dal periodo della Chiesa dellera apostolica fino
allinizio del Risveglio pentecostale, è stata tanto popolare fino a qualche
decennio fa. Da un esame approfondito della storia del Cristianesimo risulta
invece che manifestazioni dei carismi e del battesimo nello Spirito Santo,
anche se non definito come tale, si sono verificate in tutti i secoli.
La
peculiarità del Risveglio pentecostale è costituita dal fatto che lesperienza
del battesimo nello Spirito Santo col segno delle lingue è sorto prima dottrinalmente
e poi praticamente e che nellarco del secolo XX si è diffuso universalmente.
Non
pochi esempi storici mettono in evidenza che il fenomeno del parlare in altre
lingue da parte di singoli credenti, si verificò continuamente nella storia
della Chiesa, ne citiamo alcuni;
-
Tertulliano per esempio parlò dei doni spirituali compreso il
dono delle lingue che si manifestava spesso a quei tempi.
-
Ireneo (Ad. 115-202) diceva: Nelle nostre chiese abbiamo
molti fratelli che possiedono doni profetici e che mediante lo Spirito Santo
parlano ogni genere di lingua.
-
Dean Farras, parlando dei cristiani che erano perseguitati a
Roma, li descrisse, come persone piene di serenità, le quali andavano incontro
ai tormenti cantando lodi a Dio e parlando in altre lingue ossia lingue da
loro non conosciute!
-
Crisostomo (4° e 5° sec.) affermò: Al tempo degli apostoli
chiunque era battezzato parlando immediatamente in altre lingue; e nel 4°
sec. Agostino scriveva: Anche noi facciamo quello che facevano gli apostoli quando
imposero le mani su quelli di Samaria e invocarono il dono dello Spirito Santo
Si attendeva che i nuovi convertiti parlassero con lingue nuove.
-
Tra i movimenti
religiosi recenti. Philip Scaff, noto storico della Chiesa, nota che il fenomeno
delle lingue come dono dello Spirito Santo, riapparve di tanto in tanto, specie
in periodi di risveglio religioso, poiché le Scritture dovevano realizzarsi.
Esse riportano infatti: Negli ultimi tempi
(Gioele 2:28). Ricordiamo i vari movimenti quali:
a) I Camisardi,
b) I profeti
delle Cavennes francesi,
c)
I Quacqeri e Metodisti Inglesi,
d) I Readers
(seguaci di Lazarese) in Svezia nel 1843,
e) I risvegli
in Irlanda del 1859 fino ad arrivare al 20° secolo, che riporta circa 200
milioni di pentecostali nel mondo.
1.
I criteri di studio
Non
si può considerare la storia del Risveglio evangelico pentecostale senza tener
presente alcuni criteri fondamentali:
a. Riconoscere lesistenza di una corrente ideale, che lega
tutti i precedenti Movimenti spirituali dissidenti dalla chiesa ufficiale;
b. Analizzare ogni Movimento alla luce delle limitazioni
di conoscenza dottrinale del periodo in cui si è manifestato;
c. Considerare che la documentazione dei movimenti di
risveglio più antichi, giunta fino a noi
è frammentaria e non obbiettiva è prodotta da persecutori;
d. Identificare come risvegli di carattere evangelico
soltanto quelli che non elevano le manifestazioni mistiche e carismatiche alla
stregua o d'importanza superiore alla Scrittura.
Nota: due
momenti storici sono importanti nello studio del cristianesimo primitivo
perché segnarono una svolta nella vita
della chiesa, le due date sono, il 70 d.C. e il 313 d.C.
Nel 70 d.
C. Gerusalemme fu distrutta dai
Romani (cf Luca 21:20), e la chiesa di Gerusalemme cessò di esistere. Fino a
quel momento la chiesa di Gerusalemme esercitava una grande influenza sulle
altre chiese perché Gerusalemme era il cuore dell'ebraismo ed era la chiesa
dove erano presenti gli apostoli del Signore (cf Atti 8:14; 15:1-29; Galati
1:17-2:10). Essendo i Dodici gli apostoli di Gesù, é normale che la loro
presenza facesse sì che la chiesa di Gerusalemme avesse una notevole influenza
su tutte le altre chiese. Furono gli apostoli che si trovavano in Gerusalemme a
mandare Pietro e Giovanni in Samaria (Atti 8:14). Paolo, Barnaba e alcuni
fratelli di Antiochia salirono a Gerusalemme dagli apostoli ed anziani della
chiesa per trattare la questione dei giudaizzanti (Atti 15). E l'apostolo Paolo
dopo la sua conversione andò una prima volta a Gerusalemme per visitare Cefa
(Pietro) e una seconda volta, dopo quattordici anni, per esporre il Vangelo che
lui predicava alle colonne della chiesa: Giacomo, Cefa e Giovanni (Galati
1:11; 2:10). Dopo la distruzione di Gerusalemme e dopo la morte degli apostoli,
Giovanni fu l'ultimo degli apostoli a morire in Asia Minore (cf 2Giovanni v.1;
3 Giovanni v.1; Apocalisse 1:9), ogni chiesa conservava la tradizione
apostolica e aveva identico valore delle altre, come Ireneo di Lione
scrisse verso il 180 circa d.C. nella sua opera «Contro le Eresie»: «La
tradizione degli Apostoli, manifesta in tutto il mondo, può essere riscontrata
in ogni chiesa da coloro che vogliono conoscere la verità» (Contro le Eresie,
III, 3,1).
Tuttavia, Roma, capitale dell'Impero Romano e
capitale del mondo pagano di allora, acquistò via via una sempre maggiore
influenza nel cristianesimo antico, fino al punto che, da Costantino in poi, la
chiesa di Roma divenne di fatto, la chiesa più importante del Mediterraneo.
Ireneo, nel famoso e discusso passo contenuto in Contro le Eresie III,3,2,
scrive: «Infatti a questa chiesa (Roma), per la sua più forte superiorità,
bisogna che ogni chiesa si rechi, vale a dire (mediante) i fedeli che (vi
pervengono) da ogni dove, nella quale sempre da coloro che (giungono) da ogni
dove si è custodita la tradizione proveniente dagli apostoli» (traduzione di
Fausto Salvoni).
Poiché Roma era la capitale dell'Impero, aveva una
natura cosmopolita, la chiesa era frequentata da fedeli provenienti da tutto il
Mediterraneo, e per questi suoi frequenti contatti con tutto il mondo
cristiano, la chiesa di Roma esprimeva e testimoniava in un certo senso la
tradizione degli apostoli. Dunque, una supremazia dovuta non tanto a ragioni
teologiche, ma storiche, politiche e geografiche.
Il secondo
momento storico che segnò una svolta
nel cristianesimo antico, è stata la conversione dell'imperatore Costantino
(molti ritengono che Costantino non fu mai battezzato, che abbia sempre creduto
nelle divinità pagane e mantenuto la funzione di sommo sacerdote del
paganesimo!). Nel primo secolo, il cristianesimo era stato considerato un
movimento di dissenso all'interno del giudaismo, una setta giudaica, la setta
dei Nazareni (cf Atti 24:5,14). Staccatosi dal mondo ebraico dopo la
distruzione di Gerusalemme, il cristianesimo cominciò a rappresentare un
pericolo per l'Impero Romano. Le ragioni che diedero vita alle persecuzioni
furono di natura politica, sociale e religiosa; il modello di vita dei cristiani
e la loro testimonianza di fede in Gesù Cristo quale unico Signore e Salvatore
non erano compromissori o accomodanti col sistema (cf Giovanni 15:19).
Costantino con l'editto di Milano (editto, di Tolleranza) del 313 d.C., non
solo pose fine alle persecuzioni, ma favorì il cristianesimo offrendogli
ufficialmente il suo appoggio. Per Costantino, l'unità dei cristiani era una
questione politica, oltre che religiosa; ecco perché egli convocò e presiedette
il primo concilio nella storia della chiesa, il concilio di Nicea del 325 d.
C.. La sua ingerenza politica nella vita della chiesa, generalmente chiamata
cesaropapismo condizionò pesantemente il futuro del cristianesimo, producendo
degli effetti devastanti nella ecclesiologia del NT. Poco tempo dopo l'imperatore
Teodosio (381-395) riconobbe il cristianesimo come religione ufficiale dello
Stato. Quando Costantino nel 328 trasferì la sede imperiale da Roma a Bisanzio
(chiamata poi Costantinopoli), il vescovo di Roma di fatto cominciò ad essere
l'unica autorità che contava nella vita sociale e religiosa della città.
L'importanza che la città di Roma rivestiva nell'Impero, l'assurgere del
cristianesimo a religione ufficiale e la posizione in cui venne a trovarsi il
vescovo di Roma, dopo il trasferimento di Costantino a Bisanzio, fece sì che il
vescovo della chiesa di Roma acquistasse una certa supremazia sopra gli altri
vescovi.
Queste ragioni politiche sommate alle ragioni
teologiche, che di seguito esamineremo, daranno vita col tempo alla nascita e
allo sviluppo del papato. Il riconoscimento del cristianesimo a religione di
Stato portò inevitabilmente alla formazione di due gruppi di cristiani: quelli
divenuti tali, per scelta personale, per convinzione, e che passarono
attraverso la nuova nascita, e quelli dichiarati cristiani per decreto
imperiale o per essere nati in una nazione cristiana.
Dall'era costantiniana in poi si è potuto parlare in
senso geopolitico di un mondo cristiano e di un mondo non cristiano. Tale
fenomeno portò, come è facile intuire, ad un imbarbarimento della fede
cristiana; l'ecclesiologia e la soteriologia del NT furono stravolte e la
chiesa si allontanò sempre più da quelli che erano gli insegnamenti del
Vangelo, fino al punto che divenne una organizzazione irriconoscibile se confrontata
con la chiesa organismo del NT (cf Romani 12;1Corinzi 12; Efesini 4:11) Gesù
ha insegnato che nella chiesa non deve esserci chi signoreggia sugli altri (cf
Matteo 20:20-28) e che la grandezza sta nel servizio; il Signore non ha
lasciato ai discepoli dei titoli onorifici o di potere o delle cariche da
assumere, ma dei servizi da compiere (cf Matteo 18;23; Marco 10:43-45;
Filippesi 2:5-11; 1 Pietro 5:1-4).
1) Definizione: il termine risveglio è qui usato
con lo stesso significato del termine, inglese Revival e francese Reveil,
o tedesco, Erveckung, in altre parole rinnovamento spirituale in senso
evangelico. Per meglio chiarire, il Risveglio
è il risorgere nellanima o nella coscienza di un sentimento religioso sopito o
latente generato grazie ad una particolare necessità che sfocia nella ricerca della verità. (Isaia 52:1 ; 2° Pietro 1:10-13 ; 2° Cor.5:15-17).
Bisogna
interpretare il termine risveglio come rinnovamento spirituale in senso
evangelico così comè utilizzato dal mondo Anglosassone, per indicare un
insieme di movimenti dinteresse ed entusiasmo religioso proprio dellepoca
moderna. Esso deriva dal sentito bisogno di approfondire ed interiorizzare
lesperienza cristiana, meditando con molta attenzione sul valore oggettivo del
sacrificio di Cristo comespiazione per gli uomini e realizzando la necessità
di una vita di santificazione. Solitamente i movimenti di risvegli non nascono
ad opera di pastori, ma spontaneamente fra fedeli desiderosi dapprofondire la
loro esperienza. Movimenti di questo tipo possono rintracciarsi fin dai primi
secoli tra i montanisti, i catari e gli albigiesi, per poi giungere allepoca
della Riforma fra gli anabattisti, i quaccheri, fino al recente risveglio
pentecostale che ha avuto notevole successo e numerosissimi seguaci nel mondo
intero.
Storicamente si considerano veramente risvegli il
periodo legato al metodismo di Wesley, che, passando in America favorì lo
sviluppo del Great Awakening (grande risveglio), influenzato positivamente dal
pensiero teologico di Edwards.
2) Due
concetti storici di risveglio:
a) La maggioranza degli studiosi, fa
risalire lorigine dei movimenti di risveglio, al periodo in cui il termine è
stato usato ufficialmente e quindi dallo XVII° allo XIX° secolo. Nellambito
evangelico si sente spesso parlare di risveglio; con questo termine
intendiamo quei movimenti spontanei, che sorti spontaneamente hanno tentato di
riportare la fede cristiana alla purezza delle origini. Questi movimenti di
risveglio sono completamente diversi luno dallaltro, tale diversità è
determinata, dal periodo storico nel quale si sono manifestati. Possiamo a
riguardo fare un paragone tra il risveglio Valdese del XII° sec. e quello
Pentecostale del XX° sec.
b) Altri ritengono giustamente che, già prima
dellapplicazione del termine possono essere considerati movimenti di risveglio
tutti quei fenomeni religiosi di dissenso verso il cristianesimo ufficiale ed
istituzionalizzato di ogni tempo e quindi, si può risalire fino alla chiesa
post-apostolica. Piuttosto che stabilire un periodo storico preciso, il
criterio dovrebbe essere quello di considerare i seguenti principi comuni
fondamentali, contro i quali questi si contrapposero.Essi sono:
-
La
perdita del fervore e della semplicità della chiesa cristiana divenuta chiesa
di massa e non di nati di nuovo;
-
La Sacra
Scrittura non considerata più come unica, infallibile regola di fede e di
condotta;
-
La
costituzione gerarchica della chiesa;
-
La
chiamata al ministerio sostituita soltanto da corsi di studio teologico, senza
più tener conto dellindispensabile dono di Dio.
Naturalmente, questi principi debbono essere
inseriti nel quadro storico del tempo in cui i gruppi di
dissenso si manifestarono, e possono ritrovarsi nei movimenti pauperistici prima, poi in
quelli ereticali , fino al
sorgere di movimenti di risveglio veri e propri.
3) Uno schema dei movimenti evangelici di dissenso nei
secoli:
Chiesa
dellera apostolica:
Fino
alla fine del I secolo la chiesa dellera apostolica rimase fondamentalmente
fedele alla dottrina e agli insegnamenti degli apostoli, anche se già nelle
Epistole appaiono qua e là delle false dottrine.
II
SECOLO
Verso
la metà del II secolo la Chiesa era divenuta proto-cattolica avendo già
sostituito alla superiorità insostituibile della Scrittura quello della classe
dirigente con l'affermazione della
superiore autorità dei vescovi su quella Scrittura, poiché questi ultimi erano
considerati depositari dello Spirito Santo. Questo concetto si fondava sul
fatto che i vescovi erano legittimi successori degli apostoli, portatori dello
Spirito Santo e difensori della pura tradizione apostolica.
Ecco
sorgere, quindi, nellambito della storia del cristianesimo, accanto alla
chiesa ufficiale di massa, un secondo filone quello delle correnti di dissenso
che nellarco dei secoli talvolta saranno dei veri e propri movimenti alcune
volte anche consistenti, altre volte invece minoritari. Questi movimenti
rappresentano sempre, però, lanelito verso la purezza e semplicità del
cristianesimo dellera apostolica. Il primo è il Montanismo.
II. Chiesa cattolica in origine
Montanismo, sorto intorno al 170 ad opera di un certo
Montano, definito allorigine come risveglio morale. Si
trattava di puritani che volevano tornare al cristianesimo primitivo.
Esigeva
dalle aderenti maggiori austerità, penitenza rigorosa per i peccati commessi
dopo il battesimo, digiuni severi e prolungati, rinuncia totale al matrimonio e
prontezza al martirio. Successivamente si oppose ancor più strenuamente alla chiesa vigente opponendo al sistema
sacramentale quello carismatico. Credeva nel sacerdozio universale dei
credenti, aveva molti profeti e profetesse, infatti, le sue due prime adepte,
Priscilla e Quintilla, erano profetesse. Tertulliano uno dei più grandi padri
della chiesa abbracciò le loro opinioni e scrisse in loro favore. Egli affermò
che il Montanismo tornava alle posizioni del cristianesimo primitivo,
opponendo al sacerdozio gerarchico lantico ministero carismatico.
I MONTANISTI:
a) Credevano alle dottrine essenziali del Cristianesimo;
b) Si opponevano al battesimo dei fanciulli;
c) Sono stati i primi a definire la Personalità dello
Spirito Santo;
d) Hanno formulato
la dottrina della Trinità;
e) Esercitavano i carismi dello Spirito Santo;
f)
Credevano al
sacerdozio universale dei credenti;
g) Credevano nellimminenza del Ritorno del Signore;
h) Esercitavano una rigorosa disciplina morale;
i)
Credevano ai
miracoli e alle guarigioni;
j)
Liberavano
glindemoniati.
k) Il Montanismo si diffuse soprattutto in Oriente e
durò con questo nome fino al VIII secolo.
III
(Dal 3° all11°
secolo non è
disponibile adeguata documentazione storica)
Nota: esiste nella storia della Chiesa
un periodo che va dal IV° sec. d.C. fino al XII° sec. caratterizzato da un
diffuso oscurantismo religioso, perché la religione cristiana ufficiale del
tempo ha fatto si che si perdessero tutte le tracce di focolai di risveglio, attraverso la soppressione
di documenti e di testimonianze. Non sappiamo nulla di quei cristiani fedeli,
che certamente in ogni tempo, hanno avuto unaspirazione particolare per
ritornare ad una fede semplice. Dalla metà del XI secolo i Movimenti
pauperistici e popolari, che sottolineavano limportanza della povertà e di una
chiesa povera ed austera in antitesi a quella fastosa, gaudente e autoritaria
impersonata dalla chiesa romana, furono tutti considerati movimenti ereticali
perché minavano il potere assoluto della chiesa. I grandi movimenti ereticali
di questo periodo furono i Càtari e i Valdesi.
Ed ecco alcuni
frammenti storici del suddetto periodo:
III SECOLO
I Novaziani
Questo
movimento fu costituito da Novaziano, un fervente presbitero romano il quale
soprattutto sostenne la posizione dei Montanisti per quanto riguardava la
disciplina della chiesa, che riammetteva nel ministerio perfino i bigami e i
trigami. Questo gruppo, insieme con i Montanisti ed in seguito i Donatisti,
ebbe una gran diffusione nella chiesa africana e spagnola contro la
riabilitazione di quelli che avevano rinnegato Cristo, e in Frigia si unì al
rimanente dei Montanisti che sopravvisse fino al VIII secolo. Non sappiamo
molto di più perché Costantino ordinò che i loro libri fossero dati in fiamme.
IV SECOLO
I Donatisti
Presero
il nome da Donato, un vescovo. Da lui prese il nome questo movimento, che si
manifestò per tutto il IV secolo in Africa. Furono condannati dal concilio di
Arles (314), ma resistettero.
I loro
principi erano i seguenti:
a. Ritenevano la chiesa come comunità di
rigenerati;
b. Si proclamavano Chiesa di santi in
opposizione ai cattolici che chiamavano figli di peccatori.
c. Sottolineavano la santificazione
personale;
d. Applicavano una disciplina rigorosa ai
membri indegni;
e.
Resistevano alle interferenze del potere civile.
V VI
SECOLO
I
Giovinianisti
Gioviniano
(+ 412) un monaco romano, fu
lanimatore di un movimento dissidente condannato da un concilio tenuto a Roma,
nel 390, Egli ,sosteneva i seguenti principi;
a. Lo
stato di verginità consacrato a Dio nella vita religiosa non è superiore quella
del matrimonio;
b.
Coloro che sono nati dinuovo col battesimo (sic!) non possono essere
vinti dal diavolo;
c. La
pratica del digiuno e dellastinenza non crea alcun merito dinanzi a Dio;
d. Il
culto di Maria, dei santi e delle reliquie non è ammissibile.
VII SECOLO
I Pauliciani
Nel 660
sorse in Oriente un Movimento di cui si conobbe soltanto quanto affermato dai
loro persecutori. Presero il nome della spiccata preferenza per lApostolo e i
loro conduttori presero i nomi dei collaboratori dellApostolo, come Silvano,
Tito e Timoteo, preferivano chiamarsi soltanto cristiani mentre i cattolici li
chiamavano romei .
IX SECOLO
Claudio
Claudio,
vescovo di Torino (814-839), si applicò a scrivere commentari pratici su quasi
tutti i libri della Bibbia. Fu acerrimo nemico delladorazione delle immagini e
dei santi. È stato sostenuto, senza alcuna prova storica, che cè stato un
collegamento tra lui ed i Valdesi, che apparvero molto tempo dopo. Tuttavia,
considerato un antesignano del protestantesimo, in suo onore lEditrice Valdese
porta oggi il nome di Claudiana.
Il suo
credo era il seguente:
a. La salvezza per grazia e non per opere;
b. Bisogna adorare il Creatore e non le
creature;
c. Chiunque cerca salvezza da qualche creatura è
idolatra;
d. I santi defunti non vogliono essere adorati e
non possono aiutarci;
e. Farsi il segno della croce è un atto
superstizioso
X e XI SECOLO
I Bogomili
Un
movimento sorto in Tracia tra il IX e il X secolo per la predicazione di
Bogomil (Amico di Dio) si diffuse poi in Bulgaria ed in Bosnia ed ebbe anche
rapporti fraterni con i Càtari in Italia ed in Francia meridionale. La loro
dottrina era molto simile a quella dei Pauliciani.
XII XIII
SECOLI
Dalla
metà del XI secolo i Movimenti pauperistici e popolari, che sottolineavano
limportanza della povertà e di una chiesa povera ed austera in antitesi a
quella fastosa, gaudente e
autoritaria impersonata dalla chiesa romana, furono tutti considerarti
movimenti ereticali perché minavano il potere assoluto della chiesa. I grandi
movimenti ereticali di questo periodo furono i Càtari e i Valdesi.
I Càtari - deriva dal greco Katharòs= puro; d'origine
orientale e diffuso in Europa,
dallXI° al XIV° sec.
predicavano un rigoroso ascetismo.
Svilupparono in senso estremistico il dualismo religioso del pensiero di S.
Agostino, e furono pertanto accusati di rinnovare le idee dei Manichei,
Concepivano quindi il mondo come teatro della lotta incessante fra il principio
del bene, cioè della libertà interiore, della non violenza, della
spiritualità, e il principio del male cioè
della materia, della costrizione e della violenza. La nuova eresia fu
scoperta la prima volta a Colonia e a Bonn nel 1144. Era invece un movimento
spontaneo di tipo cristiano che si manifestò in punti diversi dellEuropa.
Bernardo Chiaravalle, pur essendo un loro oppositore, dovette riconoscere:
Nessun sermone è più cristiano dei loro e la loro morale è pura. Carlo
Molinier, già professore alle Facoltà di lettera di Tolosa e di Bordeaux, ha
affermato: I càtari respingono laccusa
d'eresia lanciata contro di loro; essi osservano la fede in Gesù Cristo e nel
suo vangelo. Comprendono i miracoli dal punto di vista spirituale. I loro veri
miracoli
erano la conversione a Dio delle anime, la loro liberazione dalla
servitù dei demoni, la loro rinnovata unione con lo Spirito Santo. Le
dottrine di questi càtari erano:
a) Esaltavano
la povertà;
b) Rifiutavano
la guerra e il giuramento;
c)
Rifiutavano la gerarchia, i dogmi, la croce, il
purgatorio e le indulgenze della chiesa romana.
d) Proscrissero
talvolta il matrimonio;
e) Rigido
ascetismo;
f)
Rigettavano il potere e la costrizione della legge;
Si dividevano in credenti e perfetti,. Questi
ultimi ricevevano il consolamentum, o battesimo spirituale.
Gli Albigesi. I Patarini.
Albigiesi Seguaci della dottrina dei Catari (dal greco:
puri), i quali proponevano una fede vissuta avendo una maggiore aderenza alle
Sacre Scritture. Erano propugnatori della ribellione di un angelo a Dio, che
poi li avrebbe scacciati dal Paradiso per finire sulla terra dove avevano la peculiarità di forgiare ed animare la
materia, al punto da insinuare gli angeli ribelli negli uomini poi creati sulla
terra. Questo movimento ebbe vasta diffusione dal XII al XIV secolo.
Patarini Movimento nato nel quartiere di Milano: Pataria,
ad opera di Arialdo da Carimante e Landolfo Cotta, professava una fede più
ortodossa che quella cattolica predicando contro la corruzione del clero, che,
in effetti, a Milano era dilagante, capeggiato dallallora arcivescovo Guido da
Velate.
I Pietrobrusiani
Chiamati
cosi dal loro fondatore, il sacerdote francese Pietro Bruys, arso vivo nel
1126. Il Movimento fu condannato, dal Concilio di Pisa nel 1135, ma ebbe ampia
diffusione nelle Fiandre e nella Francia meridionale. Il loro credo è il seguente:
a) Il battesimo prima delletà della ragione non è
valido. I fanciulli devono essere ribattezzati,.
b) Gli edifici ecclesiastici e gli altari sono inutili;
c) Le croci devono essere spezzate e bruciate;
d) La messa è nulla e di conseguenza rifiutavano la
transustanziazione;
e) Le preghiere, le elemosine e le opere meritorie non
hanno valore per i defunti;
f)
La Chiesa è
lassemblea dei credenti e non un edificio;
g) I canti e la musica non sono necessari, ma occorre
laffetto del cuore nella preghiera.
Coloro
che rimasero fedeli presto si dispersero tra i Càtari e gli altri movimenti del
tempo.
I movimenti di dissenso affini ai Pauliciani e
i Càtari sono stati tra i movimenti più diffusi e più noti e perciò più
accanitamente perseguitati.
.
12° - 13° secolo
- Pietro Valdo (ca.1140 - 1217) o I poveri di Lione (1170)
Pietro
Valdo nacque a Lione, era un
mercante che ebbe una crisi religiosa, caratteristica del periodo, e cominciò a
predicare la Parola di Dio. Ebbe molti discepoli che a loro volta contribuirono
alla diffusione della dottrina da lui predicata. Perseguitato e scomunicato
dalla chiesa ufficiale hanno il vanto del primo movimento di risveglio che
resiste tuttoggi. Possiamo affermare
che pur non essendo simile al risveglio pentecostale tuttavia rimane un
risveglio,. Allorigine cè la vocazione di un prosperoso mercante in Lione, il
quale a metà delle sua vita, nel 1174 sperimentò una folgorante crisi
religiosa, caratteristica del medioevo, a causa della morte dun amico, per cui
rivide totalmente la sua vita. Posto dinanzi al bel noto episodio evangelico del
giovane ricco (Marco 10:17-31)
egli decise di applicare lEvangelo alla lettera dedicandosi allaiuto dei
poveri, sia materialmente che spiritualmente. Si dedicò personalmente alla
predicazione, coadiuvato dai primi discepoli, che condividevano con lui una
vita da poveri, perciò furono chiamati i poveri di Lione.
P.
Valdo, si dedicò alla diffusione della Bibbia in lingua volgare e da semplice
laico, si mise ad annunciare lEvangelo alla gente, richiamando cosi
lattenzione sullartificiosità della struttura non biblica della Chiesa
Cattolica, con distinzione tra clero e laicato, affermando in germe lidea del
sacerdozio universale (Apocalisse 1:5-6) Lo scontro con la gerarchia cattolica, chiesa
ormai così ricca e potente, fu inevitabile e particolarmente duro, ma la
repressione non impedì al movimento di espandersi in tutta Europa. Dapprima fu
ammonito dal vescovo di Lione a cessare la sua attività di predicatore, nel
1177 fu poi espulso dalla città di
Lione. La Chiesa si preoccupò di questo fenomeno, e dopo averlo ricevuto nel
Concilio Lateranense del 1179, lo scomunicò durante il Concilio di Verona nel
1184. La sua dottrina si divulgò ben presto anche in Italia, in particolare ,
in Piemonte ed in Lombardia, oltre che in Germania e nellEuropa occidentale.
Fu oggetto di persecuzioni da parte del papato, che sferrò un duro attacco, con
Innocenzo III°, riuscendo a distruggere i suoi seguaci nel
Lionese. Una delle più cruente Crociate papali contro i suoi seguaci si
verificò nelle Valli del Pellice e del
Chisone, in Piemonte, con un
notevole bagno di sangue senza peraltro riuscire in una completa distruzione
in quanto la maggior parte della popolazione era stata catalizzata dalla predicazione Valdese. Morì
nel 1217, ma la sua predicazione lasciò un segno indelebile, tanto che i suoi
seguaci, magari non fedeli al suo rigore,
sono tuttora presenti ed apprezzati anche per la loro opera di
divulgazione culturale.
Il
loro credo era costituito dai seguenti principi:
a)
Dobbiamo ubbidire a Dio anziché agli uomini;
b)
Lautorità e luso popolare della Bibbia;
c)
Il diritto dei laici di predicare lEvangelo;
d)
I bambini erano salvati senza battesimo;
e)
Rifiutavano il giuramento, la pena di morte;
f)
Condannavano il purgatorio, le preghiere per i morti;
g)
Credevano dopo la morte a due realtà: il cielo e
linferno.
Nel III concilio Lateranense del 1179 due
Valdesi presentarono al Alessandro III la richiesta della Walter Map, nella sua
relazione riporta questa testimonianza, che a parer suo doveva essere soltanto
di scherno: Poveri loro stessi e nudi seguono un Cristo nudo. Certamente non
è possibile per loro di occupare un posto più umile, perché hanno appreso
appena a camminare. Se, li ammettiamo noi stessi saremo scacciati. Tra i tanti
nomi usati per i Valdesi i più noti sono: Poveri di Lione per quelli residenti
in Francia e Poveri Lombardi per quelli residenti in Lombardia.
Significati di alcuni nomi:
Anabattisti da: Ribattezzare movimento
protestante diffusosi in Germania nel 1521 , ribattezzavano in età adulta i neo
credenti che, erano stati già battezzati
da piccoli, nel cattolicesimo romano.
Quaccheri, movimento protestante fondato in
Inghilterra e diffuso negli Stati Uniti, che concepiva la religione come luce
interiore , e quindi sopprimeva ogni forma di culto esteriore, prescrivendo
una vita semplice e fraterna, e rifiutando ogni forma di violenza.
Pauperistici
Individui che sceglievano la
povertà quale stile di vita per migliorarsi spiritualmente.
Ereticali Individui che professavano e pubblicizzavano leresia.
Francesco DAssisi Nacque nel 1181 o 1182 ad Assisi da Francesco
Bernardone, ricco commerciante di stoffe, e da Pica, ricca nobildonna
provenzale,. Trascorse una gioventù agiata con coetanei benestanti. Fu
coinvolto, in occasioni di battaglia fra Assisi e Perugina, e fu preso
prigioniero per circa un anno. Era il 1203 quando rientrò e ricominciò la vita
di prima, ma una malattia gli diede occasione di riflettere sulla qualità della
vita, da lui condotta. Ritenne di offrire il suo braccio al papa dellepoca,
Innocenzo III°, e così al seguito di Gualtieri di Brenne partì per una
spedizione in Puglia, ma il viaggio durò solo fino a Spoleto perché sammalò.
Qui ebbe una visione che lo distolse dal proseguire. Tornò ad Assisi e di qui
decise di fare un pellegrinaggio a Roma, dove, davanti alla porta della
Basilica di San Pietro prese la sua decisione: donare tutti i suoi averi ai
poveri e ritornare mendicante ad Assisi. Giunto quivi fu avversato dal padre,
che lo denunciò perfino alle autorità, ma Francesco non desistette dai suoi
propositi e rinunciò pubblicamente alleredità paterna. Durante i primi due
anni fu avversato da tutti, poi finalmente cominciò ad avere qualche simpatia e
qualche seguace come Bernardo da Quintavalle, Piero Cattani dottore in legge,
Egidio, uomo del popolo, Sabatino, Morico, Filippo, Giovanni, Bernardo da Vida,
Angelo Tancredi, Silvestro di Assisi, fra Leone, fra Masseo, fra ginepro e
Chiara. Siamo così giunti al 1212. Il papa Innocenzo III°, forse nel timore di
uno scisma molto pericoloso per la chiesa cattolica, approvò questo gruppo di diseredati
volontari.
Nel
1213 ottennero la cappella della
Porziuncola, intorno alla quale costruirono le loro capanne di frati. Nel 1217 erano
già oltre 500 ed iniziarono a diffondere la loro dottrina anche oltre
frontiera, in Francia e Germania, dove non ebbero molta fortuna e furono
scambiati, per eretici. Tentò anche lavventura della predicazione allestero
recandosi in Egitto ed in Terra Santa, senza fortuna, perciò tornò in Italia
dove in un Capitolo convocato a Venezia
cedette il rettorato a Piero Cattani, ma non la sua autorità, che gli
proveniva dalla crescente stima popolare.
Con la nuova Regola (Regola prima) approvata anche da Onorio III° nel
1223 fu stabilito che il loro ordine fosse di frati minori. Dopo alterne
vicende di salute cagionevole, ed un girovagare inutile per curarsi, si spense
al suo ritorno ad Assisi la notte fra il 3 ed il 4 ottobre del 1226 a poco più di quarantatré anni.
I francescani. È il movimento di risveglio
religioso iniziato da Francesco d'Assisi (1182-1226) Sorse inizialmente come un
movimento pauperistico, (povertà) fino al punto che molti fino al punto che
molti storici hanno visto delle affinità iniziali tra i Valdesi ed i
Francescani. Indubbiamente era nellintenzione di Francesco d'Assisi di
proporre la semplicità apostolica, ma non manifestò la resistenza di Valdo
dinanzi al rifiuto di predicare liberamente il Vangelo, senza appartenere al
clero. In considerazione dellassoluta
obbedienza mostrata da Francesco verso le autorità ecclesiastiche, Innocenzo
III gli accordò il permesso verbale di proseguire la sua attività. Ma,
precisava chiaramente che Francesco doveva attenersi al solo esame delle questioni
dordine morale, senza alcuna facoltà di sollevare problemi drammatici. Ancora,
per non creare pericolosi precedenti nellautorizzare un laico ad unattività
di predicazione, gli conferì il diaconato e prescrisse ai suoi discepoli la
tonsura. Per quanto riguarda il francescanesimo primitivo, tutti gli
scritti agiografici su Francesco d'Assisi sono successivi al movimento
originario. Il capitolo di Pisa del 1263 decretò la distruzione delle biografie
preesistenti e fu accettata ufficialmente soltanto la Vita di S. Francesco, di Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274),
questultimo, divenuto generale dellordine francescano nel 1257 promulgò le nuove costituzioni (1260),
che combattevano lestremismo dei cosiddetti spirituali. In pratica egli fu lartefice della trasformazione
totale di quello che inizialmente era stato un movimento di rinnovamento in un
vero e proprio ordine religioso, per questo fu nominato cardinale e Sisto V nel
1578 lo proclamò dottore della chiesa.
14° - 15° secolo
Giovanni Wycliff
- I Lollardi (1324 - 1384) - Studioso inglese, iniziò la
sua ferma opposizione alla chiesa cattolica, a causa della richiesta di un
sopito tributo con gli interessi. Studiando la Bibbia saccorse dellerrata
dottrina cattolica e fu strenuo oppositore della transustanziazione, e
fondatore del movimento dei lollardi.
Giovanni Wycliff, un riformatore religioso inglese, nato nello
Yorkshire. Considerato, forse non a giusta ragione, precursore della riforma
protestante. Studioso di filosofia, legge e teologia, rivestì incarichi
importanti nel clero dellepoca oltre ad insegnare ad Oxford. Loccasione della
richiesta papale, nel 1373, da parte di Gregorio XI° di un vecchio tributo,
concordato con Giovanni senza terra, divenuto desueto (insolito) da oltre trentanni,
con gli arretrati, provocò un movimento anticlericale al capo del quale si mise
il Wycliff scrivendo anche un libro De dominio divino. In questo scritto si
proclamava che nessun potere, divino o naturale, poteva essere considerato come
definitivamente appartenente ad una persona o ad un Istituto che li detiene,
esso infatti è dato solo da Dio a condizione che le sue leggi siano
rispettate, pertanto quando intervengono
abusi esso viene revocato. Questa teoria intrinsecamente poneva il potere civile
al di sopra di quello della Chiesa, e ciò provocò processi ecclesiastici al
Wycliff, che però fu aiutato da nobili
dellepoca. Cominciò così a studiare la Bibbia, scoprendo che la chiesa era ben
lontana dalla dottrina in lei contenuta. Lo studioso richiese labolizione dei
voti monastici, dei privilegi fiscali del clero, delle decime ecclesiastiche e
la predicazione della pura dottrina delleucarestia con labolizione, della
transustanziazione.
Scrisse
molti libri, favorì la predicazione delle dottrine da lui propugnate, e da
questa predicazione, nacque il movimento dei Lollardi. Morì a causa di un colpo
apoplettico (arresto cerebrale) nel 1384.
I Lollardi ( 1370) : Termine con il quale si designava una
antica confraternita belga, poi diffusa anche in Olanda e Germania, dedita alla
cura degli ammalati, in particolare appestati, ed al seppellimento dei morti.
Erano chiamati così perché il termine alludeva al canterellare della loro
salmodia (dal tedesco lullen einlunnen), furono chiamati così tutti quei
gruppi di credenti, religiosi e laici, che si distinguevano per la loro vita di
penitenza e povertà, che in Inghilterra sidentificò con i predicanti e seguaci
del Wycliff. Le radici dei movimenti di Risveglio oltre che nel movimento
Valdese affondano nella predicazione dei Lollardi (salmodianti), dei poveri
predicatori itineranti i quali istruivano il popolo sulla Scrittura, che nel
1378 Giovanni Wycliff, il loro
animatore, aveva iniziato a tradurre nella lingua inglese.
Le sue dottrine principali sono le seguenti:
a) Rifiuto del concetto di gerarchia religiosa;
b) Rifiuto della venerazione dei santi, delle reliquie e
delle immagini;
c)
Rifiuto della
confessione auricolare;
d) La cena del Signore ha valore soltanto spirituale;
e) La Bibbia deve essere interpretata, secondo il suo
senso ovvio e letterale;
f)
La Bibbia deve
essere conosciuta e diffusa tra il popolo;
g) La vera chiesa è la comunità invisibile degli eletti:
I Lollardi subirono violente repressioni e condanne e
furono ingiustamente accusati di essere
responsabili della rivolta dei contadini inglesi del 1381 .
Giovanni Huss (1369 - 1415) - Nato a Costanza da famiglia povera, entrò nella
vita ecclesiastica frequentando verso la fine del 1300 luniversità di Praga, dove ebbe valorosi
insegnanti in Adalberto Ranconi e Stanislao di Znoymo. Dal Ronconi fu messo, in
relazione con la cappella di Bethleem, istituzione fondata per listruzione
religiosa del popolo di lingua ceca. Lo Znoymo, invece, lo istruì sulle
dottrine del Wycliff.
G.
Huss, fu consacrato sacerdote nel 1400 e fu decano della facoltà filosofica
allUniversità di Praga e predicatore a Bethleem. Si distinse per la sua
influenza nel consentire una supremazia del gruppo di studenti cechi rispetto a
quelli daltre nazioni (bavarese, sassone e polacca), che fruttò la maggiore
importanza accordata ai maestri bavaresi. Ma ben presto ebbe, detrattori e
nemici che lo danneggiarono. Lessere studioso di Wycliff e laver accettato
buona parte dei suoi scritti, pur mantenendosi più fedele alle dottrine della
chiesa cattolica, come rilevatasi dalla sua opera De Ecclesia, in cui si
distingueva dal Wycliff proprio nelle più ardite e radicali idee di
questultimo.
G. Huss,
professore universitario ispirato dagli scritti di Wycliff, sostenne lassoluta
autorità della Scrittura in materia di fede. Rifiutò il culto delle immagini,
il traffico delle indulgenze, protestò contro la corruzione del clero.
Nonostante il divieto papale predicò a Praga e nella campagne iniziando un
grande movimento di risveglio tra il popolo della Boemia.
Per
le sue teorie si presentò al concilio di Costanza nel 1414 dove invece di avere
la facoltà dillustrare le sue teorie, fu messo sotto accusa, in particolare da
Pietro dAilly e Jean Gerson. Gli furono contestati, cinquantanove punti, che
si rifiutò di abiurare, e per questa ragione, il 6 Luglio 1415 fu condannato al
rogo. Un anno dopo saliva al patibolo il suo seguace Girolamo da Praga. Ancora
oggi è considerato dai cechi martire ed eroe nazionale.
Gli Hussiti. Seguaci di Huss, ma distinti tra loro perché alcuni
accettavano la sua dottrina, ed in un primo momento consumavano lEucarestia
con ostia e calice (Calistini),
mentre altri utilizzando proprio pane e vino (Ultraquisti) . Dopo alterne
vicende un gruppo rimasto fedele alle dottrine propugnate da Huss, si ritirò
nella zona montuosa della nazione e assunse il nome di Taboriti, dai quali
sorgerà la comunità dei fratelli Boemi,
che furono in stretta comunione fraterna con i Valdesi. Nel 1500 erano oltre
centomila, da loro discendeva lattuale chiesa Boema, o chiesa dei fratelli Moravi tuttora esistente, particolarmente
dedita alle missioni. Questi nel ricordo di Huss e Girolamo di Praga, traevano
argomento per una critica accanita al papa, alla curia romana ed al clero,
provocando disordini che sfociarono in unaperta ribellione nel 1419. Morto re
Venceslao e succedutogli il fratello Sigismondo, considerato il maggior
artefice del martirio di Huss, la rivolta sinasprì, alimentata anche dalla bolla
di papa Martino V°, che proclamava una crociata contro gli Hussiti. Questi
ultimi ben presto espressero, una linea più radicale detta dei Taboriti (dal
nome della città che fondarono), caratterizzata da una profonda opposizione
alla chiesa cattolica. Essi sostenevano che il culto dovesse essere libero da
ogni fasto e ostentazione di ricchezza; come nella Chiesa primitiva
simpegnavano a realizzare la comunione dei beni, perdendosi ogni, distinzione
fra clero e credente (vedere chiesa valdese) consentendo ad ogni credente di
amministrare i sacramenti. Combatterono battaglie cruenti, ed infatti, ad opera
di Zizka sconfissero lesercito di Sigismondo. In seguito per contrasti
interni, alcune correnti, complice qualche concessione sulla celebrazione dellEucarestia
da parte della chiesa, ritornarono, seppur tollerati, in seno alla Chiesa,
lasciando ai soli Taboriti il compito di continuare ad opporsi alla chiesa,
seppur con minore efficacia. I fratelli
della Unitas Fratrum (1457).
Girolamo SAVONAROLA (1452 1498) Nato in una famiglia ferrarese
dorigine padovana, si dedicò agli studi di medicina, filosofia, musica e
disegno. Ben presto, però, in lui si manifestò la tendenza ad esprimere nei
confronti del mondo giudizi, a sfondo religioso-moralistico, rendendolo
intransigente nel combattere il male denunciando la corruzione. Nel 1474, in un
viaggio verso Firenze, maturò la decisione di entrare in un convento dordine
domenicano, considerato fin dai tempi di Dante quello più combattivo verso il
mondo corrotto. Nello stesso anno scrisse un componimento dal titolo De ruina
mundi (La rovina del mondo), in cui coglieva, in un quadro orribile, tutte le
rovine del suo tempo, e subito dopo De
ruina Ecclesiae (La rovina della
Chiesa), in cui la Chiesa, rappresentata come una vergine,aveva ormai
abbandonato Roma, a causa della concupiscenza della carne ed aveva rovinato
ogni cosa in quellambiente. Nel 1479 fu inviato, a Ferrara per intraprendere
studi teologici, dopo aver esercitato a Bologna lufficio dinsegnante dei
novizi. Nel 1482, durante la guerra fra gli estensi e Venezia, si trasferì a
Firenze dove cominciò a predicare, senza molto gradimento degli ascoltanti, che
lo giudicavano dun linguaggio troppo duro e disadorno e violento nella
gestualità. Questo mancato gradimento gli fece perdere la fiducia in sé stesso,
che ben presto riacquistò leggendo la Bibbia che gli dava ragione di combattere
il vizio e la corruzione.
Savonarola, Nel 1490 fu
chiamato a predicare alla Quaresima in Genova, e lanno successivo a Firenze da
Lorenzo dei Medici, e questa volta la sua predicazione fu così apprezzata, che
cominciando a predicare dal pulpito di San Marco, gli fu assegnato ben presto
quello di Santa Maria in Fiore, che mantenne fino alla sua morte. La sua predica
commuoveva luditorio che credeva alle sue profezie dimminenti e terribili
castighi divini. Nelle sue prediche, ben compendiate nelle sue opere Tractato
devoto e utile della umiltà e Tractato dellamore di Jesù
Cristo, condannava coloro che leggevano Aristotele, Virgilio, Ovidio,
Cicerone, Dante e Petrarca, mentre elogiava chi leggeva il Vangelo, ed in esse
si scagliava duramente contro il clero, che immerso fino agli orecchi
nellorgoglio e nellambizione, non si curava delle anime. Alcune sue prediche
circa la venuta in Italia di un certo Ciro che avrebbe debellato la corruzione,
secondo il popolo, savverarono con la
venuta di Carlo III° e del re di Francia, e gli diedero la fama di profeta.
Partecipò pure alla stesura di una Costituzione, invitato da Paolo Antonio
Sederini, dando così un taglio più democratico al governo fiorentino.Il papato
romano lo avversò non poco, ed il 12.05.1497 ad opera dAlessandro VI fu
scomunicato, ma egli non curandosene, continuò a predicare. Fu incarcerato, e dopo
alterne vicende e tre processi, fu
impiccato e poi
arso il 23. 5. 1498 .
XVI
SECOLO - RIFORMA PROTESTANTE
Un esame
particolareggiato degli eventi che condussero alla Riforma protestante esulano
dal nostro scopo. Indubbiamente, però, alcuni elementi della Riforma,
soprattutto quelli derivanti dai movimenti di risveglio precedenti ed anche
alcuni punti dottrinali essenziali chiarimenti stabiliti, hanno avuto grande
importanza per tutti i movimenti che sono sorti in seguito.
1. Martin
Lutero, (1483 1546) frate domenicano. Riformatore tedesco, è
certamente il più noto. Per quello che riguarda il risveglio, sia pure
inconsapevolmente si ricollegò aglinsegnamenti di Wycliff e di Huss.
Professore delluniversità di Wittemberg,
era stato negativamente impressionato del triste spettacolo, che davano
clero e papa durante una sua visita a Roma, e
già sentiva frullare insistentemente nella sua mente le parole bibliche:
il mio giusto vivrà per fede (Rom.1:17) , restò cosi sconvolto da questo
scandaloso mercato delle indulgenze che, il 31 Ottobre 1517 , affisse alla
porta della chiesa del Castello di Wittemberg le sue famose 95 tesi
teologiche per far vedere che la sua vera penitenza consisteva nella
contrizione interna del cuore. Leone X con la bolla del 16 Luglio 1520, lo
scomunicò. Lutero contribuì a liberare la chiesa dai tanti orpelli idolatri e
pagani. Tuttavia, dal punto di vista unicamente biblico non riuscì ad
allontanarsi completamente da tutto il complesso dottrinale cattolico romano
come la liturgia della messa, la consustanziazione, laltare principale negli
edifici di culto, lesposizione del crocifisso e listituzione episcopale.
2. Ulrico
Zwingli (1484 1531), Un riformatore
svizzero che partì dalle riforme, piuttosto che da unesperienza
interiore. Tolse quanto non era fondato sulla Scrittura. La messa cattolica,
gli altari, le reliquie, le immagini le processioni lo stesso battesimo e la
Cena del Signore furono per lui atti simbolici, i quali non danno nulla oltre
quello che ha già donato la Parola di Dio. Zwingli, sebbene avesse iniziato la
sua opera indipendentemente da Lutero, contribuì come lui allaffermarsi della
Riforma, fu Zwingli, dalla Svizzera Tedesca, che si pose apertamente contro
tutto ciò che sapesse di Cattolicesimo Romano, abolendo, dopo che il Consiglio
di Zurigo accettò per suo interessamento la riforma di Lutero (1523) , anche
tutto quanto Lutero aveva conservato. Fu anche lui come Lutero a favore della
dottrina sulla predestinazione. Nella Bibbia però non si parla di
predestinazione divina della salvezza, ma solo e sempre di predestinazione alla
santificazione e alladozione a figli di Dio di tutti coloro che
volontariamente e liberamente credono, si ravvedono e si battezzano per la
remissione dei peccati. (Rom.8:28-30 ; Ef. 1:4-5 ; Giov. 4:4-7 ; 1:11-13).
3. Giovanni
Calvino (1509 1564) Il vero
epigono della Riforma fu però Giovanni Calvino. Francese di origine, lavorò
a Ginevra, facendosi promotore di una forma più chiara e drastica di
opposizione alla Chiesa Romana: Il Calvinismo. Lidea dominante del sistema
teologico di Calvino è lassoluta sovranità di Dio., da cui viene la dottrina
della predestinazione. Biblicamente non si può accettare la dottrina di Calvino
della limitata espiazione di Cristo per i soli predestinati. (Marco 5:28;
Rom.3:25 10:13-17) . A parte linterpretazione della sovranità di Dio che non
tenne conto della libertà di scelta delluomo, Calvino riformò il culto
riducendolo allessenziale e in pratica alla predicazione della Parola, alla
preghiera, al canto dei salmi e alla Cena del Signore, celebrata quattro volte
lanno. Abolì strumenti musicali,
immagini e croci. Noto per la sua severità, stabilì regole morali intransigenti
per la città di Ginevra, incontrando opposizioni in quanto volle attuare queste regole coercitive senza
che gli individui fossero rigenerati per la fede in Cristo.
IV Il
Puritanesimo (1570-1620):
Chiesa
pura, libera dallo Stato e dalle gerarchie (Presbiterianesimo)
(La
nascita della chiesa Anglicana d'Inghilterra). Movimento nato con lo scopo di opporsi ad una forma
di compromesso fra cattolicesimo e protestantesimo propugnato dalla regina
Elisabetta. Nel 1534 in Inghilterra fu costituita la chiesa anglicana, non come
un movimento religioso di massa, ma come conseguenza del rifiuto da parte del
Papa di sciogliere il matrimonio dEnrico VIII da Caterina d'Aragona. Di
conseguenza Enrico VIII si staccò da Roma e costituì la chiesa inglese di Stato
di cui si nominò capo. Questa chiesa nazionale, che non può essere annoverata
tra le chiese riformate, ha un suo cerimoniale affine a quello del
cattolicesimo, con una costituzione episcopale che non riconosce il papato
romano. I Puritani, esiliati al tempo di Maria Tudor, di ritorno dallesilio
ricevettero importanti incarichi nella chiesa dInghilterra, che cercarono di
protestantizzarÈ ulteriormente: ma quando chiesero labolizione dei paramenti
sacerdotali, subirono lopposizione della regina Elisabetta che ordinò maggior
rigore nel rispetto delle regole. Fu così che un terzo dei pastori di Londra fu
destituito ed organizzarono il primo presbiterio a Wandsworth. Questi ultimi,
ad opera di Th. Cartwright (1535 1603), attaccarono il sistema episcopale e
la supremazia della regina sulla Chiesa.
Nel XVII secolo, Oliviero Cromwel
(1599-1658), un fervente puritano, in un momento politico che condusse ad una
durissima guerra civile, precisamente nel 1642 abbattè la chiesa anglicana
tentando di costruire una chiesa presbiteriana di Stato concedendo libertà
religiosa. Cromwel fu nominato Lord protettore. Nel 1660, però, la monarchia
degli Stuart fu ristabilita e di conseguenza anche la chiesa anglicana. Nel
1688, la gloriosa rivoluzione abbattè di nuovo la monarchia Stuart e, sotto
Guglielmo II d'Orange, nel 1689, emanò latto di tolleranza che garantiva
libertà di coscienza. Si formarono allora quattro tipi di comunità evangeliche:
i presbiteriani, i congregazionalisti, i battisti ed i quaccheri, tutti
appartenenti ai dissenters (dissidenti, i quali in antitesi con la chiesa anglicana
sostenevano il principio di una chiesa libera dallo stato e dalle gerarchie.
Tutte queste comunità furono considerate appartenenti al puritanesimo,
fondamentalmente legate al concetto calvinista in materia teologica e morale).
Essi
affermarono che lorganizzazione doveva corrispondere a quella descritta nel
Nuovo Testamento, e tutto quello che non era prescritto dalla Sacra Scrittura
doveva essere soppresso. Elisabetta reagì a questa posizione, e daccordo con
larcivescovo di Canterbury, Withgift, istituì una commissione ecclesiastica
che portò molti puritani in carcere. La persecuzione produsse unemigrazione di
massa (oltre ventimila persone) verso il Nord America, ove poter realizzare
liberamente il loro ideale. Intanto in Inghilterra dopo alterne vicende, di
tolleranza e soppressione, verso il 1670 il movimento furono soffocati,
lasciando spazio a piccoli gruppi di scarsa influenza religiosa. Il movimento
sindividuò anche con il Presbiterianesimo.
Il puritanesimo, in materia
teologica e morale di Calvino:
a. I
Presbiteriani, con una forma di governo ecclesiastico simile in tutto a
quello stabilito da Calvino;
b. I Congregazionalisti, con un governo ecclesiastico che non riconosce
alcuna autorità fuori della chiesa locale;
c. I Battisti che seguono il concetto di governo ecclesiastico
congregazionalista, ma si distinguono per il battesimo per immersione dei
credenti.
d.
I Quaccheri
o Società degli amici , un movimento spirituale il cui nome deriva dal verbo
inglese to quake, cioè tremare,
quindi i tremolanti. Essi credevano
nella luce interiore dello Spirito Santo e rimanevano nella attesa di questa
luce nel più assoluto silenzio, scossi soltanto da tremolii quando questa
rivelazione si manifestava. Vivevano una vita pura e separata da ogni forma
di mondanità e manifestavano profonda onestà nella società. Coloro che erano
dediti al commercio furono i primi a stabilire il prezzo fisso nella vendita
dei loro prodotti. Era indubbiamente un movimento spirituale fondato su
semplice predicazione biblica e la sana testimonianza evangelica dei loro
costumi, che tuttavia non riuscì a diffondersi come forse avrebbe meritato, per
il caratteristico misticismo che li distingueva. Allinizio, i pentecostali in
Italia furono confusi con loro e per questa ragione furono chiamati tremolanti.
Duramente
perseguitati nel periodo della dittatura di Cromwell, sfuggirono sotto la guida
di Guglielmo Penn ed emigrarono in America fondando, nel 1682, col sacro
esperimento, uno Stato che garantiva la pura democrazia e la tolleranza per
tutti: la Pennsylvania, con capitale Filadelfia.
XVII
SECOLO
1. Il Pietismo
Philip Jacob Spener - Propugnatore della fede personale, della serietà
della vita cristiana, dellastinenza dai piaceri mondani, favorevole alle opere
di pietà ed alla meditazione biblica. Lavorò alla diffusione dei Collegia
Pietatis, e diede vita ad opere di solidarietà sociale. Ebbe il merito dessere
precursore del metodismo.
Philip
Jacob Spener 1635 1705 fondatore del
Pietismo nellambito della chiesa luterana. Richiamò i credenti ad una
riforma di spiritualità Il pietismo fu un movimento religioso tendente a
rinnovare il protestantesimo tedesco da una vita esteriore troppo formale,
rigida e dogmatica. Pose laccento sullo sviluppo di una calda fede personale,
sulla serietà della vita cristiana, lastinenza dai piaceri mondani, la
coltivazione delle opere di pietà, la meditazione biblica ed il sacerdozio dei
laici. Nato per linfluenza di un pastore francese, Jean Labadie, si diffuse
nella Germania nord-occidentale, dove emerse la personalità di G. Tersteegen,
che fu autore di inni famosi. A seguito di questi primi spunti, sinserì
lopera dellalsaziano Spener, influenzato dal Labadie e dallopera del mistico
Arndt, che sincaricò del rinnovamento della Chiesa Evangelica. Furono così
istituiti dei Collegia Pietatis, conventicoli in cui i credenti più pii
discutevano, a scopo dedificazione, i sermoni domenicali. Nellopera Pia
desideria,(1675) Arndt, constatato limpoverimento spirituale della chiesa
evangelica, propugnava un rinnovamento sintetizzato in sei punti: a)studio
della Bibbia, b) sacerdozio dei laici, c) preferenza dellazione
rispetto alla teoria, d) rinuncia alle dispute dottrinali, e)preparazione
biblico-edificativa dei pastori, f) predicazione edificante e non
dottrinale.
Spener
lavorò alla diffusione dei Collegia Pietatis e alla creazione del centro
universitario pietista di Halle. La sua
opera fu proseguita da August Herman Franche, che si dedicò al progresso degli
studi biblici, mettendo a punto la prima rivista di esegesi biblica
Observationes Biblicae. Diede vita ad opere sociali evangeliche con
listituzione di scuole per i poveri, orfanotrofi, librerie, tipografie ecc.
Promosse con vigore opere missionarie. Il Pietismo ebbe fra i suoi vanti quello
di dare spunto ad altri movimenti, fra cui la nascita del Metodismo.
Principi fondamentali del Pietismo
1. Maggiore
diffusione e conoscenza della Bibbia;
2.
Maggiore impegno dei laici nelle comunità;
3.
Esercizio delletica personale evitando polemiche inutili;
4
Predicazione del ravvedimento e conversione personale;
5. Riunioni private senza trascurare lattività
della chiesa.
2. I
Camisardi, o profeti delle Cevenne
Quello
dei Camisardi era costituito da un gruppo di Ugonotti (Presbiteriani) che
resistettero contro la revoca delleditto di Nantes (1865) che impediva la
libertà di culto dei protestanti. Si nascosero sui monti delle Cevenne e
continuarono a riunirsi e tra loro si manifestarono profezie e altre lingue.
Contadini e bambini profetizzavano in corretta lingua francese per ispirazione
dello Spirito Santo. La persecuzione continuò e dei profughi camisardi si
rifugiarono in Inghilterra nel 1706 e fondarono una comunità a Londra. Il
risveglio si diffuse in altre parti della Gran Bretagna e nella Slesia (Polonia
o Cecoslovacchia).
XVIII SECOLO
Nicola Ludovico Zinzendorf (1700 -1760) Esponente del pietismo, si sentiva vicino a Lutero nella dottrina
della salvezza per fede. Scrittore dinni religiosi ed ispiratore di una sobrietà
religiosa. Fu tra i primi a pensare allevangelizzazione dei popoli pagani.
Egli fu capo dei Fratello Moravi (Ernani). Cresciuto nel clima più caldo del
pietismo, era sostanzialmente luterano nella teoria della salvezza per fede,
salvo che per lui gli elementi sentimentali della fede prevalgono su quelli
dottrinali. La fede nel valore salvifico della morte di Cristo si trasforma in
una contemplazione, talvolta esaltata, del sangue e delle piaghe di Cristo.
Inoltre, la dottrina della Trinità si stempera in una sconcertante familiarità
con il divino. Fu un rinomato autore dinni religiosi, ed efficace ispiratore
di una sobrietà religiosa. Si stabilì nel suo possedimento di Berthelsdorf dove
si dedicò interamente allattività religiosa, e prese in mano lorganizzazione
civile e spirituale di rifugiati, tanto che il luogo fu chiamato, Herrnhut
(protezione del Signore). Viaggiò molto diffondendo il suo movimento in Europa
ed America.
1. I Fratelli Moravi.
Questo
fu un vero e proprio movimento di risveglio evangelico fondato dal Conte Nicola
Ludovico Zinzendorf (1700-1760) il quale introdusse in Sassonia, i principi del pietismo e
costituì a Herrnut una comunità di risvegliati, formata da profughi boemi e
moravi che fu prima chiamata dei Fratelli Hernuti o della Unitas Fratrum, meglio conosciuta come i Fratelli Moravi i quali in
attuazione della religione del cuore svolsero una vasta opera missionaria nel
mondo.
2. Il
Metodismo: Giovanni Wesley (1703-1791), Carlo Wesley (1707-1788) e Carlo
Whitefield (1714-1770), avevano costituito il Circolo Santo (Holy Club) ed i
membri furono soprannominati metodisti. Giovanni e Carlo Wesley partirono
inviati da una società missionaria per evangelizzare glindiani dAmerica.
Durante il viaggio di andata sulla loro stessa nave furono colpiti dalla calma
e serenità di un gruppo di Fratelli
Moravi i quali nel corso di una tempesta continuarono a cantare inni a Dio.
Tornati in Inghilterra senza aver visto alcun successo nella loro missione,
entrarono in contatto con una comunità Morava di Londra e ambedue i fratelli
scoprirono di aver bisogno soltanto di quella fede che salva. Carlo si
convertì qualche giorno prima di Giovanni, il quale il 24 maggio 1738 ore
20,45, ascoltando un sermone sullepistola ai Romani sentì che il suo cuore si
scaldasse stranamente e che si confidava in Cristo solo per la salvezza, che
i suoi peccati erano tolti e che era salvo dalla legge, dal peccato e dalla
morte.
Giovanni,
ministro della chiesa anglicana, qualche giorno dopo la sua conversione predicò
il suo primo sermone sul testo Voi siete salvati per grazia mediante la fede
(Efesini 2:8). In seguito Wesley e Whitefield si divisero sulla predestinazione
(Whitefield seguì pienamente il calvinismo di Zinzendorf). Durante il risveglio
metodista si manifestarono ripetutamente le lingue. Wesley stesso credeva che
i doni dello Spirito , praticamente scomparsi si sarebbero manifestati appieno
in una Chiesa ristorata.
3. Fratelli Hernnuti: Giovanni Wesley (1703 - 1794) - Carlo Wesley e Whitefield (1714- 1770)
Giovanni Wesley Fondatore del movimento detto Metodismo. Avviato dal
padre, pastore anglicano, alla carriera ecclesiastica, studiò presso la Christ
Church dOxford. Ad Oxford poi tornò per gli studi universitari, dopo aver
fatto da assistente pastore al padre. Qui organizzò un gruppo di studenti
avviandoli allo studio del Nuovo Testamento in greco ed incitandoli ad una vita
di pietà ed ascetismo, come digiuno ed opere di carità. I suoi gruppi vennero
chiamati Holy Club (il santo club) o Bible Biggots (i bigotti della Bibbia), ed anche
Methodists,(per la loro regolarità nella lettura biblica) nome poi
rimasto al movimento iniziato da Wesley. Del gruppo faceva parte suo fratello Charles e Georges Whitefield. Negli
Stati Uniti insieme a Charles ed al Whitefield, fondò la società per la
diffusione del Vangelo. Tornato in Inghilterra, dopo aver avuto un
caratteristico incontro con i Fratelli Moravi o Boemi, decise di fondare la
società dei Metodisti, il 1° maggio del 1738, che sorta come movimento di
risveglio religioso da inserirsi nella religione ufficiale degli Anglicani,
ebbe una diffusione autonoma perché non accettata da questi ultimi. In seguito
lo stesso Whitefield, in dissenso
sulla predestinazione e, daccordo con i calvinisti, creò ad un nuovo movimento
metodista di tipo calvinista.
V. I Metodisti in Inghilterra e in America -
Jonathan Edwards (1703-1758)
Il
Primo Grande Risveglio (1736-1742) USA.
Questo
primo grande Risveglio negli Stati Uniti ebbe come figura principale il
predicatore Jonathan Edwards, e sollevò unondata di fervore nella sua comunità
e ben presto il risveglio si diffuse, non senza ostacoli tra coloro i quali
affermavano che lemotività era in contrasto con la fede. Edwards sostenne una
fondamentale concezione della conversione secondo la Scrittura che non fu
soltanto intellettuale, ma emotiva e coinvolse la volontà al punto che avviene
una vera trasformazione del credente.
Jonathan EDWARDS Precocissimo, alletà di dieci anni scrisse un trattato sul materialismo
ed a dodici un contenente osservazioni naturistiche sui ragni. A tredici anni
entrò nello Yale College dove si diplomò a soli diciassette anni. Siscrisse
subito dopo allIstituto New Haven da cui a diciannove anni ne usciva ministro
di culto. Si trasferì a New York dove predicò per breve tempo in una chiesa
presbiteriana. Alletà di ventuno anni fu assunto come insegnante allo Yale
College dove si trattenne per due anni. Nel 1727, a ventiquattro anni, divenne
ministro nella chiesa congregazionalista di Northampton (Massachusets) dove
conobbe la donna che divenne sua moglie, Sarah Pierrepont, che fu sua fedele
compagna ed ispiratrice. Iniziò la sua eccezionale esperienza religiosa, di cui
si parla, in un suo diario Personale
Narrative, compendiando i suoi
principi ispiratori in 70 risoluzioni di grande effetto spirituale. Suo scopo
principale era quello di riportare le chiese puritane alla purezza primitiva ed
alla moralità calvinista. Il suo appello si rivolgeva però, soprattutto al
sentimento dei fedeli, da lui ritenuto come linsostituibile protagonista
nellincontro con il divino. Laccento da lui posto sullesperienza religiosa
individuale e diretta suscitò due moti di risveglio, nel 1735 e nel 1740-42,
che egli narrò e difese in nei suoi scritti: Narrative of Surprising Conversions (Narrazione di conversioni
sorprendenti) e Distinguishing Marks of a
Work of the Spirit of God (I segni distintivi dellopera dello Spirito
Divino) ed infine Thuoghts on the
Revivals (pensieri sui risvegli). Il suo individualismo religioso
(esperienza personale) gli costò lopposizione dei calvinisti tradizionali che
lo costrinsero alle dimissioni nel 1750 e lanno successivo a lasciare
Northampton per Stockbridge, uno sperduto
posto di frontiera. Qui si adoperò con impegno alla cura della chiesa del
villaggio ed allevangelizzazione fra gli indiani, continuando a scrivere
diversi trattati di teologia :Inquiry into the Modern Prevailing Notions of Freedom
of the Will Indagini sulle prevalenti attuali concezioni sul libero
arbitrio -; The Great Christian
Doctrine of Original Sin Defended Difesa della grande dottrina
cristiana del peccato originale; The
Nature of true Virtue (La natura della vera verità). Morì alletà di sessantadue anni, nel 1765,
poco dopo essere stato nominato preside del College di Princeton.
Il XIX
secolo può essere considerato il secolo doro dei risvegli evangelici in varie
parti del mondo e diretti precursori del Risveglio Pentecostale del XX secolo.
1. IL
RISVEGLIO IN GRAN BRETAGNA
a. La
Società Biblica Britannica e Forestiera (1804)
Questistituzione
per la diffusione mondiale della Scrittura in tutte le lingue del mondo è stata
parte del Movimento di Risveglio della Gran Bretagna. Iniziata dietro il
suggerimento di un predicatore metodista del Galles, in quanto mancava
unedizione popolare della Bibbia in Gallese, la società interdenominazionale
si propose di pubblicare una versione della Scrittura senza note e commenti,
in quanto, nello spirito del Risveglio, si credeva nellefficacia della pura e
semplice Parola di Dio. La SBBF di Londra pubblicò nel 1808 la prima
edizione del Nuovo Testamento di G. Diodati da diffondere tra gli esuli
italiani.
b. I
Metodisti primitivi (1810). È un gruppo
che si distinse per lo zelo evangelistico esprimendo così il metodismo delle
origini, e particolarmente interessato in riunioni di risveglio sotto le tende
ed i Cottage meetings (Riunioni domiciliari)
e raggiungevano soprattutto gli strati delle zone rurali e popolari. In
pratica sono parte di quel grande Movimento di Risveglio spontaneo e non
organizzato che fu il Movimento di Santità.
c. Edward Irving (1786 - 1875) Teologo protestante partecipò alla fondazione
della Chiesa Cattolica Apostolica. La liturgia di questo movimento è molto
vicina a quella cattolica. Le chiese sono rette, da angeli, affiancati da
sacerdoti e diaconi. Il suo nome è legato alla Chiesa cattolica apostolica alla
cui fondazione partecipò. Gli adepti di questo movimento, chiamati anche
Irvingiti o Irvingiani, professano una dottrina millenaristica e propugnano il
ritorno alla chiesa primitiva.
La
Chiesa Cattolica Apostolica (1822) ha le sue origini dalle conferenze sulle
profezie bibliche, tenute da Henry Drummond (1786-1860) nella propria casa. Nel
1822 Edwards Irving, pastore di una comunità della Chiesa di Scozia, richiamò
lattenzione con i suoi sermoni nei quali ribadiva lidea che la chiesa degli
apostoli con le sue strutture ed i suoi doni spirituali costituiva il modello
della chiesa cristiana, fino allimminente seconda venuta di Cristo.
cominciarono a manifestarsi durante i culti il parlare in altre lingue, visioni
e profezie. Proprio per una pseud. profezia, il Drummond, cominciò ad
allontanarsi dalla sana dottrina affermò che in attesa del ritorno di Cristo
dovevano essere di nuovo eletti, dodici apostoli. Essa riconosce per capi i
dodici apostoli scelti fra i suoi primi fondatori (vi è escluso lo stesso
Irving), la cui predicazione avrebbe dovuto preparare il mondo al secondo
Avvento, o Parusia, tuttora profetizzato come imminente dagli Irvingiti. Conta
poche migliaia di adepti in Inghilterra e negli Stati Uniti. Da una scissione
nel suo seno è nata la chiesa neo-apostolica.
Altre
forme liturgiche sempre più vicine al cattolicesimo allontanarono dalla purezza
evangelica il risveglio iniziale dIrving, il quale non ebbe mai grande
influenza sul movimento e morì nel 1834. Con la morte dei dodici apostoli
questo gruppo andò in crisi.
d. Assemblee dei Fratelli (Plymouth Brethern) 1831
Assemblee dei Fratelli(Plymouth Brethren)1831:
piccoli gruppi spontanei di evangelici nati di nuovo, che desideravano
ricondurre il culto e la comunità alla semplicità della chiesa apostolica, in
antitesi con le denominazioni esistenti, senza ministri riconosciuti o eletti,
con una forma di rigido congregazionalismo, si radunavano per la meditazione
della Scrittura e la semplice celebrazione della Cena del Signore. Nel 1831
presero il nome di Plymouth Brethren dalla comunità inglese modello che
svolse una grande personalità del mondo evangelistico italiano, che furono poi
gli animatori del risveglio in Italia delle Assemblee Cristiane dei Fratelli,
il Conte Piero Guicciardini(1808-1886) e Teodorico Pietrocola
Rossetti(1825-1883).
e. John
Nelson DARBY Massimo esponente della Chiesa dei fratelli di
Plymouth, così chiamati dal centro ove sorse la comunità, propugnava la
distruzione delle chiese corrotte piuttosto che la loro riforma. Desideroso di
custodire la vera dottrina evangelica con unaustera morale, nellattesa della
fine. Coinvolto in dispute interne al movimento, si schierò con i fratelli
stretti in antitesi con i larghi. Movimento il suo, considerato di coerenza
dottrinale.
Dopo
aver iniziato gli studi di legge, decise a seguito di una crisi spirituale di
dedicarsi al pastorato nella Chiesa dInghilterra. Notando che la situazione in
questa chiesa era insoddisfacente, giunse a conclusioni, molto critiche sulle
istituzioni ecclesiastiche nel loro insieme. Piuttosto che cercare di riformare
le chiese corrotte fin dai primi secoli, cercava di distruggerle, portando esse
abusivamente il nome di Chiesa. I veri credenti, invece, devono unirsi in
gruppo fraterno, in cui si custodiscano la vera dottrina evangelica, una morale
austera ed una viva pietà cristiana, nella attesa della fine. Questi pensieri
gli permisero di entrare a far parte del gruppo dei fratelli, che si era
costituito in Gran Bretagna, e ben presto ne divenne un esponente molto
influente. Viaggiando favorì la diffusione del movimento nel mondo, soprattutto
nei paesi anglosassoni, Francia e Svizzera.
Più
tardi egli venne coinvolto in dispute interne del movimento e si schierò con la
corrente più rigida, meno favorevole allapertura verso altri movimenti
evangelici: questa corrente prese il nome di darbysti o fratelli stretti e
sussiste tuttora a fianco dei fratelli larghi. Nonostante la divisione, il
movimento può essere considerato di una tenace vitalità e di unintransigente
coerenza dottrinale e morale.
f. I
Fratelli Darbisti (1845). John
N.Darby, irlandese, già ministro della chiesa anglicana, si avvicinò,
allAssemblea di Plymouth divenendo ben presto uno dei fratelli più in vista.
La sua forte, personalità, la sua cultura, la sua abilità di predicatore, la
sua vita austera ed ascetica lo spinsero ad assumere posizioni estremiste
diffuse anche nel continente. Le sue teorie millenaristiche, ma soprattutto la
sua idea dellapostasìa della chiesa, che dopo gli apostoli in pratica non era
più esistita, il suo spirito polemico e la sua grande attività di scrittore
accompagnata dalla pretesa di imporre agli altri le sue opinioni, lo fecero
entrare in dissidio con gli altri dirigenti del movimento. Nel 1845 si verificò
una scissione e si formarono le Assemblee Darbisti o dei Fratelli stretti
(Exclusive Brethren) che produsse conseguenze anche tra i Fratelli italiani,
creando una decina di gruppi molto piccoli e spesso divisi tra loro.
g. Esercito
della Salvezza
Guglielmo Booth (1829 - 1912) Fondatore
dellorganizzazione filantropico religiosa Salvation Army (Esercito della
Salvezza). di provenienza metodista. Organizzò il movimento come lesercito, e
si preoccupò di predicare ovunque, non chiamando i peccatori, ma andando loro
incontro.
Separatosi
dalla chiesa metodista, della quale era pastore, si stabilì a Londra, e
cominciò a predicare tra il popolo. Iniziò
unopera evangelistica nella Est End di Londra, la zona più povera e depressa
della città. Iniziata nel 1869 come La Missione Cristiana (The Christian
Mission) nel 1875 assunse il nome di Esercito della Salvezza (Salvation Army),
con divisa quasi militare e caratteristica organizzazione, per avere accesso a
quella zona dove altri predicatori non
erano accetti. Allevangelizzazione unì lassistenza ai bisognosi ed il
servizio sociale. Raccolto un gran
numero di seguaci diede allorganizzazione un impronta militare. Uno dei
risultati importanti ottenuti dalla sua opera fu lopposizione alla tratta
delle bianche. Fu aiutato attivamente dalla figlia Evangeline.
Guglielmo Booth assunse il titolo di generale, ancora
oggi in uso per il dirigente del Movimento internazionale. LEsercito della
Salvezza giunse in Italia nel 1888, attualmente, conta venti centri e svolge
soprattutto opera di carattere sociale ed assistenziale.
h. Charles H. Spurgeon
(1834-1892). Notissimo predicatore del risveglio in Inghilterra, prolifico
autore. È stato chiamato, il principe dei predicatori per la sua oratoria
ispirata che ha condotto al Signore migliaia di persone. La sua attività di
predicatore indipendente da qualsiasi chiesa e la sua visione dottrinale
continua ancora oggi con la produzione in tutte le lingue dei suoi scritti di
carattere edificante. È stato giustamente definito il principe dei
predicatori. Chiunque abbia avuto il privilegio di leggere qualche suo
sermone, non può fare a meno di riconoscere che tale appellativo non è
esagerato.
Il suo
ministerio durò quarantadue anni, e non è esagerato affermare che ebbe del
miracoloso per limpatto con il mondo evangelico, in un periodo storico e
politico molto complesso. Tra laltro, linfluenza esercitata come predicatore,
scrittore, oratore e poeta, ha superato tutte le barriere denominazionali, e
perfino coloro che non concordavano con alcuni punti della sua teologia
dovettero riconoscere di trovarsi dinanzi ad un ministerio unto da Dio.
Quando
terminò la sua vita, molti affermarono che un principe era caduto in Israele. È
stato descritto come lultimo dei puritani, e in questa frase è descritto
luomo, la sua fede, il suo carattere e la sua opera, perché il più gran
predicatore, era poco moderno nelle sue convinzioni.
Molti
hanno cercato di descrivere la sua grandezza con la penna, senza peraltro
riuscirvi. Per la forte e viva fede, per il sentimento di profonda benevolenza,
che furono le sue più spiccate caratteristiche, continuerà a sopravvivere
quando molti dei suoi competitori saranno scomparsi.
i. Il Movimento Evangelico Anglicano
(Evangelical Party) Movimento sorto poco più di due secoli or sono, in
opposizione alla Chiesa Anglicana di Stato. (Gli anglicani sono una via di
mezzo fra cattolici e protestanti che riconoscono come capo spirituale la
regina o il re inglese). Gli evangelicals, influenzati dal metodismo, amavano
la semplicità rituale, lazione missionaria e le crociate sociali e ad opera di
questi si ottenne labolizione della schiavitù (Wilbelforce), la legge sulle
dieci ore di lavoro (Shaftesbury) e la fondazione della maggiore società
missionaria anglicana (Church Missionari Society, nel 1799 o società
Missionaria Anglicana C.M.S.).
2. IL RISVEGLIO IN SCANDINAVIA
Le quattro
nazioni, Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia, che formano i Paesi
scandinavi, furono tutte fortemente influenzate dal pietismo, dal movimento dei
Fratelli Moravi ed anche dallevangelismo anglosassone.
I Risvegli più noti sono:
a. Il Risveglio Haugeniano. In Norvegia degno di nota fu il Movimento
Haugeniano, fondato da Hans H.Huge (1771-1824). Cresciuto in una semplice ma
pia famiglia di contadini evangelici, nel 1796, mentre lavorava nei campi e
cantava un inno evangelico, fece una profonda esperienza con Dio che mutò la
sua esistenza e cominciò a predicare lEvangelo tra il popolo esortando al
ravvedimento e al rinnovamento della vita. Fino al 1804 diffuse in tutta la
Norvegia ed in Danimarca il suo messaggio di risveglio radunando un gran
popolo. Fu imprigionato dal 1804 al 1811 e a seguito di un lungo processo fu
condannato a pagare una multa.
b. Il Risveglio Laestadiano. Questo movimento
iniziato da Lars Levi Laestadius (1800-1861) si manifestò inizialmente con un
risveglio in Lapponia, risolvendo malessere sociale conseguenza soprattutto
dellalcolismo. Questo messaggio conversione cristiana si diffuse soprattutto
nella Finlandia settentrionale e in Svezia.
c. Il Risveglio dei Ropares. In Svezia sorse nel 1842 un risveglio popolare
simile a quello haugeniano chiamato dagli avversari dei Ropares (urlatori) per
le loro espressioni di lode ad alta voce. Fu un movimento spontaneo di
risveglio che permetteva la predicazione a tutti i credenti per richiamare al
ravvedimento e alla conversione secondo lEvangelo. Questo risveglio fu
osteggiato dalla chiesa nazionale e molti di questi dissidenti furono spinti ad
emigrare negli Stati Uniti, preparando così la via ad altri movimenti di
risveglio successivi.
d. Lunione Missionaria di Orebro. Nella Svezia centrale nella città di Orebro, nota
come sede di molte iniziative di carattere religioso,sorse nel 1892 per
iniziativa del pastore battista John Ongman (1845-1931), lUnione Missionaria
di Orebro (Orebro Missionsforening) con fervore evangelistico e con attività
missionaria in Svezia, Brasile, India, Congo, Cina e Giappone. Questo movimento
legato allAlleanza Missionaria Cristiana (CMA) di cui ha in comune i principi
dottrinali, costituì anche la Orebro Missionsskolan(Scuola Missionaria di
Orebro) frequentata da molti studenti che allinizio del Risveglio pentecostale
in Svezia divennero missionari e molti altri noti pastori delle comunità.
Questo movimento come la CMA degli Stati Uniti, ancora attivo soprattutto
nellattività missionaria estera.
3. IL RISVEGLIO IN GERMANIA
Il risveglio nella Germania meridionale, nel
Wuttemberg, è particolarmente importante ai fini del nostro studio. Nel 1845
Johann Cristoph Blumhardt (1805-1880) fu guidato da Dio nel sottolineare la
realtà della guarigione divina mediante la fede in Cristo di malattie fisiche e
mentali. A Mottlingen, dovera pastore, si riunirono ben 145 comunità per un
raduno fraterno. Lasciato il pastorato, Blumhardt fondò un centro a Bad Boll,
dove oltre a predicare questo aspetto del risveglio, annunciava che era
cominciato un tempo di grazia in cui erano ripristinati i carismi del tempo
apostolico e Gesù Cristo manifestava la sua vittoria sul male mediante la
guarigione. Era questa lanticipazione di un ultima e definitiva manifestazione
di grazia, in cui si sarebbe compiuto il ritorno di Cristo.Lopera è stata
continuata dal figlio di Blumhardt, recentemente scomparso.
4.
IL RISVEGLIO IN
SVIZZERA
a. Il risveglio del Borg du Four di Ginevra (1817)
Il
Risveglio del Bourg du Four di Ginevra (1817).A Ginevra, la venerabile
Compagnia dei pastori e lAccademia di Calvino avevano perduto lortodossia
evangelica e avevano accettato il socinianesimo che rifiutava la Trinità, la
divinità di Cristo ed altre dottrine fondamentali dellortodossia cristiana.
Contro queste tendenze si formò un gruppo di studenti che accettarono
linsegnamento di Roberto Haldane(1764-1842), una personalità del risveglio
scozzese che tra le altre dottrine fondamentali della Bibbia, sosteneva
lispirazione verbale della Scrittura. Il risveglio prodotto dalla predicazione
di Haldane ed altri produsse la costituzione della Free Church of
Scotland(Chiesa libera di Scozia). Giunse poi a Ginevra, Henry Drummond,
limportante esponente del risveglio inglese, del quale abbiamo già parlato.
Questi costituì una comunità indipendente, che prenderà il nome di Bourg du
Four dal quartiere di Ginevra dove si riunivano i membri di questa chiesa,
chiamati momiers (dissidenti), svolsero una vasta opera missionaria e nella
Svizzera francese sorsero molte comunità indipendenti di risvegliati.
b. Il risveglio dellOratore di Ginevra (1832)
Il Risveglio dellOratoire di Ginevra (1832). Un
altro gruppo di momiers si costituì per iniziativa di Samuel L.Gaussen
(1790-1863), il quale fondò una società evangelica che oltre a diffondere
letteratura evangelica, riuniva pastori e studenti e per leccessivo zelo aveva
creato problemi in vari cantoni svizzeri. Nel 1838 si costituì un luogo di
riunione chiamato lOratoire nel quale potevano predicare giovani pastori e
predicatori di altre chiesa oltre alla chiesa riformata che eserciterà grande
influenza su una generazione di giovani pastori valdesi usati da Dio per
levangelizzazione della metà dellottocento Italia, come Paolo Geymonat
(1827-1907), Bartolomeo Malan (1819-1873), e Giovanni Pietro Mille (1817-1885).
Dal gruppo di quei momiers che avevano fondato la Società Evangelica, venne
nelle Valli Valdesi, Felix Neff (1798-1829) che nel 1825 iniziò unopera di
risveglio tra i Valdesi, e si formò una comunità di dissidenti che in larga
parte si riunì poi alla Chiesa valdese nel 1832.
VI. IL
RISVEGLIO NEGLI STATI
UNITI D'AMERICA
Il secondo Grande Risveglio U.S.A. (1824-1858). La figura più importante di questo Risveglio
fu
Carlo G. Finney (1792-1875) - Giovane avvocato,
colto da un raptus, fu spinto alla ricerca del Signore. Venne in contatto
personale con Cristo, e da quel momento la sua vita fu trasformata, e fu
immediatamente battezzato di Spirito Santo.
Lo
slancio dellanima mia - racconta egli stesso, era così impulsivo che mi
precipitai per pregare nella stanza vicina allo studio. Non vi era in essa né
luce né fuoco; pure essa mi parve tutta illuminata. Appena vi fui entrato ed
ebbi chiusa la porta dietro di me, mi sembrò di incontrarmi faccia a faccia con
il Signor Gesù Cristo. Ricevetti il battesimo nello Spirito Santo. Avevo la
sensazione come di unonda elettrica che percorreva tutto lessere mio: onde su
onde damore. Non potei esprimere questa realtà con parole diverse: mi sembrava
che fosse il soffio del Signore medesimo. Mi ricordo daver distintamente
provato come se delle ali immense mi sventolassero
.Un meraviglioso amore era
sparso nel mio cuore. Piangevo ad alta voce damore e di gioia. Predicatore
efficace ed apprezzato.
Questo predicatore fu il proclamatore del risveglio
organizzato. Era un pastore presbiteriano che condusse grandi campagne di
risveglio e nel 1835, passato al congregazionalismo, divenne insegnante di
teologia al College dOberlin, Ohio. In quellanno pubblicò un volume, che ebbe
ampia risonanza nel mondo del risveglio, dal titolo Lectures in Revivals of
Religion (Lezioni sui Risvegli della Religione). Tra laltro affermava:
Pressoché tutta la religione che è nel mondo è stata prodotta dai risvegli.
Dio ha trovato necessario profittare delleccitazione che vè nellumanità per
produrre potenti eccitamenti in mezzo ad essa, per condurla allubbidienza.
Per lui il risveglio non è un miracolo o dipendente da un miracolo, in alcun
senso. È puramente il risultato filosofico delluso corretto di mezzi
appropriati.
Né più né meno di ogni altro effetto prodotto
dallapplicazione di mezzi. I risvegli quindi debbono essere promossi con
luso di mezzi concepiti e adattati specialmente per questo scopo.
Finney è
molto noto in seno al Movimento pentecostale per la descrizione di
unesperienza spirituale. Certamente si tratta di unesperienza mistica legata
alla concezione che Finney aveva riguardo alla santificazione come opera
immediata della grazia, una dottrina propugnata dal Movimento di santità. Ma
obiettivamente non sembra possa identificarsi con lesperienza biblica del
battesimo nello Spirito Santo.
Il Movimento di Santità e il Movimento di Keswick.
Il
movimento di risveglio sorto prima di quello pentecostale è stato il cosiddetto
movimento di santità . Questo movimento non è stato omogeneo ma piuttosto
costituito da una serie di iniziative sorte in risposta alla teologia liberale.
Sorto inizialmente fra gli evangelici metodisti, ebbe ampia risonanza in tutto
il mondo protestante; sorsero così una vasta gamma di gruppi evangelici di
risveglio con concezioni diverse sullopera della santificazione. Alcuni
sostenevano che la santificazione fosse unopera di grazia immediata, altri
pensavano ad essa come ad unesperienza progressiva, ma tutti i movimenti di
risveglio pensavano e credevano che questa esperienza è assolutamente
insostituibile nella vita del cristiano.
I
movimenti di santità pur avendo avuta ampia notorietà negli Stati Uniti, non
possono assolutamente essere considerati un fenomeno prettamente americano
perché oltre a W. Booth, che nel 1887 fondò lEsercito della salvezza,
iniziando unopera di riscatto fra le prostitute, gli ubriaconi, gli
alcolizzati, i poveri dei bassifondi di Londra, sorsero in Inghilterra altre
iniziative come la Kenswick Convention , che ancora oggi è una valida
istituzione ed è legata alla Chiesa Anglicana Bassa. Lo stesso avvenne in altre
nazioni europee grazie allopera dei pastori Stockmayerin Germania, Barrath,
metodista, (in Norvegia) e Levi Petrus, battista, (in Svezia). Questi ultimi
due saranno poi i fondatori del Movimento pentecostale in Scandinavia.
Il Movimento di Santità (1867)- Non era organizzato
ed omogeneo ma costituito da gruppi evangelici indipendenti, ispirati dal
risveglio metodista originario, che sottolineavano soprattutto la
santificazione totale o perfezionismo wesleyano, che cominciarono a chiamare
battesimo della Spirito Santo.
Il primo a ritenere la santificazione come seconda benedizione
definendolo battesimo nello Spirito Santo, fu Giovanni Fletcher (1729-1785)
che scrisse un importante volume dal titolo Freno allAntinomismo (Cheks to
Antinomianism). LAntinomismo è quella dottrina che ritiene superata ogni legge
anche di carattere etica e che quindi non spinge alla ricerca della
santificazione o come affermava Wesley alla perfezione cristiana o purezza del
cuore. Questo movimento era aperto a tutti i membri delle denominazioni
evangeliche desiderose di una vita spirituale più profonda. Il Movimento di
Santità conservava il concetto wesleyano della santificazione istantanea come
un atto di fede che produce una purificazione interiore.
Nota: Alcuni
di questi movimenti in seguito si strutturarono come vere e proprie denominazioni,
sorsero così nel 1895 la Chiesa del Nazareno, nel 1887 lAlleanza Missionaria
Cristiana fondata da Simpson e lEsercito della salvezza. Un altro noto
predicatore fu Rider Harris, il quale fondò in Inghilterra un movimento di
santità conosciuto come la Lega Pentecostale . Infatti, in un certo periodo
il movimento di santità usava spesso laggettivo pentecostale, perché credeva
alla santificazione come una seconda benedizione dopo la conversione, essa
veniva chiamata battesimo dello Spirito Santo.
Soltanto con laffermarsi del Risveglio Pentecostale al principio del
secolo i gruppi aderenti al movimento di santità abbandonarono luso
dellaggettivo pentecostale per non identificarsi teologicamente con
linsegnamento del battesimo dello Spirito Santo collegato alla glossolalia.
Keswick
Conferences (1875)
Il Movimento di Keswick (1875). Nei primi decenni
dell800, evangelisti del Movimento americano di santità visitarono la Gran Bretagna
e dal 1875 si tennero dei Convegni per incoraggiare una Vita cristiana più
elevata in un villaggio di nome Keswick, che poi dette il nome al movimento.
Ben presto, però, sorse un problema di carattere dottrinale. I Keswickiani, pur
ritenendo che la pienezza dello Spirito fosse un definito atto di fede
distinto dalla nuova nascita, spesso lo consideravano anche coincidente con
la rigenerazione, che gradualmente si sviluppava attraverso tutta la vita
cristiana provvedendo una vita vittoriosa sulle tentazioni. Per periodi di
necessità, speciali effusioni dello Spirito Santo e pienezze dovevano essere
ricercate per ottenere potenza nel servizio cristiano, mentre gli aderenti al
Movimento di santità affermavano la santificazione assoluta come atto istantaneo
di grazia.
A questa seconda posizione apparteneva ad esempio
Ruben A.Torrey e il Moody Bible Institute di Chicago, A.B.Simpson, (fondatore
della Christian Missionary Alliance (Alleanza Missionaria Cristiana) e
D.L.Moody stesso. A questo gruppo di Chicago apparteneva tra gli altri
Guglielmo Durham, che ebbe un ruolo importante nella nascita del Risveglio
pentecostale Italiano.
LAlleanza
Cristiana Missionaria (1897). Questa
associazione di chiese, oggi operanti in cinquantuno nazioni del mondo, fondata
da Albert B.Simpson(1843-1919), inizialmente pastore presbiteriano, nel 1881
costituì una comunità indipendente a New York con lo scopo di evangelizzare le
masse. Aderente alla posizione dottrinale del movimento di Keswick, predicava
il Vangelo Quadruplice (Fourfold Gospel): Gesù salva, santifica, guarisce e
ritorna. Era un predicatore del Risveglio che proclamava limportanza del
riempimento dello Spirito come seconda, specifica esperienza successiva alla
rigenerazione in Cristo, che dava potenza per ottenere una vita santa ed un
servizio cristiano efficace, soprattutto per la diffusione dellEvangelo.
Tuttavia, non accettò mai il segno iniziale della glossolalia. La guarigione
divina era considerata come parte dellopera redentrice di Cristo per la guarigione
del corpo mediante la preghiera per i malati e lunzione dellolio, come
insegnati dal Nuovo Testamento.
Il Risveglio pentecostale, ed in particolare la
Assemblies of God, devono molto allAssociazione Cristiana Missionaria per
quanto riguarda i lineamenti dottrinali ed in particolare per la guarigione
divina e il battesimo nello Spirito Santo ad eccezione del segno iniziale della
glossolalia, ma anche per la forma di governo presbiterocongregazionalista, la
visione missionaria ed evangelistica, per lesempio di una vita santa e
consacrata a Dio.
La chiesa metodista libera (1860). Sono
comunità simili per finalità ai metodisti primitivi, con levangelizzazione
svolta nei Cottage Meetings e con un ministerio non stipendiato. In pratica
risultano essere parte di quel grande Movimento di Risveglio spontaneo e non
organizzato che fu il Movimento di Santità.
Dwght L. Moody (1837 1899)
Dwight L.Moody: Uno dei più noti evangelisti di massa
dellottocento definito come
lanticonformista, un grande predicatore del Risveglio che raggiunse
quanti non frequentavano le chiese tenendo riunioni evangelistiche in teatri e
tende da circo. Si calcola che durante il suo ministerio raggiunse dieci
milioni di persone con lEvangelo. A chi gli chiese quale fosse la sua teologia
rispose: Non sapevo di averne una.Riduceva le verità bibliche alle famose sue
TRE ERRE della Bibbia: Rovina, Redenzione e Rigenerazione, cioè rovina a causa
del peccato, redenzione per la potenza del sangue di Gesù e rigenerazione per opera
dello Spirito Santo. Oltre alla rigenerazione egli credeva ad unaltra opera
dello Spirito ,quel qualcosa di più: lo Spirito Santo sopra i credenti per
essere abilitati a servire il Signore. Realizzò quellesperienza nel 1871, e in
quelle rare occasioni parlò di una pienezza, di un battesimo, di ununzione, di
un rivestimento di potenza. Fu un amico fraterno di Charles Spurgeon, Giorgio
Muller e Ruben A.Torrey.
Ruben A. Torrey (1856-1928).
Diplomato presso la Scuola Teologica del Collegio del Connecticut, che sarebbe
poi divenuto la Yale University, nel 1878 fu consacrato pastore della Chiesa
congregazionalista. Egli nel 1882-83 proseguì i suoi studi a Lipsia e ad
Erlangen, in Germania, entrando in contatto con i movimenti di risveglio tra i
riformati. Abbandonò lortodossia biblica. Tornato i America , svolse il
proprio ministerio come pastore e come oratore in conferenze di operai
cristiani. Nel 1898 iniziò la sua collaborazione con D.L.Moody, divenendo dal
1894 al 1906 pastore della Chiesa di Chicago e dal 1898 successore di Moody
come presidente del Moody Bible Institute, dove rimase uno dei docenti più
illustri fino al 1927, un anno prima della sua morte. Famose sono le sue
lezioni serali allIstituto, frequentate tra gli altri anche da Massimiliano
Tosetto (1877-1948) uno dei predicatori più noti del Movimento pentecostale
italo-americano.
I
risultati più evidenti di questa realtà furono i movimenti di evangelizzazione
associati a predicatori di estrazione battista come Moody, Torrey e Gordon o Presbiteriani
come Simpson e Murray, senza dimenticare il più noto fra tutti, il metodista
William Booth, fondatore dellEsercito della Salvezza.
Le radici di
cui direttamente nasce il risveglio pentecostale sono duplici:
Il Movimento di Santità e il Movimento di Keswick.
a. Il Movimento di Santità (1867) Non era organizzato ed omogeneo ma costituiti da
gruppi evangelici indipendenti, ispirati dal risveglio metodista originario,
che sottolineavano soprattutto la santificazione totale o perfezionismo
Wesleyano, che cominciarono a chiamare battesimo dello Spirito Santo. Il primo
a ritenere la santificazione come seconda benedizione definendolo battesimo
nello Spirito Santo, fu Giovanni Fletcher (1729-1785) che scrisse unimportante
volume, dal titolo Freno dellAntinomismo (Cheks to Antinomianismo).
Lantinomismo è quella dottrina che ritiene superata ogni legge anche di
carattere etico e che quindi non spinge alla ricerca della santificazione o
come afferma Wesley alla perfezione cristiana o purezza del cuor. Questo
movimento era aperto a tutti i membri dalle denominazioni evangeliche
desiderosi di una vita più profonda. Il Movimento di Santità conservava il
concetto wesleyano della santificazione istantanea come un atto di fede che
produce una purificazione interiore.
Dalla
seconda metà dellOttocento sorse un gran movimento di risveglio che si diffuse
con lunificazione dItalia e lattuazione delle libertà. Nel periodo del
Risorgimento italiano, a causa della mancanza di libertà e delle condizioni
politiche dei vari Stati italiani, molti lasciarono il nostro Paese per ragioni
politiche e religiose e fuggirono allestero. Ci furono allepoca numerosissimi
esuli. La diffusione dellEvangelo tra glitaliani è legata allattività di tre
gruppi di persone.
b.
Il Movimento di Keswick (1875). Nei primi decenni dell8OO, evangelisti del
Movimento americano di santità visitarono la Gran Bretagna e dal 1875 si tennero
dei Convegni per incoraggiare una Vita
cristiana più elevata in un villaggio di nome Keswick, che poi dette il nome al movimento. Ben presto, però,
sorse un problema di carattere dottrinale.I
Keswickiani, pur ritenendo che la pienezza dello Spirito fosse un
definito atto di fede distinto dalla nuova nascita, spesso lo consideravano
anche coincidente con la rigenerazione, che gradualmente si sviluppava
attraverso tutta la vita cristiana provvedendo una vita vittoriosa sulle
tentazioni. Per periodi di necessità, speciali effusioni dello Spirito Santo e pienezze,
dovevano essere ricercate per ottenere potenza nel servizio cristiano,
mentre gli aderenti al Movimento di santità affermavano la santificazione
assoluta come atto istantaneo di grazia.
A questa seconda posizione apparteneva ad esempio
Ruben A. Torrey e il Moody Bible Istitute di Chicago, A. B. Simpson, fondatore
della Christian Missionary Alliance (Alleanza Missionaria cristiana) e D. L.
Moody stesso.
A questo gruppo di Chicago apparteneva tra gli altri
Guglielmo Durham, che ebbe un ruolo importante nella nascita del risveglio
pentecostale Italiano.
c.
Lalleanza Cristiana Missionaria (1897). Questassociazione di chiese, oggi operanti in
cinquantuno nazioni del mondo, fondata da Albert
Simpson (18431919), inizialmente pastore presbiteriano, nel 1881 costituì
una comunità indipendente a New York con lo scopo di evangelizzare le masse,
aderente alla posizione dottrinale del movimento di Keswick, predicava il
Vangelo Quadruplice (Foouurrfold Gospel).Gesù salva, santifica, guarisce e
ritorna. Era un predicatore del risveglio che proclamava limportanza di una
vita cristiana più elevata e più profonda. Proclamò limportanza del
riempimento dello Spirito come seconda, esperienza successiva alla
rigenerazione in Cristo, che dava potenza per ottenere una vita santa ed un
servizio cristiano efficace, soprattutto per la diffusione dellEvangelo.
Tuttavia, non accettò mai il segno iniziale della glossolalia.
La guarigione divina era considerata come parte
dellopera redentrice di Cristo per la guarigione del corpo mediante la
preghiera per i malati e lunzione dellolio, come insegnati dal Nuovo
Testamento. Il Risveglio Pentecostale, ed in particolare le Assembllies of
God, devono molto allAssociazione
Cristiana Missionaria per quanto riguarda i lineamenti dottrinali ed in
particolare per la guarigione divina e il battesimo nello Spirito Santo ad
eccezione del segno iniziale della glossolalia, ma anche per la forma di
governo presbitero-congregazionalista, la visione missionaria ed evangelistica,
per lesempio di una vita santa e consacrata a Dio.
Nota: Con questo non vogliamo dire che questi movimenti
sono stati identici al movimento pentecostale così come non lo sono state le
loro manifestazioni. Infatti, il risveglio pentecostale è la somma di tutti
questi risvegli. Il Signore, infatti, nel tempo ha permesso che fossero
riproposte tutte le dottrine principali della dottrina biblica, affinchè si
raggiungesse, secondo il nostro modesto parere, non tanto la pienezza delle
esperienze cristiane dellera apostolica, quanto la pienezza della dottrina
della Chiesa del nuovo Testamento. Infatti, noi non crediamo di essere tornati,
dal punto di vista sperimentale, alla semplicità e potenza dellera apostolica,
tuttavia lo siamo dal punto di vista dottrinale. Attualmente il movimento
pentecostale sta attraversando un periodo di crisi proprio perché molti, per
cercare di evidenziare la stessa potenza di allora, danno vita a manifestazioni
che sono il risultato di manipolazioni psicologiche che non sono però opera
dello Spirito santo.
Dalla seconda metà dellOttocento sorse un grande
movimento di risveglio che si diffuse con lunificazione d'Italia e lattuazione
della libertà. Nel periodo del Risorgimento italiano, a causa della mancanza di
libertà e delle condizioni politiche dei vari Stati italiani, molti lasciarono
il nostro paese per ragioni politiche e religiose e fuggirono allestero. Ci
furono allepoca numerosissimi esuli. La diffusione dellEvangelo tra
glitaliani è legata allattività di
Tre gruppi
di persone:
1)
Gli esuli
Questi fuggiaschi raggiunsero le nazioni più
democratiche in cerca di libertà ed nella attesa del mutamento della situazione
politica italiana. Molti giunsero in Gran Bretagna, dove il governo liberale
era disponibile ad accogliere i fuoriusciti di varie estrazioni politiche. In
quel periodo si stava anche manifestando un vasto movimento di risveglio
evangelico. Conquistati dallEvangelo divennero strumenti benedetti da Dio per
levangelizzazione del nostro popolo.
Piero
GUICCIARDINI (1806 1888) Esule
in Inghilterra, al suo rientro fondò la Chiesa dei Fratelli. Assemblee
Cristiane dei Fratelli. Teodorico Petracola Rossetti (1825 1883)
Piero
Guicciardini - Fin dal
1830 teneva segrete riunioni per la lettura della Bibbia, interpretandola in
senso protestante, avendo egli aderito al movimento dei Fratelli di
Playmouth. Fu arrestato ed esiliato in
Inghilterra, dove rafforzò i legami con i Fratelli di Playmouth. Rientrato in
Italia fondò la Chiesa dei Fratelli.
Teodorico Petracola Rossetti (1825-1883)
Alessandro
GAVAZZI (1809 1889) Riformatore religioso dorigine cattolica, frate Barnabita,
predicatore mal sopportato dallufficialità della Chiesa. Fondò a Milano la
Chiesa Cristiana libera dItalia.
Per la
sua predicazione troppo evangelica, fu estromesso dallordine. Ottenne la
nomina di cappellano presso le truppe pontificie, ma rientrato a Bologna, e
persistendo nella sua predica evangelica fu estromesso dallordine, e
costretto ad emigrare in Inghilterra, dove fondò la Chiesa Evangelica, andando
in missione in Scozia, Irlanda, Stati Uniti e Canada. Tornato in Italia fondò a
Milano, trasferendone poi la sede a Roma, La Chiesa cristiana libera dItalia.
Scrisse numerosi opuscoli e trattati per la diffusione delle sue dottrine ed in
aperta polemica con il papato.
Erano costituiti, da colportori, maestri evangelisti e
pastori evangelisti:
a) I
colportori Cristiani disponibili a
diffondere la Bibbia come ambulanti, i quali svolgevano unopera
devangelizzazione a tappeto su tutto il territorio nazionale e di conseguenza,
inizialmente prendevano cura dei gruppi evangelici che si costituivano.
I colportori erano dei credenti disponibili a diffondere la Bibbia
come ambulanti. Svolsero unopera a tappeto in tutta Italia e a cui era legata
ovviamente unefficace attività evangelistica. Furono avversati e perseguitati
ma lasciarono unimpronta fondamentale, perché in moltissimi luoghi prepararono
il terreno per la costituzione di nuclei evangelici ed in altri si formarono
delle piccole comunità
b) I pastori
evangelisti: Erano chiamati così i
pastori valdesi che operavano fuori dalle
Valli Valdesi e prendevano cura delle I Pastori evangelisti
Così furono chiamati i pastori valdesi che operavano fuori delle Valli
valdesi e prendevano cura delle comunità costituite, sorte come risultato
dellevangelizzazione del Paese.
Uno di questi fu Filippo Grill (1874-1939), inviato a
Chicago dal Comitato valdese
dellevangelizzazione per costituire
la Prima Chiesa Presbiteriana Italiana, composta totalmente da emigrati.
c)
I maestri evangelisti: Ex colportori che dopo una preparazione scolastica
prendevano cura delle scuole annesse alle chiese e curavano anche la piccola
comunità. I maestri evangelisti Per vincere la diffusissima piaga
dellanalfabetismo, accanto ad ogni comunità evangelica che sorgeva veniva
istituita una scuola di vera e propria alfabetizzazione per adulti e fanciulli.
Erano necessari dei maestri e molti dei colportori, dopo un corso di semplice
didattica, prendevano cura delle scuole annesse ai semplici locali di culto e
curavano anche spiritualmente le comunità.
3) Gli emigranti
Una vasta opera devangelizzazione spontanea fu
svolta dagli emigranti, i quali, conseguenza delle tristissime condizioni
economiche nazionali, si trasferivano nelle Americhe in cerca di possibilità di
lavoro, dove incontravano il mondo evangelico, perché al loro seguito andavano colportori, evangelisti
e, più tardi, i pastori che potevano curarli spiritualmente. Da tutte queste
componenti così diverse luna dallaltra, è scaturita levangelizzazione in
Italia nella seconda metà dell800. Alcuni di questi emigranti convertiti
allEvangelo, tornarono in Italia e testimoniarono della fede viva, in Cristo
nei loro luoghi dorigine, spesso
paesi poverissimi e dislocati nelle zone più impervie della nazione.
XI IL MOVIMENTO DI RISVEGLIO A CHICAGO
A Chicago operavano tra i nostri connazionali diversi
colportori ed evangelisti italiani. I due più noti erano Michele Nardi che, era
presente fin dal 1890 e Giuseppe P. Beretta (1853 1923), i
quali furono gli strumenti per lavvio di due comunità.
Giuseppe P.
Beretta nel 1900, su richiesta di Giacinto
Bartolomei (1826 1919), portò una Bibbia ad Emma Ottolini e si formò
un gruppo di Evangelici liberi, per la maggioranza provenienti dalla provincia
di Lucca.
Michele Nardi testimoniò a Luigi Francescon (1866
1964) che fu tra i fondatori della prima Chiesa Presbiteriana italiana di
Chicago. Il gruppo evangelico libero si unì alla Chiesa Presbiteriana e qui, su
incoraggiamento di Luigi Francescon,
il 7 settembre 1903 un gruppo, di diciannove persone fu battezzato in acqua dal
Beretta, tra i quali Pietro ed Emma Ottolini.
Nota: esisteva allepoca nel mondo protestante una
tendenza verso la corrente del liberalismo di dottrina, degli studiosi
cominciarono a non credere più allispirazione plenaria e totale delle
scritture ed a mettere in dubbio i miracoli. A questa corrente si oppose un
movimento fondamentalista in quanto credevano alle Scritture i quali
cercavano di discutere con i liberali sulle loro posizioni
contrastanti,purtroppo luna e laltra erano aridi, perché non basta conoscere
la Bibbia, ed essere ortodossi. Si può anche creare una forma di letteralismo
che non serve a nessuno. In conseguenza di questa realtà sorsero alcuni che non
erano interessati allaspetto teologico ma ad una vita intensa col Signore, e
si misero a pregare, e il risultato di questa ricerca fu la nascita del
movimento Pentecostale, che è sorto come risposta a un problema assolutamente necessario
nel mondo religioso del tempo. Il movimento pentecostale sorse non solo come
posizione dottrinale ma anche sperimentale.
Intanto nel 1901 a Topeka, nel Kansas, nella
Scuola Biblica Bethel ci fu lilluminazione biblica sul battesimo nello
Spirito Santo con il segno iniziale delle lingue, con i primi battezzati nello
Spirito Santo .
È il caso di notare come il Risveglio Pentecostale
nasce prima dottrinalmente e poi praticamente. Allinizio del 1900 gli studenti
di una modesta scuola biblica a Topeka in kansas, furono invitati dal loro
direttore, a fare una ricerca sul seguente tema: definire, quali erano i segni
o levidenza del battesimo nello Spirito Santo. Conclusero unanime che esso fosse
un rivestimento di potenza per servire e testimoniare, susseguentemente alla
rigenerazione e si manifestava esteriormente col segno iniziale delle lingue
come affermato nel libro degli Atti degli apostoli. In conseguenza a questa
scoperta essi chiesero al Signore di fare questesperienza. Il 1° Gennaio 1901
il Signore cominciò a battezzare di Spirito Santo e la prima fu una giovane di
nome, Agnese Ozman (1870-1937) .
Dopodiché altri studenti , fecero la stessa esperienza.
In seguito si scoprirà che molti credenti erano stati
battezzati nello Spirito Santo, ma non avevano capito quale fosse il
significato vero della loro esperienza. Abbiamo buone ragioni per credere che
uomini come Levi Petrus e William Booth furono battezzati, nello Spirito
Santo, ma non ne parlarono mai con alcuno, per timore di non essere capiti.
Inoltre, Nel 1905.
1. Guglielmo Seymoyur, fratello di colore, (1870 1922) partecipò come
uditore ad unaltra Scuola Biblica a Houston, in Texas.
Nel febbraio 1906 giunse a Los Angeles, presso una
comunità evangelica frequentata da gente di colore, e predicò su Atti 2:4 e fu scacciato! Organizzò riunioni presso la
famiglia che lospitava a Bonnie Brae Street e il Signore cominciò a battezzare
nello Spirito Santo. Ben presto fu, necessario cercare un locale, e fu trovato
al 312 di Azusa street dove era in precedenza stata una Chiesa metodista
episcopale africana, in disuso utilizzata come stalla dei cavalli, buttarono un
po di segatura per terra ed utilizzarono una cassa come pulpito, mancavano
tutti quei comfort di oggi.. ma almeno per due anni fecero riunioni
speciali, e vennero da diverse parti del
mondo per assistere a queste riunioni.Qui centinaia ricevettero il battesimo
nello Spirito Santo e tra essi, tanti visitatori, alcuni dei quali sarebbero
stati molto noti nellambito del movimento pentecostale, come Guglielmo
H.Durham che era pastore di una missione di Chicago (1873-1912), Carlo H.Mason
(1866-1961) (Fondatore afro-americano della Church of God in Christ), Tommaso
Ball Barratt (1862-1940) (Animatore del Risveglio Pentecostale in Scandinavia e
Gran Bretagna), Cecil H.Polhill (1860-1938) fondatore della prima società
missionaria pentecostale (LUnione Missionaria Pentecostale inglese).
Pastore di una chiesa aderente ai battisti generali,
divenne nel 1901 ministro della North Avenue Mission di Chicago, una comunità
simpatizzante del Movimento di Keswick. Nel 1907 fu battezzato nello Spirito
Santo nella Missione di Azusa Street, a Los Angeles. Tornato a Chicago
introdusse il messaggio pentecostale che si diffuse in tutto lEst degli Stati
Uniti. Predicatore eccezionale fu lassertore più autorevole dellOpera
Perfetta del Calvario, che ripudiava la santificazione come seconda opera della
grazia. Questa posizione teologica condusse tra laltro alla costituzione delle
Assemblies of God. Alla North Avenue Mission, giunsero gli italiani Luigi
Francescon, il primo italiano battezzato nello Spirito Santo poi Rosa
Francescon, Dora Di Cicco, Pietro ed Emma Ottolini e Giovanni Garrou.
Nota: le chiese evangeliche di fede pentecostale sono
emanazione diretta di quel gran movimento di risveglio cristiano sorto al
principio del nostro secolo contemporaneamente, ed indipendentemente, da altri
in tutto il mondo. Allorché, cristiani di diversa denominazione si sono uniti
nella ricerca biblica per tornare al modello e allesperienza delle chiese
dellera apostolica, si sono manifestati questi movimenti. Quando, il movimento
pentecostale si è manifestato, i responsabili delle varie denominazioni si sono
trovati in grosse difficoltà, perché non è sorto come chiesa ma come movimento
appunto che voleva riportare la chiesa alla purezza. Questo è quando è capitato
a G.
Huss, M. Lutero e altri, i quali non volevano uscire dalla Chiesa
cattolica romana ma ne volevano una riforma. Ad un certo punto queste chiese
non hanno permesso ai credenti risvegliati questa libertà e quindi li hanno
scacciati come fanatici. Naturalmente costoro furono costretti, per forza di
cose a riunirsi per tenere dei culti.
Il movimento Pentecostale, quindi, non nasce come
Nuova Chiesa ma come Missione e Movimento di risveglio, nella Chiesa di Gesù
Cristo. Al principio della sua storia si parlava sempre in questi termini o al
massimo di Assemblee, nel senso che non si trattava di chiese costituite, ma di
gruppi. Certamente non mancarono le opposizioni, contro il Movomento
Pentecostale. Furono usati diversi termini: i tremolanti, i quaccheri, i santi
rotolandi e cosi via.
3. Alfonso
di Nola: un notissimo professore di
storia ecclesiastica. Avverso al movimento pentecostale, ritiene che esso sia
una setta pseudo-cristiana di natura entusiastica. Il movimento Pentecostale
non può essere, in alcun modo, assomigliato ad una setta in quanto ritiene la
Bibbia unica regola normativa di dottrina e condotta, e ritiene che la Chiesa
di Gesù Cristo è formata, da tutti i credenti rigenerati dallo Spirito Santo,
essa trascende ogni chiesa e movimento, in quanto nessuna struttura terrena può
rappresentare il corpo mistico di Cristo. Mentre gli elementi che danno vita
alla setta sono proprio la presenza di capi carismatici, la rivelazione
extra-biblica e uno spirito ascetico.
4. Il risveglio pentecostale a Chicago
Il risveglio pentecostale a Chicago fu favorito, da Guglielmo
Durham nel Marzo 1907. Questi era pastore nella North Avenue
Mission. William Duran ricevette
il Battesimo dello Spirito Santo a Los Angeles con il predicatore William
Saymur. Tornando a Chicago portò la testimonianza nella sua chiesa,
dove giunsero gli italiani Luigi Francescon e Dora De Cicco, che fu
la prima italiana battezzata nello Spirito Santo, poi Pietro ed Emma Ottolini e
successivamente molti altri. La conversione di L. Francescon avvenne nel 1892
fu, evangelizzato da un predicatore valdese, divenne uno dei fondatori della
chiesa presbiteriana italiana.Nel 1903 Giuseppe
Beretta si fece battezzare da un membro della chiesa dei fratelli e a sua
volta battezzò Francescon e altri
diciassette membri, del suo stesso gruppo con alcuni membri della chiesa
presbiteriana. Questo gruppo fu costretto a lasciare la chiesa presbiteriana ed
a formare l Assemblea Cristiana e nel 1905 acquistarono un piccolo locale a
Grand Avenue, la via centrale della zona dItaliana a Chicago. Il 9 Settembre
fu la volta di Pietro Ottolini . E il 15 Settembre del 1907 , questa benedetta
esperienza fu sperimentata da tutti i credenti presenti allAssemblea Cristiana
che virtualmente, diventò la prima chiesa pentecostale Italiana.
Il gruppo così costituito cominciò ad ingrandirsi;
molti si convertirono e verso i primi del 1908 la chiesa era composta di circa
100 persone salvate e battezzate di Spirito Santo. Da questa chiesa nello
stesso anno partirono almeno venti credenti per raggiungere i loro parenti e
conoscenti italiani sparsi nel mondo. Si recarono in America del Nord, in
America del Sud e in Italia, con il risultato che alcuni di questi loro parenti
si convertirono allEvangelo. Fra i pionieri di questa chiesa che lavoravano
fra gli Italiani del Nord America, vi era il fratello P. Ottolini, nel Sud America il fratello L. Francescon e in Italia il fratello Giacomo Lombardi, anche se non fu lunico.
Nota: nello stesso periodo in cui nasceva il movimento (1900)
, il famoso storico protestante Harnak, scriveva Lessenza del cristianesimo
. Egli distingueva nel cristianesimo una forma esteriore, chiamata scorza e
un contenuto religioso, il nocciolo, volendo con questo, affermare che la
scorza muta col cambiamento degli avvenimenti storici e costituisce la veste
confessionale , mentre il nocciolo è costituito dal sentimento religioso. Il
movimento pentecostale non si rivolgeva tanto alla scorza quanto al
nocciolo. Infatti, verso la fine dellOttocento e i primi del Novecento vi fu
nel mondo evangelico una reazione di carattere pratico contro il liberalismo,
il Movimento Pentecostale annunciando la conversione personale a Cristo e la
santificazione della vita quotidiana ne era la conseguenza diretta. Se, su
questo argomento vi sono stati dibattiti teologici da parte dei
fondamentalisti serrati da una parte, dallaltra il movimento pentecostale è
stata unalternativa pratica alla controversia teologica. Per questo motivo, in
qualche modo, noi pentecostali non possiamo ritenerci dei fondamentalisti, in
quanto il fondamentalismo si è caratterizzato come corrente teologica.
XIV La prima comunità pentecostale italiana
Il messaggio giunse allassemblea cristiana di Chicago
e il 15 settembre 1907 il Signore manifestò una potente Pentecoste nella
comunità e la maggior parte dei credenti fu battezzata nello Spirito Santo.
Da questa comunità partirono nel periodo 1908 1909
circa venti italiani che raggiunsero i connazionali immigrati in Sud America e
in molti Stati dellAmerica del Nord, per raggiungere i propi connazionali.
Il movimento pentecostale fra gli italiani sorse
nello stesso 1907 e arrivò a San Francisco, Los Angeles, New York, in seguito,
Philadelphia, Penn e Memphis, Tennessee.
Nel 1908 furono raggiunti anche gli italiani in
Argentina e in Brasile, dando origine ai rispettivi movimenti pentecostali
italiani in queste nazioni, ed infine
lItalia.
1. Le prime chiese organizzate in U.S.A.
Il movimento Pentecostale nel tempo si è dovuto
strutturare in chiesa organizzata , perché già nel 1914 un gruppo di circa 200
persone si radunò in rappresentanza di altrettante chiese e formarono le Assemblee
di Dio. Una tale iniziativa si rese necessaria anche perché i credenti
che formavano il movimento pentecostale provenivano da diverse denominazioni
con differenti dottrine o sfumature di una stessa dottrina, e, quindi,
occorreva stabilire una dottrina in comune.
Nacquero così degli articoli di fede accettati da tutti.
Si trovarono nella necessità
di doversi costituire in denominazione per i seguenti motivi:
1) Costituire delle scuole bibliche
2) Formare società missionarie per predicazione
dellEvangelo;+
3) Riconoscere tutto quello che era manifestamente
biblico e rigettare tutti i metodi e le
teorie non bibliche;
4) Per riconoscere i predicatori della parola;
5) Evitare che persone di dubbia moralità, con interessi
di carattere finanziario, si spacciassero per
servi di Dio carpendo la buona fede dei credenti.
1)
Le prime comunità pentecostali in Italia
Nel periodo 1908 1914 si costituirono le seguenti
comunità:
- Roma 1908
Giacomo
Lombardi (1862 1934) di origine abruzzese,
Nel periodo Ottobre Novembre 1908, giunse a Roma per testimoniare ad un suo
conoscente, un certo Rocchi, un facchino allo scalo San Lorenzo. (A tale data
risale linizio della Chiesa Pentecostale in Italia.) A casa di questi tenne
delle riunioni devangelizzazione, ma senza evidenti risultati. Nel
frattempo non sapendo come fare per
diffondere maggiormente il messaggio del vangelo, passeggiando per Via del
Corso a Roma, gridò e disse: Signore adesso che faccio? e sentì nel suo cuore
forte il desiderio di raggiungere un uomo che era davanti a lui per parlagli
del Signore, un certo Sforza, al quale disse: mi manda il Signore, e questi
gli rispose: io non posso cacciare nessuno che viene nel Nome del Signore. Fu
questi il primo ad accettare il messaggio pentecostale. Grazie a questo
contatto, Lombardi, ottenne di poter fare delle riunioni nella chiesa Valdese
di piazza in Lucina. Tra coloro che ascoltarono il fratello Lombardi, vi era un
notissimo avvocato della città di Torino, lavvocato Paretti, non credente, ma
in ogni modo interessato al messaggio dellEvangelo. Colpito dalla vitalità
della predicazione volle alla fine parlare con il predicatore. Ma, con sua
grande meraviglia egli si trovò davanti ad un uomo illetterato. Questo
particolare lo colpì tanto che ne parlò a sua moglie, Angelina Gariglia
Paretti, nella quale Dio fece una grande opera divenendo una donna di grande
talento spirituale, ed alla fine ambedue si convertirono a Cristo. Nel
frattempo il fratello Lombardi entrò anche in contatto con un ex-diacono della
chiesa battista, il fratello Michele Di Napoli, il gruppo così formato cominciò
a riunirsi in casa dellavvocato Paretti. Più tardi Lombardi affittò un
piccolissimo locale e cosi sorse la prima comunità Pentecostale, che venne
curata dal fratello Michele Di Napoli.
La Spezia 1909
Mentre Giacomo Lombardi era ancora a Roma,
seppe che qualcuno era andato a testimoniare a dei parenti a La Spezia, però
non avendo lindirizzo, si mise in preghiera e chiese al Signore, Signore io
voglio andare da queste persone a portare il messaggio pentecostale ma non ho
lindirizzo. Allora il Signore glielo rivelò, e parti alla volta di La Spezia e trovando la casa così come glielaveva descritto il Signore; lì fu accolto, e si formò la seconda comunità in Italia, che
allepoca fu condotta da una donna.
Gissi 1910 la sorella Lucia Menna, dopo aver lavorato fra gli
italiani in Argentina, da Chicago portò la testimonianza pentecostale a Gissi
provincia di Chieti, ad alcuni suoi conoscenti già evangelici. La sorella Menna
incontrò una dura opposizione da parte di molti che laccusavano, in quanto
donna di non poter portare questa nuova dottrina cosi la sorella Menna
scrisse al fratello Ottolini di venire presto a Gissi per continuare a predicare
il Vangelo. Il fratello Ottolini sentì in cuore di accettare tale richiesta e
il Signore cominciò ad operare gloriosamente, fu una missione di successo, e
furono battezzati tredici neofiti nel fiume Sinello. Anche qui, nel mese di
settembre si creò una comunità.
Milano 1910 Pietro Ottolini, arrivato in Italia, trovò un
alloggio in Via Padova, 68. Quivi si
formò la piccola comunità, La prima
coppia che si convertì fu : Dorcas e Francesca Ciesch. Provenienti dalla chiesa
Metodista.
Casalcermelli (Alessandria) 1910 Vincenzo
Castelli raggiunse il suo paese natio per testimoniare del Signore , alcuni
suoi parenti accettarono il Signore, e tra loro Francesco Testa (1899-1988),
il quale sarà fino al 1935 uno dei predicatori più noti del Movimento Pentecostale
in Italia. Il Castelli non avendo il ministerio della Predicazione invitò il
fratello Ottolini a prendere cura della piccola comunità nascente.
Lucerna S.
Giovanni (Torino) 1911 Pietro Ottolini scrive: La nostra permanenza
a Milano terminò il 31 Agosto 1911 e la nostra prossima residenza furono le
valli Valdesi. La prima località fu la città di Pinerolo, dove ebbi
lopportunità di evangelizzare in varie località ed infine di costruire una
comunità a Lucerna San Giovanni.
Messina 1912 probabilmente fondata dal fratello
Lombardi o dal fratello Arena Serafino che successivamente (1919) fondò anche la comunità di Catania.
-
Ginosa
1912
-
Palagianello
1912
-
Matera
1914
La testimonianza a Ginosa, Palagianello e Matera avvenne quasi simultaneamente. La
sorella Giuseppina Zollo appartiene a quel primo nucleo di pionieri che, dopo
la loro conversione allEvangelo e lesperienza del battesimo nello Spirito
Santo, si disposero a lasciare tutto e a tornare al proprio paese dorigine e
testimoniare del grande amore di Cristo. Lunica fonte di informazione è ancora
una volta lo scritto di Pietro Ottolini, che
afferma:
di tanto in tanto ero chiamato dove la mia presenza era
necessaria e cosi raggiungevo il Sud d'Italia. Uno di questi eventi avvenne
alla fine del 1913 , una sorella , G. Zollo, mentre era in visita in Italia,
incontrò un uomo che conosceva la Bibbia. Ella colse loccasione, e gli parlò
dellopera pentecostale. Egli fu interessato di questa nuova testimonianza e
raggiungendo la sua famiglia a Ginosa cominciò a parlare ad altri, riguardo
alla manifestazione pentecostale. Da alcuni anni a Ginosa, nel 1903, esisteva la chiesa Valdese. in un ambiente
fortemente intaccato dallo spiritismo, e nel 1910 fu dedicato il locale di
culto in Via Matteotti, 24. In seguito dopo che il gruppo della chiesa Valdese
si estinse e il locale di culto (1950), fu ceduto in fitto alla chiesa
pentecostale, curata dal fratello Nunzio Saponaro, incoraggiato nella cura
della comunità locale dal fratello M. Andrisani di Matera.
Quello stesso locale, poi fu acquistato nel 1965,
dalla chiesa pentecostale A.D.I.- in seguito però, diventato ormai stretto,
grazie a Dio per un nuovo risveglio di conversione di anime, fu venduto e si acquistò nel 1983 , lattuale ex cinema,
in Via Verbena 7 , e lopera di Dio si sparse rapidamente.
In seguito la sorella Zollo visitò questi nuovi
credenti e mentre era là, il Signore usò questa sorella, per la guarigione dei
malati ed altri miracoli potenti, come in casi dinfermità mentali. Ciò si
evince anche dalla testimonianza di Leonardo Di Natale, che
nella sua
testimonianza raccontava, che il Signore laveva liberato da una malattia
mentale, e lavato col sangue di Cristo e battezzato col dono dello Spirito
Santo. Queste testimonianze raggiunsero altre città vicine come Palagianello.
In questultimo, la testimonianza pentecostale giunse sempre nel 1913 quando G.
Zollo fu invitata da una famiglia che seppe di una donna esistente a Ginosa
che aveva il potere di liberare da quei mali (forme di spiritismo) e la
mandarono a chiamare. La sorella Zollo andò qualche altra volta a Palagianello
per evangelizzare e diversi accettarono lEvangelo. Questi furono i primi a
credere in Gesù nel paese. Queste furono le prime chiese a Palagianello e
Matera. La sorella Zollo dovendo tornare in America, ed essendo informata dal
fratello Perrou che Ottolini si trovava nelle valli (Valdesi) gli scrisse:
Fratello Ottolini, prega che il Signore ti ispiri a venire in questa zona
della nazione con messaggio del Signore per nutrire queste anime perchè io
debbo tornare in America . Il fratello
accettò e stette insieme alla sorella Zollo per circa due settimane e fu
testimone di opere potenti, spiriti
immondi scacciati nel nome del Signore e guarigioni, sia a Ginosa che a
Palagianello. Dopo la partenza della sorella Zollo rimase, nella zona per
qualche tempo ed il Signore continuò a manifestare la Sua potenza con segni e
prodigi. Furono fondate così tre chiese: Ginosa, Palagianello e Matera, ma la
più numerosa era quella di Ginosa. La
domenica delle Palme del 1914, trentotto persone furono battezzate in acqua, la
maggioranza delle quali, aveva già ricevuto lo Spirito Santo. Matera e Ginosa
erano le due comunità più prosperose in Italia (P. Ottolini, The life and mission of Peter Ottolini , St. Louis. Mo.
, 1962.Pagg. 17,18) A Matera giunse
nel 1910 Antonio Plasmati,
Costui aveva frequentato a Chicago la nuova società
religiosa, di cui faceva parte il fr. Francescon di Cavasso (Udine) e ne fu
entusiasta.Venuto, in Italia, a Matera militò inizialmente nella chiesa
Battista
della quale pastore era Luigi Loperfido, quella mitica figura ancora
oggi ricordata come il monaco bianco per le sue lotte sindacali a favore dei
braccianti agricoli che, al principio
del secolo scorso, rappresentavano la quasi totalità della popolazione
materana (D. Gentile Tortorelli, I
pentecostali della provincia di Matera, tesi di laurea, Università degli studi
di Bari, facoltà di lettera e filosofia1966-67 pag. 66). Ma la testimonianza
pentecostale non ottenne molti consensi ed egli tornò deluso in America. Nel
1914, A.Plasmati, ritornò, in Italia a Matera insieme alla sorella G. Zollo e
ad un figlio di lei. Furono accolti, nuovamente nella chiesa battista, ma poco
dopo ne furono scacciati per le loro idee troppo contrastanti con la dottrina
evangelica battista, anzi ritenuti pazzi e masciari (vale a dire, maghi) dai
fedeli battisti, per il loro modo di pregare, rischiando di essere linciati. Si
ritirarono nel bar-trattoria, dove avevano preso alloggio, tirandosi dietro
quindici neofiti, che erano stati scacciati dalla chiesa battista. Questa volta
il Plasmati potè ritenersi soddisfatto e non perse tempo, ma iniziò subito nel
bar stesso, chiamato pomposamente Albergo Lomonaco , le riunioni di
preghiera, ed i culti. Infine essendo il locale poco adatto allo scopo, si
passò in un locale provvisorio, cioè in casa privata di una sorella aderente
alla neo comunità (Angela Carone) lasciata libera, per la partenza in America.
Lanziano del gruppo rimase Antonio Plasmati, mentre la sorella Zollo ripartiva
alla volta di New York. Ma nel 1917 la sorella Carone vendeva la sua
abitazione, sita in Via Muro nel Sasso Cavese e la chiesa veniva chiamata la
Chiesa del Muro. In seguito fu acquistato dalla comunità locale, con laiuto
anche dei credenti dAmerica, un locale di culto, sempre nella zona dei sassi,
in Via Lombardo. Stettero in quel luogo fino agli anni cinquanta, quando
acquistarono il nuovo locale di culto di Vico 2° Emanuele Duni, 21. Il
ministerio della sorella Zollo consisteva nel semplice e vibrante annuncio
dellevangelo mentre il Signore operava e confermava con i segni che
laccompagnavano (Marco 16:20) Sia a
Matera che a Ginosa dove già esistevano chiese evangeliche storiche , si
ritenne inevitabilmente che gli evangelici pentecostali erano dei predatori di
membri delle altre chiese; ma la realtà era ben altra. Questi primi testimoni
della Pentecoste avevano essi stessi fatto unesperienza progressiva con Cristo
mediante lEvangelo.
Attuando
il modello biblico dellevangelizzazione (Atti 13:46) con lo stesso sentimento,
questi primi testimoni pentecostali annunciarono il messaggio pentecostale,
prima di tutto ai loro fratelli evangelici . Come altri pionieri, anche di
Giuseppina Zollo si perdono le tracce nella storia, ma rimane il segno del suo
ministerio. In queste tre comunità che da circa novantanni continuano a
testimoniare dellevangelo a Ginosa, Palagianello e Matera.
Abbiamo questo tesoro in vasi di terra,
affinché leccellenza di questa potenza sia da Dio e non da noi (2°Corinzi
4:7) .
Nel 1920
sorse la comunità di Pescara. Fra i
tanti si era convertito un ex-pastore battista, Giuseppe Petrelli, un mistico dalle idee particolari: sosteneva che
non esiste una Chiesa militante sulla terra, ma solamente una Chiesa
invisibile, costituita da un gruppo di vincitori, una élite della comunità,
cioè gli spirituali, incompresi e perseguitati dai fratelli. Questa fu una dottrina
che fece subito presa, perché in ogni comunità esistono sempre un certo numero
di credenti disordinati.
Il
fratello Francescon ed altri sostenevano invece la posizione pratica della
chiesa presbiteriana, che credeva in una chiesa militante, ma a causa anche
della forte personalità del Petrelli furono costretti a subire
quellinsegnamento fino a quando, sempre nello stesso periodo, sorse la disputa
dottrinale sulla validità delle deliberazioni del Concilio di Gerusalemme; ci
si chiedeva soprattutto se era valido il divieto di astenersi dal mangiare il
sangue degli animali. Il Petrelli sosteneva che era più importante ciò che esce
dalluomo e non quello che vi entra, mentre il Francescon ed altri si
attenevano strettamente alla scelta che la chiesa dellera apostolica aveva
fatto. Nel 1925 negli Stati Uniti, a seguito di questa disputa, lAssemblea
Cristiana si divise, una parte rimase sotto la guida di Petrelli e laltra
guidata dal Francescon che formò la Congregazione Cristiana.
1. I caratteri specifici del movimento in
Italia
a. Natura indigena; Il movimento pentecostale
italiano sorse come risveglio nazionale) Questi movimenti pentecostali, in
Italia non possono essere messi accanto alle altre nazioni. I movimenti sono
sorti per mezzo di missionari Anglosassoni perfino in Sud America. In Italia è
sorto invece grazie al Signore che ha spinto italiani a predicare agli
Italiani, quindi la particolarità affonda le sue radici nel carattere e nella
tradizione del popolo Italiano. Italiani che forse lasciavano un futuro roseo
allestero e venivano in Italia nei paesi più sperduti del Sud, ricominciando
una vita nel coltivare i campi, allunico scopo di raggiungere i loro cari con
la testimonianza dellEvangelo.
b.
Diffusione spontanea; (senza
imitazione o influenza umana, ma ispirazione divina). Quando questi credenti evangelizzavano i
propri connazionali, cera sempre la reazione
delle persone importanti di questi comuni, unitamente al clero. Ma
questi fratelli pur non avendo grande preparazione, avevano conosciuto il Signore e con
lEvangelo alla mano si sentivano liberi per la dignità che dava loro
lEvangelo della grazia. Fino al 1947 levangelizzazione è stata svolta in
forma spontanea.
Soltanto nellimmediato secondo dopoguerra la Chiesa Cristiana
del Nord America, chiesa
consorella italiana in USA incoraggiò i vari predicatori aiutando
finanziariamente e parzialmente nellopera di testimonianza. Molti altri, però
secondo la disponibilità, si dedicarono ad una feconda opera di testimonianza,
andando a visitare parenti ed amici par proclamare loro la Buona Novella
dellEvangelo, che consisteva inizialmente nellannuncio della salvezza in
Cristo mediante la fede, la liberazione dal peccato e dalle infermità per al
potenza del Cristo risorto e vivente, lattualità dei doni e delle grazie dello
Spirito Santo, che donano ai credenti una vita spirituale esuberante e
vittoriosa vissuta nella separazione dal male che è nel mondo e, infine
lattesa dellimminente, seconda venuta di Cristo.
Tutti questi credenti avevano abbandonato una
religione cristiana formale, spesso superstiziosa, per entrare in contatto con
la fede autentica in Gesù Cristo vivente. La loro trasformazione non era
avvenuta per ragioni di opportunità, ma si erano veramnte convertiti dagli
idoli a Dio ed erano stati trasportati dalle tenebre alla luce.
DIFFUSIONE
SPONTANEA
Oltre alla natura indigena del Movimento in Italia,
si può parlare della sua diffusione spontanea; infatti non esisterà alcuna
forma organizzata di evangelizzazione fino agli anni 50.
Proprio seguendo il metodo dei cristiani del periodo
apostolico, i credenti, spesso soltanto dei nuovi convertiti allEvangelo, con
fervore se ne andarono di luogo in luogo, annunziando la Parola. Nella
maggioranza dei casi, si trattava di poveri braccianti derisi per la loro poca
cultura, spesso scacciati dai propri familiari, licenziati e lasciati senza
lavoro dai padroni terrieri istigati dal clero locale. Questi testimoni
dellEvangelo, di umilissima condizione, ma infiammati dallamore di Cristo,
raggiungevano i casolari più sperduti, spesso in cerca di lavoro ed avevano
così occasione di annunciare lEvangelo. Giorgio Spini per spiegare il metodo
di evangelizzazione pentecostale degli anni cinquanta scriverà: Quando un
gruppo di contadini meridionali dà vita ad una comunità pentecostale, sceglie
dal proprio seno gli anziani,(...) non aspetta nessuna imbeccata da Roma o da
Milano. Agisce da sé; da sé si occupa di mandare qualche, fratello nel paese
vicino per cercare di creare anche lì unaltra comunità pentecostale; da sé
impegna battaglia col prete e coi maggiorenti del paese. Da sé trova nella sua
Bibbia il codice di una moralità decisamente rigoristica, in contrasto con
tutte le tradizioni di accomodante equivoco della sua gente, ed insieme la
forza per non avere più paure né del maresciallo dei carabinieri, né della
fattucchiera, né degli uomini di legge (10).
Questo metodo evangelistico non è soltanto tipico
dellItalia, ma è una particolarità di tutto il Movimento pentecostale, nella
sua estensione mondiale. ... Una sua caratteristica veramente significativa,
che lo distingue in modo singolare da tutti quelli precedenti, è che il
Movimento pentecostale non deve la sua origine a qualche personalità religiosa
di rilievo, ma è consistito in un risveglio spontaneo che è apparso quasi
simultaneamente in varie parti del mondo.
Istintivamente colleghiamo la Riforma con Lutero, i
Quaccheri con Giorgio Fox, il Metodismo con i Wesley, i fratelli di Plymouth
con Darby e Graves, lEsercito della Salvezza con Guglielmo Booth, e così via.
Ma i ministri di rilievo del Movimento pentecostale sono essi stessi prodotti
del movimento. Essi non lhanno creato, ma il Movimento ha creato loro .
Per dare unidea di questa diffusione spontanea del
messaggio evangelico, basti ricordare che nel 1910 esistevano in Italia
soltanto quattro comunità pentecostali. Nei dieci anni successivi erano salite
a quattordici, e bisogna considerare anche la stasi prodotta dai quattro anni
della prima guerra mondiale (1915-18). Nel 1930 esistevano in Italia ben 148
chiese e gruppi e perfino nei dieci anni successivi, che includono cinque anni
della durissima persecuzione contro il Movimento pentecostale, se ne aggiunsero
altre venticinque.
Il segreto di questa diffusione spontanea ha soltanto
una spiegazione: lopera potente dello Spirito Santo che rende efficace
lannuncio dellEvangelo, convince gli individui e li conduce ad una genuina
conversione.
Il sorgere di gruppi e comunità di cristiani nati di
nuovo, sul modello delle chiese del Nuovo Testamento, è stato fin dallinizio
caratterizzato da riunioni di culto, nelle quali i credenti partecipavano con i
loro interventi spontanei. Questa forma di partecipazione corale di tutti al
culto cristiano, questo adorare il Signore con spontaneità ed in forma udibile,
sono stati fin dal principio la causa dellopposizione e la ragione per
considerare le comunità pentecostali come una setta stravagante, in quanto
non seguiva una forma liturgica prestabilita.
c. Fedeltà
biblica; Un altro elemento
caratterizzante di questo risveglio è stato la fedeltà alla Parola di Dio. Infatti, dal 1908 al 1928
(data della prima assemblea generale costitutiva) non cerano state riunioni
per decidere quali fossero gli articoli di fede, ma la fedeltà di allora è
uguale a quella che oggi crediamo. Speriamo sia fino al giorno che ritorna il
Signor I predicatori privi di una
metodica preparazione dottrinale sistematica, fondarono la propria conoscenza
biblica sulla ricerca personale e sullaiuto dello Spirito Santo che li avrebbe
guidati in tutta la Verità. Fin dal principio, il Movimento poté godere di
questo miracolo dequilibri dottrinale ed etico. Un altro elemento
caratteristico del Movimento è quello della assoluta fedeltà alla Sacra
Scrittura, che in seguito si riassumerà col motto: Tutto lEvangelo.
Fin dallinizio il sentimento dei pionieri del
Movimento pentecostale è stato quello di aderire totalmente allinsegnamento
globale dellEvangelo e di praticarlo.
Come i cristiani di Berea, essi ricevettero la
Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se
le cose stavano così . Non possedevano altri libri tranne che la Bibbia, al
massimo usavano una chiave biblica, non fidandosi delle interpretazioni che
non fossero appieno suffragate dalla Scrittura. Attuarono il principio che il
migliore commentario biblico è la Bibbia stessa e che un testo difficile è
spiegato da altri brani facili e comprensibili. Così, applicarono
inconsapevolmente il principio della Riforma, Sola Scriptura, riaffermando la
guida e lilluminazione dello Spirito Santo nella comprensione della Parola di
Dio.
d. Ecclesiologia
Congregazionalista; (si
stabiliscono le chiese come comunità locali). Il Movimento sorto come rottura
con le tradizioni del mondo religioso ritenne che qualsiasi forma di struttura,
nella completa indipendenza della comunità locale, fosse in contrasto con la
semplicità del culto cristiano. Poi queste comunità pensando di poter vivere in
maniera indipendente luna dallaltra vennero subito a trovarsi in serie
difficoltà con la legge del 1929 con il trattato della santa sede e il governo
Italiano, e anche per i culti ammessi, così fu richiesto alle comunità di
radunarsi insieme ed organizzarsi avanzando delle proposte legali al Governo. Fu
così organizzato la 2° assemblea generale 1929. Si pensò allora di aver avuto
una grande libertà, invece, le Autorità potevano controllare ormai tutto il
territorio, in quanto nessuna comunità poteva costituirsi se il pastore non era
riconosciuto dallo Stato. Cosi avanzarono la prima richiesta per il primo
ministro dellallora Congregazione Cristiana Pentecostale e fu accettata.
e. Il ministerio carismatico svolto da anziani. I ministeri carismatici, come indicati nel Nuovo Testamento, erano svolti dagli
anziani mediante la presidenza e alla predicazione della Parola, dai diaconi dediti allassistenza
spirituale e morale, con attuazione del
sacerdozio universale dei credenti svolto nella libertà dello Spirito
Santo.
2.
Lo
sviluppo nel primo
dopoguerra
Il periodo che va dal 1918 al 1935, deve essere considerato di grande sviluppo
spontaneo, basti pensare che dalle
dieci chiese del 1914 si passò alle 148 comunità, sorte in massima parte per la
testimonianza degli emigrati del Sud che rientravano ai loro paesi dorigine. È
di questo periodo una forma larvata di organizzazione con lAssemblea
costitutiva del 19 e 20 Ottobre del 1928
giunse uno dei fratelli principali delle chiese inorganizzate ( questo
termine era stato adottato per evitare che le chiese diventassero delle chiese
organizzate sullo stile di quelle protestanti
come era accaduto nel 1914 in America) proveniente dagli Stati Uniti per
presiedere il I° convegno degli anziani delle chiese in Italia che si tenne a
Roma.
In esso si decise di :
1) accettare
gli stessi articoli di fede delle chiese Italiane d'America.
2) Utilizzare il nuovo innario di quelle chiese.
3) Fissare
una riunione annuale per il convegno.
Infatti, di seguito fu tenuto il II° Convegno nazionale del 1929 a Roma.
Questultimo ratificò la possibilità di far riconoscere i ministri di culto, in
base alla nuova legge sui culti, ammessi, ma evitò altri riconoscimenti per il
movimento.
Nel 1929 il Governo Italiano firmò il concordato con la
chiesa cattolica e, a Giugno dello stesso anno, fu emanata una legge sui culti
ammessi nello Stato. Con essa si invalidava la disposizione precedente contenuta
nello Statuto Albertino del 1848 che riconosceva la religione Cattolica come
religione di Stato. Mentre gli altri culti erano tollerati. In base alla legge
venivano, riconosciute solo quelle chiese che ne facevano espressamente
richiesta.
Nel 1930 si costituì la chiesa di Roma come Congregazione
Cristiana Pentecostale , il cui pastore riconosciuto era Ettore
Strappavecchia. In seguito fu presentata la richiesta per altri cinque pastori
e il riconoscimento di altre comunità sparse, sul territorio nazionale, per i
quali però non venne concesso. Il pastore di Roma riuscì ad aggirare lostacolo
delegando lui stesso questi fratelli, così non volendo egli venne a rivestire il ruolo di legale rappresentante
delle chiese pentecostali. Nelle prime decadi della sua presenza in Italia un
altro aspetto particolare del Movimento pentecostale, fu il totale isolamento
nel quale operò. Per la sua natura totalmente nazionale, i convertiti
provenivano direttamente dal Cattolicesimo romano, spesso nella sua forma più superstiziosa.
Costoro non erano a conoscenza delleredità storica della Riforma e neanche dei
precedenti risvegli evangelici. Pensavano che, mediante lEvangelo, dal
tradizionalismo cattolico romano si erano ricongiunti direttamente al
cristianesimo dellera apostolica. Da questa considerazione aveva origine
lassoluto rifiuto a considerarsi protestanti. Lunico loro punto di
riferimento con lEvangelismo italiano era il rapporto che avevano con la
Società Biblica per lacquisto della Sacra Scrittura. Si definivano
semplicemente cristiani. Infatti il primo nome usato generalmente dalle chiese
era quello di Assemblea Cristiana. Un antichissimo biglietto di invito di una
comunità dellepoca riporta la seguente dicitura: Adunanza cristiana radunata
nel nome di Gesù. Nel 1930 venne poi adottato il nome ufficiale di
Congregazione Cristiana Pentecostale.
Oltre
a questa ragione, vi era quella del rifiuto e del sospetto manifestati in
generale dalle altre chiese evangeliche in Italia. Basti considerare che ancora
nel 1949 Giovanni Miegge, notissimo teologo valdese, scriveva: ... vi è un
dinamismo soprattutto che dovrebbe essere ritrovato e vi sono le condizioni
ambientali favorevoli, come è dimostrato dallintensa fermentazione di
movimenti spontanei, di natura schiettamente popolare, ai margini delle Chiese
Evangeliche costituite (18). Fin dallinizio, queste avrebbero ben dovuto
riconoscere, nella forma spontanea del culto e nel fervore evangelistico dei
pentecostali, quella matrice comune ai risvegli che aveva caratterizzato per
secoli il mondo evangelico e quindi, anche il risveglio pentecostale, pur con
le sue inevitabili limitazioni culturali, doveva essere riconosciuto come un
movimento popolare evangelico da incoraggiare.
La
terza ragione di isolamento era costituita dallopposizione, dallintolleranza
ed infine dalla persecuzione che sarà ufficializzata il 9 aprile 1935 con la
ignominiosa circolare Buffarini-Guidi,
n. 600/158, del Ministero dellInterno. Questa nota ministeriale
prescriveva testualmente: il culto professato... non può ulteriormente essere
ammesso nel Regno ... essendo risultato che esso si estrinseca e concreta in
pratiche religiose contrarie allordine sociale e nocive allintegrità fisica e
psichica della razza. La messa al bando era giustificata da ignobili motivi di
ordine razziale. I pentecostali furono perciò i primi a patire per quella
infame legge sulla razza, che doveva essere poi promulgata nel 1938 contro gli
Ebrei.
Da quella data, cioè dal 9 aprile 1935, ha inizio la
persecuzione contro i pentecostali con arresti, deportazioni, campi di
concentramento: nessuno potrà scrivere quella storia che, daltronde, sembra
incredibile ed ha solo riscontro con quella dei primi secoli della Chiesa.
Basti rammentare che dopo la chiusura dei locali di
culto dei pentecostali e lo scioglimento, anche a mezzo della forza, delle loro
associazioni confessionali, ogni assemblea, ogni atto di culto veniva
sistematicamente vietato e represso anche violentemente dando luogo ad arresti
e denuncie, alle quali seguivano altrettante condanne. La magistratura infatti
riteneva pienamente fondato, in relazione ai principi politici allora
imperanti, il divieto contenuto nella circolare Buffarini-Guidi del 1935 e nei
conseguenti ordini delle autorità locali dettati in armonia con le successive
circolari ministeriali .
Il lungo periodo che va dal 1935 al 1944, vide
inevitabilmente un inasprimento dellisolamento a causa anche del secondo
conflitto mondiale. I pentecostali in Italia rimasero soli, tagliati fuori da
ogni forma di comunione perfino con quelle chiese italo-americane dalle quali
erano venuti i primi testimoni dellEvangelo in Italia. Tuttavia, essi
continuarono a restare fedeli al Grande Mandato di Cristo, annoverando fra
loro dei veri e propri martiri della fede, i cui nomi soltanto Dio conosce.
Gli arresti, la sorveglianza speciale, il carcere, il
confino di polizia, il campo di concentramento, per loro non furono motivo di
orgoglio, ma una strada obbligata per rimanere fedeli a Cristo che li aveva
trasportati dalle tenebre alla luce e dagli idoli al Dio vivente.
Il 9 Aprile
del 1935 i credenti inoltre, furono
tacciati dantifascismo a causa del rifiuto di alcuni di loro a prestare il
servizio militare, per la loro scarsa partecipazione alle attività promosse dal
regime. In questo periodo, furono
interrotti i contatti anche con le chiese americane. Quando, sembrava che tutto era distrutto, (1935-1944)
è stata rinvenuta una lettera scritta dal fratello E. Strappavecchia al allora
capo del governo sua eccellenza B. Mussolini, al quale si diceva: Eccellenza
5000 cittadini Italiani di fede pentecostale
reclamano la loro libertà. Perseguitati in ogni modo, hanno spaventato
un governo che sembrava invincibile. In questo periodo le comunità crebbero
notevolmente. Quindi, la persecuzione portava buoni frutti.
3. Il periodo della persecuzione
Questi furono anni duri. Basti pensare che con
lignominiosa circolare Buffarini-Guidi,
datata: 9 aprile 1935, n. 600/158 del Ministro dellinterno; il movimento pentecostale era messo al
bando perché il culto
non può ulteriormente essere ammesso nel
Regno
..essendo risultato che esso si estrinseca e concreta in pratiche
religiose contrarie allordine sociale e nocive allintegrità fisica e psichica
della razza. Sè tanto parlato della legge razziale degli Ebrei del 1938 senza
tenere conto che la prima legge razziale è stata applicata al movimento
pentecostale. È vero che i pentecostali erano un po rumorosi, ma era gente
tranquilla e pacifica. Supponiamo pure che davano fastidio a questa idea di
uniformità nazionale, ma dire addirittura che erano contro lordine sociale e
che il culto faceva male allintegrità fisica e psichica della razza è assurdo
pensando che il 90% dei pentecostali erano contadini, erano delle
manifestazioni un po eccessive, ma nulla di male. Infatti, il regime mandò dei
controlli ad una riunione, nel titolare della cattedra di neurologia
dellUniversità di Roma ad nostro culto e fece la seguente relazione: Io sono
andato, è vero c'è emotività, che emotività cè pure nei tanti santuari
cattolici; perciò, sono solo entusiasti però niente di male, non possiamo dire
che sono dei pazzi. Tuttavia, in questo periodo furono messi a segno centinaia
darresti, fratelli e sorelle, campi di concentramento e prigione. Cantando linno 111, un inno
scritto molti anni prima da Massimiliano Tosetto, uno dei ministri più
rappresentativi del movimento italiano nel Nord America, divenne linno della
resistenza pentecostale. Una strofa così recita:
Noi vinceremo, siamo sicuri / Perché combatte per
noi Gesù; / Viviamo santi, viviamo puri, Lungi dal male, nella virtù. / Salvati
siamo, non più timore, / Per questa strada si giunge al ciel; Siamo nel vero,
nel Salvatore, / La nostra guida è lEvangel ; mentre venivano trasportati nei
carrozzoni della polizia per la prigione,
furono dispersi, come avveniva
nel libro degli Atti degli Apostoli, (Atti
8:1-3) condanne al carcere e cinquantadue condanne al confino di polizia
oltre a centinaia di sorvegliati speciali, uno dei quali ucciso alle Fosse
Ardeatine ed un altro nella camera a gas del campo di sterminio di Mauthausen.
Durante la persecuzione la comunità di Roma si divise
in due tronconi, una maggioranza che assunse una tendenza arminiano-mistica e
una minoranza che restò fedele allesperienza iniziale della fede. La
maggioranza (da lei traggono origine i cosiddetti santissimi) fu quella più
perseguitata, perché cercò di mettere in atto uneroica resistenza riunendosi
ostinatamente negli stessi luoghi e facilmente così il compito ai loro
persecutori, che li potevano localizzare facilmente.
Anche il gruppo più ortodosso fu perseguitato, benché
in maniera minore, in quanto riuscì ad eludere lo stretto controllo delle
autorità riunendosi ogni volta in luoghi diversi. Gli ultimi arresti che si
ricordino, sono avvenuti nel 1943.
4. La rinascita
Nel 1944 lItalia era divisa in due dalla guerra,
tuttavia i responsabili delle chiese della Sicilia con la liberazione da parte
degli alleati, presero fiato, con le famose quattro libertà, tra cui predicare
liberamente lEvangelo, i primi a sentire questa nuova libertà furono i nostri
fratelli della Sicilia. Tennero, il III°
convegno a Raffadali, a cui però non parteciparono i pastori della penisola
ancora occupata, che, pur essendo limitato alle comunità dellIsola, gettava le
basi per un rapporto diverso fra le chiese che fino ad allora, erano state
sempre fortemente congregazionaliste. Fu istituito per la prima volta, un fondo missionario comune alla fine
dogni anno agrario, per le comunità siciliane. Per stampare letteratura
devangelizzazione e aprire nuovi locali di culto.
Nel 1945 ancora, a Raffadali si tenne il IV convegno
Pastorale che questa volta vide
la partecipazione dei pastori della penisola, venne fissata una riunione da
tenersi annualmente fra tutti i pastori e si ripresero i contatti con le chiese
d'America. Fu in questo periodo che tramite i cappellani militari si venne a
conoscenza, delle Assembllies of God
degli Stati Uniti, mentre le chiese Italiane d'America si erano costituite come
Chiese Cristiane Italiane del Nord America (C.C.I.N.A.).
Questa collaborazione strutturata si sviluppò negli
anni seguenti. Durante la liberazione e la permanenza in Italia degli alleati
le chiese vennero riaperte, ma dopo il 1946, quando lItalia fu direttamente
sotto la giurisdizione del Governo Italiano, furono riammesse in atto le leggi
fasciste, che ancora non erano state annullate. Lallora ministro degli
interni, lOnorevole Scelba ordinò nuovamente in base alla circolare Buffarini
del 1935 la chiusura delle chiese pentecostali, nonostante nel 1948
fosse stata promulgata la Costituzione che garantiva, tra laltro la libertà
religiosa, le autorità tentarono con ogni mezzo di tenere in piedi la circolare
Buffarini-Guidi, con lintento di impedire i culti e la riorganizzazione delle
comunità.
Il regime sperava che anche questa volta , come nel
1935 i pentecostali avrebbero taciuto e subìto, visto il regime, ma ora con
lavvento della costituzione era ormai diverso.
Umberto N. Gorietti fu chiamato a rappresentare il
Movimento pentecostale Italiano, che allepoca prese il nome di Chiesa
Evangelica Pentecostale. Da quel lontano 1945 , per ben trentadue anni, questo
fedele ministro dell'vangelo rappresenterà ufficialmente il movimento
pentecostale in Italia, con assoluta dedizione, umiltà e rettitudine.
Allora il fratello U. Gorietti col C.G.C. fecero dei
passi ufficiali, e finalmente si formarono delle commissioni dallestero e
dallItalia ed anche la federazione delle chiese evangeliche Italiana ci furono
favorevole a difenderci. La pratica cominciò il suo iter per il riconoscimento
giuridico. Pian piano la situazione
migliorò, si poterono tenere solo riunioni in privato, ma non in pubblico. (il
regime fascista diceva che 5 persone insieme era considerata riunione
pubblica). Quindi, si suddividevano a piccoli gruppi nelle case per non essere
disturbati. Nel frattempo, bisognava fare un passo decisivo, ora che le leggi
democratiche del paese lo permettevano. Così fu necessario formare
unAssociazione regolarmente costituita con statuti e regolamenti. Fu richiesto
che, data limportanza degli Stati Uniti nei rapporti internazionali con
lItalia, vi fosse un riconoscimento da parte di unassociazione di chiese
consorelle, giuridicamente riconosciuta allestero.
Soltanto il
16 aprile 1955, a ventanni dalla
sua emanazione, (1935 1955) fu
revocata finalmente, la circolare del divieto di culto pentecostale. Furono
così allestite le pratiche per il riconoscimento che si protrassero dal 1948 al
1952 , senza alcuna risposta Fu necessario inoltrare un ricorso al Consiglio di
Stato, perché intervenisse in nostro favore .
Il Signore preparò la via, perché in difesa del
movimento pentecostale si rivolsero al famoso giurista cattolico romano
liberale dellepoca, Arturo Carlo Iemolo che era un luminare in diritto
ecclesiastico, assunse la nostra difesa, difronte al Consiglio di stato.
La causa fu indetta per il 25 Maggio 1954, allora fu chiesta la preghiera di tutti i
pentecostali d'italia. Subito dopo la causa il fratello Gorietti scrisse sul
Risveglio Pentecostale: La giustizia di Dio ha trionfato. Date
allEterno la gloria dovuta al Suo Nome il nostro ricorso al consiglio di
Stato è stato accolto, lamministrazione dello Stato dopo tanti anni di
ostracismo, Iddio ci ha fatto giustizia. Il generale organo
dellamministrazione dello Stato ha riconosciuto i nostri diritti. Sia resa
gloria al Signore che ha piegato i cuori.
Ora con il rinnovo dei documenti avremo il
riconoscimento, che con tutta lentezza arriverà
nel 1959, mentre nello stesso periodo molte chiese furono chiuse e molti
atti di intolleranza furono perpetrati ai danni di nostri fratelli.
Si poté ottenere il riconoscimento giuridico dopo
oltre quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica come Assemblee
di Dio in Italia in data 5 dicembre
1959, con il n° 1349.
La peculiarità di questo decreto stava nel
riconoscimento delle chiese pentecostali non solo come Ente Patrimoniale, ma
soprattutto come Ente morale. Quindi, questa volta non caddero nello stesso
errore del 1930, il riconoscimento solo dei ministri; quando una circolare
poteva spazzare via tutto quanto, levando la nomina ai ministri, ma questa
volta fu richiesto il riconoscimento del movimento. Fu la prima associazione di
culto riconosciuta dopo la chiesa cattolica. Non tutte le chiese vollero
associarsi con il neo-movimento delle Assemblee di Dio in Italia .
Così nacquero le Congregazioni
Pentecostali che nel 1956, in un certo modo, anche loro si strutturarono
(continuava a sussistere la divisione di quelle chiese pentecostali avvenute
nel 1928).Grazie a Dio, questo è il frutto delle tante persecuzioni e delle
tante preghiere di tutti quei credenti che pregavano il Signore nelle continue
persecuzioni, affinché Dio facesse avvenire un tempo di libertà religiosa, per
organizzarci in chiese costituite e di predicare levangelo con libertà. E
grazie siano rese sempre al Signore che
questa libertà che oggi noi godiamo, e che non siamo certi quanto
durerà, vogliamo oggi cogliere
loccasione mentre siamo in tempo di libertà, di annunciare in tutta la nostra
nazione Tutto lEvangelo.
1. Lo sviluppo
Le assemblee di Dio in Italia, però, non lottarono
soltanto per ottenere la libertà di predicare in pubblico ed in privato, ma
durante tutto questo periodo continuarono la loro opera di testimonianza e di
diffusione dellEvangelo. Infatti, a questo proposito basti ricordare alcune
tappe fondamentali di questo sviluppo:
a.
La pubblicazione del periodico mensile Risveglio
Pentecostale (1946);
b.
La creazione dei Manuali della Scuola Domenicale
(1952);
c.
La fondazione dellIstituto Biblico Italiano (1954);
d.
I Convegni delle Scuole Domenicali (1955-57);
e.
I primi programmi radiofonici con IBRA (1956);
f.
La fondazione di Villaggio Betania per linfanzia abbandonata
(1956);
g.
La fondazione di Casa Emmaus per anziani (1962);
- Ed in seguito:
h.
La costituzione del Fondo Soccorso ADI (1966);
i.
La fondazione dellIstituto Betesda per anziani
(1972),
j.
La nascita delle emittenti radio locali di
RadioEvangelo (1976);
k.
La fondazione dellIstituto Eben Ezer per anziani
)1976);
l.
La pubblicazione del Quindicinale di informazione ed
edificazione Cristiani Oggi (1980).
Negli ultimi venti anni del secolo scorso con laumento del numero delle
comunità, sono stati istituiti diversi Servizi gestiti del Consiglio Generale
delle Chiese, che è un organo esecutivo delle ADI, in carica biennale, tra una
Assemblea Generale e laltra:
a.
Servizio delle
Scuole Domenicali;
b.
Servizio
Pubblicazioni ADI-Media;
c.
Servizio Audiovisivi
ADI;
d.
Servizio
Evangelico delle Radio Comunitarie ADI (SERC);
e.
Servizio
Evangelico di Assistenza Sociale ADI.
Inoltre, è stata sviluppata, a cura dei Comitati
delle varie Zone in cui è diviso il territorio nazionale, lattività
evangelistica con campagne di evangelizzazione in tende, teatri e allaperto.
Sono sorti inoltre otto Centri Evangelici Comunitari per vacanze che svolgono
una vasta attività spirituale e di assistenza soprattutto a favore dei minori e
dei giovani.
A cura dellIstituto Biblico Italiano negli anni 90
sono stati attuati nelle varie zone di giurisdizione i Seminari dIstruzione
Biblica (SIB) ed anche alcuni Seminari dIstruzione Monitori (SIM) per
insegnanti delle Scuole Domenicali. Degna di nota è liniziativa dellIstituto
Biblico Italiano di riorganizzare fin dal 1975 Gli Incontri Nazionali Giovanili
annuali, ai quali hanno partecipato migliaia di giovani membri delle ADI.
Nel 1960 le
chiese ed i gruppi delle A.D.I. erano diventati
445 , e da allora lattività
evangelistica si è sviluppata ancora con campagne dEvangelizzazione, in tende
ed allaperto. Sono sorte altre case di riposo e sei Centri Comunitari per
vacanze Cristiane.
Unaltra attività degna di nota è, lopera di
evangelizzazione, edificazione evangelica ed elevazione sociale delle Chiese
Cristiane Italiane del Nord Europa organizzate tra gli emigrati italiani in
Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo e Svizzera. (C.C.I.N.E.)
.
Queste comunità italiane che svolgono la loro opera
di testimonianza incoraggiate e coadiuvate dalla Chiesa Cristiana del Nord
America e con lopera di consulenza e
assistenza delle Assemblee di Dio in Italia.
Lintesa
con lo Stato
Col passare del tempo i rapporti con lo Stato si sono
distesi fino al momento in cui è stato chiesto, alle Assemblee di Dio di
stipulare unintesa con le autorità di Governo.
In base allarticolo
8 comma 2° della Costituzione della Repubblica Italiana, le varie
confessioni diverse dalla cattolica, avevano la possibilità di addivenire ad
unintesa con lo Stato, cioè potevano chiedere una legge speciale per regolare
i rapporti con lo Stato. Già nel 1975
fu deciso, diniziare queste pratiche perché fossero attuate quelle regole
peculiari delle nostre chiese.
Il lavoro di preparazione per la documentazione fu
improbo, ma il Signore ci fece trovare grazia presso le autorità alle quali
testimoniammo della nostra fede, Attendemmo che lo facessero prima la chiesa
Valdese, la prima chiesa protestante più antica del mondo il 29 Dicembre 1986
sono state firmate tra il Presidente del Consiglio Bettino Craxi e il legale
rappresentante delle Assemblee di Dio, il fratello Francesco Toppi.
Questultima Legge d'intesa tra il Governo dello Stato Italiano e le Assemblee di Dio in Italia è conosciuta
come la legge 22 Novembre 1988, n. 517.
Non chiedemmo niente che avesse motivo d'interesse, nulla che
compromette la nostra fede su i nostri principi evangelici, ma solo garanzia,
per non essere disturbati quando stiamo facendo il culto al Signore, e che le
forze dellordine non possono entrare nelle chiese senza il permesso del
pastore. Grazie a Dio per questa libertà di annunciare levangelo e anche per
il diritto civile di entrare in qualsiasi luogo ove si richiede la presenza del
ministro di culto, senza scopo di lucro ma per rendere un servizio gratuito per
coloro che ne hanno bisogno. Rimaniamo con lo sguardo fisso verso Gesù Capo e
Compitore di fede, con la legge e senza legge, serviremo lo stesso il Signore.
..Ne per forza ne per esercito ma per il mio Spirito
ha detto il Signore degli eserciti.
Il futuro
del Movimento in Italia
In un momento tanto mutevole quanto lattuale, il
ruolo del Movimento Pentecostale in Italia, del quale ci sentiamo davere la
massima responsabilità per la testimonianza, richiede, tutta la consacrazione
di ogni credente. I punti fondamentali sui quali dobbiamo, rimanere
incrollabili sono i seguenti:
1) Accettare
senza tentennamenti tutto lEvangelo come unica regola della nostra fede e
della nostra condotta.
2) Sottolineare
limportanza della nuova nascita e dellesperienza genuina del battesimo nello Spirito Santo.
3) Fare della
Parola di Dio e della preghiera il fondamento della nostra vita quotidiana individuale e collettiva.
4) Dedicare
ogni sforzo per levangelizzazione dei perduti e ledificazione dei credenti.
5) Valutare e
ritenere la semplicità dellesperienza cristiana sia nei metodi biblici sia nei
mezzi a disposizione.
6) Attuare
tutto quello che risulta manifestamente biblico e ripudiare ogni innovazione
e deviazione del messaggio
neotestamentario.
7) Vivere alla
luce dellimminente ritorno di Cristo con una vita di santificazione e di
servizio.
Conclusione:
Questi sono stati gli elementi fondamentali che hanno
caratterizzato il nostro movimento e nullaltro. Non possiamo permetterci di
perdere lunzione dello Spirito Santo; si tratta dellunica eredità lasciataci
da quanti per fede e pazienza hanno ottenuto le promesse divine. Se predichiamo
la pentecoste dobbiamo praticarla. Se predichiamo il risveglio dobbiamo farne
lesperienza personale perché le nostre comunità possano continuare a vivere
nel risveglio. Questa posizione ritenuta conservatrice da alcune aree del mondo
evangelico serve soltanto a prevenire infiltrazioni inquinanti che non
corrispondono al movimento della chiesa del libro degli atti degli Apostoli,
ripieni dello Spirito Santo, di sapienza, di fede, di grazia e di potenza. (Atti 20:27) Se dimostreremo alle nuove
generazioni che camminiamo umilmente, ubbidendo soltanto a tutta la Parola di
Dio e alla guida dello Spirito santo, allora potremo continuare ad edificare
noi stessi nella nostra santissima fede, pregando in ogni tempo.. (Giuda v.
21) Questa promessa è fatta a tutti quelli che crederanno..(At. 2:38-39
...Insegnando loro tutto ciò che vi ho trasmesso. (Matteo 28:20).
*Il presente studio è stato preparato dal fratello Carmine Lamanna,
pastore della Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. di Matera e presentato ai giovani
che lo scorso anno hanno frequentato Seminario di istruzione Biblica svoltosi a
Bari. Si ringrazia per la gentile concessione.