Preghiera insegnata da Gesù ai Suoi discepoli e che
prende il nome dalle prime parole di essa.
E' considerata, nel seno della cristianità, il modello perfetto della
preghiera.
a)
E' stata insegnata da Gesù per
correggere tutti gli errori che si seguivano nelle preghiere. (Matteo 6:8).
b)
E' stata altresì insegnata per appagare profondamente il bisogno spirituale dei
credenti. (Luca 11:1)
c)
E' stata insegnata con la precisazione che deve essere elevata con attitudine
umile e devota. (Matteo 6:6)
Questa preghiera contiene tutti quegli
elementi che fanno di un discorso umano, una vera preghiera.
a) Tributo di
gloria
«sia santificato...».
b) Ricerca di
beni spirituali
«il tuo regno venga...».
c) Ricerca di
cose necessarie
«dacci oggi il nostro pane...».
g) Umiliazione
«rimettici i nostri debiti... ».
h) Ricerca di
protezione
«non indurci... liberaci... ».
i) Dossologia
«perché a te appartiene...».
Se osserviamo l'ordine delle diverse
parti della preghiera notiamo
che è quello insegnato dalle scritture. Matteo 6:33
Il « Padre nostro » rappresenta l'ultima
rivelazione relativamente alla
preghiera perché stabilisce un rapporto di profonda intimità tra il figlio ed
il Padre, ma questa preghiera ci mostra una meravigliosa verità e cioè che
Iddio ci accoglie affinché di fronte alla Sua presenza possiamo conoscere e
riconoscere sempre più chiaramente la nostra povertà spirituale.
a) « Padre
nostro »: Il figlio che prega;
b) « sia
santificato »: Il credente che adora;
c) « il tuo
regno »: Il suddito che supplica;
d) « la tua
volontà »: Lo schiavo che chiede;
e) « dacci
oggi...»: Il mendicante che implora;
f) « rimettici...
»: Il peccatore che invoca;
g) « liberaci...
»: Il pericolante che spasima.
a) Padre
nostro...
Questa invocazione ci pone su un medesimo piano con Colui che si è fatto nostro
fratello, affinché con Lui fossimo coeredi di Dio cioè con Cristo ed in pari
tempo ci ricorda che siamo stati adottati a Dio per esserGli figlioli in senso
perfetto.
Romani 8:15-17.
b) che sei nei
cieli...
Parole che elevano lo sguardo in alto, cioè al disopra delle miserie e delle limitazioni
umane, nell'eterno e nell'infinito e ci fanno altresì ricordare la potenza di
Colui che siede nei cieli.
Filippesi 3:20; Salmi 2:4.
c) sia
santificato il tuo nome...
La prima richiesta ci conduce ad esprimere il desiderio di
acquistare riverenza, adorazione e sottomissione ai piani eterni di Dio.
Salmi 103:1-5; Giovanni 17:19.
d) il tuo regno
venga...
La richiesta continua ad esprimere un desiderio
squisitamente spirituale; la ricerca è rivolta verso il Regno di Dio che deve
essere stabilito nel cuore e nel mondo. Il credente è sospinto verso le realtà
invisibili, ma eterne.
Luca 17:21; Romani 8:17-23.
e) la tua
volontà...
Sembra questa essere il centro della preghiera intesa come
richiesta. Il credente è condotto verso l'oggetto essenziale della sua vita:
l'adempimento perfetto della volontà divina nell'ubbidienza della Sua legge,
nella fedeltà al Suo servizio, nella sottomissione ai Suoi programmi.
Salmi 119:9; Isaia 6:8; Atti 21:14.
f) come in
cielo...
La richiesta precedente assume con questo inciso una fisionomia più precisa, un limite
determinato. Il desiderio della fedeltà è chiarito nei termini ed il credente
può supplicare di essere aiutato ad eseguire il volere divino nell'ordine,
nella prontezza e nell'umiltà che regnano nel cielo.
Atti 16:6,7; Atti 16:10; 1Tessalonicesi
2:4.
g) dacci oggi...
La richiesta raggiunge ogni zona dei bisogni umani ed
insegna delle preziose lezioni ai credente.
Prima di tutto gli insegna la dipendenza da Dio, dal Quale deve giungere la
provvidenza di ogni giorno;
secondariamente gli insegna la sobrietà esortandolo ad accontentarsi del bene
per ogni giorno; ed infine gli insegna la tempestività della richiesta a Dio
spingendolo alla preghiera all'inizio di ogni giorno.
Matteo 6:34; Esodo 16:20; Luca
12:18-19.
h) il nostro
pane...
Il pane è il nutrimento. Il nutrimento del corpo e
dell'anima può venire soltanto da Dio, deve essere richiesto unicamente a Dio.
Filippesi 4:6; Giovanni
6:35.
i) rimettici...
La preghiera è incompleta senza l'umiliazione e la
confessione. Noi siamo debitori di Dio e ci troviamo nell'impossibilità di
saldare i nostri debiti. Ogni peccato che commettiamo è un furto della Sua
gloria, una distruzione delle Sue proprietà, una violazione delle Sue leggi, e
quindi Egli ha diritto ad un risarcimento; noi siamo debitori.
Le nostre giustizie e la nostra religiosità però non
possono saldare il nostro debito e quindi dobbiamo confessare i nostri mali ed
umiliarci perché Egli possa rimetterci ogni peccato in Cristo.
1Giovanni 1:8-9; Salmi 49:7-8.
l) come noi li
rimettiamo...
Parole meravigliose che ricordano che non possiamo ricevere
quello che non siamo disposti
a dare perché tutto, nel mondo dello Spirito, conosce una legge di reciprocità
e di amore.
Matteo 18:23,35;
Marco 11:25.
m) non indurci
in tentazione ma liberaci...
La preghiera volge al termine, fra poco il credente
riprenderà le sue battaglie, le sue lotte ed ha bisogno di chiedere energia
spirituale per vincere le tentazioni nella sua vita e le circostanze fuori
della sua vita.
Giacomo 1:14; 1Pietro 4:7; 1Corinzi
16:13.
n) perché tuo è
il Regno
La preghiera si chiude nel medesimo modo che principia; è
un inno di gloria, di adorazione
e di esaltazione quello che conclude la vera, perfetta orazione che non sarà
mai soltanto richiesta, o non sarà mai soltanto confessione, ma avrà sempre in
se stessa gli elementi di una completa conversione con Dio. Qui è riconosciuta
soprattutto la sovranità di Dio e la potenza di Dio.
1Samuele 8:7; Salmi 97:1;
Giobbe 42:2
Roberto Bracco