MARIO

Alla ricerca di Dio

 

 

Ero un giovane esuberante e pieno di vita, appassionato di ciclismo, ma niente riempiva il vuoto che era dentro di me. Durante le competizioni e gli allenamenti ero distratto, così dimenticavo per un po’ la mia inquietudine. Il giorno successivo alle gare era un cimitero... a 18 anni mi feci questa domanda: “non esiste qualche divertimento che possa soddisfarmi?”
Provai ad andare al cinema (erano gli anni ’30), ma mi lasciò vuoto come prima. Ad un certo punto feci questa riflessione: “Non credo che quel Dio che non conosco, abbia permesso che un essere umano venisse al mondo per essere così infelice. Solo lui può cambiare la mia vita.” Così mi misi a cercarlo, praticando la tradizione nazionale, perché mi avevano insegnato che il tempio (chiesa) era la casa di Dio e, quindi, lo avrei trovato là.
Frequentai assiduamente per circa 3 anni con questi sentimenti: sapevo di essere cattivo, bestemmiatore e non pretendevo un intervento immediato, era una fase di avvicinamento. Secondo alcuni consigli ricevuti dovevo inginocchiarmi davanti ad una statua o ad una immagine facendo alcune recite (atto di dolore, atto di contrizione, ave Maria). Facevo questo molto seriamente e qui avvenne il peggio. Dopo ogni genuflessione, ogni serie di recite, quel vuoto che avevo diventava insopportabile ed giunsi a questa conclusione: so di essere malvagio, ho cercato in questo luogo la soluzione ma non l’ho trovata quindi, significa che Dio non esiste. Promisi guai a chi mi avesse ancora parlato di Dio o di Cristo e decisi che i preti erano da sopprimere perché insegnavano cose non vere! Non avrei mai più messo i piedi in chiesa.
Qualche tempo dopo, mio padre, avendo avuto un contatto con una famiglia di cristiani evangelici, invitò due persone a visitarci. Nel 1938, nel mese di marzo, una domenica mattina mio padre disse: “oggi pomeriggio rimanete a casa, verranno delle persone a parlarci della Bibbia”. Guardai mio padre in faccia, abbassai il capo e promisi dentro di me “tu mi vedrai solo questa sera”. La nostra famiglia svolgeva attività di ambulante... così mi dissi «vado a farmi un bel giro lungo, perché la Bibbia mi sembra che puzzi di religione». Così eseguii il mio programma, ma non andò come avrei voluto. Quel lungo giro finì a mezzogiorno e pensai «non voglio andare a casa e bisticciare con mio padre». Ma c’era una voce dentro di me che diceva: “Vai!”. Questa lotta durò circa 4 ore. Infine, arrivai a casa pensando “Se ne sono andati, mi è andata bene!”. Ma non era così. Non entrai subito e, dall’esterno, udivo pronunciare il nome di Gesù Cristo e la mia rabbia e la mia ribellione si accesero immediatamente. Dopo circa mezz’ora decisi di entrare e picchiare quegli uomini senza pietà, mi dicevo: “Ecco qua degli altri impostori”. Entrai con i pugni serrati e guardai negli occhi l’uomo che stava parlando e vidi nei suoi occhi una serenità tale che mi disarmò. Lesse un brano dal libro che aveva in mano, il testo era: «in verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio... in verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di spirito non può entrare nel regno di Dio.» (Giovanni 3:3-5).
Gli chiesi: “Ma questo vuol dire che c’è un cambiamento interiore, significa diventare una persona diversa!”. “Certamente!” mi rispose l’uomo. Ecco finalmente quello che cercavo da circa tre anni. Quel testo si impresse nel mio cuore, quando l’uomo concluse dicendo che voleva pregare. Tra i vari articoli che commerciavamo, c’erano anche corone del rosario ma ero sicuro che non si trattava della stessa cosa. I due uomini chinarono il capo ed uno di essi pregò. La presenza di quel Dio era tale che chinai il capo anch’io e chiusi gli occhi. Non so cosa ho chiesto al Signore. In quel momento avvenne qualcosa di straordinario: tutto il mio passato venne proiettato come in un film, evidenziando tutte le mie colpe, ne fui terrorizzato. Dissi: “Signore, tutto questo male l’ho fatto per ignoranza, ti ho offeso terribilmente e non mi hai condannato, mi amavi e non lo sapevo”. La voce dentro di me sussurrò «Ed ora, che vuoi fare?» Feci una pausa prima di rispondere: “da questo momento ti dico sì, Signore!”. E da quell’istante tutte quello sporco incredibile, quelle innumerevoli macchie sparirono ed una grande gioia penetrò il mio essere. Mi dovetti sforzare per non alzarmi in piedi e gridare: “me ne vado in cielo!”. Ricevetti la stessa serenità che avevo visto in quell’uomo.
Nei giorni che seguirono, tutti quelli che mi conoscevano, mi chiedevano: non stai bene? Sei ammalato? Cos’hai?
Queste domande continuarono per vari mesi, vedevano il mio cambiamento ed io non me ne accorgevo.
Quella famosa domenica mi regalarono un Nuovo Testamento che cominciai a leggere senza capirci molto, ma mi faceva del bene. Dopo sei mesi potei rispondere a coloro che mi chiedevano come mai la mia vita era cambiata. «Ecco perché, leggo questo libro» «Dai! Non raccontare storie! Come fa un libro a trasformare la gente?». «Eppure è così». Dopo un po’ cominciavo a ricordare alcuni brani e, alle solite domande, aprivo il libro e leggevo: “venite a me voi tutti che siete travagliata ed aggravati”. Qualcuno esclamava “com’è bello! Me lo da a me quel libro?” “Beh, proprio questo no, ma posso procurarglielo”. Così iniziò per me la diffusione della Parola di Dio... certo le corone del rosario e i santini sono stati messi al bando!
Oggi, dopo 64 anni da quell’esperienza meravigliosa, continuo ad attingere luce e vita da quel Libro.

Mario