LUANA
Dalla droga a Cristo
Mi chiamo Luana e ho 20
anni. Ringrazio Dio come oggi posso raccontare la mia testimonianza e di come
il Signore ha cambiato totalmente la mia vita. Tutto iniziava quando avevo
l'età di 14 anni. Le cose in famiglia non andavano molto bene, mio padre e mia
madre litigavano spesso. A volte si arrivava anche alle minacce con alcuni
arnesi da cucina. Il nonno era stato colpito da un male incurabile e giorno dopo
giorno lo vedevo spegnersi lentamente, fino alla morte. Con mia sorella non
c'era mai stato dialogo. E così iniziai ad uscire di casa soprattutto per non
assistere alle frequenti liti tra i miei genitori, che sfociavano nella
richiesta di divorzio.
In casa ci incontravamo sempre meno perché scappavo sempre via, per rimanere
sola con me stessa. Iniziai per caso, così, a fare amicizia con alcune ragazze
della mia città che erano molto più grandi di me. Trovavo in loro rifugio,
erano come delle seconde mamme alle quali rivolgermi nel momento del bisogno.
Fu con loro che fumai il primo spinello. Da tutti ero, comunque, considerata
una brava ragazza, saggia e matura. Nessuno sospettava la vita che avevo
intrapreso.
Nel frattempo la situazione a casa diventava sempre più insostenibile e per un
periodo di tempo mi trasferii dai miei zii a Napoli, credenti. In questo
periodo conobbi il Signore. Sperimentai la sua pace e la sua presenza nella mia
vita. Tornai a casa e i miei genitori notarono il cambiamento; mi misi subito
alla ricerca di una chiesa, che però non trovai e così a poco a poco mi
allontanai dal Signore.
A 16 anni ci fu un evento nuovo. Mia sorella rimase incinta e la situazione
familiare precipitò. I litigi si estesero coinvolgendo anche i consuoceri. Soffrivo
molto in quel periodo! Cominciavo così a costruirmi delle barriere
impenetrabili; non avevo rispetto per nessuno, non una mosca passava sotto il
mio naso. Se era il caso di usare le mani non esitavo (le ho alzate anche
contro mia madre!). Cominciai ad odiare la mia famiglia, ripresi a fumare e in
più mi dedicai all'alcool. Quando la sera uscivo, il mio unico obiettivo era
quello di distruggere me stessa. Tornavo a casa la mattina presto ubriaca e
spesso non mi ricordavo neanche dove ero stata fino a cinque minuti prima. A 17
anni conobbi le famose ecstasy; all'inizio ne prendevo una al venerdì e una al
sabato.
Poi cominciai ad assumerle una ogni giorno della settimana. I soldi non
bastavano per comprarle e mi diedi allo spaccio. Quando non avevo droga facevo
incetta di psicofarmaci associati ad alcool. Iniziai a dormire fuori casa
contro la volontà dei miei genitori; frequentavo pezzi grossi del giro, gente
che aveva conosciuto il carcere.... Tornavo da una cena di lavoro quando ci
capitò un brutto incidente; il ragazzo che guidava l'auto ad alta velocità
perdeva il controllo e in quell'istante tornai lucidissima e rendendomene
conto, invocai l'aiuto di Dio. Ma nonostante questa terribile esperienza,
continuavo per la mia strada. Dall'ecstasy ero passata alla cocaina e sotto
l'effetto della stessa avevo manie suicide; una vocina mi invitava a provare
l'ebbrezza di un salto dal V° piano. Chiedevo al Signore di mandarla via.
I miei vennero a sapere la vita che conducevo ed io scappai di casa. Mia madre
non mi riconosceva più come figlia... ma nel contempo pregava il Signore che
tornassi a casa. Promisi ai miei che non avrei più condotto una vita come
prima; che mi sarei astenuta dall'assumere droghe pesanti e dallo spaccio.
Comunque continuavo a bere e a fumare fino a quando il Signore non intervenne
facendomi realizzare cosa ero divenuta: una persona misera e lontana da Lui.
Trascorsi dei giorni di profonda crisi, chiusa nella mia stanza alla ricerca
del perdono del Signore.
Mi sentivo mancante verso di Lui e piangevo con molte lacrime; mi sentivo la
più peccatrice della terra, mi vergognavo per quello che ero stata e per quello
che avevo fatto. E allora, nella mia disperazione ho gridato a Lui, e Egli mi
ha risposto colmandomi di amore e pace. Da quel momento la mia vita ha avuto
una svolta decisiva. Ho dato il mio cuore al Signore. Ho incontrato Gesù. Gesù
che ama, Gesù che perdona. Ho sperimentato il calore e la gioia della Sua
presenza. Tutto quello che ero non esisteva più. Le tenebre sono passate via e
la luce meravigliosa di Gesù risplende adesso nella mia vita.
Sono grata al Signore per l'amore che ha manifestato per me mandando Gesù, il
Suo unigenito Figliuolo, a morire sulla croce al posto mio. Quale grande amore!
E il minimo che io possa fare è quello di amarLo, lodarLo e servirLo per tutto
il resto della mia vita.
Il Signore sia lodato.
Luana