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L'ESERCITO DEI FEDELI
Per fede...Riguardando A Gesù Capo e
compitore della fede.
Preghiamo il lettore di rileggere attentamente il capo XI della
lettera agli Ebrei. La parola "fede" vi è ripetuta ventitrè volte,
e pare un martello che batta con insistenza. Che cosa è fede? Molte
definizioni sono state date e volersi fermare ad un esame richiederebbe
tempo. Lo scrittore alla lettera agli Ebrei dice: "Fede è sussistenza
delle cose che si sperano; ed una dimostrazione delle cose che non si
veggono". Forse questa non è una delle definizioni, essendo più
l'adattamento della fede. Ma noi andremo oltre, per non passare i limiti di
una meditazione.
Fede implica
decisione. Una volta deciso si va avanti non aspettando altra fede, e non
aspettando sempre a misurare quella che si ha. Ed inoltre, questo capo XI
della lettera agli Ebrei è il più completo trattato della fede appunto perché
è fede in azione. Se alcuno legge il capitolo che abbiamo dinanzi, dopo aver
affrontato lo scherno e l'incredulità degli uomini, è meglio atto ad
apprezzarlo e comprenderne lo scopo. Faccio un'ipotesi al lettore; che egli,
nella intera giornata non abbia avuto che scoraggiamento, vedendo la
infedeltà e l'interesse mondano predominare e che, credendosi abbandonato,
rientri nella sua cameretta, e gridi il lamento: non solo o quasi solo
- e prenda poi in mano il libro, al capo che abbia sott'occhi.
Egli avrà subito due impressioni.
Prima: nessuna attività umana, all'infuori della religione ha questa
testimonianza lungo i secoli; secondo, e la testimonianza che il passato
dà alla fede, è davvero sorprendente. Così, egli dimentica la compagnia dei
viventi e si mette in linea coll'esercito di coloro che furono sulla terra, e
sentirà di essere in eletta e numerosa compagnia.
Se legge di nuovo più attentamente fermandosi a ciascun nome, egli vede,
quasi piante gigantesche e solitarie del tempo antico, uomini che vissero in
contrasto ciascuno alla propria generazione. Si domanderà : come fecero a
sostenere? E pensa ad Abele, solo; Enoc circondato da un mondo incredulo,
solo; a Noè, vissuto tra uomini che avevano raggiunto il massimo della
corruzione,solo; ad Abramo in una città fiorente dell'interno dell'Asia,solo.
E così innanzi vedrà tutti uomini solitarii, circondati da moltitudini che
avevano ben diverso ideale. Che fecero costoro? Ebbero una visione, una
chiamata, ubbidirono, andarono innanzi molti anni tra il mondo indifferente.
Non avevano libri religiosi, chiese ed altro. E così, essi sorgono nello
spazio a distanze, quasi palme nel deserto.
"Per fede Abele offerse a Dio sacrificio più eccellente che Caino. -
Per fede Enoc fu trasportato. - Per fede Noè fabbricò l'arca. - Per fede
Abramo partì non sapendo dove andasse; perciocché egli aspettava la città che
ha i fondamenti e il cui architetto è Iddio; - per fede Sara ricevette forza
di concepire e partorì fuori d'età. Eppure costoro hanno veduto le cose
promesse da lontano, e le hanno credute e salutate avendo confessato di
essere pellegrini e forestieri sulla terra".
E legge ancora: "Per fede Abrahamo offerse Isacco; - Per fede
Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù; - Per fede Giacobbe, morendo benedisse i
figlioli di Giuseppe;- Per fede Giuseppe diede ordine intorno alle sue ossa.
Per fede Mosè fu nascosto, per fede Mosè fu nascosto; per fede Mosè, divenuto
grande, rifiutò di essere chiamato figliolo della figliola di faraone
.. -Per
fede lasciò l'Egitto
.costante come veggendo l'invisibile; per fede fecero la
pasqua"
. E lo scrittore ricorda tutta una generazione in momenti
eroici. "Per fede passarono il Mar Rosso- Per fede caddero le mura di
Gerico". E, tornando ad occuparsi d'individui isolati dice: "Per
fede Rahab, la meretrice (meraviglioso come la Bibbia mantiene certi nomi che
noi eviteremo nelle biografie. - Per fede Rahab, la meretrice, avendo accolto
le spie in pace non perì con gli increduli". Una persona sola in una
grande città.
Ma pare che lo scrittore abbia fretta di andare avanti e comincia a nominare
eroi a gruppi: Gedeone, Barac, Sansone, Jefte, Davide, Samuele, i profeti. E'
però sempre la storia di uomini vissuti isolati, a distanza di tempo, sempre
con gli atti della fede vinsero regni, operarono giustizia; ottennero
promesse ecc. E scrive i ricordi più generali: "Le donne ricoverarono i
loro morti" e più generali ancora "ed altri furono fatti morire di
battiture. E altri ancora provarono scherni e flagelli ed anche legami e
prigioni".
"Altri" Chi sono essi? Alcuni li sappiamo ma i più sono l'immenso esercito
degli eroi sconosciuti nella storia della religione, registrati in cielo:
donne. Uomini ignoranti ma fedeli che Dio ha avuti in ogni tempo. Ed altri
per fede soffersero aggiungiamo noi, e pensiamo alle migliaia di martiri del
Cristianesimo ed ai molti che soffrirono nella missioni tra i pagani, e altri
e altri. L'immenso esercito dei fedeli ci passa dinanzi, per alcuni, e sono
assai, è detto: "Furono lapidati, furono legati, furono tentati :
morirono uccisi con la spada, andarono attorno in pelli di pecora, e di
capra; bisognosi, afflitti maltrattati, erranti
" "Eppure costoro
avendo avuta testimonianza per la fede (notate,notate!) non ottennero la
promessa". Cioè, in via non ottennero nulla; il premio era al di là. Ma
in vita hanno sofferto: bisognosi, afflitti, maltrattati e fedeli. E
arrivato alla fine del capitolo, il lettore vede innanzi a sé le generazioni
passate e parecchie civiltà tramontate, dagli uomini antidiluviani a dopo il
diluvio; dall'Egitto alle monarchie dell'Asia e dell'imperi romano; e dalle
rovine antiche vede sorgere, quasi spettri giganteschi, questo lungo esercito
di fedeli, che gli passa dinanzi, colle spalle al passato e la fronte
volta all'eternità.
E dunque? - " Perciò ( aggiunge lo scrittore) ancora noi, avendo
intorno a noi un cotanto numero di testimoni, deposto ogni fascio, e il
peccato che è atto a darci impaccio, corriamo, con perseveranza il palio
propostoci.
"Ancora noi" Questa lista non è scritta per ozio. Come se lo
scrittore, finalmente, si volgesse al lettore ed accomunandosi con lui gli
dicesse: e noi, cosa facciamo noi staremo semplicemente a ripetere i fatti
antichi? - "Intorno a noi un tanto nuvolo di testimoni". Ci dà
l'idea di chi sta nell'arena, si volge all'anfiteatro e lo vede gremito di spettatori;
e non sono semplici spettatori; bensì eroi che hanno, a loro volta,
combattuto e sofferto. Sono testimoni ( la parola originale è martiri ) , non
curiosi disinteressati, che ci guardano, eroi che hanno sulle arene lasciato
l'orma sanguinosa del loro passaggio, e numerosi essi sono, guardati insieme,
Cotanto nugolo, e non solo numerosi, ma essi rappresentano diversi tipi di
carattere e varie esperienze. Qual è la tua parte nel mondo? Sei povero,
malaticcio, perseguitato; guarda, guarda, cerca tra i testimoni che ti
circondano e troverai persone che, in peggiori circostanze delle tue, hanno
sofferto e resistito a tutto "per fede" - "Perciò,
ancora noi, deposto ogni fascio, e il peccato che è atto a darci impaccio,
corriamo, con perseveranza, il palio prepostoci."
L'Idea è di chi ha già intrapreso a camminare spedito ma che è trattenuto per
la strada ad ostacoli, specialmente dal peccato d'incredulità, che fu il
peccato degli Ebrei nel deserto. Perciò, deposto il peccato, e tutto ciò,
che, pur non essendo strettamente tale, è un impaccio, corriamo spediti e
perseveranti, verso il palio.
Non basta però. - Lo scrittore aggiunge: "Riguardando
a Gesù Capo e compitore della fede" - Tu hai questo
potente incentivo del passato - ma non è tutto. Alla lista manca
uno, il capo fila. - Hai riguardato ai testimoni, ora torci lo
sguardo da loro ad un altro.
Nessuno della lista fu perfetto. Sono nomi brillanti per eroismo e
sacrificio, ma nessuno di esso assorba intera la tua attenzione. Perciò, da
costoro guarda a un' altro, a Gesù. Riguardando è nell'originale una parola
composta, che significa riguardare con intensità, con maraviglia, con
investigazione. Dal nugolo di testimoni passa con l'occhio attento all'Uno.
Riguardando a Gesù: è l'inaspettabile argomento, perché, alla fine, la fede
si riduce a contemplare questa unica solitaria persona. "A Gesù Capo e
Compitore della fede" - Dimentica tutto, e gli stessi
testimoni, nessuno dei quali potrebbe sottostare ad n esame accurato e fissa
il tuo sguardo a Gesù. Egli non teme scrutinio e critica. "Capo,
compitore della fede". Ma se in tutto il capo XI non si è parlato che di
fede? Eppure, tutto quello che si è detto. È solo una manifestazione di fede;
il principe non era stato nominato ancora: Gesù. L'antico e l'ultimo. Cioè,
la fede ha origine da Lui e termina in Lui. - Gesù l'ultimo
limite dell'ideale, al di là del quale non è possibile andare. Dinanzi a Lui
lo stesso "per fede" degli eroi impallidisce; anzi la stessa fede è
imperfetta : Egli è il compitore della fede. Guarda a Lui. Completa la tua
fede nella fede perfetta di Gesù. Egli riunisce tutte le voci e tutti gli
eroismi parziali della linea dei giganti della fede, e li completa. E cosa
fece questo capo fila? - sentite: "Il quale, per la letizia
che gli era posta innanzi, sofferse la croce, avendo sprezzato il vituperio,
e si è posto a sedere alla destra di Dio" - Questo
personaggio ebbe per tutta la vita una passione: il trionfo del regno di Dio;
e per esso tutto soffrì, non curò la croce né il vituperio. -
Anzi, Egli guardò al di la della croce e del vituperio; come se lo sguardo
passasse sopra all'agonia ed alla umiliazione, al di là, al di là, alla
letizia della redenzione dei peccatori. Come se, nel traversare il fiume
torbido, egli torcesse lo sguardo dall'acqua alla sponda serena.
- La gioia, la letizia dell'aldilà gli fece dimenticare o piuttosto gli
fece non guardare tutto il resto. Lo scrittore continua: -
"Voi non avete ancora contrastato fino al sangue contro al
peccato". -
Non avete ancora sofferto tanto da lontanamente paragonarvi a Gesù. Perciò,
perseverate, perché Egli vi rimane al di sopra nei contrasti e nelle
sofferenze. Dunque, se il mondo ti abbandona, se gli eroi nominati ti
sembrano deficienti, se l'ambiente in cui vivi non ti soddisfa; se di te
stesso non sei contento, se la tua fede ti appare debole, guarda, guarda da
tutto questo che ingenera sconforto, ad n'altro. Non imitare nessuno, né
cerca essere copia di copie. Va alla fonte originale. Guarda a Gesù Cristo,
Egli è perfetto e completo, assorbiti in Lui, e, dimenticando tutto il resto,
sbrigati di ciò che t'impiccia e corri, collo sguardo fisso a Lui, verso la
meta proposta.
G.ppe Petrelli
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