Nella Bibbia si
parla più volte del deserto e sintende quello arabico, pietroso e non sabbioso
come quello africano. L'idea che ci facciamo d'un deserto non corrisponde in
tutto al significato di Midbar luoghi da pastura (Esodo 3:1; Esodo 5:3; Esodo
19:2; Numeri 33:15, 16); Horba luoghi deserti o desolazione (Salmi 102:6;
Isaia 48:21; Ezechiele 13:4) e Iesimon (Salmi 78:40; Salmi 106:14; Isaia
43:19,20). Dunque Il deserto, considerato come una distesa illimitata di
sabbia, non esiste nelle regioni cui accenna la Bibbia.
Il "deserto
del Sinai" è una contrada selvaggia e desolata; ma in molte parti,
specialmente da Elim al Monte Sinai e alla regione verso il confine meridionale
di Palestina, vi sono tracce di antica fertilità. Quando gli Israeliti
guidarono le loro greggi attraverso quel deserto, trovarono pastura in molte piccole
valli, e probabilmente anche in alcune pianure. Le varie sezioni del deserto,
ad esempio Tsur, Tsin, Paran, saranno descritte sotto i rispettivi nomi.
Nell'Antico Testamento si parla del deserto specialmente nell'Esodo e ci viene
descritta la vita degli Ebrei che vi passano 40 anni, prima di arrivare alla
terra promessa. Questo è il deserto della penisola del Sinai, e non è da
intendersi nel senso odierno. Infatti, c'era una certa flora e fauna e perfino
dei centri abitati costituiti da accampamenti semifissi di nomadi.
Come il mare,
come i monti e il cielo hanno spesso nella Bibbia un loro significato
simbolico, legato naturalmente alle caratteristiche peculiari di queste realtà
della natura, anche il deserto, con le sue singolarità quali: la sterilità,
laridità, le difficoltà della vita, lisolamento, è spesso menzionato per
illustrare momenti e periodi particolari della vita delluomo soprattutto del
credente. Coglieremo tre aspetti intorno al deserto:
IL CUORE DELLUOMO SENZA DIO.
Nella Bibbia il
deserto è paragonato ad un cuore ostile e separato da Dio, invitato a
ravvedersi Marco 1:3-4 Voce di uno che
grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi
sentieri"».Venne Giovanni il battista nel deserto predicando un battesimo
di ravvedimento per il perdono dei peccati.
Giovanni Battista nella sua vita umile ma dai modi risoluti, è stato
linviato di Dio che ha avuto il compito di scuotere le coscienze del suo
popolo per condurlo al ravvedimento in vista della comparsa di Gesù. Questa
voce che ha dovuto gridare per farsi udire da cuori sordi e restii ad
accogliere lappello, non ha ancora esaudito il suo compito neanche ai nostri
giorni, infatti, ora come allora, il cuore delluomo è insanabilmente maligno
Geremia 17:9-10 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e
insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? «Io, il Signore, che investigo il
cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue
vie, secondo il frutto delle sue azioni».
Nel passo di Isaia a cui Marco fa
riferimento, si evidenzia più dettagliatamente la natura accidentata e
soprattutto impercorribile e quindi impenetrabile di questo deserto che senza
unopera di radicale bonifica, non permette che si apra una via daccesso per
il Signore Isaia 40:3-5 La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via
del Signore, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio! Ogni
valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi
siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti. Allora la gloria
del Signore sarà rivelata, e tutti, allo stesso tempo, la vedranno; perché la
bocca del Signore l'ha detto».
La Parola di Dio non poteva usare immagini più calzanti ed efficaci per
rappresentare lo stato degenerato delluomo senza Dio. Solo quando un cuore,
col ravvedimento avrà reso possibile lingresso del Signore, allora in luogo di
sterilità e aridità potrà manifestare fertilità e produttività. A questi cuori
aridi, desertici, privi della presenza di Dio, deve esserci una voce che grida:
è la mia e la tua voce 1Corinzi 9:16 Perché se evangelizzo, non debbo
vantarmi, poiché necessità me n'è imposta; e guai a me, se non evangelizzo!
Chi si preoccupa ai nostri giorni di andare in giro a gridare alla gente
di preparare la via del Signore? E una domanda importante, dal momento che,
ora come allora, occorre ravvedersi per essere disposti ad accettare il dono
del perdono e della salvezza.
La voce che grida nel cuore dell'uomo è quella dello Spirito Santo, che è
mandato da Dio per convincere il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al
giudizio Giovanni 16:7-11 Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che
io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se
me ne vado, io ve lo manderò. Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al
peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in
me; quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al
giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
Ma lo Spirito Santo per smuovere e penetrare nei cuori duri e ostili, si
serve della Parola di Dio, dunque di uomini e donne che la proclamino Efesini
6:17 Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la
parola di Dio.
A questo punto diventa chiaro ed insostituibile il compito che spetta a
noi, figli e servitori di Dio, di adoperarci con amore, ma anche con
determinazione sull'esempio di Giovanni Battista, nel diffondere e annunziare
la parola vivente e permanente di Dio strumento indispensabile affinché i
cuori possano essere rigenerati 1Pietro 1:23 Perché siete stati rigenerati
non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e
permanente di Dio.
LE PROVE E LE
TENTAZIONI.
Il tempo delle prove e delle tentazioni sono simili ad un deserto
inospitale. Fu una dura e difficile esperienza questa del Signore Gesù, che si
ripeté in seguito sotto forme diverse, nel corso della sua missione terrena, e
che vuole essere per ognuno di noi un monito a non considerare qualcosa di
strano e a non stupirci per le prove e le tentazioni cui siamo sottoposti
1Pietro 4:12-13 Carissimi, non vi stupite per l'incendio che divampa in mezzo
a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi
in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della
rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.
Nel caso del nostro Signore Gesù, l'asprezza, la durezza e i pericoli del
deserto, dovuti anche alle bestie selvatiche, concorsero a rendere più
dolorosa e affliggente la tentazione a cui fu sottoposto Marco 1:12-13 Subito
dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; e nel deserto rimase per quaranta
giorni, tentato da Satana. Stava tra le bestie selvatiche e gli angeli lo
servivano.
Nel Deuteronomio, il deserto percorso dal popolo d'Israele nel suo
viaggio verso il paese di Canaan è definito un ... grande e terribile deserto,
pieno di serpenti velenosi e di scorpioni, terra arida senz'acqua.
Attraversarlo per loro, rappresentava il normale viatico per valutare la loro
fedeltà a Dio nelle prove e nelle difficoltà Deuteronomio 8:11-15 Guardati dal
dimenticare il Signore, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti,
le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; affinché non avvenga, dopo
che avrai mangiato a sazietà e avrai costruito e abitato delle belle case, dopo
che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il
tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, che il tuo cuore si
insuperbisca e tu dimentichi il Signore, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal
paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù; che ti ha condotto attraverso questo
grande e terribile deserto, pieno di serpenti velenosi e di scorpioni, terra
arida, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te acqua dalla roccia durissima.
Il deserto è dunque un'esperienza che ammaestra. Non possiamo dimenticare
che spesso l'esperienza del deserto, con le sue difficoltà e le sue tentazioni,
è stata usata da Dio per preparare i suoi servitori in vista dei compiti che
avrebbero dovuto svolgere in seguito. Vediamo insieme alcuni esempi:
-
Mosè. Prima
di essere chiamato e inviato da Dio a liberare il suo popolo dall'Egitto,
dovette trascorrere ben quaranta anni alla dura scuola del deserto come pastore
di pecore, benché fosse stato, a suo tempo, istruito in tutta la sapienza
degli Egiziani Atti 7:23-29 Ma quando raggiunse l'età di quarant'anni, gli
venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli di Israele.
Vedendo che uno di loro era maltrattato, ne prese le difese e vendicò
l'oppresso, colpendo a morte l'Egiziano. Or egli pensava che i suoi fratelli
avrebbero capito che Dio voleva salvarli per mano di lui; ma essi non
compresero. Il giorno seguente si presentò a loro, mentre litigavano, e cercava
di riconciliarli, dicendo: "Uomini, voi siete fratelli; perché vi fate
torto a vicenda? Ma quello che faceva torto al suo prossimo lo respinse, dicendo:
Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Vuoi uccidere me come ieri
uccidesti l'Egiziano?" A queste parole Mosè fuggì, e andò a vivere come
straniero nel deserto di Madian, dove ebbe due figli. Nel deserto Mosè ebbe la
visione del pruno ardente Esodo 3:1-4 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo
suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse
alla montagna di Dio, a Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di
fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme,
ma non si consumava. Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere
questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» Il Signore vide che
egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e
disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi».
Uscito dal deserto, dove nelle prove e tentazioni Dio lo aveva preparato,
Mosè condusse Israele alla liberazione Esodo 4:27 Il Signore disse ad Aaronne: «Va' nel deserto incontro a
Mosè». Egli andò, lo incontrò al monte di Dio e lo baciò.
-
Il popolo d'Israele. Particolarmente
significativa, istruttiva ed esemplare fu l'esperienza fatta dal popolo
d'Israele durante i quaranta anni trascorsi nel deserto Numeri 14:27-35 «Fino a
quando sopporterò questa malvagia comunità che mormora contro di me? Io ho
udito i mormorii che i figli d'Israele fanno contro di me. Di' loro:
"Com'è vero che io vivo, dice il Signore, io vi farò quello che ho sentito
dire da voi. I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; e voi tutti, quanti
siete, di cui si è fatto il censimento, dall'età di vent'anni in su, e che
avete mormorato contro di me, non entrerete di certo nel paese nel quale giurai
di farvi abitare; salvo Caleb, figlio di Gefunne, e Giosuè, figlio di Nun. I
vostri bambini, di cui avete detto che sarebbero preda dei nemici, quelli farò
entrare; ed essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato. Ma quanto a
voi, i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. I vostri figli andranno
pascendo le greggi nel deserto per quarant'anni e porteranno la pena delle
vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri non siano consumati nel deserto.
Come avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena delle
vostre iniquità per quarant'anni, un anno per ogni giorno, e saprete che cosa
sia cadere in disgrazia presso di me. Io, il Signore, ho parlato: certo, così
farò a tutta questa comunità malvagia, la quale si è riunita contro di me; in
questo deserto saranno consumati e vi moriranno».
-
Paolo. Dopo
la conversione avvenuta a Damasco, sembra abbia trascorso anche lui un tempo di
riflessione nel deserto dell'Arabia Galati 1:15-18 Ma Dio che m'aveva
prescelto fin dal seno di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua grazia, si
compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché io lo annunziassi fra gli
stranieri. Allora io non mi consigliai con nessun uomo, né salii a Gerusalemme
da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai subito in
Arabia; quindi ritornai a Damasco. Poi, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per
visitare Cefa e stetti da lui quindici giorni.
-
Gesù. Fu sottoposto alla
tentazione di Satana e alla dura prova del deserto proprio all'inizio della sua
missione terrena Matteo 4:1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto,
per essere tentato dal diavolo.
Lo scopo di queste prove, come ho accennato, è quello di prepararci,
forgiarci, mediante un duro addestramento pratico, per diventare dei servitori
di Dio umili, sottomessi, ubbidienti e fiduciosi in Lui. Qualcuno ha
giustamente detto:
Dio non sceglie delle persone capaci,
ma delle persone che rende capaci.
Perciò è indispensabile passare attraverso il deserto per essere forgiati
e lavorati Deuteronomio 8:2-3 Ricordati di tutto il cammino che il Signore, il
tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e
metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti
osservato o no i suoi comandamenti. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto
provar la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi
padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto
di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del Signore.
Dopo aver ricordato le esperienze del deserto, il messaggio al popolo
d'Israele si conclude affermando che tutte queste cose gli sono avvenute da
parte di Dio ...per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene.
Rivolgendosi ai suoi lettori e quindi anche a noi, Giacomo, all'inizio della
sua lettera, ecco cosa scrive Giacomo 1:2-4 Fratelli miei, considerate una
grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova
della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua
in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.
In questesperienza del deserto, che come abbiamo visto è necessaria ed
indispensabile per la nostra vita e per la nostra crescita spirituale, non
restiamo da soli, non le affrontiamo da soli perché Dio continua ad essere con
noi. Lo stesso Gesù nel deserto fu confortato dalla presenza degli angeli sia
durante la tentazione che nel giardino del Getsemani Luca 22:41-44 Egli si
staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo:
«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la
tua sia fatta». Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo. Ed
essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò
come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.
Quando l'apostolo Paolo fu abbandonato da tutti i suoi collaboratori e
nessuno fu trovato al suo fianco nel processo, a cui fa menzione nella seconda
lettera a Timoteo (2Timoteo 4:16), egli dichiara con esultanza che il Signore
era stato con lui dandogli forza affinché per mezzo suo il messaggio fosse
proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani 2Timoteo 4:17-18 Il Signore però
mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato
e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone.
Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno
celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Nel deserto, Dio provvede per noi Matteo 14:15-20 Facendosi sera, i suoi
discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l'ora è
già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da
mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi
da mangiare!» Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due
pesci». Egli disse: «Portatemeli qua». Dopo aver ordinato alla folla di
accomodarsi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi
verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i
discepoli alla folla. Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei
pezzi avanzati, dodici ceste piene.
E se anche nel deserto dovessimo disperderci, Egli ci viene a trovare ed
a raccogliere Luca 15:4-6 «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una,
non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché
non la ritrova? E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; e giunto a
casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me,
perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta.
Si, il deserto è figura delle prove e delle tentazioni ma ricordiamoci
del continuo che esse non supereranno mai il nostro grado di sopportazione
1Corinzi 10:13 Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però
Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con
la tentazione vi darà anche la via d'uscirne, affinché la possiate sopportare.
Accettiamo, fratelli e sorelle, le prove e le tentazioni che il Signore
permette che ci colpiscano, imparando a sopportarle con l'aiuto e il conforto
che Egli stesso ci porge, sapendo che anch'esse cooperano al bene di quelli
che amano Dio, come del resto, tulle le cose che ci accadono nel nostro
cammino Romani 8:28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli
che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.
RITROVARSI DA SOLI CON DIO.
I momenti dintimo raccoglimento davanti a
Dio sono possibili nell'isolamento che offre il deserto. In questo caso, il
deserto è ricercato per una sua caratteristica favorevole alla preghiera e per
realizzare un intimo raccoglimento davanti a Dio, cioè l'isolamento momentaneo
da ciò che ci circonda. Un isolamento inteso, sia in senso materiale, sia come
condizione interiore del cuore e della mente. Infatti, solo allontanando
pensieri molesti e importuni, è possibile realizzare la concentrazione
necessaria per pregare, leggere la Parola di Dio, ascoltarla e afferrarne il
suo messaggio. L'esempio viene dal nostro Signore Gesù. Egli ricercava spesso
momenti di raccoglimento per pregare il Padre celeste, scegliendo luoghi
possibilmente deserti, cioè appartati, per non essere disturbato e momenti
della giornata tali da non pregiudicare il tempo da dedicare agli altri. Infatti, si ritirava in disparte per pregare
o al mattino presto, o alla sera, dopo aver congedato la folla o di notte Marco
1:35 Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò
in un luogo deserto; e là pregava.
Non potendo avere, data l'imprevedibilità delle occupazioni giornaliere,
un tempo fisso per il raccoglimento personale, Gesù utilizzava, per questo
scopo, tutte le occasioni che si presentavano e, soprattutto, parte delle ore
che gli altri dedicavano al riposo. Quale esempio per noi che ci lamentiamo di
non trovare mai tempo per leggere la Parola di Dio e per pregarci. Oltre ai
momenti di ritiro personale, Gesù amava anche appartarsi per la preghiera con
tutti, o con alcuni dei suoi discepoli più intimi Marco 6:30-31 Gli apostoli
si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e
insegnato. Ed egli disse loro: «Venitevene ora in disparte, in un luogo
solitario, e riposatevi un poco».
Il breve doloroso ritiro nel
Getsemani per pregare, avendo con Sé gli stessi tre discepoli è unennesima
dimostrazione della necessità di trovare un luogo deserto dove pregare Marco
14:32 Poi giunsero in un podere detto Getsemani, ed egli disse ai suoi
discepoli: «Sedete qui finché io abbia pregato».
La pace di Dio, che supera ogni intelligenza... " (Filippesi 4:7) e
che subentra nel nostro cuore ogniqualvolta vengono ..fatte conoscere a Dio le
nostre richieste in preghiere e suppliche... " (Filippesi 4:6), fa che,
anche in mezzo. agli affanni, alle insicurezze, ai pericoli e alle
preoccupazioni di tempi particolarmente calamitosi, assai paragonabili alle
asprezze del deserto, sia possibile trovare con la preghiera un'oasi di
serenità.
Tra i tanti esempi biblici che potrei citare a conferma di questa verità,
mi piace ricordare questi tre esempi
-
Daniele. Nel deserto della
prova insidiato da colleghi, invidiosi a motivo della posizione elevata che
occupava alla corte del re e decisi a tutto pur di farlo cadere in disgrazia e
di eliminarlo, cosa fece? Si dispose alla preghiera Daniele 6:10 Quando
Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e, tenendo le
finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al
giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era
solito fare anche prima.
-
Giosafat e il popolo di
Giuda.
Dopo avere a lungo pregato e supplicato ardentemente Dio, alla vigilia di uno
scontro armato inevitabile contro le orde soverchianti di Moabiti e degli
Ammoniti, Giosafat e il suo popolo furono talmente rassicurati dall'intervento
di Dio a loro favore che la mattina dopo andarono tutti in marcia incontro al
nemico con canti di gioia e di lode. Proprio in quei momenti Dio sconfiggeva
il nemico 2Cronache 20:17-22 Questa battaglia non sarete voi a combatterla:
presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che il Signore vi darà.
O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro
di loro, e il Signore sarà con voi"». Allora Giosafat chinò la faccia a
terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al
Signore e l'adorarono. I Leviti tra i figli dei Cheatiti e tra i figli dei
Corachiti si alzarono per lodare a gran voce il Signore, Dio d'Israele. La
mattina seguente si alzarono presto e si misero in marcia verso il deserto di
Tecoa; mentre si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse:
«Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore,
vostro Dio, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!» E dopo
aver tenuto consiglio con il popolo, stabilì dei cantori che, vestiti dei
paramenti sacri, cantassero le lodi del Signore e, camminando alla testa
dell'esercito, dicessero: «Celebrate il Signore, perché la sua bontà dura in
eterno!» Appena cominciarono i canti di gioia e di lode, il Signore tese
un'imboscata contro i figli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir che
erano venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti.
-
Paolo e Sila. Cacciati
in prigione pesti e sanguinanti, isolati nella cella più interna e tetra coi
piedi serrati nei ceppi e alquanto incerti per la sorte futura, in questo
deserto trovarono sollievo e speranza, nel cuore della notte, pregando e
cantando ad alta voce inni a Dio Atti 16:25-26 Verso la mezzanotte Paolo e
Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. A un
tratto, vi fu un gran terremoto, la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in
quell'istante tutte le porte si aprirono, e le catene di tutti si spezzarono.
Se il tuo cuore
è come un deserto, permetti a Dio di farlo fiorire. Se sei nel deserto della
prova e della tentazione, non temere perché Dio è con te e ti darà la vittoria
ma allo stesso tempo, ricordati dellurgenza e della necessità di pregare Dio
anche in luoghi desertici perché anche qui
è sicura la risposta da parte di Dio Isaia 41:18-20 Io farò scaturire dei
fiumi sulle nude alture, delle fonti in mezzo alle valli; farò del deserto uno
stagno, della terra arida una terra di sorgenti; pianterò nel deserto il cedro,
l'acacia, il mirto e l'olivo selvatico; metterò nei luoghi sterili il cipresso,
il platano e il larice tutti assieme, affinché quelli vedano, sappiano,
considerino e capiscano tutti quanti che la mano del Signore ha operato questo
e che il Santo d'Israele ne è il creatore».