SVILUPPI DELLA GRANDE TRIBOLAZIONE
Abbiamo in precedenza detto che la Grande
Tribolazione durerà sette anni letterali. Essi saranno caratterizzati da tre
anni e mezzo di pace apparente e da tre anni e mezzo di grande
sofferenza. Analizziamo questi due periodi:
Periodo di pace
L'anticristo farà un patto con Israele della
durata di sette anni: "L'invasore stabilirà un patto con molti, per una
settimana; in mezzo alla settimana farà cessare
sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il
devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione,
che è decretata, non piombi sul devastatore" (Daniele 9:27).
Durante questo periodo l'anticristo aiuterà gli Ebrei a realizzare un sogno che
dura da circa duemila anni, ovvero la costruzione del tempio in Gerusalemme
distrutto da Tito nell'anno 70 dopo Cristo. Ciò darà gioia e sicurezza agli
Ebrei. Essi ristabiliranno il sacerdozio, le feste Levitiche,
i sacrifici e il sabato. Le dodici tribù d'Israele saranno nuovamente
costituite. Così la vita nazionale e religiosa sembrerà al sicuro.
Periodo di tribolazione
Tre anni e mezzo dopo la conclusione del
patto, improvvisamente l'anticristo entrerà nel tempio e quivi si stabilirà
chiedendo l'adorazione universale: "L'adoreranno tutti gli abitanti della
terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della
vita dell'Agnello che è stato immolato" (Apocalisse 13:8).
L'anticristo, dopo essersi seduto nel tempio, affermerà di essere
Dio: "L'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio
od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio,
mostrando sé stesso e proclamandosi Dio" (2Tessalonicesi 2:4).
Gesù chiama quest'avvenimento:
"L'abominazione della desolazione posta in luogo santo" facendo un
esplicito riferimento al profeta Daniele:
Matteo 24:15: "Quando dunque vedrete l'abominazione della
desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo
(chi legge faccia attenzione!).
Daniele 11:31: "Per suo ordine, delle truppe si presenteranno e
profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrificio quotidiano
e vi collocheranno l'abominazione della desolazione".
Così inizierà l'abominazione per la durata di tre anni e mezzo: "Dal
momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata
l'abominazione della desolazione, passeranno milleduecentonovanta giorni"
(Daniele 12:11).
Dopo di ciò il patto sarà rotto e cesseranno le offerte ed i sacrifici che
erano fatti a Dio: "L'invasore stabilirà un patto con molti, per una
settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali
delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più
abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul
devastatore" (Daniele 9:27).
Questi rapidi ed improvvisi avvenimenti segneranno l'inizio del periodo più
triste della storia non solo d'Israele, ma dell'intera umanità. Cosa succederà allora dal momento in cui il patto sarà
rotto? Israele si convertirà a Cristo Gesù.
La conversione d'Israele
Gli occhi del popolo d'Israele si apriranno.
I loro cuori riceveranno finalmente Cristo Gesù come
il Messia atteso e promesso. Riguarderanno a Lui: "Spanderò sulla casa di
Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; essi guarderanno a me, a colui
che essi hanno trafitto e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per
un figlio unico e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un
primogenito" (Zaccaria 12:10).
Allora si umilieranno, si pentiranno e confesseranno i loro peccati. Il loro
desiderio di cercare il Signore sarà ardente. La Scrittura c'informa che
cercheranno il Signore con lacrime, segno evidente della loro conversione:
"In quei giorni, in quel tempo", dice il Signore, "i figli
d'Israele e i figli di Giuda torneranno insieme; cammineranno piangendo,
cercheranno il Signore, il loro Dio. Domanderanno qual è la via di Sion,
volgeranno le loro facce in direzione d'essa e
diranno: "Venite, unitevi al Signore con un patto eterno, che non si
dimentichi più!" (Geremia 50:4,5).
Dio si servirà di questo periodo di angoscia per trarre dal Suo popolo quel
resto chiamato anche residuo (Romani 11:1-36).
Questo é dunque un periodo di umiliazione, ma anche di purificazione per
Israele: "In tutto il paese avverrà", dice il Signore, "che i
due terzi saranno sterminati, periranno, ma l'altro terzo sarà lasciato.
Metterò quel terzo nel fuoco, lo raffinerò come si raffina l'argento, lo proverò come si prova l'oro; essi invocheranno il mio nome e
io li esaudirò; io dirò: "É il mio popolo!" ed esso dirà: "Il
Signore è il mio Dio!"" (Zaccaria 13:8,9).
In questo momento particolare sarà proclamato l'Evangelo del Regno che è la
buona novella dell'adempimento del patto di Dio con Davide: "La tua casa e
il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te e il tuo trono sarà reso
stabile per sempre" (2Samuele 7:16).
La conversione degli Ebrei sarà possibile anche grazie al ministerio
di due personaggi che la Bibbia chiama: "I due testimoni".
I DUE TESTIMONI
Il libro dell'Apocalisse parla di due
testimoni che eserciteranno il loro ministerio
durante la Grande Tribolazione: "Io concederò ai miei due testimoni di
profetizzare ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta
giorni. Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al
Signore della terra. Se qualcuno vorrà far loro del male, un fuoco uscirà dalla
loro bocca e divorerà i loro nemici; e se qualcuno vorrà offenderli bisogna che sia ucciso in questa maniera. Essi hanno il potere di
chiudere il cielo affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro
profezia. Hanno pure il potere di mutare l'acqua in sangue e di percuotere la
terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno" (Apocalisse 11:3-6).
Chi sono i due testimoni? Innanzitutto, come ci insegna
la Scrittura, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, una testimonianza è
valida se sono in due a farlo: "Un solo testimone non sarà sufficiente per
condannare un uomo, qualunque sia il delitto o il peccato che questi ha
commesso; il fatto sarà stabilito sulla deposizione di due o tre
testimoni" (Deuteronomio 19:15).
Cerchiamo di identificare questi due uomini. Alcuni dicono che uno di essi sarà Elia. Questo perché il versetto
appena letto dice che questi due testimoni avranno il potere di non far
piovere, esattamente come fece Elia al tempo del re Acab.
Inoltre, il profeta Malachia in una profezia che ha un doppio significato,
annuncia che Gesù avrà un precursore sia alla prima
che alla seconda venuta:
Malachia 3:1,2: "Ecco, io vi mando il mio
messaggero, che spianerà la via davanti a me e subito il Signore, che voi
cercate, l'Angelo del patto, che voi desiderate, entrerà nel suo tempio. Ecco
egli viene", dice il Signore degli eserciti. Chi
potrà resistere nel giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piedi quando
egli apparirà? Egli infatti è come il fuoco del
fonditore, come la potassa dei lavatori di panni".
Malachia 4:5,6: "Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga
il giorno del Signore, giorno grande e terribile. Egli volgerà il cuore dei
padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io non debba
venire a colpire il paese di sterminio".
Molti sono convinti che uno dei due testimoni sia
Elia, anche perché egli non ha conosciuto la morte. Riguardo al secondo
testimone, alcuni pensano che potrebbe essere Mosè a
motivo della potenza che ha esercitato alla guida del popolo d'Israele, la
stessa potenza che eserciteranno i due testimoni:
"Essi hanno il potere di chiudere il cielo affinché non cada pioggia,
durante i giorni della loro profezia. Hanno pure il potere di mutare l'acqua in
sangue e di percuotere la terra con qualsiasi flagello, quante volte
vorranno" (Apocalisse 11:6).
La conferma sembra venire dal fatto che con Elia sul monte della
trasfigurazione apparve proprio Mosè: "Sei
giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni suo fratello e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E fu trasfigurato davanti a loro; la sua faccia risplendette
come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce. E apparvero loro Mosè ed Elia che stavano conversando con lui" (Matteo
17:1-3).
Ma Mosè é passato attraverso la morte, quindi è più
logico pensare che sarà Enoc il secondo testimone, il solo altro uomo che non
sia passato attraverso la morte fisica:
Genesi 5:24: "Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo
prese."
Ebrei 11:5: "Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e
non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti prima che fosse
portato via ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio".
Per ciò che ci riguarda, non possiamo accettare queste teorie, né identificare
alcuno dei personaggi sopra indicati per i seguenti motivi:
1. Elia ed Enoc, anche se non sono passati attraverso la morte fisica sono nella gloria, essendo stati separati dal mondo
fisico attraverso una specie di "morte". Inoltre la Parola di Dio
afferma che "non tutti morremo, ma tutti saremo mutati" (1Corinzi 15:51). Chi sarà trovato vivente al ritorno di Cristo sarà nella stessa posizione di Enoc e di Elia, che
non gustarono la morte come gli altri uomini.
2. Non esiste la reincarnazione, sostenuta dalle religioni orientali (Ebrei
9:27).
3. Nel testo, inoltre, si sarebbe più propensi a pensare a Mosè
che ad Enoc, perché Mosè mutò
l'acqua in sangue.
4. È impossibile che dei santi vittoriosi già nel cielo con Cristo e con la
Chiesa, si possano separare da quella gloria per tornare a soffrire per altri
tre anni e mezzo.
L'interpretazione corretta vede nei due testimoni degli uomini ripieni di
Spirito Santo e di potenza, come lo furono Elia e Mosè,
chiamati a proclamare la verità di Dio in mezzo all'apostasia generale.
Le caratteristiche dei due testimoni
A) SONO PROFETI: "Io concederò ai miei due testimoni di
profetizzare ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta
giorni" (Apocalisse 11:3).
Sono incaricati di annunciare la verità di Dio, mostrando al popolo i loro
traviamenti e chiamandolo a ravvedersi.
B) SONO TESTIMONI. Il verso sopra citato lo dimostra.
C) SONO UNTI: "Questi sono i due olivi e i due candelabri che
stanno davanti al Signore della terra" (Apocalisse 11:4).
D) SONO POTENTI: "Essi hanno il potere di chiudere il cielo
affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro profezia. Hanno pure il
potere di mutare l'acqua in sangue e di percuotere la terra con qualsiasi
flagello, quante volte vorranno" (Apocalisse 11:6).
Come abbiamo detto, la loro parola è confermata da segni che ricordano quelli
di Mosè ed Elia.
E) SONO FEDELI: "E quando avranno terminato la loro testimonianza,
la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li
ucciderà" (Apocalisse 11:7).
Quale sarà la loro attività?
La durata del loro ministerio
sarà di tre anni e mezzo: "Io concederò ai miei due testimoni di
profetizzare ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta
giorni. Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al
Signore della terra" (Apocalisse 11:3,4).
La conversione d'Israele avverrà per l'opera che svolgeranno questi due
testimoni mandati da Dio e che saranno chiamati "Olivi" (unzione) e
"Candelabri" (luce). Costoro, infatti, denunceranno l'Anticristo e la
situazione in cui si trova l'umanità intera ingannata dalla triade diabolica.
Soprattutto proclameranno, con forza e potenza (Apocalisse 11:5,6)
la Parola di Dio, l'Evangelo del regno.
La loro attività avrà una ripercussione mondiale. Questo ci conferma ancora una
volta che Dio avverte l'umanità circa i Suoi programmi di bene o di male su coloro che rifiuteranno l'Evangelo. Questi due testimoni,
prepareranno il ritorno di Cristo.
Il luogo della loro testimonianza
Sarà molto probabilmente Gerusalemme, anche
perché il tempio sarà ricostruito: "Io concederò ai miei due testimoni di
profetizzare ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta
giorni. Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al
Signore della terra. Se qualcuno vorrà far loro del male, un fuoco uscirà dalla
loro bocca e divorerà i loro nemici; e se qualcuno vorrà offenderli bisogna che sia ucciso in questa maniera. Essi hanno il potere di
chiudere il cielo affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro
profezia. Hanno pure il potere di mutare l'acqua in sangue e di percuotere la
terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno. E
quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso
farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri
giaceranno sulla piazza della grande città, che
simbolicamente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche
il loro Signore è stato crocifisso" (Apocalisse 11:3-8).
La fine del loro ministerio
Rivestiti di una potenza divina
straordinaria, si opporranno al potere satanico. Così in quel periodo di
persecuzione ed apostasia, che supera ogni immaginazione, il Signore susciterà
una testimonianza completa e potente, ma di durata limitata. Attraverso il loro
ministerio, molti Giudei si convertiranno. Il loro ministerio avrà ripercussioni mondiali. La potenza di Dio
li proteggerà fino al giorno in cui terminerà la loro
testimonianza e sarà compiuta la loro missione. Saranno allora uccisi a
Gerusalemme ed i loro corpi esposti al mondo per tre giorni e mezzo: "E
quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso
farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri
giaceranno sulla piazza della grande città, che
simbolicamente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche
il loro Signore è stato crocifisso. Gli uomini dei vari popoli e tribù e lingue
e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non lasceranno che
siano posti in sepolcri. Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e
faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due
profeti erano il tormento degli abitanti della
terra" (Apocalisse 11:7-10).
La loro morte rallegrerà i malvagi di tutti i paesi posseduti da un odio
diabolico. La gioia dei malvagi esploderà nel momento in cui penseranno di aver
finalmente trionfato su coloro che li tormentavano. Essi guardano con
compiacimento i loro cadaveri per tre giorni e mezzo (oggi questo é possibile
grazie alla televisione). L'odio che la gente proverà nei confronti di questi due uomini è testimoniato dall'oltraggio di non seppellire i
loro cadaveri. Tuttavia è breve il tempo della loro
apparente sconfitta. Dopo tre giorni e mezzo il Signore li resusciterà ed essi
apparterranno alla Chiesa entrandone di diritto a farne parte come la
"spigolatura". A differenza di Gesù Cristo
che fu visto risorto solo dai suoi discepoli, questi lo saranno anche dai loro
nemici, che proveranno terrore, accresciuto da un nuovo giudizio di Dio: la
distruzione della decima parte della città e di 7.000 uomini che rimarranno
uccisi nel terremoto. Dio avrà dunque l'ultima parola perché manifesterà ancora
una volta la Sua potenza verso i Suoi servitori: "Ma dopo tre giorni e
mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in
piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro. Ed
essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: "Salite
quassù". Essi salirono al cielo in una nube e i loro
nemici li videro. In quell'ora ci fu un gran
terremoto e la decima parte della città crollò e settemila persone furono
uccise nel terremoto; e i superstiti furono spaventati e diedero gloria al Dio
del cielo" (Apocalisse 11:11-13)
Anche costoro, dunque, si aggiungeranno ai martiri provenienti dalla Grande
Tribolazione che, sotto l'altare, chiedono al Signore quanto dovranno ancora
attendere prima che il numero di uccisi si completi (Apocalisse 6:9-11).
LA PERSECUZIONE D'ISRAELE
Con la conversione degli Ebrei a Cristo Gesù, comincerà la persecuzione. Coloro che si saranno
convertiti a Gesù e sottratti all'autorità
dell'anticristo, saranno uccisi: "E a ciascuno di essi
fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di
tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro
fratelli, che dovevano essere uccisi come loro" (Apocalisse 6:11)
Israele conoscerà così il vero volto dell'anticristo. La sua
ferocia sarà completamente rivelata in questo tempo di distretta:
"Così parla il Signore: "Noi udiamo un grido di terrore, di spavento
e non di pace. Informatevi e guardate se un maschio partorisce! Perché dunque io vedo tutti gli uomini con le mani sui
fianchi come donna che partorisce? Perché tutte le
facce sono impallidite? Ahimé, perché quel giorno è
grande; non ce ne fu mai altro di simile; è un tempo di angoscia
per Giacobbe; ma tuttavia egli ne sarà salvato. In quel giorno", dice il
Signore degli eserciti, "io spezzerò il suo giogo dal tuo collo e romperò
le tue catene; gli stranieri non ti faranno più loro schiavo" (Geremia 30:5-8).
L'anticristo dichiarerà guerra totale ad Israele. Il suo diverrà allora un
regno di terrore, paura e di morte
Daniele 12:1: "In quel tempo sorgerà
Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo; vi sarà un
tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a
quel tempo; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che
saranno trovati iscritti nel libro".
Isaia 63:2-4: "Perché questo rosso sul tuo mantello e perché le tue
vesti sono come quelle di chi calca l'uva nel tino? "Io sono stato solo a
calcare l'uva nel tino e nessun uomo di fra i popoli è
stato con me; io li ho calcati nella mia ira, li ho calpestati nel mio furore;
il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, ho macchiato tutti i miei abiti.
Poiché il giorno della vendetta, che era nel mio cuore e il mio anno di
redenzione sono giunti".
Matteo 24:15-22: "Quando dunque vedrete
l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta
in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella
Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda per prendere
quello che è in casa sua e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la
sua veste. Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in
quei giorni! Pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno né di sabato;
perché allora vi sarà una Grande Tribolazione, quale non v'è stata dal
principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. Se
quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a motivo
degli eletti, quei giorni saranno abbreviati".
Pensando a questi eventi terribili, il Signore invita il Suo popolo a fuggire
sui monti. Questo mostra con quanta spaventosa imprevedibilità, il furore
dell'anticristo si abbatterà su Israele. Infatti, chi
sarà sopra la terrazza ed avrà appreso la notizia, dovrà fuggire e non avrà la
possibilità di prendere ciò che é in casa sua. Chi lavorerà i campi non potrà
cambiarsi d'abito. Non ci sarà più un minuto da perdere tanto
il pericolo sarà imminente. Un solo pensiero occuperà la mente del
Giudeo: fuggire. Quelli che non saranno riusciti a fuggire ed avranno rifiutato
di adorare la bestia saranno uccisi: "Le fu pure
dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù,
popolo, lingua e nazione" (Apocalisse 13:7).
Inoltre, tutti coloro che rifiuteranno di ricevere il marchio della bestia
sulla mano destra (persone impegnate in attività manuali) o sulla fronte (persone
impegnate in attività intellettuali) saranno nella impossibilità di vendere o
di comprare: "Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri,
liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte.
Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè
il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome" (Apocalisse
13:16,17).
Nella sua opposizione contro gli Ebrei, bestemmierà contro Dio: "E le fu
data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E
le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per
bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e
quelli che abitano nel cielo" (Apocalisse 13:5,6).
Potranno salvarsi soltanto coloro che accetteranno di prostrarsi davanti
all'immagine della bestia e riceverne il marchio. Questi sono gli avvenimenti
che segneranno l'inizio della Grande Tribolazione che torniamo a ripeterlo sarà
in senso letterale di sette anni. Perché Dio è così
preciso? Perché Egli vuole farci comprendere che rimane il
padrone indiscusso d'ogni avvenimento. Sarà inoltre di grande conforto per i fedeli chiamati a passare questo
difficile periodo conoscere in anticipo la durata e possedere così la certezza
che le potenze del male non trionferanno sulla terra. Possiamo infine vedere in
questa durata relativamente breve, una manifestazione della bontà di Dio:
Isaia 61:1,2: "Lo spirito del Signore, di
Dio è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli
umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per
proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai
prigionieri, per proclamare l'anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta
del nostro Dio; per consolare tutti quelli che sono afflitti":
Matteo 24:22: "Se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno
scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati".
La Grande Tribolazione interesserà non solo il popolo d'Israele, ma il mondo
intero. Infatti, poiché il peccato e la ribellione
devono essere rimossi dalla terra, per stabilire il millennio sono necessari i
grandi giudizi della tribolazione.
Sono i giorni dell'ira di Dio: "Infatti il
Signore degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero
e contro chiunque s'innalza, per abbassarlo" (Isaia 2:12). Dio, dunque, ha
stabilito un giorno per la Sua ira. Gli empi termineranno così la loro corsa,
con una spaventosa resa dei conti.
Il profeta Isaia illustra molto bene il contrasto fra la lunga pazienza di Dio
e la brusca esplosione della Sua collera: "Lo spirito del Signore, di Dio
è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli
umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare
la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri,
per proclamare l'anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro
Dio; per consolare tutti quelli che sono afflitti" (Isaia 61:1,2).
Quando Gesù lesse queste parole nella sinagoga di
Nazareth, riferendole a se stesso, si fermò nel mezzo della frase: "Gli fu
dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel
passo dov'era scritto: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha
unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai
prigionieri e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli
oppressi e a proclamare l'anno accettevole del
Signore". Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a
sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. Egli prese a
dir loro: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite"
(Luca 4:17-21).
La Sua prima venuta ha effettivamente aperto l' "anno della grazia"
che perdura da quasi duemila anni. Il Suo glorioso ritorno sarà immediatamente
preceduto dal giorno della vendetta del nostro Dio. La caratteristica di questi
giudizi é data dalla loro veemenza e gravità con la quale Dio li riverserà sulla terra.
Ma chi sarà rapito in cielo, non vedrà l'ira a venire: "Per aspettare dai
cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti;
cioè, Gesù che ci libera dall'ira imminente"
(1Timoteo 1:10).