Un
buon numero di partecipanti al network pentecostale dei primi decenni non
proviene dal metodismo e dallinterpretazione wesleyana del battesimo dello Spirito Santo come terza
esperienza dopo la giustificazione per fede e la santificazione. Chiamati con
termine diffuso ma improprio pentecostali battisti dal momento che, se
alcuni provengono dal mondo battista, molti hanno iniziato la loro carriera
religiosa come presbiteriani, e che le differenze teologiche con i battisti
sono evidenti questi pentecostali accettano la glossolalia
ma (secondo una posizione che era già emersa nella controversia sul battesimo
dello Spirito Santo allinterno del terzo protestantesimo) distinguono soltanto
due, e non tre esperienze cruciali nella vita cristiana: la conversione (che è
insieme consapevolezza della giustificazione e santificazione) e il battesimo
dello Spirito Santo, di cui la glossolalia è la
prova. Le loro posizioni sono considerate inaccettabili dai pentecostali wesleyani; tuttavia molti pentecostali battisti riescono
a ottenere licenze che attestano la loro qualità di
predicatori (necessarie tra laltro per ottenere sconti dalle ferrovie,
molto importanti in unepoca in cui i predicatori itineranti vivono spesso in
situazioni di povertà) dalla più tollerante fra le denominazioni wesleyane, la Church of God in Christ, composta
prevalentemente di afro-americani. La principale
figura del pentecostalismo battista è William H. Durham (1873-1912), che
assicura unampia popolarità alla dottrina dei due passi (detta anche Finished Work, nel senso che lopera di Gesù Cristo è perfetta e completa sul Calvario assicurando
la possibilità della conversione, e non è necessaria una seconda specifica
tappa detta santificazione), e fa di Chicago un centro così importante per il pentecostalismo da superare la stessa Los Angeles.
Durham peraltro è convinto che le denominazioni
siano il più grande ostacolo allavanzamento della causa di Gesù Cristo (The Church, Pentecostal Testimony,
anno 2, n. 1, s.d., p. 14),
e la sua affiliazione alla Church of God in Christ risponde a semplici
necessità amministrative. In realtà Durham è un
sostenitore del mantenimento del network pentecostale e della resistenza
a qualunque tentativo di trasformarlo in denominazione. Durham
è, tra laltro, alle origini dello sviluppo del pentecostalismo
in Italia e nellAmerica Latina. Dopo la morte di Durham un buon numero di
pentecostali battisti che considerano contraddittoria la loro affiliazione
alla Church of God in Christ, che professa dottrine diverse organizzano un
convegno che si tiene nel 1914 a Hot Springs,
nellArkansas, il cui risultato è la fondazione delle Assemblee di Dio (Assemblies of God). Il processo
che trasforma le Assemblee di Dio in una denominazione, sia pure sui generis,
è tormentato, e produce numerosi scismi. Tra questi si può far rientrare lInternational Church of the Foursquare Gospel (Chiesa
Internazionale del Vangelo Quadrangolare). Dissensi sullorganizzazione di questultima denominazione e problemi personali legati
alle controversie sulla fondatrice Aimee Semple McPherson (1890-1944)
portarono alla nascita, allinterno del movimento del Foursquare
Gospel, di gruppi scismatici le cui origini risalgono al 1932 e che si organizzano
successivamente nelle Open Bible Standard Churches, oggi una denominazione con circa ottantamila
membri. Nel suo complesso il segmento impropriamente detto battista del
movimento pentecostale ne costituisce oggi la parte
quantitativamente più rilevante fra quelle organizzate in denominazioni,
con circa quaranta milioni di fedeli.
Lala più rilevante del pentecostalismo italiano
si ricollega a questa corrente impropriamente detta battista, anche se tutti
gli osservatori sono concordi nel riconoscere nel fenomeno in Italia una
matrice nazionale che ne fa qualche cosa di diverso da una realtà di importazione dagli Stati Uniti. Le origini del pentecostalismo italiano che comportano anche la pentecostalizzazione di realtà evangeliche indipendenti
sorte in modo spontaneo nel Meridione dItalia si situano negli Stati Uniti,
nella Chiesa presbiteriana italiana creata dai missionari valdesi per
evangelizzare gli italo-americani
e per mantenere nella fede gli emigrati di religione evangelica. Negli anni
1890 la Chiesa presbiteriana italiana di Chicago, fondata nel 1892, è retta dal
pastore Filippo Grill (1874-1939), di Prali, che in
Italia era stato discepolo di Paolo Geymonat (1827-1907), uno dei protagonisti del movimento di
risveglio nella Chiesa Valdese. Grill è accolto da un gruppo di
italiani fra cui il mosaicista Luigi Francescon
(1866-1964) convertiti grazie allopera di un predicatore indipendente legato
allAlleanza Cristiana e Missionaria, lex-garibaldino Michele Nardi
(1850-1914). Lo spirito di indipendenza di alcuni
convertiti si adatta male alla disciplina valdese: nel 1903 Giuseppe P. Beretta (1853-1923), con altri, lascia il pastore Grill e
costituisce la Assemblea Cristiana.
Sia Francescon sia Beretta nutrono dubbi sul battesimo dei bambini, praticato
dai valdesi, e si fanno ribattezzare. Tra i due sorgono però contrasti a
proposito del rigore con cui osservare il riposo domenicale: Francescon, sostenitore di una posizione più rigida, si
allontana così con alcuni amici dalla Assemblea
Cristiana di Beretta. Nel 1907
Francescon conosce William H.
Durham (1873-1912), la figura principale alle origini
del pentecostalismo battista, e sperimenta il
battesimo dello Spirito Santo con il segno delle lingue (distinto dal dono,
ovvero dal carisma delle lingue), seguito da Pietro Ottolini
(1870-1962) e dalla moglie di questo, Emma Pacini Ottolini (1877-1947). Beretta
aveva già avuto unesperienza di glossolalia nel
1898, mentre frequentava una Chiesa metodista libera, ma non ne
aveva identificato il carattere pentecostale. Lo fa dopo lesperienza
di Francescon, e il 15 settembre 1907 lAssemblea
Cristiana di Chicago diventa la prima Chiesa pentecostale italiana, con culti
presieduti da Ottolini, mentre Francescon
si occupa della predicazione. Tra i molti che lasciano la Chiesa presbiteriana
di Grill che finirà per cessare le attività nel 1914 cè un amico di Francescon, Giacomo Lombardi (1862-1934); altri
protagonisti del primo risveglio pentecostale italiano a Chicago sono Lucia De
Francesco Menna (1875-1961) e Umberto Gazzeri
(1884-1924).
Quasi immediatamente iniziano missioni tra le comunità italo-americane
di altre città: Los Angeles, Holley
(New York), New York, St. Louis.
A New York entra in contatto con il movimento pentecostale anche lavvocato e
già pastore battista (abbandonata loriginaria fede cattolica) Giuseppe Petrelli (1876-1957) nato in provincia di Potenza e morto
a Belleville (New Jersey, USA) , che avrà un ruolo
importante nellelaborazione teologica del pentecostalismo
indipendente italiano, oltre che in Argentina (dove soggiorna fra il 1920 e il
1921), in Canada e negli Stati Uniti. Il nucleo italo-americano
è anche alle origini di missioni in Brasile e in Argentina, che avranno uno straordinario successo, e inizia fin da subito a
pensare allItalia, dove almeno secondo riferimenti storici legati più a
ricordi dei protagonisti, di molti anni successivi agli eventi, che a documenti
storici certi nel mese di novembre 1908 dopo una breve visita di Gazzeri ai suoi parenti in Liguria giunge per una prima
missione Lombardi. Questultimo tiene i primi culti
pentecostali in Italia, nel 1908, a Roma e a La Spezia
(con laiuto dei parenti di Gazzeri).
A Roma si converte lavvocato evangelico torinese Mauro Paretti (1844-1926), con la moglie Angela Gariglio Paretti (1876-1968); il
suo studio legale in Salita del Grillo sarà fino al 1919 la sede del
culto pentecostale nella capitale. Nel 1910 si trasferisce in Italia per un
soggiorno di quasi cinque anni Ottolini, e nel giro
di quattro anni sono fondate una decina di Chiese. Nel 1927 si tiene a Niagara Falls (New York) il primo Convegno delle Chiese cristiane
pentecostali italiane degli Stati Uniti (chiamate Chiese Inorganizzate
Italiane residenti negli Stati Uniti per sottolineare
il carattere congregazionalista), che affronta ma
non risolve in modo definitivo la questione dellinterpretazione del divieto
biblico di astenersi dal sangue di Atti 15, 20:29, per la maggioranza da
estendersi a tutti i derivati commestibili del sangue animale (diffusi fra una
popolazione italo-americana di origine rurale).
Questa controversia continuerà a dividere non solo il pentecostalismo
italo-americano, ma anche quello italiano per molti
anni: la posizione più liberale sarà assunta da Petrelli,
i cui sostenitori dissidenti rispetto al convegno di Niagara Falls daranno vita a comunità indipendenti anche in
Italia.
Nellanno successivo, 1928, a Roma si svolge lAssemblea
costitutiva delle Chiese pentecostali italiane, presieduta da Michele Palma
(1884-1963) in rappresentanza delle Chiese italo-americane,
seguita da una seconda Assemblea (o Convegno) nel 1929, presieduta
dallo stesso Francescon. In questoccasione
i pentecostali italiani estendono il divieto di Atti
15, 29 al consumo dei cibi cucinati in occasione di festività cattoliche
dedicate ai santi o alla Madonna (ritenute idolatriche);
più tardi, lo estenderanno anche ai pranzi e alle cene di Natale e di Pasqua.
Daltro canto, il Convegno del 1929 prende posizione contro la dottrina
esclusivistica, predicata da Ottolini, secondo cui
solo chi è stato battezzato con lo Spirito Santo e ha sperimentato la glossolalia può salvarsi. Le Chiese pentecostali in Italia
sono ormai diffuse in 125 località; Francescon di idee congregazionaliste mette
in guardia però contro la costituzione di strutture che vadano al di là della
singola Chiesa locale. Questa prospettiva rende ancora più difficile dal
momento che i pentecostali non possono profittare neppure della legge sui culti
ammessi del 1929 resistere alla repressione fascista. Il Convegno del 1929
autorizza solo la pratica che porta allapprovazione governativa come ministro
di culto del responsabile della comunità di Roma,
Ettore Strappaveccia (1886-1957), concessa nel 1931.
Nel 1930 si adotta il nome di Congregazione Cristiana Pentecostale. Sono
però gli anni della persecuzione fascista, che culmina
nella cosiddetta circolare Buffarini-Guidi del 9
aprile 1935, che vieta il culto pentecostale in tutto il Regno in quanto esso
si estrinseca e concreta in pratiche religiose contrarie allordine sociale e
nocive allintegrità fisica e psichica della razza. Spesso denunciati dai
parroci cattolici, i pentecostali sono arrestati in gran numero. Alcuni,
sorpresi in carcere dalloccupazione tedesca, pagano con la vita, fra cui
Antonio Brunetti (1887-1944), ucciso nel campo di
concentramento di Mauthausen, e Fidardo De Simoni (1898-1944), che è tra gli ostaggi trucidati alle
Fosse Ardeatine. Nel frattempo, pur nella
persecuzione, continua unattività clandestina, e continuano anche
controversie, in parte eco di problemi paralleli del pentecostalismo
italo-americano negli Stati Uniti. Emerge, in particolare,
il dissenso ultra-conservatore della componente zaccardiana, guidata da Domenico Zaccardi
(1900-1978), contraria a ogni innovazione dottrinale, organizzazione superiore
alla congregazione locale e collaborazione con non pentecostali. Dal 1943 le
comunità zaccardiane vivono, di fatto, isolate dal
resto del mondo pentecostale italiano.
Al Sud, lo sbarco in Sicilia permette la riorganizzazione del movimento
pentecostale e un Convegno degli anziani della Chiesa pentecostale siciliana
(considerato per le decisioni adottate il terzo Convegno nazionale italiano
dopo quelli del 1928 e 1929) si tiene a Raffadali (Agrigento) il 25-27 agosto 1944 per iniziativa
di Vincenzo Federico (1911-1995). Un quarto Convegno, tenuto sempre a Raffadali dal 30 agosto al 2 settembre 1945 con ampia
partecipazione (si auto-escludono i soli zaccardiani) vede ancora forte il pregiudizio congregazionalista. Questo è rimesso in discussione al
successivo Convegno di Roma (28 agosto 1 settembre 1946), che preso atto
della necessità di una qualche struttura per la gestione di fondi di
solidarietà per le comunità più povere e per un auspicato riconoscimento da
parte dello Stato pone le basi per una futura organizzazione di carattere
nazionale nella forma di una Chiesa cristiana evangelica pentecostale di cui
assume la presidenza Umberto Gorietti (1904-1982).
Questa Chiesa è alle origini delle Assemblee di Dio in Italia, mentre le
Chiese che ancora influenzate dal congregazionalismo
originario rifiutano laffiliazione alle Assemblee di Dio e costituiscono le
Congregazioni cristiane pentecostali, e pongono le basi per una
ulteriore fioritura di pentecostalismo
indipendente. Fuori delle Assemblee di Dio rimangono anche le Chiese zaccardiane e quelle della Valle del Sele,
nonché alcune altre influenzate dallinsegnamento di
Giuseppe Petrelli, i cui scritti rifiutano le
strutture denominazionali in nome delluniversalità
della Chiesa. Le idee di Petrelli ispirano una serie
di Chiese e comunità specifiche in diverse regioni dItalia; circolano però
soprattutto in modo trasversale nel mondo pentecostale italiano, diffuse dalla
rivista Il granel di senape di Torino,
continuazione de Il Regno di Dio (questultima
riprendeva il titolo di una pubblicazione statunitense di Petrelli);
tale rivista è animata da Antonio Bernabei, che nel
1957 si trasferisce da Foggia (dove, nato in una famiglia cattolica, aderisce
alle Chiese dei Fratelli e in seguito al movimento pentecostale) a Torre Pellice (Torino), iniziando un fervido sodalizio spirituale
con Aida Chauvie (1899-1962) di origine
valdese , la quale nellimmediato secondo dopoguerra intraprende un rapporto
epistolare e spirituale con Giuseppe Petrelli,
diventando alla morte di questultimo una sorta di
prosecutrice della sua missione, oggi ulteriormente animata da Antonio Bernabei Chauvie (dove laggiunta
del cognome Chauvie sta a significare ladozione
spirituale di Aida Chauvie nei confronti di Antonio Bernabei).
B.: Oltre a Eugenio Stretti, Il movimento pentecostale. Le Assemblee di Dio in Italia,
Claudiana, Torino 1998; David A. Womack - Francesco
Toppi, Le radici del Movimento pentecostale in Italia, ADI Media, Roma 1989; F.
Toppi, E Mi Sarete Testimoni. Il Movimento Pentecostale e le
Assemblee di Dio in Italia, ADI-Media, Roma 1999, molto importante per le origini del pentecostalismo italiano è larticolo di Carmine Napolitano, Il pensiero di Giuseppe Petrelli.
Per una storia del movimento pentecostale italiano, in
Domenico Maselli (a cura di), Movimenti popolari
evangelici nei secoli XIX e XX, Edizioni Fedeltà, Prato 1999, pp.
94-153. Su singole figure cfr. le
seguenti opere di (o a cura di) Francesco Toppi, tutte pubblicate da ADI-Media, Roma: Luigi Francescon
(1866-1964), 1997; Giuseppe Beretta
(1853-1923), 1997; Pietro Ottolini (1870-1962),
1997; Michele Palma (1884-1963), 1998; Giacomo Lombardi (1862-1934),
1998; Massimiliano Tosetto (1877-1948), 1998; Pietro
Menconi (1874-1936), 1998; Michele Nardi,
2002; Madri in Israele. Donne del Movimento Pentecostale Italiano, 2003;
Umberto Gorietti. Difensore
della libertà di predicazione dellEvangelo,
2004; Vincenzo Federico. Propugnatore della collaborazione tra le
chiese evangeliche pentecostali, 2006. Su Petrelli,
cfr. Antonio Bernabei Chauvie, Biografia del Servitore di Dio Giuseppe Petrelli, presso lautore, Torino 1997; di Antonio Bernabei si veda
inoltre la rivista Il granel di senape. Di
Giuseppe Petrelli esiste la collezione completa degli
scritti, curata da Antonio Bernabei Chauvie (32 volumi pubblicati, presso la redazione de Il granel di senape).
Le Assemblee di Dio in Italia prendono il loro nome dal rapporto di intesa stipulato nel 1947 dalla maggioranza delle
congregazioni pentecostali italiane con le Assemblee di Dio americane. Benché questa intesa non vada in nessun modo considerata come una
identificazione, rimane interessante premettere alcuni cenni sulla storia della
denominazione americana e internazionale. A Hot Springs,
nel 1914, le Assemblee di Dio nascono come semplice network destinato a
fornire alle comunità che ne fanno parte alcuni servizi essenziali e a metterle
in regola con le leggi degli Stati che richiedono la loro registrazione come
enti religiosi. I partecipanti al convegno di Hot Springs
dichiarano con enfasi di non volere costituire una denominazione,
unorganizzazione umana che decida leggi o articoli di fede, perché questo
tipo di organizzazione è contraria alle Scritture.
Tre sviluppi, che risalgono allepoca della Prima guerra mondiale e agli
anni successivi, trasformano le Assemblee di Dio da network in
denominazione. Il primo è la decisione presa a maggioranza, e contro
lopinione di una vivace minoranza pacifista di appoggiare lo sforzo bellico
americano nella Prima guerra mondiale: una mossa che, giudicata retrospettivamente, trasforma molti pentecostali secondo
lespressione di Edith L. Blumhofer da pellegrini che attendono la fine dei tempi
rimanendo estranei alla società in cittadini a pieno titolo. Il secondo è la
fondazione di istituzioni educative, prima delle quali
il Central Bible Institute (CBI) oggi Central Bible College , con sede a Springfield (Missouri). Allanti-pentecostalismo di molte istituzioni accademiche protestanti,
le Assemblee di Dio non rispondono rifiutando listruzione accademica, ma
fondando istituzioni proprie. Almeno a partire da questi
sviluppi degli anni 1920, è senzaltro inesatto presentare le Assemblee di Dio
come un semplice insieme di credenti entusiasti, dove lesperienza prevale
sulla dottrina. Anche se poveri e di limitata
cultura secolare, molti pastori delle Assemblee di Dio hanno avuto fin da
prima della Seconda guerra mondiale una formazione teologica a livello di
studi superiori. Il terzo sviluppo è limpegno, quasi immediato, in ambiziosi
programmi missionari internazionali. I successi saranno spettacolari.
Le istituzioni accademiche e lo sforzo missionario, a loro volta,
favoriscono maggiori contatti fra le Assemblee di Dio e altri evangelici, anche
non pentecostali, superando la separatezza che aveva caratterizzato i primi anni della denominazione. Per la verità, questa separatezza più
che scelta dalle Assemblee di Dio era stata imposta dallesterno, a causa
delle violente critiche che soprattutto il mondo fondamentalista
rivolgeva al pentecostalismo e alla glossolalia. Proprio la questione pentecostale
finisce per favorire una chiara distinzione fra il mondo evangelical
e il mondo fondamentalista. Il primo che costituisce
nel 1942 la National Association
of Evangelicals (NAE) è
disponibile a collaborare con i pentecostali (classici), allinsegna di una
comune interpretazione della Bibbia, mettendo tra parentesi le divergenze sulla
glossolalia. I fondamentalisti
invece che non aderiscono alla NAE mantengono una rigida opposizione
anti-pentecostale. Le Assemblee di Dio partecipano alla NAE fin dalla
fondazione, e nellambito della NAE e anche indipendentemente da questa
stabiliscono rapporti di regolare collaborazione con altre denominazioni
pentecostali classiche.
Dopo la Seconda guerra mondiale, i pentecostali classici (sia quelli wesleyani, sia quelli chiamati impropriamente battisti)
sono uniti dalla necessità di riaffermare il loro radicamento biblico e
dottrinale, e la loro struttura denominazionale, di
fronte al rinnovato ultra-congregazionalismo delle
Chiese pentecostali libere e ai nuovi fenomeni carismatici del Latter Rain Movement
e dei guaritori indipendenti (che costituiscono la cosiddetta seconda ondata
pentecostale). Negli anni 1960 e 1970 le Assemblee di Dio seguono con curiosità
ma anche con diffidenza il rinnovamento carismatico di Chiese protestanti
non pentecostali e della Chiesa cattolica. Un rapporto pubblicato nel 1972 conclude che il vento dello Spirito sta soffiando
liberamente al di fuori delle organizzazioni pentecostali normalmente
riconosciute. Le Assemblee di Dio non possono approvare quanto è
evidentemente non scritturale nella dottrina e nella condotta, ma neppure
vogliono categoricamente condannare tutto quanto non si conforma totalmente ai
nostri parametri. È importante trovare la nostra strada sul cammino
scritturale, evitando i due estremi di un ecumenismo che compromette i principi
della Scrittura e di un esclusivismo che non è fedele al vero cristianesimo
(Executive Presbytery, Charismatic
Study Report, Advance, novembre 1972, p. 3).
La diffidenza nei confronti del cattolicesimo in genere induce le Assemblee
di Dio a mantenersi comunque molto riservate nei
confronti dei carismatici cattolici. Alcuni teologi e predicatori si spingono
più in là nella collaborazione sia con il Rinnovamento carismatico cattolico,
sia con il Concilio Ecumenico (o Mondiale) delle Chiese, simbolo di un ecumenismo
ritenuto inaccettabile dalle Assemblee di Dio. Fra questi,
figure importanti nelle Assemblee di Dio fuori degli Stati Uniti come Donald Gee (inglese, 1891-1966) e
David Du Plessis (sudafricano,
più tardi naturalizzato americano, 1905-1987). La maggioranza delle Assemblee
di Dio non segue quella che considera una fuga in avanti, e
nel 1962 Du Plessis
è costretto a rinunciare alle sue credenziali di pastore della denominazione
(che riotterrà peraltro nel 1980). Per le Assemblee
di Dio, non si tratta tanto di criticare altre Chiese quanto di preservare
gelosamente una integrità dottrinale spesso percepita
come in pericolo.
Negli anni 1980 il problema diventa particolarmente acuto, con la
proliferazione di ministeri e parachiese specializzate nazionali e
internazionali, che tentano di acquistare preminenza rispetto alle comunità
locali, suscitando numerose critiche. La caduta nella
seconda metà del decennio dei telepredicatori Jim Bakker e Jimmy
Swaggart entrambi provenienti dalle Assemblee di
Dio, che prendono provvedimenti contro di loro quando sono accusati di frodi e
immoralità confermano i pericoli insiti in questi ministeri autonomi,
specialmente quando sono collegati alle grandi somme di denaro che ruotano
intorno alla predicazione televisiva. I telepredicatori,
peraltro, non sono rappresentanti tipici delle Assemblee d Dio e del loro
stile. Mentre voci allinterno della denominazione
incitano a lottare contro la stanchezza e limborghesimento che si
manifestano nelle congregazioni più ricche, è significativo che anche
soltanto dal punto di vista statistico la maggiore crescita della
denominazione (che oggi sfiora nel mondo i trentacinque milioni di membri) si
verifichi negli Stati Uniti, negli anni 1990, allinterno delle congregazioni
di lingua spagnola, che operano spesso in condizioni materiali molto difficili.
È in queste semplici congregazioni ispano-americane, e in migliaia di Chiese
simili dei paesi in via di sviluppo più che nelle poche megachurches
statunitensi oggetto di interesse giornalistico e
televisivo che il visitatore può ancora percepire qualche cosa dello stile e
dello spirito dei primi pionieri.
Il pentecostalismo italiano si forma fin dalle
origini fra gli italo-americani
in un ambiente dottrinalmente vicino a quello delle
Assemblee di Dio, ma la radice indigena rimane nettamente prevalente. Il
percorso organizzativo dei pentecostali italiani non incontra le Assemblee di
Dio fino al dicembre 1945, quando il pastore svizzero Hermann
Parli (1916-1998) viene in Italia per verificare le condizioni del pentecostalismo italiano dopo la persecuzione e la guerra
su incarico delle Assemblee di Dio del Regno Unito.
Cercando per dotarsi di una struttura giuridica di fronte allo Stato una intesa formale con unorganizzazione straniera, gli
italiani si rivolgono dapprima alla Chiesa Cristiana del Nord America (in cui
sono confluite la maggioranza delle Chiese pentecostali italo-americane);
ma questa non dispone a sua volta di un riconoscimento giuridico adeguato. Si
arriva così al Convegno di Napoli del 16-18 agosto 1947, quando le Assemblee
Pentecostali Italiane, riconosciuta lurgente necessità di regolarizzare
la propria posizione giuridica e, constatato che lunico mezzo attualmente a
disposizione del movimento è quello dellaffiliazione a fratellanze straniere,
accettano laffiliazione cristianamente offerta dalle
Assemblee di Dio degli Stati Uniti, pure mantenendo la più alta
indipendenza.
Quella che si era chiamata Chiesa cristiana
evangelica pentecostale assume così il nome di Assemblee di Dio in Italia in
base allintesa sottoscritta il 13 dicembre 1947. Latto costitutivo delle
Assemblee di Dio in Italia è sottoscritto il 22 maggio 1948; il primo
presidente è Umberto Gorietti (1904-1982) e il
segretario Roberto Bracco (1915-1983). Nonostante
laffiliazione (tecnicamente, piuttosto una intesa) statunitense, la
situazione non è facile, e la nuova denominazione deve subire quella che Eugenio Stretti chiama persecuzione democristiana,
mediante la continua applicazione della circolare Buffarini-Guidi,
di epoca fascista, che sarà dichiarata non più in vigore solo il 16 aprile
1955. Pure tra queste difficoltà, le comunità nello stesso anno 1955 sono già oltre trecento, con più di ventimila membri. Nel
1951 erano venuti in Italia i pastori Antonio Piraino
(1915-1992), delle Assemblee di Dio americane, e Antonio di Biase (1897-1974),
della Chiesa Cristiana del Nord America. Piraino
chiama in Italia Giuseppina Furnari (1917-1988), che
dà un impulso decisivo alla creazione di una vasta rete di scuole domenicali.
Nel 1954 si apre lIstituto Biblico Italiano grazie allaiuto delle Assemblee
di Dio degli Stati Uniti e di pentecostali italo-americani che, sotto la guida di Vincenzo Burchieri (1893-1962) di San Cataldo (Caltanissetta),
costituiscono una Italian Christian
Educational Foundation allo scopo di sostenerlo
economicamente , e nel 1956 iniziano le trasmissioni radiofoniche e lattività
dellOrfanotrofio Betania per i bimbi disagiati
oggi Istituto Evangelico Betania-Emmaus , fondato da
Eliana Rustici (1912-1966), seguita da altre iniziative caritative.
Finalmente, con D.P.R. 5 dicembre 1959, n. 1349, le ADI nel frattempo
cresciute fino a oltre quattrocento Chiese ottengono
(dopo un tormentato itinerario, e dopo avere prevalso nel 1954 contro il
Ministero dellInterno in un ricorso presentato al Consiglio di Stato) il
riconoscimento della personalità giuridica. Nel 1960 cessano i sussidi alle ADI
da parte di Chiese sorelle straniere, determinando una serie di difficoltà
economiche cui si riesce a fare rapidamente fronte (anzi, dal 1963 le ADI
raccolgono fondi per missioni allestero, e sono oggi particolarmente impegnate
nel Burkina Faso,
costituendo in seguito il Servizio Evangelico di Assistenza
Sociale per i soccorsi umanitari alle popolazioni indigenti di ogni nazione,
lingua e religione). Nel 1976 le ADI siglano accordi di intesa
e affiliazione spirituale anche con la Chiesa Cristiana del Nord America e
con le Chiese Cristiane Italiane del Nord Europa (sorte per limpegno della
prima tra gli italiani emigrati in altri paesi europei), sottolineando così il
carattere non unico del rapporto con le Assemblee di Dio americane. Nel 1983 è
accolta nelle ADI la Missione Evangelica Zigana, che conta circa settecento
aderenti fra i sinti e i rom
di fede evangelica.
La crescita continua, e nel 1986 è siglata lIntesa con lo Stato italiano,
da parte del nuovo presidente Francesco Toppi (succeduto a
Umberto Gorietti, dimissionario nel 1977 per motivi
di salute). LIntesa è trasfusa nella legge 11 novembre 1988, n. 517. Il testo
detta norme per lassistenza spirituale, listruzione religiosa, il
riconoscimento civile del matrimonio religioso, la partecipazione alla
ripartizione della percentuale IRPEF attraverso il meccanismo dellotto per
mille (senza partecipazione alla ripartizione della quota non designata,
rifiutata dalle ADI, e con impegno di utilizzare le somme unicamente per
interventi sociali e umanitari, esclusi i fini diretti di culto). Manca invece
la previsione della procedura per leventuale riconoscimento giuridico di enti facenti capo alle ADI. Lomissione non è casuale, ma
risponde a una precisa scelta della confessione, che
ritiene evidentemente di non volere nel proprio ambito ulteriori enti dotati di
personalità giuridica che non siano quelli già previsti nella stessa legge n.
517. Tale legge, allart. 14, dispone che ferma restando la personalità giuridica
delle ADI, ente morale riconosciuto con il D.P.R. n. 1349 del 1959 con
lentrata in vigore della legge stessa sono civilmente riconosciuti tre
istituti evangelici: il già citato Betania-Emmaus
(per i minori indigenti o abbandonati, e per gli anziani), Eben-Ezer
(per l'assistenza degli anziani, oggi però controllata - mentre è in corso sul
punto un contenzioso legale - dalla denominazione Chiesa Cristiana Evangelica
Assemblee di Dio, che si è separata dalle ADI e su cui vedi la successiva
scheda) e Betesda (casa di riposo per anziani), nonché lIstituto Biblico Italiano di Roma, che provvede
alla formazione teologica e alla cultura biblica. A questi si è aggiunto
riconosciuto dalla Regione Piemonte nel 1996 lIstituto Evangelico Kades di Melazzo (Alessandria),
comunità di recupero per alcolisti e tossicodipendenti. Le ADI contano oggi
circa 1.100 Chiese e gruppi in tutta Italia, con oltre 140.000 aderenti. Inoltre,
dal 1946 le ADI pubblicano il mensile Risveglio pentecostale e dal 1988 il quindicinale Cristiani Oggi, nonché - dal
1954 - una rivista trimestrale (Manuale di Studio per le Scuole Domenicali).
Il Servizio Pubblicazioni ADI-MEDIA provvede alle
pubblicazioni di carattere edificativo, dottrinale ed
evangelistico, e il Servizio Audiovisivi produce
programmi televisivi e videocassette sempre distribuiti unicamente nellambito
delle comunità. Numerose sono poi le radio comunitarie locali sparse su tutto il
territorio nazionale. Se la crescita come ha notato, in una serie di scritti,
lo stesso presidente Francesco Toppi ha creato nelle Assemblee di Dio
italiane problemi per qualche verso simili a quelli riscontrati negli Stati
Uniti, gli elementi di solido radicamento nella realtà italiana a
somiglianza, ancora, di quanto avviene nella denominazione americana sono
quelli di una forte base biblica e di una crescente attenzione allo studio e
allapprofondimento teologico, in esplicito e consapevole contrasto con il
primato dellesperienza caratteristico di altre realtà
pentecostali e neo-pentecostali.
B.: Sugli Stati Uniti:
Margaret M. Poloma, The Assemblies of God at the Crossroads. Charisma and
Institutional Dilemmas, The University of Tennessee Press, Knoxville
(Tennessee) 1989; Edith L. Blumhofer, The Assemblies of God. A Chapter in
the Story of American Pentecostalism, 2 voll., Gospel Publishing House,
Springfield (Missouri) 1989; Eadem, Restoring the Faith: The Assemblies of
God, Pentecostalism, and American Culture, University of Illinois Press,
Urbana-Chicago 1993. SullItalia: Eugenio Stretti, Il movimento
pentecostale. Le Assemblee di Dio in Italia, Claudiana, Torino 1998; David A. Womack - Francesco Toppi, Le radici del Movimento
pentecostale in Italia, ADI Media, Roma 1989; F. Toppi, E Mi Sarete Testimoni. Il Movimento Pentecostale e le Assemblee di Dio in Italia, ADI-Media, Roma 1999.
Su singole figure cfr. le
seguenti opere di Francesco Toppi, tutte pubblicate da ADI-Media,
Roma: Luigi Francescon (1866-1964), 1997;
Giuseppe Beretta (1853-1923), 1997; Pietro Ottolini (1870-1962), 1997; Michele Palma
(1884-1963), 1998; Giacomo Lombardi (1862-1934), 1998; Massimiliano
Tosetto (1877-1948), 1998; Pietro Menconi (1874-1936), 1998; Michele Nardi, 2002;
Madri in Israele. Donne del Movimento Pentecostale Italiano, 2003.
Il Centro Cristiano Emmanuel (CCE) è sorto nel 1992 come opera evangelistica per la città di Ragusa, associata alle Assemblee
di Dio in Italia (ADI), su richiesta delle Assemblies of God in Great Britain and Ireland. In seguito, la stessa organizzazione estera ha
chiesto ai due missionari Daniele Recca
(lattuale pastore) e Fay Elizabeth di dissociarsi
dalle ADI per creare unassociazione di fatto, dipendente direttamente e
unicamente dallestero. Il Centro è stato costituito in associazione il 26
febbraio 1998. Attualmente si contano due locali di
culto, uno nel quartiere storico della città e laltro nella parte moderna; questultimo è anche la sede legale dellassociazione.
Oltre alle attività di culto, lassociazione mira allevangelizzazione, alla
cura e allinsegnamento dei giovani e dei bambini e a
un programma missionario umanitario fondato dallo stesso CCE e denominato
Progetto Africa. Si tratta di una missione nel Burkina
Faso che prevede lassistenza medica ai bisognosi e
un programma dalfabetizzazione. Un programma di
sostentamento per bambini orfani è realizzato dal CCE anche a Santiago City,
Isabella, Filippine. Il numero dei membri della comunità si aggira intorno alle
120 persone.
B.: Si veda il trimestrale Emmanuel News, la cui pubblicazione ha
avuto inizio nel 2000.
LAssemblea Cristiana Evangelica è stata fondata dal pastore Roberto Bracco (1915-1983),
un nome importante nella storia del pentecostalismo
italiano e delle Assemblee di Dio in Italia (ADI), la cui biografia è
consultabile sul sito Internet dellAssemblea Cristiana Evangelica. Nel 1960
lascia la carica di pastore della comunità ADI di
Roma, Via dei Bruzi, per dissensi sulla
conduzione della Chiesa, che preferirebbe più collegiale e meno incentrata
sulla figura del presidente. Nel 1977 rientra peraltro nel Consiglio Generale
delle Chiese delle ADI; rieletto nel 1979, preferisce occuparsi esclusivamente
della sua comunità. Oggi lAssemblea Cristiana Evangelica a Roma, è guidata da
Agostino Masdea, e ha diverse missioni nelle zone
periferiche della capitale. Fa parte della Federazione delle Chiese
Pentecostali (FCP). Conta un migliaio di partecipanti, tra cui un certo numero di extracomunitari. Fra le riunioni settimanali, una
specifica è dedicata ai giovani. Gestisce e sostiene la Casa Alloggio per
Anziani Bethel. Linfluenza delle ADI è ancora
presente nella Chiesa, che mantiene una dottrina pentecostale classica.
B.: Lucio Bracco, figlio di Roberto, sta curando la ripubblicazione delle
opere (libri, sermoni, studi biblici, meditazioni e articoli) del padre, in
parte disponibili (talora anche in formato audio) in unapposita pagina Web del
sito Internet dellAssemblea Cristiana Evangelica.
La International Church of the Foursquare Gospel (ICFG, Chiesa Internazionale del Vangelo
Quadrangolare, il cui nome fa allusione a quattro titoli di Gesù
Cristo: salvatore, battezzatore con lo Spirito Santo, guaritore e venturo re
nel Millennio, e deriva da una visione della fondatrice riferita ai quattro
esseri viventi del profeta Ezechiele) è fondata da Aimee
Semple McPherson
(1890-1944), forse la più celebre e colorita predicatrice nellintera storia
del pentecostalismo. Nonostante tre matrimoni (con
una vedovanza e due divorzi) e persino un clamoroso rapimento nel 1936 che
secondo i suoi detrattori nasconde una fuga romantica , il successo di Aimee Semple
McPherson come predicatrice è immenso, non soltanto
nel mondo pentecostale. Ispirata in parte dalle attività di una predicatrice
della generazione precedente, che aveva abbracciato il pentecostalismo
quando era già diventata famosa, Maria Woodworth-Etter (1844-1924), Aimee
Semple McPherson di origine canadese impone al mondo pentecostale lidea
che unattività di predicazione internazionale possa essere guidata da una
donna. Allieva di William H. Durham
(1873-1912), la principale figura del pentecostalismo
battista, missionaria in Cina (dove le muore il primo marito), ordinata come
ministro delle Assemblee di Dio, le abbandona nel 1922 (forse anche per
contrasti sul ruolo delle donne nella denominazione) dichiarando di privilegiare quello che più tardi sarà chiamato network
rispetto alle denominazioni. Per molti anni lInternational
Church of the Foursquare Gospel funziona a partire dalla sua sede centrale, lAngelus
Temple di Los Angeles come un centro di organizzazione delle tournée di predicazione di Aimee Semple McPherson,
che si rivolgono a cristiani di numerose denominazioni pentecostali e anche a
non pentecostali.
Negli ultimi anni il successo personale della predicatrice declina, ma nel frattempo lInternational
Church of the Foursquare Gospel si è affermata come una vera e propria denominazione.
Oggi la Chiesa del Vangelo Quadrangolare è presente in più di cento paesi del
mondo con più di due milioni di credenti, quasi 25000
chiese, 13.040 punti di predicazione, 24.373 pastori e operai. Dal 1° aprile
2005, inoltre, la Foursquare Foundation,
con sede a Los Angeles (California), promuove un ambizioso progetto di evangelizzazione che si pone come obiettivo primario da
realizzare in un decennio, mediante la distribuzione di fondi (destinati anche
a ministri di Chiese non appartenenti alla ICFG) a fronte di proposte
progettuali caratterizzate da unampia percentuale di successo
levangelizzazione di venti milioni di persone nel mondo.
Al grande successo della Chiesa in Brasile è legata
anche la missione italiana, che è riconosciuta come missione ufficiale ed è
guidata (dal 1999) dai coniugi Aldo e Beth Barone. In
Italia la Chiesa è presente dal 1989, quando Guido Sangiorgi
figlio di immigranti italiani in Brasile e pastore
della Chiesa decide di condurre una missione a Roma assieme alla moglie e ad
altri collaboratori brasiliani. I Sangiorgi avevano
curato una missione in Amazzonia per dieci anni e si
erano occupati della Chiesa di Joinville, nel Sud del
Brasile, per altri quattordici. A Roma il lavoro non è facile, ma è fondato un
locale di culto chiamato Capella dei Miracoli. La
Chiesa del Vangelo Quadrangolare è presente anche a La
Spezia, Barletta, Brescia, Torino, Catania, Erice
(Trapani) e Peschiera del Garda (Verona), e ha celebrato il 20-21 maggio 2000 a
Roma la sua decima Assemblea Nazionale, festeggiando dieci anni di lavoro in
Italia. Questa pacifica situazione si è complicata nel 2005 quando una serie di
vicende hanno portato a un conflitto fra il reverendo Sangiorgi e la ICFG nelle sue branche internazionale,
europea e brasiliana e a un tentativo dello stesso Sangiorgi
di costituire una branca italiana "indipendente" dall'organizzazione
internazionale. Questa, forte del suo diritto sul nome
Chiesa del Vangelo Quadrangolare, ha incaricato il già citato Aldo Barone di
riorganizzare una presenza leale allICFG, mentre una parte delle congregazioni
ha seguito Sangiorgi in quello che la sede di Los
Angeles considera uno scisma. Nel 2008 lo scisma è stato, per così dire,
formalizzato con la nascita di una nuova aggregazione
di Chiese che fa capo al reverendo Sangiorgi,
chiamata Chiesa Missionaria Internazionale e formalmente separata dalla Chiesa
del Vangelo Quadrangolare.
B.: Sulla fondatrice: Edith L. Blumhofer,
Aimee Semple McPherson. Everybodys Sister, William B. Eerdmans, Grand Rapids (Michigan) 1993; (di
taglio più giornalistico:) Daniel Mark
Epstein, Sister Aimee. The Life of Aimee Semple McPherson, Harcourt Brace Jovanovich, New York-San
Diego-Londra 1993. Di più scorrevole lettura, anche se
con ampia trattazione dei pettegolezzi che hanno inseguito la predicatrice per
buona parte della sua vita. è la biografia di Matthew Avery Sutton,
Aimee Semple McPherson and the Resurrection of
Christian America, Harvard
University Press, Cambridge (Massachusetts) - Londra 2007. Attinge a queste
fonti una sintetica ma documentata biografia disponibile on-line sul sito della
Chiesa di Poulsbo (Washington). Sulla Chiesa: Nathaniel Van Cleave, The Vine
and the Branches. A History of the International Church of the Foursquare
Gospel, International Church of the Foursquare Gospel, Los Angeles 1992. Sulla
teologia: Guy P.Duffield N. Van Cleave, Foundations of Pentecostal
Theology, L.I.F.E. Bible College, Los Angeles 1983.
Domenico Zaccardi (1900-1978) rappresenta lala
del pentecostalismo italiano più legata al modello ultra-congregazionalista del mosaicista Luigi Francescon (1866-1964; sulla cui figura ci soffermiamo a
proposito delle origini del pentecostalismo
italiano), con cui rimane a lungo in stretti rapporti. Rispetto a Francescon, Zaccardi sottolinea ancora di più la separatezza
dal mondo, così che al congregazionalismo si coniuga
unestrema riserva nei rapporti con il mondo esterno che ha fatto parlare a
qualche osservatore di semi-clandestinità. Già durante la persecuzione
fascista, le Chiese che fanno riferimento a Zaccardi si isolano dal resto del movimento
pentecostale, che considerano sviato. La dottrina è rigidamente conservatrice
e ha compreso, fra laltro, una posizione di grande
riserva nei confronti delle fotografie (ritenute a rischio di violare il
divieto biblico delle immagini), che ha influenzato anche il mondo pentecostale
maggioritario fino agli inizi degli anni 1960. Fino alla
morte di Zaccardi, nonostante lultra-congregazionalismo, il movimento si è presentato come
notevolmente unito. Ancora oggi il prestigio della comunità di Roma che
riunisce quasi metà dei tremila zaccardiani italiani,
i quali in passato hanno usato talora il nome Opera di Dio funge da punto di
riferimento per i gruppi che esistono in altre settanta località italiane.
B.: Informazioni sulle Chiese zaccardiane si trovano
nellarticolo di Carmine Napolitano, Il pensiero di
Giuseppe Petrelli. Per una storia
del movimento pentecostale italiano, in Domenico Maselli
(a cura di), Movimenti popolari evangelici nei secoli XIX e XX, Edizioni
Fedeltà, Prato 1999, pp. 94-153.
Negli anni 1920 nellAppennino Campano, in provincia di Avellino
a SantAndrea di Conza,
giungono notizie che alcuni emigranti in Argentina tra cui Giuseppe Ricciardiello (1872-1923) e Angelomaria Cassese
(1886-1976) avevano abbandonato la religione cattolica dopo avere
sperimentato il battesimo dello Spirito Santo tramite i segni del parlare in
lingue in una congregazione di Buenos Aires. Successivamente
alla morte di Ricciardiello, Cassese
rientra in Italia, portando alla sua famiglia la testimonianza di quanto era
accaduto a lui e ad altri, testimonianza che è confermata dal rientro da
Chicago, in quegli stessi anni, di altri compaesani che avevano avuto la
medesima esperienza negli Stati Uniti. Da queste testimonianze sorgono le prime
congregazioni nellAlta Irpinia nella Valle dellOfanto, oltre che nellAppennino Campano, anche se il
momento politico non è certo favorevole. Si verifica
tuttavia una notevole espansione, nonostante lostracismo da parte degli
evangelici esistenti nella zona, generalmente battisti, dei cattolici e delle
autorità.
Alla fine degli anni 1940 le comunità si riorganizzano come Chiese nella
Valle del Sele, inizialmente a Caposele,
poi Contursi Terme e Oliveto Citra.
Lopera evangelizzatrice è condotta da Pasquale Albano (1918-1970), di Caposele, al rientro dal servizio militare dopo la sua
conversione e la sua esperienza del battesimo dello Spirito Santo. Negli anni
1960 si produce un movimento di risveglio indipendente nelle zone della Valle del Sele, mentre le Chiese
dellAlta Irpinia e della Valle dellOfanto preferiscono aderire alle Assemblee di Dio in
Italia. La Valle del Sele rimane invece indipendente
per decisione del pastore Albano e dei suoi collaboratori, presenti anche a
Salerno, Avellino e Potenza. La loro opera si estende poi nel Materano, in Calabria e in Sicilia, fino a raggiungere la
Toscana, il Piemonte e la Lombardia, dove emigrano membri meridionali in cerca
di lavoro.
Nel 1970 Pasquale Albano muore e Romolo Ricciardiello
nipote di Giuseppe Ricciardiello , che aveva iniziato un lavoro itinerante di evangelizzazione a Battipaglia, si trasferisce definitivamente in questa città
e assume la coordinazione anche delle altre Chiese presenti nellAlta Valle del
Sele. A partire dai primi anni 1980 le Chiese nella
Valle del Sele si impegnano
nel Coordinamento dei Ministri Pentecostali e negli anni 1990 riscoprono
levangelizzazione di massa, promuovendo congressi, conferenze e seminari con
la partecipazione di ministri italiani, europei, Sud e Nord americani, asiatici
e africani.
Oggi le Chiese nella Valle del Sele fanno parte
della Consultazione Ministeriale Evangelica (C.M.E.)
Agenzia Italiana per il Patto di Losanna per lEvangelizzazione
del Mondo (LCWE - Lausanne Covenant
of World Evangelization) , dellAlleanza Evangelica
Italiana (AEI), dellAlleanza delle Chiese Cristiane Evangeliche in Italia
(ACCEI) di cui il pastore Romolo Ricciardiello
ricopre il ruolo di Presidente della Consulta Evangelica di Napoli - Secondigliano (fornita di personalità giuridica con D.P.R.
del 13.09.1999), tramite lente levangelo per tutti con sede a Battipaglia (Salerno) che rappresenta le Chiese nella
Valle del Sele nel senso patrimoniale , e della Federazione
delle Chiese Pentecostali (FCP). Le Chiese nella Valle del Sele
oggi in numero di ventotto, e i cui pastori fanno
parte del Collegio dei Pastori Evangelici della Provincia di Salerno hanno
introdotto nelle celebrazioni di lode e di adorazione
musica con ogni strumento, canto di ogni tipo, espressione e gestualità del
corpo, ivi compresa la danza.
B.: Romolo Ricciardiello, Sulle orme di un
servo di Dio
Alle sorgenti del Sele,
presso lAutore, Battipaglia (Salerno) 20002.
È anche distribuito il giornale trimestrale Leco
della Valle del Sele.
Nel 1930 la famiglia Tomasello di Bagheria, una devota famiglia cattolica, si trasferisce a Ribera (Agrigento), dove Pietro Tomasello
(1907-1983), ricevuta in regalo da un amico una Bibbia, passa al
protestantesimo evangelico. Tornata a Bagheria, la
famiglia Tomasello sperimenta il dono delle lingue
insieme ad alcuni emigrati che avevano conosciuto a
Chicago il pentecostalismo italo-americano.
Fra gravi difficoltà dovute alla repressione del pentecostalismo
nel periodo fascista si forma una comunità, che potrà operare apertamente a
partire dal 1947. Membri della famiglia Tomasello
apriranno Chiese e collaboreranno ad attività missionarie a Palermo, Trapani,
Milano, Firenze e Roma. Nel 1950 si converte la famiglia Mineo;
e sarà Ciro Mineo ad assumere la guida della comunità
dopo la morte di Pietro Tomasello (1983). Dalla
Chiesa di Bagheria ne sono sorte altre quattro, due
che oggi fanno parte delle Assemblee di Dio in Italia (ADI) e due apostoliche,
mentre unopera missionaria a Lampedusa rimane legata alla Chiesa Cristiana
Evangelica Pentecostale Libera, che resta autonoma e conta circa duecento
membri.
Nato a Bagheria (Palermo) il 29 novembre 1917,
Luciano Tomasello fratello del fondatore della
Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale Libera, Pietro Tomasello
(1907-1983) ha sino dalla giovane età un denso
rapporto con il Vangelo; convertitosi allevangelismo alletà di tredici anni,
diciottenne inizia a predicare messaggi infuocati, e verso la metà degli anni
1930 è coinvolto nella nascita di una delle prime comunità evangeliche a
Palermo, nel filone pentecostale che durante gli anni 1940 darà vita alle Assemblee
di Dio in Italia (ADI). Il 5 dicembre 1942 si unisce in nozze con Nunzia Lo Galbo (deceduta nel 1997), e a quellepoca il ministero del giovane pastore si svolge nei
locali di Via Emerico Amari; cresciuto il numero dei fedeli, la comunità si
sposta prima in Piazza della Vittoria 4 e poi in Vicolo Ragusa 4-8. Nel 1951
Luciano Tomasello è fra i promotori del Decimo
Convegno Nazionale delle ADI, svoltosi a Palermo, ma nel 1955 si dissocia dalle
Assemblee di Dio in Italia iniziando a svolgere il proprio ministero in una
comunità libera.
È in questo periodo che si avvicina allopera di Giuseppe Petrelli (1876-1957; sulla cui figura ci soffermiamo a
proposito delle origini del pentecostalismo
italiano), con il quale non ha peraltro occasione di incontrarsi, pur
assimilandone gli scritti (a proposito dei quali esiste un progetto volto
allintera pubblicazione on-line), che danno una svolta alla sua prospettiva
pentecostale. Ulteriormente cresciuto il numero dei fedeli, il 2 agosto 1964 è
inaugurata una sala di culto in Via Salvatore Morso 10, e il 14 agosto 1985 in
Via Alaimo da Lentini 7,
presso un ex cinema. Dallesperienza delle Chiese della comunione con il
pastore Luciano Tomasello il cui attuale pastore è
Antonino Russo, e che al giorno doggi contano circa
trecento appartenenti sono sorte nel tempo comunità che hanno intrapreso
strade autonome, come la Chiesa Evangelica Internazionale La Parola della
Grazia.
B.: Luciano Tomasello ha diretto dal 1973 al 1980
i quaderni di meditazione spirituale Riconciliazione, dal 1981 al 1992 Edificando
in carità, e dal 1993 al 1994 Seguendo lagnello.
Settimo Luparello pastore della comunità Casa di
preghiera nasce a Palermo il 12 marzo 1945. Cresciuto in una famiglia
valdese, alletà di diciotto anni vive lesperienza di
una nuova nascita religiosa, iniziando così a cercare la vera Chiesa: in tal
senso, entra in contatto con metodisti, battisti, lEsercito della Salvezza,
pentecostali, e altro ancora. Solo quando incontra lopera di Giuseppe Petrelli (1876-1957; sulla cui figura ci soffermiamo a
proposito delle origini del pentecostalismo italiano)
La Chiesa la invisibile (oggi richiedibile e
distribuito gratuitamente dai gestori del sito dedicato allo stesso Petrelli) trova il messaggio di cui è alla ricerca,
persuaso che la Chiesa sia una realtà spirituale non individuabile in maniera
esclusivistica in alcuna confessione religiosa. Affascinato dalle opere di Petrelli, si incammina nel
sentiero spirituale indicato dallautore. Nel frattempo è arricchito da intense
esperienze spirituali: battesimo con lo Spirito Santo, battesimo in acqua,
rivelazioni attraverso visioni e sogni del disegno di Dio, conferimento del
dono della predicazione.
Dopo il servizio militare si unisce alla comunità di Luciano Tomasello (della cui figura e opera ci occupiamo trattando
delle Chiese Cristiane Evangeliche Palermo), con il quale collabora per oltre
dieci anni nella cura pastorale. Entra poi in relazione con persone provenienti
dagli Stati Uniti che hanno conosciuto personalmente Giuseppe Petrelli e che lo incoraggiano a
iniziare una nuova opera ispirata alla visione spirituale di questultimo. Settimo Luparello
dà così vita nel 1976 a un primo gruppo in Piazza
della Vittoria 4, trasferitosi poi sul finire degli anni 1980 in Via
Bonanno 10, ulteriormente approdato, nel 1999, in Via Altarello
251, dove un vecchio pollaio è stato interamente ristrutturato per raccogliere
i fedeli (circa ottanta). Pur mantenendo ottimi rapporti con varie comunità
italiane, la Casa di preghiera che professa una dottrina fondamentalista
e la cui organizzazione è teocratica, cioè governata
da Dio attraverso la signoria dello Spirito che sceglie e unge i suoi
servitori, e governa e guida la Chiesa in ogni suo movimento non fa parte di
alcuna organizzazione nazionale di coordinamento.
B.: Di Settimo Luparello, si vedano (tutti
stampati in proprio): Insegnaci a pregare (1982), Ritorno al
principio (1986), Spiritualità vera (1990), Edificherò la mia
Chiesa (1997), Giovanni Battista, una voce nel deserto (1999), e Siano
tutti uno (1999). Dal 1996 è inoltre diffuso il trimestrale Il vento
soffia dove vuole.
La Chiesa Cristiana Evangelica cronologicamente la prima comunità di
matrice pentecostale della città di Pordenone (la data di fondazione è il 1984,
e dal 1997 si è trasferita in provincia, a Cordenons)
si riconosce sostanzialmente nel pentecostalismo
espresso da figure alle origini del fenomeno in Italia, come Luigi Francescon (1866-1964) e Giuseppe Petrelli
(1876-1957), sulle cui figure e opera ci soffermiamo a
proposito delle origini del pentecostalismo
indipendente italiano.
Si tratta di una Chiesa pentecostale indipendente, sebbene in comunione con
comunità evangeliche simili, oltre che con quelle di area
cosiddetta storica (battisti, valdesi, ecc). Inoltre, la Chiesa Cristiana
Evangelica fa parte della Consulta del Triveneto per lEvangelo (organizzazione
che ha sede presso la stessa Chiesa) e collabora strettamente con le altre
comunità evangeliche del Friuli Venezia Giulia. La
comunità ha una struttura congregazionalista ed è
governata da anziani scelti tra coloro ai quali sono riconosciuti dei
ministeri, quali apostoli, pastori, profeti, evangelisti, dottori. Essi sono
coadiuvati dai diaconi, che hanno compiti amministrativi e di
assistenza. I membri della Chiesa sono un centinaio, con una discreta
presenza di africani. Oltre alla
sede di Cordenons la comunità tiene incontri a San
Vito al Tagliamento e Spilimbergo (entrambi paesi in
provincia di Pordenone).
Le Congregazioni Cristiane Pentecostali trovano le loro origini come le Assemblee
di Dio in Italia (ADI) nella Chiesa cristiana evangelica pentecostale e nelle
Assemblee Pentecostali Italiane, la cui attività precedente alla Seconda guerra
mondiale sfocia nel Convegno di Napoli del 1947. Qui una minoranza di Chiese,
che pure partecipano al Convegno anche per linfluenza ultra-congregazionalista
delle Chiese pentecostali italo-americane non
accetta di aderire a una struttura nazionale, con
collegamenti internazionali, come quella delle Assemblee di Dio in Italia.
Queste Chiese, dopo alterne vicende, si riuniscono nel 1958 in un convegno a
Vittoria (Ragusa), dove nasce unassociazione di comunità pentecostali libere
che assume il nome di Congregazioni Cristiane Pentecostali.
La nascita di una associazione e di quello che
lassemblea del 1958 chiama un vicolo denominazionale
(
) necessario in quanto mezzo per espletare i rapporti comunitari, senza i
quali non possono esservi solidarietà e carità cristiana, non fa venire meno
lenfasi sullindipendenza congregazionalista delle
singole comunità, ciascuna delle quali si riconosce e si manifesta come parte
della Chiesa visibile. Secondo le norme dello statuto, lassociazione si
propone la cura e il coordinamento, attraverso un Centro di Coordinamento, dei
servizi collettivi di carattere sociale e spirituale. Lassociazione comprende attualmente 61 comunità, particolarmente site nelle province
di Ragusa, Catania, Bari, Frosinone, Siracusa,
Agrigento, Enna, Latina, Salerno, Napoli, Caltanissetta, Taranto e Piacenza.
Le Congregazioni Cristiane Pentecostali hanno un proprio innario,
e dal 1975 lorgano Sentiero Cristiano, bimestrale di informazione ed edificazione cristiana. I rapporti con le
Assemblee di Dio sono oggi buoni, e le Congregazioni Cristiane Pentecostali
utilizzano il materiale pubblicato dalla casa editrice delle Assemblee, ADI-Media. Degna di nota fra le comunità locali aderenti
per la particolare attività che svolge fra gli immigrati romeni è la Chiesa
Evangelica Pentecostale Italiana (Via Ettore Marchiafava
5, 04100 Latina, tel. 0773-663268), sorta a Latina, nellaprile del 1950,
presso labitazione della famiglia Lemma. Vincenzo Lemma (1891-1965) e la
moglie Marina (1901-1975) accolgono la predicazione svolta dai membri di una
Chiesa evangelica pentecostale di Roma. La comunità di Latina di dottrina
pentecostale costituisce nel 1996 unassociazione denominata Associazione
Evangelica Pentecostale di Latina, il cui scopo è
quello di aiutare e sostenere i bisognosi. Oggi la Chiesa è guidata dal pastore
Michele Lemma e conta sessanta membri, di cui circa cinquanta provenienti dalla
Romania e residenti a Latina per ragioni di lavoro.
B.: Informazioni sulle attività delle Congregazioni Cristiane Pentecostali si
ricavano dal bimestrale Sentiero Cristiano.
La Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana - Comunione di Chiese Evangeliche Pentecostali
Autonome (CCPI) è unassociazione di Chiese pentecostali di stampo congregazionalista nata formalmente il 19 settembre 1997
(anche se le realtà locali che la compongono hanno storia più antica, in alcuni
casi pluridecennale). Tra le Chiese
fondatrici vi sono quelle di Gela (Caltanissetta),
rappresentata da Giacomo Loggia; di Cicciano
(Napoli), rappresentata da Carmine Napolitano; e di Scordia (Catanzaro), rappresentata da Giuseppe Giardina. Il coordinatore nazionale della CCPI è
Giacomo Loggia; segretario è Carmine Napolitano. La
Chiesa conta oggi quarantadue comunità, in quattro regioni e undici province
con circa settemila aderenti.
Essendo la CCPI congregazionalista, le singole
Chiese appartenenti sono caratterizzate per il mantenimento della propria
autonomia, che non confligge con la ricerca di forme
di comunione interecclesiale, tanto che la CCPI è stata fra le promotrici della della Federazione delle
Chiese Pentecostali (FCP), di cui tuttora fa parte. A Gela è
situato anche un centro di formazione teologica. La Chiesa ha come organi un Convegno Generale e un Servizio Nazionale di
Coordinamento, questultimo con funzioni di
rappresentanza. A Gela, Loggia ha realizzato unampia opera di
evangelizzazione nella sua città soprattutto nei quartieri più colpiti
dalla piaga della criminalità organizzata, incontrando ampi consensi. Di
storica importanza è pure la Assemblea Cristiana
Evangelica di Cicciano (via Sandro Pertini 50, 80033 Cicciano
[Napoli], tel. e fax: 081-8263249), sorta negli anni 1950 e tra le prime ad
avere maturato la consapevole decisione di un cammino autonomo rispetto alle Assemblee
di Dio in Italia (ADI). Oggi la CCPI è in dialogo con le Chiese valdesi e
metodiste.
La scelta del nome (oggi messa in luce anche in unapposita
sezione del sito Web ufficiale della CCPI) esprime le caratteristiche del
progetto della CCPI. Per Chiesa la CCPI intende una comunità di chiese
con-vocata nel tempo e nello spazio, organismo dalla connotazione visibile e
dal compito intramondano. Per cristiana, una
comunità che dà al proprio progetto un significato essenziale ultramondano, nella prospettiva del regno di Dio che viene. Per
pentecostale, una chiara identità allinterno del mondo evangelico,
radicata nella tradizione del pentecostalismo
classico con una esplicita distinzione rispetto al neo-pentecostalismo e al movimento carismatico. Per italiana, una comunità consapevole della specificità della
storia pentecostale italiana, non riducibile a modelli stranieri. Le
Chiese della CCPI riconoscono la validità dei ministeri esercitati in ciascuna
di esse (da uomini o donne, giacché lo Spirito nella
sua azione non fa alcuna distinzione di sesso), e ognuna si dichiara disposta
ad avvalersi di tali ministeri. Sottolineano anche
limportanza della formazione dal punto di vista della preparazione al
ministero e dellaggiornamento teologico e dottrinale, e danno vita a progetti
comuni di carattere formativo.
Tra le varie espressioni ministeriali e diaconali
non esiste rapporto gerarchico; le strutture sovralocali
(e anche quelle locali) sono concepite come di puro
servizio. Il Convegno Generale è la più alta istanza
di collegamento fra le Chiese (rappresentate pariteticamente) e il solo momento
in cui si discutono situazioni interecclesiali (e anche interne alle Chiese, se
queste ne fanno specifica richiesta). La CCPI riconosce limportanza dei
carismi suscitati dallo Spirito nelle Chiese, ma ne chiede il discernimento
alla luce delle Scritture per evitare forme di emotività
superficiale e disordinata. Daltro canto, il fondamentalismo
esasperato agganciato ad un duro e sterile letteralismo
e lestrema intellettualizzazione che rischia di
trasformare linterpretazione della Bibbia in appannaggio di pochi specialisti
le cui competenze sono peraltro riconosciute e vanno opportunamente usate
sono pure denunciati come pericoli.
B.: Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana - Principi e fini costitutivi, Comunicazioni
Cristiane, anno XII, n. 4, aprile 2000, pp. 4-5.
Nel 2006 si manifesta in alcune comunità pugliesi delle Assemblee di Dio in
Italia un dissenso relativo ai rapporti fra la
direzione nazionale di Roma e lautonomia delle singole comunità locali (un
vecchio problema nella storia del pentecostalismo, le
cui organizzazioni nascono con sentimenti anti-denominazionalisti
ma poi fatalmente si istituzionalizzano). Il dissenso porta alluscita dalle
Assemblee di Dio in Italia (ADI) e alla formazione di una nuova realtà che
insiste però a differenza di altre che nel tempo si erano
separate dalle ADI sulla sua volontà di usare la denominazione
Assemblee di Dio e di mantenere contatti con le Assemblee di Dio su scala
internazionale. Il gruppo pugliese il cui leader è
il pastore Vito Tambone di Corato
(Bari), presso cui è la sede effettiva mentre la sede legale è a Roma entra
in contatto anche con alcune comunità dellhinterland napoletano in
dissenso con le ADI per altri motivi, solo in parte simili, e che entrano nella
nuova organizzazione denominata Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio
(AD).
Ritenendo il nome della nuova formazione confondibile con il proprio, nello
stesso anno 2007 le ADI presentano un ricorso al Tribunale di Roma, richiedendo
un provvedimento durgenza che inibisca allorganizzazione di Tambone luso del nome e marchio Assemblee di Dio e dei
nomi a dominio e siti Internet www.assembleedidio.it, www.assembleedidio.eu, e www.assembleedidio.net.
Con ordinanza del 20 gennaio2008, il Tribinale di
Roma respinge il ricorso delle ADI La causa continua però in via ordinaria, e
si accompagna a complesse questioni sulla proprietà dimmobili, benché siano in
corso anche tentativi di transazione e una mediazione da parte della Pentecostal European Fellowship, cui la nuova formazione si è rivolta.
Per il momento la Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio rimane una
realtà abbastanza piccola, il cui futuro è incerto. Ha assunto peraltro il
controllo della casa di riposo Istituto Evangelico Eben-Ezer
di Corato, di cui pure lo statuto è oggetto del
contenzioso legale fra ADI e Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio.
B.: Latto costitutivo e lo statuto della Chiesa Cristiana Evangelica
Assemblee di Dio sono disponibili sul sito della stessa Chiesa.