Come sarà la fine del mondo?
"Or quanto ai tempi ed ai momenti,
fratelli, non avete bisogno che vi se ne scriva;
2 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come
viene un ladro nella notte.
3 Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa
rovina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno
affatto."
I Tess. 5:1/3
Erroneamente
la tradizione e la superstizione umana inducono l'uomo che non ha approfondito
l'aspetto delle profezie nella Bibbia, a pensare che la fine del mondo sia un
evento unico, improvviso, drammatico ed inaspettato.
Si tratta di un
evento che, basandosi sul testo Biblico, sicuramente ci sarà, ma avverrà per
gradi, secondo una sequenza precisa, identificabile e con una cronologia degli
eventi dichiarata esplicitamente.
Oggi possiamo affermare che la fine di questa terra non potrà avvenire prima di
1.007 anni. Mentre la fine di questa epoca storica
caratterizzata dai governi umani, non avverrà prima di 7 anni. Questi 7 anni
che appaiono in modo ricorrente si potranno iniziare a
contare solo dopo che "il Signore sarà venuto come un ladro" e
che un nuovo governo, ipoteticamente l'Europa, avrà avuto un capo che sia stato
in grado di stabilire un patto che garantisca la pace in Israele per almeno 7
anni. A metà dei 7 anni il patto verrà infranto, in
ogni caso alla fine dei 7 anni Cristo stesso stabilirà la sua giustizia ed il
suo regno sulla terra e regnerà per 1.000 anni, solo alla fine dei 1.000 anni
ci sarà la fine del mondo come lo conosciamo, ci sarà il giudizio universale,
dei nuovi cieli ed una nuova terra.
Perciò noi
credenti possiamo affermare con una certa serenità e tranquillità, che tutti
gli annunci apocalittici dei media, tutte le paure
dovute alle guerre, agli eventi climatici catastrofici, pur se giustificati
umanamente, non sono quelli che provocheranno "la fine del mondo".
La tendenza a drammatizzare le circostanze e gli eventi da parte
degli uomini, specialmente quelli che si occupano d'informazione, deriva dal
loro stato di morte spirituale. Gesù affermò:
"O
voi fate lalbero buono e buono pure il suo frutto, o fate lalbero cattivo e
cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce lalbero.
34 Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dallabbondanza del cuore la bocca parla. 35
Luomo dabbene dal suo buon tesoro trae cose buone; e luomo malvagio dal suo
malvagio tesoro trae cose malvagie. 36 Or io vi dico che dogni parola oziosa
che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel
giorno del giudizio; 37 poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue
parole sarai condannato." Mat 12:33/37 cioè a dire che quello che uno ha dentro
quello tira fuori, se uno si lamenta sempre, vede tutto in chiave drammatica,
soffre di paure irrazionali, significa che è quello ciò che ha dentro.
L'uomo che non
conosce Dio, che non ha lo Spirito santo, vive una vita piena di paure, è
angosciato, sempre insoddisfatto, insicuro riguardo al presente e specialmente
al futuro, su lui grava l'angosciosa certezza del giudizio divino, dato che
"chi crede ha vita eterna e non viene in giudizio, chi non crede è già
giudicato", pertanto è portato a valutare le situazioni giustamente in base a quella situazione di condanna in cui giace.
L'umanità è portata a demolire i cosiddetti "tabù", a ribellarsi alle
regole, ad invocare la libertà di comportamento e di pensiero, quasi che queste
"catene psicologiche" provengano
dall'esterno, "l'incatenamento" al contrario è interiore, la mancanza
della conoscenza del Piano di Dio rende la vita soffocante, confusa, precaria,
senza pace, irrequieta, ribelle a tutto ed a tutti, assumendo un comportamento
irriguardoso verso se stessi e gli altri. Questa gente vive
pensando che gli altri stiano valutando di continuo il loro comportamento, che
abbiano delle pretese nei loro confronti, ma così non è, questo mondo senza Dio
è chiuso in se stesso, nel tentativo di soddisfare i bisogni primordiali, come
quelli di un lattante, nell'attesa della fine di tutte le cose o della propria
morte, ma non perché queste siano realmente imminenti in generale, ma perché il
peso della propria condizione spirituale condiziona ogni comportamento,
pensiero e decisione.
"Chi
crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato,
perché non ha creduto nel nome dellunigenito Figliuolo di Dio." Giov 3:18
"Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere
al Figliuolo non vedrà la vita, ma lira di Dio resta sopra lui. " Giov 3:36
Non ti preoccupare, il Signore verrà come un ladro, quando meno te
lo aspetti, ma dopo il suo ritorno avrai ancora
un'opportunità per convertirti, avrai 7 anni dalla stipula di un patto di pace
per Israele fino alla battaglia di Harmaghedon