CHE
COS'È LA BIBBIA
La parola "Bibbia" indica le
Scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento riconosciute e utilizzate dalle
chiese cristiane. Il giudaismo riconosce soltanto le Scritture dell'Antico
Testamento.
SIGNIFICATO DEL NOME "BIBBIA"
La parola
"Bibbia" viene dal termine greco "biblia"
("libri"), un diminutivo di "biblos" ("libro"),
che indica la corteccia interna della canna di papiro (l'antica carta) con la
quale venivano fatti i libri antichi (rotoli). Dal XIII sec., "...per via
di un felice solecismo, il neutro plurale cominciò ad essere considerato un
femminile singolare, ed "i Libri" divennero di comune accordo "Il
Libro" (Biblia sing.), forma in cui il termine passò nel linguaggio
dell'Europa moderna". Quest'evoluzione del termine "Bibbia" dal
concetto plurale a quello singolare, si è dimostrato provvidenziale perché ha
enfatizzato l'unità dei 39 libri dell'Antico Testamento e dei 27 del Nuovo
Testamento
DESIGNAZIONI SCRITTURALI DELLA BIBBIA
Gesù si riferiva
abitualmente ai libri dell'AT. definendoli: "Le Scritture":
- Matteo 21:42: "Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle
Scritture: "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra
angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi
nostri"?
- Marco 14:49: "Ogni giorno ero in mezzo a voi insegnando nel tempio e voi
non mi avete preso; ma questo è avvenuto affinché le Scritture fossero
adempiute".
- Giovanni 5:39: "Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per
mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di
me".
I discepoli di Gesù fecero altrettanto
- Luca 24:32: "Ed essi dissero l'uno all'altro: "Non sentivamo forse
ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le
Scritture?"
Atti 18:24: "Ora un ebreo di nome Apollo, oriundo di Alessandria, uomo
eloquente e versato nelle Scritture, arrivò a Efeso".
- Romani 15:4: "Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto
per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci
provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza".
Paolo li indicava come:
a. "Gli Scritti sacri": "Fin da bambino hai avuto conoscenza
delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla
salvezza mediante la fede in Cristo Gesù" (2Timoteo 3:15).
b. "Le sante Scritture": "Paolo, servo di Gesù, chiamato a
essere apostolo, messo a parte per il vangelo di Dio, che egli aveva già
promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture" (Romani 1:2).
c. "Le rivelazioni di Dio": "A loro furono affidate le
rivelazioni di Dio" (Romani 3:2).
In un'occasione Gesù le chiamò "la Legge di Mosè" ed i "Profeti
ed i Salmi" riecheggiando la disposizione formale dei libri in ebraico:
"Poi disse loro: "Queste sono le cose che io vi dicevo quand'ero
ancora con voi: che si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella
legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi" (Luca 24:44).
L'Antico Testamento è definito brevemente "la Legge e i Profeti":
"Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono
venuto non per abolire ma per portare a compimento" (Matteo 5:17).
Non vi è alcun nome nella Bibbia per indicare il corpo completo della
Scrittura. Le sole Scritture conosciute inizialmente erano quelle dell'Antico
testamento ed i primi libri del Nuovo Testamento.
I TERMINI "ANTICO TESTAMENTO" E
"NUOVO TESTAMENTO"
Sin dalla fine del Il
sec. d.C. i termini "Antico Testamento" e "Nuovo
Testamento" furono usati per differenziare le Scritture ebraiche da quelle
cristiane. La raccolta ufficiale degli scritti cristiani, fatta dopo la metà
del Il sec., fu chiamata Nuovo Testamento. Questa raccolta fu posta accanto ai
libri canonici ebraici come aventi pari ispirazione ed autorità. Le scritture
ebraiche furono allora chiamate: "Antico Testamento". Tertulliano
(ca. 200 d.C.), fu il primo ad usare il termine "Novum Testamentum".
In seguito divenne di uso generale e il concetto di Bibbia cristiana si
cristallizzò.
Applicati alle Scritture, i termini Antico Testamento e Nuovo Testamento
significano precisamente Antico e Nuovo Patto, Il Patto (ebr.
"berith", gr. "diatheke") è una continuazione della
designazione veterotestamentaria della legge mosaica, il libro del patto:
"Il re salì alla casa del Signore, con tutti gli uomini di Giuda, tutti
gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, piccoli
e grandi, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era
stato trovato nella casa del Signore" (2Re 23:2).
Paolo parla in questo senso della lettura dell' Antico Patto: "Ma le loro
menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando leggono
l'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo
che esso è abolito" (2Corinzi 3:14).
Similmente, l'uso neotestamentario di "diatheke" non è testamento o
volontà come nel greco classico, ma patto. L'uso più antico, in ogni caso, è
fissato troppo stabilmente per essere cambiato. È importante notare che nel
Nuovo Testamento, molti degli eventi riportati (per esempio la maggior parte
dei quattro Vangeli) si verificarono sotto l'Antico Patto. La morte di Cristo,
accompagnata dal lacerarsi della cortina che separava il luogo santo dal luogo
santissimo pose fine all'era della Legge e diede inizio effettivamente aI Nuovo
Testamento (Patto).
LE LINGUE DELLA BIBBIA
L'Antico Testamento fu scritto quasi interamente in ebraico. Le sole
porzioni scritte in aramaico, altra lingua semitica affine all'ebraico, furono
Esdra 4:8 - 6:18; 7:12-26; Daniele 2:4, 7:28, e Geremia 10:11. Il Nuovo
Testamento fu scritto interamente in greco. L'archeologia ha mostrato che si
trattava della lingua comune ("Koine") del mondo greco-romano di
allora.
ORDINE DEI LIBRI NELL'ANTICO TESTAMENTO EBRAICO
I libri canonici in una lingua ebraica moderna sono 24 e sono organizzati
secondo una triplice suddivisione: la legge (Torah), i profeti (Nebiim) e gli
scritti (Kethubim"), definiti anche: "I Salmi".
I 66 LIBRI DELLA BIBBIA
La Bibbia è composta da 66 libri così suddivisi: 39 libri dell'Antico
Testamento e 27 del Nuovo Testamento e sono stati scritti da circa quaranta
persone.
CRISTO IL TEMA UNIFICANTE DELLA BIBBIA
Nonostante la Bibbia si
componga di 66 libri scritti da circa quaranta persone, essa rimane un unico
libro. Il tema unificante della Scrittura è Gesù Cristo. L'Antico Testamento è
la preparazione all'avvento di Cristo, Lo preannuncia sia tipologicamente che
profeticamente. I Vangeli Lo presentano sotto l'aspetto redentivo nella Sua
manifestazione di Dio-uomo. Gli Atti Lo ritraggono mentre viene predicato ed il
Suo Evangelo diffuso nel mondo. Le Epistole ne espongono l'opera di redenzione.
L'Apocalisse Lo rivela quale compimento di tutti i piani e gli scopi di Dio.
Dalla progenie della donna (Genesi 3:15) promessa nel paradiso perduto, all'
"Alfa e Omega" (Apocalisse 22:13) del paradiso riconquistato. Egli è
"il Principio e la Fine", "il Primo e l'Ultimo" nella
rivelazione di Dio all'uomo.
LO SCOPO DELLA BIBBIA
La Bibbia è stata data
per rendere testimonianza all'unico Dio, Creatore e Sostentatore dell'universo,
attraverso Cristo, Redentore dell'uomo corrotto.
Essa presenta una storia continua: quella della redenzione umana. Questa storia
è uno svelarsi progressivo della verità centrale delta Bibbia: Dio, nel Suo
eterno consiglio, doveva incarnarsi in Gesù Cristo per la redenzione dell'uomo
caduto.
La rivelazione progressiva di questa verità centrale della redenzione è
presentata attraverso la storia, le profezie, le tipologie ed i simboli. Essa
orienta l'uomo nell'ampio piano di Dio per lui attraverso i secoli, così come
dichiara lo scopo divino per lui nell'eternità.
COM'E' GIUNTA LA BIBBIA FINO A NOI
LE PIÙ ANTICHE SCRITTURE EBRAICHE
Le Scritture dell'Antico Testamento furono composte in un periodo che si
estende per più di un millennio, dal 1450 circa al 400 circa a.C. Il primo
scrittore ispirato, fu Mosè il quale scrisse il Pentateuco intorno al 1450-1400
a.C. Malachia, ultimo scrittore dell'Antico Testamento, non scrisse più tardi
del 400 a.C.
IL TESTO DELL'ANTICO TESTAMENTO
In origine, le parti più antiche dell'Antico Testamento, furono scritte su
pelli di animali o su papiro in un ebraico antico, con lettere arcaiche simili
a caratteri delle più antiche iscrizioni fenice. Questa scrittura arcaica, dopo
il 400 a.C. adottò i caratteri quadrati dell'alfabeto aramaico, usati nei
rotoli del Mar Morto, in posteriori manoscritti ebraici e nelle Bibbie ebraiche
stampate sin dal 1477.
IL CANONE DELL'ANTICO TESTAMENTO
Per canone della Scrittura si intende la lista dei libri ispirati della
bibbia, accettati da tutti come "regola di condotta e di fede".
Il termine greco "kanon", indicava originariamente, una canna o una
verga per misurare. Di fatto designava "ciò che misura" cioè uno
standard, una regola, una norma. Più specificatamente "ciò che è
misurato" secondo quello standard o norma, quindi quei "libri
ispirati da Dio".
Tutti i libri della Sacra Bibbia, hanno avuto autorità canonica sin dal momento
in cui furono ispirati dallo Spirito di Dio indipendentemente dal fatto di
essere inseriti in una raccolta formale o dal mero riconoscimento umano. Il canone
dell'Antico Testamento accettato dagli evangelici è identico a quello giudaico
e, tra l'altro, a quello riconosciuto dai primi cristiani.
L'OPERA DEI MASSORETI
Prima del 500 d.C. i manoscritti ebraici non avevano alcun sistema per
indicare le vocali, eccetto l'uso di alcune consonanti per indicare vocali
lunghe. Tra il 600 e 950 d.C. alcuni studiosi giudei, chiamati Massoreti
(tradizionalisti), inventarono un sistema completo di vocali ed accenti per
pronunciare correttamente il testo, Inoltre, i Massoreti uniformarono il testo,
includendo note marginali e variazioni testuali. L'opera dei Massoreti sulla
Bibbia ebraica la preparò provvidenzialmente per l'avvento delle macchine da
stampa cinque secoli più tardi. Nel 1488 comparve la prima edizione dell'intera
Bibbia ebraica, stampata con vocali ed accenti.
LE PIÙ ANTICHE SCRITTURE CRISTIANE
Per quasi due decenni dopo l'ascensione del Signore Gesù, le Scritture
dell'AT., principalmente in greco, costituirono la Bibbia dei cristiani. Il
primo libro del Nuovo Testamento fu probabilmente 1Tessalonicesi, scritto forse
già dal 45 d.C. L'Apocalisse è comunemente ritenuto l'ultimo, ed è datato
intorno al 95 d.C. Pietro predicò dall'AT. (Atti 2:14-36), così fecero Stefano
(Atti 7:2-53), Filippo (Atti 8:32-35) e Paolo. Ecco perché tutti gli scrittori
del Nuovo Testamento erano impregnati di Antico Testamento e perché i loro
scritti ispirati affondano le radici nell'Antico Testamento.
ORIGINE DEI LIBRI DEL NUOVO TESTAMENTO
L'Evangelo fu prima predicato verbalmente e interpretato alla luce della storia
e della profezia dell'Antico Testamento. Resoconti orali della vita e
dell'opera di Cristo furono poi messi per iscritto (i sinottici risalgono a
qualche anno prima del 70 d.C.). Il bisogno della sana dottrina sulla Persona e
sull'opera di Cristo divenne presto una necessità, accentuata dall'esigenza di
dover difendere il cristianesimo contro errori come il legalismo e
l'antinomianismo. Le epistole paoline furono scritte per rispondere a questo
bisogno. L'esigenza di scrivere un profilo storico sullo sviluppo della chiesa
trovò una risposta nel libro degli Atti, mentre l'Apocalisse fu scritta per
completare la rivelazione del piano e degli scopi di Dio per il tempo e
l'eternità.IL CANONE DEL NUOVO TESTAMENTO
Inizialmente furono le lettere di Paolo e
degli altri apostoli che cominciarono a circolare tra le comunità per ordine
degli stessi apostoli:
- Colossesi 4:16: "Quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che
sia letta anche nella chiesa dei Laodicesi, e leggete anche voi quella che vi
sarà mandata da Laodicea".
- 1Tessalonicesi 5:27: "Io vi scongiuro per il Signore che si legga questa
lettera a tutti i fratelli".
Infatti, alcune lettere sono indirizzate a più chiese:
- 2Corinzi 1:1: "Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il
fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che
sono in tutta l'Acaia".
- Giacomo 1:1; "Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo alle
dodici tribù che sono disperse nel mondo: salute".
- 1Pietro 1:1: "Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono
come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia
e nella Bitinia".
Inoltre, l'apostolo Pietro parla di "tutte le epistole del caro fratello
Paolo" facendo supporre che esse circolavano già tra le chiese:
"Considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza,
come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che
gli è stata data e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di
questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli
uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre
Scritture" (2Pietro 3:15,16).
Questi scritti, riconosciuti e citati
dalla chiesa apostolica, s'imposero ben presto autonomamente (per volontà di
Dio) e assunsero autorità canonica. L'apostolo Pietro, parlando delle lettere
di Paolo, le metteva sullo stesso piano delle Scritture dell'Antico Testamento
(2Pietro 3:15).
Una conferma storica della loro autorevolezza, è data dal fatto che tutto il
Nuovo Testamento, tranne undici versetti, è citato negli scritti dei padri
della chiesa dei primi due secoli.
L'ISPIRAZIONE DELLE SCRITTURE
La Bibbia è il più straordinario volume che mai sia stato scritto dall'uomo
in circa cinquemila anni di uso della scrittura. Anche gli scettici devono
convenire su questo, nonostante ciò che pensano del messaggio e dell'autorità
del Libro. La Bibbia è superiore a qualsiasi altra letteratura per il suo
contenuto, per la sua unità e la sua struttura, che sono veramente
straordinarie, ma essa supera qualsiasi altro libro anche per la sua diffusione
e per la sua influenza.
Che cosa c'è da dire sull'influenza della Bibbia? Molto. La storia divide il
tempo a partire dall'avvento di Gesù Cristo. Ha la nascita o la morte di
qualcun altro influenzato tanto il mondo? Sulla persona e sull'opera di Cristo
sono stati scritti più libri che su tutti i numerosi grandi uomini della
storia. C'è un'altra persona che abbia ispirato musicisti, poeti ed artisti
nella produzione di grandi opere come Gesù Cristo?
Non è necessario dire molto sulla diffusione delle Scritture. Shakespeare e
Tolstoj sono stati tradotti in decine e decine di lingue, il pellegrinaggio del
Cristiano in oltre cento; ma la Bibbia, interamente o in parte, è stata
tradotta in più di 1.450 lingue o dialetti.
È del tutto ragionevole credere che Dio abbia voluto dare all'uomo la Sua
rivelazione scritta. La Bibbia è un libro ispirato, dato da Dio agli uomini per
la loro edificazione, guida e benedizione. Questa è una dottrina fondamentale
del Cristianesimo, che si fonda sulla veridicità della Bibbia.
Se la Bibbia fosse niente di più che un'opera umana, sarebbe una semplice
compilazione delle idee dell'uomo sull'etica e sulla morale, intrecciata con
testimonianze della storia degli Ebrei e naturalmente i cristiani non
potrebbero affidarsi ad essa per il loro sostegno spirituale. Ma la Bibbia non
è un'opera dell'uomo: è ispirata da Dio.
Gli Evangelici concordano sulla dottrina dell'ispirazione divina delle Sacre
Scritture, per quanto ci sia oggi una notevole divergenza di opinioni sul
concetto di ispirazione. Sono apparse nuove idee su quest'importante principio
di fede, ma se c'è una verità su cui i cristiani devono restare saldi, questa è
la dottrina dell'ispirazione delle Sacre Scritture; essi devono avere le idee
chiare sia sul metodo dell'ispirazione, sia sulla sua realtà.
In tutta la Bibbia sono ripetute espressioni che indicano le sue parole come
parole pronunciate da Dio per mezzo di uomini: "Ogni Scrittura è ispirata
da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla
giustizia" (2Timoteo 3:16).
Che cos'è dunque l'ispirazione? L'ISPIRAZIONE È UNA SPECIALE AZIONE DELLO
SPIRITO SANTO PER MEZZO DELLA QUALE EGLI GUIDAVA COLORO CHE SCRIVEVANO LE
SCRITTURE, FACENDO SÌ CHE LE LORO PAROLE RISULTASSERO LIBERE DA ERRORI ED
OMISSIONI E TRASMETTESSERO I PENSIERI CHE EGLI DAVA LORO.
La parola "ispirato" deriva dal latino "inspiro", che
significa "soffio dentro o sopra" e, da qui "istillo,
ispiro" quindi il termine "inspiratus" indica qualcuno sul quale
o nel quale è stato "soffiato" qualcosa, qualcuno al quale, con
termine italiano, è stato ispirato qualcosa. La parola greca
"theopneustos", usata in 2Timoteo 3:16, è formata dalle parole
"theos", che significa "Dio", e "pneustos".
"Pneustos" è un termine derivato da "pneuma",
"soffio", e dal verbo "pneo", "soffiare"; dunque
"theopneustos" significa "ispirato da Dio" (cfr. E. Rocci -
Vocabolario greco-italiano).
Ispirazione della Bibbia significa che il suo contenuto fu comunicato agli scrittori
dallo Spirito Santo, per cui quel che venne ispirato è Parola di Dio, scritta
da uomini sotto l'influenza dello Spirito Santo. Agli scrittori fu impedito di
scrivere qualsiasi cosa che non fosse nelle intenzioni di Dio.
La Bibbia non parla dell'infallibilità degli uomini che la scrissero, ma
soltanto dell'infallibilità dei loro scritti. Noi non comprendiamo come la
Bibbia sia immune da errori, dal momento che lo scrivere fu attuato per mezzo
di uomini imperfetti. Allo stesso modo si può trovare difficile spiegare come
Cristo potesse essere veramente immune dal peccato, dal momento che Egli nacque
da una donna la cui vita, quantunque pia, non era immune dal peccato. Noi
sappiamo ciò che Dio fece, anche se non sappiamo come lo fece. Dio ci ha dato
la Parola Vivente, Gesù, immune dal peccato e la Parola Scritta, immune
dall'errore.
C'è un'analogia tra la nascita di Gesù e l'origine della Bibbia. Lo Spirito
Santo venne su Maria e la "potenza dell'Altissimo" la coprì
dell'ombra Sua, così il "Santo" nato da lei fu "chiamato il
Figlio di Dio" (Luca 1:35). Gesù era perfettamente identificabile come
uomo e non c'è alcun dubbio che avesse le caratteristiche fisiche degli uomini
e, più precisamente, degli Ebrei; ma Egli era anche il divino Figlio di Dio.
Come lo Spirito Santo venne su Maria. così che ella concepì Gesù nel suo seno,
nello stesso modo lo Spirito Santo coprì con la Sua ombra le facoltà mentali
degli scrittori della Sacra Scrittura, facendo loro scrivere la Bibbia. I loro
scritti portano l'impronta della loro personalità, le caratteristiche ed il
vocabolario di ognuno sono evidenti, ma gli scritti non sono contaminati dalla
miseria umana, allo stesso modo in cui le caratteristiche fisiche degli Ebrei,
che Gesù possedeva. non contaminarono la Sua indiscussa divinità.
ISPIRAZIONE VERBALE E PLENARIA
CHE COSA SI INTENDE PER
ISPIRAZIONE VERBALE? Ispirazione verbale significa che ogni parola dei
manoscritti originali fu ispirata da Dio. Con questo non si deve intendere che
gli scrittori erano dei semplici segretari che scrivevano sotto dettatura
dell'Onnipotente, bensì che ciascuno scrittore biblico usò soltanto quelle
parole del proprio vocabolario che lo Spirito Santo approvava o che gli
suggeriva di usare. In alcuni casi ciò avvenne con una dettatura diretta, come
per Mosè che scrisse esattamente ciò che Dio gli trasmise, in altri casi vi fu
un modo meno diretto, ma non per questo meno esatto. I punti delle Scritture
che sostengono l'ispirazione verbale sono: 1Tessalonicesi 2:13; 2Timoteo 3:16;
1Corinzi 14:37; 2:7-13; 11:23; Galati 1:11,12,16,20; Efesini 3:1-10; 1Pietro
1:10.11,21; 2Pietro 3:16.
Leggiamo un paio di questi versi:
- 1Tessalonicesi 2:13: "Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre
Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi
l'accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola
di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete".
- 1Corinzi 14:37: "Se qualcuno pensa di essere profeta o spirituale,
riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore".
Dio si servì di circa 40 uomini per scrivere i 66 libri che compongono la
Bibbia, si servì del vocabolario, dello stile e della personalità di ogni
scrittore per far scrivere la Sua esatta rivelazione. In altre parole,
l'esecuzione umana fu rispettata al punto che le caratteristiche degli
scrittori sono preservati, il loro stile ed il loro vocabolario utilizzati
senza errori.
Questo implicò una misteriosa reciprocità di azione tra lo Spirito di Dio e
l'uomo.
CHE COSA SI INTENDE PER ISPIRAZIONE PLENARIA? Per ispirazione plenaria
s'intende che ogni parte della Scrittura e non alcuni libri solamente è
ispirata. In pratica l'intera Bibbia è Parola di Dio.
Ci sono diversi modi.di ispirazione? Sì, secondo le seguenti
considerazioni:
1) Vi fu una divina guida nella narrazione e nella scelta dei fatti che
dovevano essere riferiti, quando lo scrittore esponeva scene e parole che egli aveva
personalmente osservato e sentito;
2) Vi fu la guida risultante dall'opera dello Spirito Santo sulle facoltà
umane, in quelle occasioni in cui lo scritto non era una narrazione di eventi
passati o una predizione di eventi futuri, né una dichiarazione della via della
salvezza, ma era l'affermazione di grandi verità morali e spirituali.
3) Vi fu la guida divina quando uno scrittore esponeva i pensieri di Dio su
grandi dottrine e su principi morali, o quando, scrivendo di qualcuno,
esprimeva i più intimi pensieri di costui. Per illustrare questo punto citeremo
l'esempio di Matteo il quale, scrivendo della donna col flusso di sangue disse:
"Perché diceva tra sé:..." (Matteo 9:21).
Come avrebbe potuto sapere quello che la donna diceva tra sé, se non glielo
avesse rivelato lo Spirito Santo?
Senza possibilità di contestazione, le Scritture affermano la loro ispirazione.
Più di duemila volte, infatti, nella Bibbia si trova la frase: "Così disse
il Signore" o equivalenti e nei soli libri profetici si trovano 1300
affermazioni di questo genere. Leggendo la Legge, inoltre, si rimane colpiti
dalla ricorrenza della frase: "E l'Eterno disse a Mosè". Praticamente
i libri della Legge si sviluppano sotto la direzione divina (Deuteronomio 29:1;
31:16-19). Nel libro di Giosuè, infine, si fa riferimento alla duplice origine
della Legge (Giosuè 1:1,8; 23:6), ma né Israele né Giosuè consideravano la
Legge come qualcosa di umano. Come poteva, quindi, essere chiamata "la
Legge di Mosè"? Questo prova la sua ispirazione: la Parola di Dio era data
per mezzo di Mosè quando Dio parlava e quindi la Legge viene da Mosè, ma è la
Legge di Dio.
Nessuna delle moderne parole scritte intorno alla Bibbia esprime una più
grande, più ardente gratitudine e una più nobile venerazione di quelle espresse
nei Salmi (Salmi 1:2; 9:7-11; 119).
Davide rivendica l'ispirazione verbale: "Lo Spirito dell'Eterno ha parlato
per mio mezzo, e la Sua parola è stata sulle mie labbra" (2Samuele 23:2).
Il Nuovo Testamento, riferendosi all'Antico, lo cita col nome di Scritture per
59 volte. Nel Nuovo Testamento ci sono 284 citazioni dell'Antico ed appaiono in
ben 17 libri.
La testimonianza di Cristo sull'ispirazione e sull'autorità dell'Antico
Testamento è al di sopra di ogni questione. Inoltre Gesù sostenne gli assalti
di Satana citando le Scritture, ma Egli ripetutamente si riferì ad eventi della
Sua vita come ad un adempimento di esse. Per motivi di spazio non possono
essere riportati i numerosi riferimenti e le numerose citazioni dell'Antico
Testamento che si trovano nelle parole di Gesù. Paolo afferma che tutta la
Scrittura è ispirata da Dio e che l'Evangelo che annunziava l'aveva ricevuto
per rivelazione (Galati 1:12).
Pietro eguaglia l'autorità delle epistole di Paolo e quella dell'Antico
Testamento, quando parla di coloro che svisano gli scritti di Paolo "come
anche le altre Scritture" (2Pietro 3:15,16); riguardo a queste ultime egli
afferma che: "Nessuna profezia venne dalla volontà dell'uomo, ma degli
uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo"
(2 Pietro 1:21).
L'AUTORITÀ DELLE SCRITTURE
(1 Corinzi 2:13; Giovanni 5:39; 10:35; 1 Tessalonicesi 2:13).
La Parola di Dio è completa: essa non ha bisogno di aggiunte, né le si può
togliere nulla (Apocalisse 22:18,19). La Bibbia è un Libro che guida le azioni
degli uomini e dà la risposta alle loro domande. Essa è infallibile ed
autorevole regola di fede e di condotta. I fanciulli cantano: "Gesù mi
ama, io lo so, perché la Bibbia me lo dice", il predicatore esclama:
"La Bibbia dice ...!" Com'è possibile basare tutto questo sulla
Bibbia? Il motivo è uno solo: essa è un Libro che ha autorità, perché è la
Parola di Dio. Se la Bibbia è l'autorevole Parola di Dio, è, di conseguenza,
l'espressione della volontà di Dio, per cui non conoscere la Bibbia significa
ignorare la volontà di Dio. Se la Bibbia è l'autorevole espressione della
volontà di Dio, deve avere la priorità negli interessi e nello studio del
credente, il cui principale desiderio deve essere quello di comprendere questo
Libro. Poiché la conoscenza della Bibbia porterà ad una decisione, la Bibbia
sarà per il credente un ministro di vita o di morte: l'ubbidienza ad essa sarà
il fattore determinante.
Esattezza ed infallibilità sono le principali caratteristiche della Bibbia.
Queste due parole necessitano di una spiegazione: il termine esattezza indica
l'assenza di errori, il termine infallibilità indica l'incapacità di errori. La
Parola di Dio è infallibile perché Dio stesso è infallibile, ciò che la Bibbia
dice deve essere ritenuto come l'infallibile Parola dell'infallibile Dio.
Credere che le Scritture siano esatte ed infallibili significa credere alla
loro origine divina. Quando si parla di infallibilità della Bibbia, ci si
riferisce ai manoscritti originali, non alle traduzioni o versioni.
È la Bibbia la sola, irrevocabile autorità attualmente? Alcuni mettono in
questione se l'autorità irrevocabile di Dio sia esercitata attraverso un Libro
o una Chiesa. Costoro fanno il seguente ragionamento: "La Bibbia non è
stata data dalla Chiesa? Non è stata la Chiesa custode della Bibbia? E non deve
avere la Chiesa la priorità sulla Bibbia?". La risposta a queste domande è
un categorico "No!". La Chiesa non ha dato la Bibbia: Dio l'ha data.
Dio ha dato la Bibbia per mezzo di individui, non per mezzo della Chiesa
costituita né per mezzo di un concilio ecclesiastico. Il problema dell'autorità
spirituale è molto urgente; per i cristiani tale autorità è nella Bibbia, per
loro la Bibbia è la "Corte Suprema" oltre la quale non c'è appello. È
sempre Dio che parla (così sta scritto!) ed il credente ripone la sua fiducia
nella Parola di Dio. La differenza di posizione tra gli Evangelici ed i
Cattolici Romani non è dovuta ad una controversia sull'ispirazione e
sull'autorità della Parola. Il disaccordo sopraggiunge quando i Cattolici
Romani affermano che la Chiesa ha il diritto esclusivo ed irrevocabile
dell'interpretazione della Bibbia.
Noi crediamo che la Bibbia e solo la Bibbia è Parola di Dio e che la tradizione
non ha alcun valore. La Scrittura è interamente da Dio; tutta la Scrittura è
interamente da Dio. La Bibbia è Dio che parla nell'uomo; è Dio che parla per
mezzo dell'uomo; è Dio che parla come uomo! Essa è Dio che parla per l'uomo; ma
è sempre Dio che parla".
Conclusione
Noi crediamo che la Bibbia è la parola di Dio ed essa è la nostra unica regola
di condotta e di fede: "La tua parola è una lampada al mio piede e una
luce sul mio sentiero" (Salmo 119:105).
METODI DI STUDIO DELLA BIBBIA
Ruben
Archer Torrey
Per prima cosa dovete risolutamente dedicare quotidianamente del tempo allo
studio della Parola di Dio. È facile prendere questa decisione e mantenerla, se
lo facciamo con tutto il cuore. Si tratta di una delle scelte più proficue per
un cristiano. Se messa in pratica fedelmente, essa ha costituito il punto di
svolta di molti credenti. Esistenze aride sono divenute ricche ed utili grazie
allo studio costante, perseverante e quotidiano della Bibbia.
Lo studio, sulle prime, può non apparire molto interessante, i risultati
possono non essere incoraggianti; ma se continuiamo a lavorare, esso diventerà
una delle attività più preziose per lo sviluppo del carattere e l'arricchimento
personale del credente. Non dobbiamo permettere a niente, che non sia
l'incapacità fisica, di interferire con lo studio giornaliero della Parola di
Dio.
È impossibile stabilire una regola universale sul tempo da dedicare ogni giorno
allo studio della Bibbia. Conosco numerose persone molto impegnate, che
destinano un'ora al giorno allo studio della Bibbia. Tuttavia, anche se non
siamo in grado di dedicarvi più di un quarto d'ora, possiamo ugualmente
ottenere molto. Nel limite del possibile sarebbe sempre meglio stabilire del
tempo per questa attività durante le ore del giorno. Il momento migliore in
assoluto sono le prime ore del mattino. Se potete, chiudetevi nella vostra
cameretta e mettetevi in comunione con Dio.
II. PRENDETE LA DECISIONE DI STUDIARE LA BIBBIA
È sorprendente quanta lettura superficiale della Parola di Dio venga fatta.
Qualcuno sembra pensare che ci sia qualche potere magico nel Libro, che basti
aprirlo e dare un'occhiata superficiale alle parole, per riceverne del bene. La
Bibbia è preziosa per la verità che contiene, per comprenderla occorre
attenzione. Spesso un versetto deve essere letto e riletto più volte prima che
il mirabile messaggio d'amore e di potenza, che Dio ha riversato in esso
emerga. Le parole devono essere meditate a lungo prima che la loro completa
forza e bellezza si impossessi di noi. È necessario osservare con attenzione i
capolavori artistici per poterne apprezzare la bellezza e comprenderne il
significato; allo stesso modo occorre guardare a lungo i grandi versetti della
Bibbia per realizzarne la bellezza e il senso. Quando leggete un versetto della
Bibbia chiedetevi: "Che cosa significa?", e poi: "Che cosa
significa per me?". Dopo aver risposto, domandatevi ancora: "È questo
tutto quello che vuol dire?"
Proseguite fino a quando non siete sicuri di averne compreso appieno il
significato per il presente. Potete riprenderlo qualche tempo dopo e scoprire
che esso vuol dirvi ancora molto di più. Se ci sono parole importanti in quel
versetto, soppesatele, cercate altri passi nei quali vengono usate e cercate di
afferrarne il significato. Dio dichiara beato l'uomo che "medita" la
Parola di Dio "giorno e notte" (cfr. Salmi 1:2, 3). Una lettura
indolente e superficiale di qualche versetto o di molti capitoli, non equivale
alla meditazione e non porta particolare benedizione. Geremia disse:
"Appena ho trovato le tua parole, io le ho divorate" (Geremia 15:16).
Quando mangiamo, nulla è più importante di una corretta masticazione. Una
masticazione insufficiente porta a disturbi digestivi invece che un beneficio
per il corpo. Non permettete che alcuno mastichi il vostro cibo spirituale al
posto vostro. Insistete nel farlo personalmente. Chiunque decida di studiare la
Bibbia può essere uno studioso. Sulle prime è arduo, ma ben presto diventa
facile. Ho visto menti molto ottuse divenire perspicaci mediante un costante
studio della Parola di Dio.
III. STUDIATE LA BIBBIA PER ARGOMENTO
Prendete i vari soggetti trattati nella Bibbia e scoprite cosa essa dica a
riguardo. Può essere importante conoscere l'opinione che grandi uomini hanno su
temi importanti; ma è estremamente più importante sapere cosa Dio abbia da dire
a proposito. Molti conoscono soltanto una parte di ciò che Dio ha da dire - e
di solito una minima parte - e di conseguenza dispongono di concezioni
imperfette e parziali. Sarebbe molto meglio per essi e per i loro amici sapere
tutto ciò che Dio pensa dell'argomento. Per farlo non è necessario leggere ogni
singolo verso dalla Genesi all'Apocalisse. Sarebbe un lavoro molto lento se
procedessimo in questo modo per ogni argomento. Dovremmo farlo se non ci fossero
le Chiavi Bibliche e le Concordanze. In esse i vari passi relativi ad un
soggetto sono riuniti e classificati per l'uso, in modo che possiamo fare in
qualche ora quello che altrimenti richiederebbe mesi o anni. Lo studio biblico
per argomenti è il più semplice, quello più affascinante e che produce i
maggiori risultati immediati. Non è l'unico metodo per studiare la Bibbia, se
lo si segue ad esclusione degli altri, si perdono molte delle benedizioni che
la Bibbia ha per noi. Si tratta comunque di un metodo molto interessante e
proficuo. Era quello preferito da D. L. Moody, in quanto riempie la mente del
soggetto studiato. Moody una volta dedicò molti giorni allo studio della
Grazia. Quando terminò aveva approfondito talmente l'argomento, che si
precipitò in strada e fermando il primo passante chiese: "Sai qualcosa a
proposito della Grazia?". "Grazia chi?", chiese l'uomo. "La
Grazia di Dio che porta salvezza". Poi Moody riversò su quell'uomo i
grandi tesori che aveva estratto dalla Parola di Dio.
Questo è il modo di approfondire e conoscere appieno un argomento. Sfogliate la
Bibbia e scoprite cosa ha da dirvi su questo soggetto. È semplice farlo.
Prendete la concordanza biblica e cercare l'argomento che avete scelto.
Ammettiamo che esso sia la preghiera. Troverete una lunga lista dei vari passi
della Scrittura che ne parlano. Considerateli uno dopo l'altro e studiateli
attentamente per capire quale insegnamento contengano. Dopo aver fatto questo,
conoscerete molte più cose sulla preghiera di quanto ne sapevate in precedenza
e molto più di quanto avreste appreso leggendo libri scritti da uomini, per
quanto utili essi siano.
Qualche volta sarà necessario considerare altri argomenti, che sono
strettamente legati a quello in questione. Ad esempio, se desiderate studiare
l'insegnamento della Parola di Dio a proposito dell'espiazione, potrete cercare
anche i passi elencati alla voce "sangue" e "morte di
Cristo". Per fare questo una Concordanza non è sempre necessaria ma è
estremamente utile. Se, per esempio, state studiando l'argomento preghiera,
potete cercare nella Concordanza i passi che contengono le parole pregare,
gridare, chiedere, supplica, intercessione ecc. La Concordanza elencherà gran
parte dei passi su ogni soggetto, indipendentemente dalle parole usate nei
versetti.
Ci sono quattro consigli importanti a proposito dello studio della Bibbia per
argomenti.
1. Siate ordinati. Non scegliete a caso gli argomenti da studiare. Preparate
una lista dei soggetti sui quali desiderate saperne di più, poi analizzateli
singolarmente, in ordine. Se non fate così c'è la possibilità che finiate per
studiare sempre i vostri argomenti preferiti. Conoscerete molto intorno a
questi temi ma niente su molti altri, ugualmente importanti. Sarete cristiani
imperfetti.
2. Siate accurati. Quando iniziate a studiare un soggetto non accontentatevi di
considerare soltanto alcuni passi, ma trovate ogni versetto nella Bibbia
riguardante l'argomento che avete preso in esame. Se scoprite che la
Concordanza e incompleta, fate delle aggiunte personalmente.
3. Siate precisi. Trovate il significato esatto di ogni passo indicato nella
Concordanza su un determinato soggetto. Il metodo da seguire è semplice.
Annotate le parole che vengono utilizzate. Cercate il significato di quelle
parole, scoprendo come quel termine venga utilizzato nella Bibbia. L'uso delle
parole nella Bibbia non corrisponde sempre all'accezione usata comunemente. Ad
esempio, l'uso che la Bibbia fa dei termini santità o giustificazione
differisce da quello corrente. Poi considerate le parole che precedono e
seguono il versetto.
Questo spesso servirà a chiarire il significato di un versetto che prima
appariva oscuro. Infine, vedete se vi sono dei passi paralleli. Il significato
di molti dei più difficili brani della Bibbia diventa perfettamente chiaro
mediante altri passi che fanno luce su di essi, interpretandone il contesto
generale. I passi paralleli, tra l'altro, si trovano a margine di qualsiasi
Bibbia con i riferimenti.
4. Riordinate i risultati del vostro studio per argomenti e metteteli per
iscritto. Bisognerebbe sempre usare carta e penna durante lo studio della
Bibbia. Esaminando i vari passi indicati per un argomento, si ha a disposizione
una notevole quantità di materiale, ma si può desiderare di metterlo in una forma
tale da poterlo utilizzare. I vari passi indicati per ogni soggetto nella
chiave biblica, sono classificati, ma la loro classificazione può non essere
sempre la più adatta per l'uso individuale. Prendiamo ad esempio l'argomento
preghiera. Il modo in cui i vari testi sono classificati è suggestivo, ma un
modo migliore per uno scopo specifico potrebbe essere:
1. Chi può essere esaudito da Dio quando prega?
2. Chi pregare
3. Per chi pregare
4. Quando pregare
5. Dove pregare
6. Per cosa pregare
7. Come pregare
8. Ostacoli alla preghiera
9. Risultati della preghiera
I passi elencati dalla Concordanza rientreranno sotto uno di questi punti.
Sarebbe bene effettuare una divisione di prova dell'argomento prima di passare
ad altri.
IV. STUDIARE LA BIBBIA PER CAPITOLI
Questo metodo di studio non è superiore alle capacità di qualsiasi persona
di intelligenza media che dedichi almeno quindici minuti al giorno allo studio
della Parola. Tuttavia, sarà necessario più di un giorno per studiare un
capitolo, se il tempo a disposizione ammonta ad un quarto d'ora.
1. Scegliete il capitolo che intendete studiare.
È buona cosa studiare i capitoli di un libro della Bibbia. Gli Atti degli
apostoli o il Vangelo di Giovanni sono ideali per cominciare. Con il tempo si
studierà ogni capitolo della Bibbia, ma non sarebbe saggio iniziare dalla
Genesi.
2. Leggete il capitolo per lo studio.
Sarebbe meglio leggerlo a voce alta almeno una volta. Io stesso noto molte più
cose quando leggo ad alta voce di quanto non lo faccia durante una lettura
silenziosa. Ogni nuova lettura metterà in luce qualche punto nuovo.
3. Dividete i capitoli secondo le loro suddivisioni naturali.
E trovate dei titoli che descrivano in modo appropriato il contenuto.
Supponiamo che il capitolo che studi sia I Giovanni 5. Potete dividerlo in
questo modo:
v. 1-3 la nobile parentela del credente
v. 4-5 la vittoria gloriosa del credente
v. 6-10 la base sicura della fede del credente
v. 11-12 i beni inestimabili del credente
v. 13 la benedetta certezza del credente
v. 14-15 la fiducia assoluta del credente
v. 16-17 la grande potenza e responsabilità del credente
v. 18-19 la perfetta sicurezza del credente
v. 20 la preziosa conoscenza del credente
v. 21 il costante dovere del credente
In molti casi le divisioni saranno più lunghe che in questo capitolo.
4. Fate delle comparazioni tra differenti Versioni della Bibbia.
Sottolineate le differenze rilevanti tra le Versioni [Diodati, Riveduta, Nuova
Riveduta... N.d.E.] e scrivetele a margine della pagina.
5. Scrivete i fatti principali del capitolo nel loro ordine.
È interessante notare gli avvenimenti principali che si susseguono nello
svolgersi della lettura.
6. Elencate i personaggi nominati nel capitolo e qualsiasi caratteristica del
loro carattere.
Ad esempio, se studiate Atti 16. Le persone citate sono:
a. Timoteo
b. La madre di Timoteo
c. Il padre di Timoteo
d. I fratelli di Listra e Iconio
e. Paolo
f. I giudei di Listra e Iconio
g. Gli apostoli e gli anziani di Gerusalemme
h. Un uomo macedone
i. Luca
l. Alcune donne di Filippi
m. Lidia
n. La famiglia di Lidia
o. Una ragazza posseduta da uno spirito di divinazione
p. I padroni di questa ragazza
q. Sila
r. Il pretore di Filippi
s. La folla di Filippi
t. Il carceriere
u. I prigionieri nel carcere di Filippi
v. La famiglia del carceriere
x. I littori di Filippi
z. I fratelli di Filippi.
Quale luce getta il capitolo sul carattere personale di ognuno?
7. Trovate i principali insegnamenti che si possono trarre da quello specifico
capitolo.
Sarebbe bene classificarli: es. insegnamenti su Dio, su Cristo, sullo Spirito
Santo, ecc.
8. Esaminate la verità centrale del capitolo.
9. Considerate il versetto chiave del capitolo, se ce n'è uno.
10. Meditate e trascrivete il versetto "migliore" del capitolo.
Questo sarà molto soggettivo. Ma la domanda è: "Qual è il migliore
versetto per me in questo momento?". Segnalatelo e imparatelo a memoria.
11. Evidenziate i versetti che potete utilizzare per sermoni o discorsi o
lezioni della Scuola Domenicale.
Se avete tempo, analizzate l'insegnamento contenuto in questi versetti e
scrivetelo a margine della pagina.
12. Date un titolo al capitolo.
Ad esempio: Atti 1 può essere intitolato il capitolo dell'ascensione, Atti 2
quello del giorno di Pentecoste; Atti 3 quello del miracolo dello zoppo ecc.
Date un titolo personale al capitolo, quello, cioè, che secondo voi esprime la
caratteristica più importante.
13. Indicate i soggetti per ulteriore studio.
Ad esempio, se state studiando Atti 1, gli argomenti da approfondire sono il
battesimo nello Spirito Santo, l'Ascensione, la seconda venuta di Cristo.
14. Evidenziate parole e frasi da approfondire.
Se ad esempio studiate Giovanni 3 dovreste cercare espressioni come "vita
eterna", "nato di nuovo", "acqua",
"credente", "il regno di Dio"...
15. Scrivete il nuovo insegnamento appreso dal capitolo.
Se non evete imparato niente, fareste meglio a rileggerlo.
16. Quali verità, che già conoscevate, vi hanno toccato nuovamente?
V. Studiate la Bibbia come essa è veramente: la Parola di Dio.
La Bibbia è la Parola di Dio, per ottenere il massimo da qualsiasi libro
occorre studiarlo per quello che è. Viene detto spesso che dovremmo studiare la
Bibbia come studiamo gli altri libri. Questo principio contiene una parte di
verità, ma anche un grave errore. È vero, la Bibbia è un libro, con le stesse
regole di grammatica e di sintassi di ogni altra pubblicazione. Ma la Bibbia è
un libro unico al mondo, il Libro dei libri. Essa è quello che nessun altro
libro è: la Parola di Dio. Questo può essere dimostrato a chiunque si accosti
ad essa con cuore sincero. La Bibbia dovrebbe essere studiata come nessun altro
libro, come Parola di Dio (cfr. I Timoteo 2:13). Questo implica alcune
considerazioni:
a. Uno studio più sincero e attento rispetto a quello che possiamo riservare ad
altri libri. Dobbiamo conoscere il pensiero di Dio, che è rivelato nella Sua
Parola.
b Un'immediata e completa accettazione della Parola di Dio e la sottomissione
ai suoi insegnamenti, anche se possono sembrare irragionevoli o impossibili. Se
essa è la Parola di Dio è da sciocchi sottomettere i suoi insegnamenti alla
critica della nostra ragione limitata. Il bambino che scredita le dichiarazioni
del padre perché esse appaiono insensate alla sua mente infantile, non è un
filosofo ma uno sciocco. Una volta convinti che la Bibbia è la Parola di Dio, i
suoi chiari insegnamenti devono porre fine ad ogni controversia e discussione.
c. Assoluto affidamento su tutte le sue promesse, nella loro larghezza,
lunghezza, altezza e profondità. Colui che studia la Bibbia come Parola di Dio
dirà di ogni promessa, per quanto essa possa sembrare vasta e incredibile:
"Dio, che non può mentire l'ha promesso, e quindi la rivendico per
me". Ricordate le promesse di Dio e chiedetele insistentemente al trono
della grazia divina. Cerchiamo ogni giorno qualche nuova promessa da parte del
nostro Padre onnipotente. Egli ha posto "le ricchezze della Sua
gloria" a nostra disposizione (crf. Filippesi 4:19).
d. Ubbidienza immediata, accurata, completa e gioiosa ad ogni comandamento
della Bibbia. Siate alla ricerca di "nuovi ordini" da parte del Re.
La benedizione sta nel sentiero dell'ubbidienza ad essi. i comandamenti di Dio
non sono che segnali stradali utili ad indicare la via per il successo presente
e la gloria eterna.
e. quando apriamo la Bibbia per studiarla, siamo alla presenza di Dio ed Egli
ci parlerà. Ogni ora passata nello studio della Bibbia corrisponderà ad un'ora
di colloquio e di cammino con Dio.
f. Studiate la Bibbia con spirito di preghiera. L'Autore del libro è desideroso
di spiegarcelo e lo fa quando Glielo chiediamo. Colui che pronuncia con
sincerità e con fede la preghiera del salmista "Apri gli occhi miei,
affinché contempli le meraviglie della Tua legge", scoprirà bellezze e
meraviglie che non si era nemmeno immaginato. Dobbiamo essere determinati in
questo. Ogni volta che apriamo la Bibbia per studiarla per qualche minuto o per
più tempo, chiediamo a Dio di darci occhi aperti e vista acuta, e aspettiamoci
di essere esauditi. Quando arriviamo ad un punto difficile, presentiamoci a Lui
e chiediamoGli di spiegarcelo e aspettiamo una risposta. Molto spesso quando
siamo perplessi davanti ad un passo che non comprendiamo pensiamo: "e
solamente ci fosse qui il tale o l'altro e me lo spiegasse!". Ricordiamoci
che Dio è sempre presente.
g. Cerchiamo le "cose riguardanti Cristo" in tutte le scritture.
Cristo è dovunque nella Bibbia (cfr. Luca 24:27). Siate sempre alla ricerca di
Lui in tutte le pagine della Parola di Dio.
h. Utilizzate i momenti liberi nello studio della Bibbia. Nella vita di ognuno
viene sprecato del tempo prezioso, mentre si attende il treno o il pranzo, in
macchina. Portate con voi una Bibbia o un Nuovo Testamento tascabile e
utilizzate questi momenti preziosi nel modo migliore: nell'ascolto della voce
di Dio.
i. Conservate la Scrittura nella mente e nel cuore. Preserverà da peccato
(Salmi 119:11), dalla falsa dottrina (Atti 20:29, 30, 32; II Timoteo 3:13-14),
riempirà il cuore di gioia (Geremia 15:16) e pace (Salmi 85:8); darà vittoria
sul maligno (I Giovanni 2:14), potenza nella preghiera (Giovanni 15:7); renderà
più savi dei vecchi e dei nemici (Salmi 119:98, 100, 130), renderà
"completo, appieno fornito per ogni opera buona" (II Timoteo 3:16).
Provate a farlo. Non imparate a memoria dei versetti a caso, ma memorizzate
testi collegati tra loro. Imparate a memoria versetti che parlano di vari
soggetti con ordine. Memorizzate anche il riferimento opportuno, in modo da
poter sapere dove andare a cercarlo se qualcuno lo mette in dubbio.