LE RICHIESTE DELLA FOLLA E LE RISPOSTE DI GESU
LA FOLLA CHE CERCAVA GESU
E senza dubbio, unimmagine di gioia e di successo la
distribuzione di pani a migliaia di persone, non era stata lunica azione di Gesù, in quanto aveva guarito gli
infermi (Matt. 14:14), aveva
insegnato
loro molte cose
, ma questa, più delle altre, aveva colpito e
interessato molti dei presenti, ed era, perciò, lunico motivo per cui si formò
una folla per andare di nuovo a cercare Gesù.
Certamente non era lintera folla presente alla moltiplicazione ma, una parte
di essa. Questa volta, non sembra ci fossero, infermi, né circostanze di particolare bisogno,
come lora tarda; non sembravano neanche, come il giorno prima,
pecore che
non hanno pastore
(Mar.3:34). La folla del giorno
precedente, si era formata spontaneamente, tutti erano stati presenti, senza
essere attirati da alcuna moltiplicazione; la loro presenza e il loro stato,
avevano suscitato la compassione di Gesù. (Matt. 14:13; Mar.6:34). Questa volta, invece, si trattava di una folla
consapevole che, si era costituita, di fatto, per raggiungere un obiettivo
comune, attraverso Gesù.
I. UNA FOLLA DI CIECHI SPIRITUALI
La folla che era rimasta sullaltra riva del mare aveva notato
che non cera là altro che una barca sola, e che Gesù
non vi era entrato con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da
soli. (Giov. 6:22)
Avevano notato i movimenti di Gesù e dei discepoli e,
con occhio esperto dellambiente, che cera soltanto una barca, e ancora, che i
soli discepoli si erano imbarcati per raggiungere Capernaum,
quindi Gesù, non poteva che essere ancora nei pressi
dei luoghi dove era avvenuta la moltiplicazione. Notarono diverse cose; fecero
un semplice e rapido ragionamento su ciò che videro, misero insieme i vari
elementi, giunsero a una facile deduzione, e
partirono. Ma le loro motivazioni erano di origine
materiale; avere programmi prestabiliti non promuove la guida dello Spirito
Santo
lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità
(Giov. 16:14); voler raggiungere, con proprie capacità e
mezzi obiettivi prefissati, che, scaturiscono da intenzioni personali,
lannullano; ingannando lintuito e le guida spirituali che ogni credente
consacrato può avere Non spegnete lo Spirito è lesortazione di Paolo (ITess. 5:19).
I ragionamenti, le deduzioni e conclusioni umane, per quanto logicamente
ineccepibili, quando sconfinano nellambito delle realtà spirituali, senza
essere sottoposti alle leggi che lo governano, si rivelano insufficienti e
inadeguati. Spengono lo Spirito, perché non sono sottoposti alla Parola di Dio.
Tali ragionamenti, producono spostamenti vari, la folla, prima ritornò sul
luogo del miracolo, poi si imbarcò per raggiungere Gesù, ma non producono le soddisfazioni ricercate. Pur
essendo prima della pentecoste, anche coloro che formavano
la folla potevano essere guidati dallo Spirito Santo, molti secoli prima Davide
pregava: Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio il Tuo
Spirito benevolo mi guidi in terra piana.(Sal.
143:10). Tra le diverse cose che Gesù aveva compiute, in loro era rimasto solo il buon gusto del
pane; e così loro volevano continuare in questo senso. Con Gesù
volevano instaurare un rapporto basato solo ed esclusivamente sulle cose
materiali, questo era, ed è, lintento delle folle
che si avvicinavano a Lui, senza una vera e profonda adesione alla verità ma,
con lunico scopo della materialità. Il loro principale bisogno, non era il
pane ma, che il loro cuore fosse nutrito dalla Parola
e dalla Presenza di Dio, e, queste cose, Gesù gliele
offrì.
II. LIDENTITA DELLA FOLLA
Essere folla però, non è solo una questione di numero ma, di
motivazioni e di intenti; di identità, di capacità e
disponibilità nel distinguere e disporre i valori nella giusta priorità.
Questa, era una folla anonima, costituita da elementi anonimi; nessuno emerge e
nessuno si distacca da essa, tutti sono accomunati da
interessi non elevati; lidentità personale è annullata, la sua unica identità
e quella di folla, chiunque poteva entrare a farne parte senza che fossero
necessari alcuna trasformazione, alcuna adesione ad alcun principio che non
fosse quello della cieca convenienza, senza altre affinità né morali né
spirituali. Nel momento in cui, qualcuno avesse voluto raggiungere mete più
vere, avendo in vista, non il pane di Gesù ma, Gesù stesso e le Sue virtù, avrebbe avuto
il privilegio di uscire dalla folla per divenire parte di un Corpo, il Corpo
di Cristo, la Sua chiesa.
Una folla, è qualcosa di temporaneo di spiritualmente amorfo; un corpo è
qualcosa di identificabile, non solo fisicamente,
nella sua esistenza materiale, ma nelle sue caratteristiche morali e
spirituali; ben strutturato ordinatamente ed armoniosamente, dove cè un
organizzazione ed un organismo, dove cè vita.
E necessario distinguersi e uscire dalla folla; chi cerca Gesù,
Lo cerca Personalmente e, anche, trovandosi in mezzo ad una folla, se ne
distacca e distingue. La folla spersonalizza, è massificante, annulla
lidentità e il valore di chi ne fa parte, ognuno
diviene parte anonima di essa. Nei Vangeli, troviamo uomini e donne che non
si accontentarono di essere parte della folla ma si
distaccarono da essa agendo con decisione. Hanno dovuto superare gli ostacoli
che, in un modo o nellaltro, quella folla poneva davanti a loro, sulla strada
che arrivava a Gesù ma, non si sono arresi, hanno
voluto e ottenuto, un contatto personale con Lui. Di questi esempi, fanno
parte: la donna dal flusso conquistandosi un angusto e ostacolato corridoio in
mezzo alla calca che circondava Gesù, (Luca 8:43-48), Zaccheo salendo sullalbero di sicomoro (Luca
19:1-10), il cieco Bartimeo gridando (Mar. 10:46-52).
Gesù, non ha mai buttato il pane nel mucchio; Egli
opera personalmente a favore di ognuno. Alla moltiplicazione dei pani, Egli ha
dato un senso ordinato ed armonioso alla folla; li fece sedere a gruppi di
cinquanta e di cento, così ognuno, pur facendo parte dellinsieme, divenne una unità distinta e, personalmente considerata. Gesù è Colui cha dà valore alla
nostra vita. Egli ha pagato per la nostra personale redenzione un costo
incommensurabile, sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con
oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri
padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza
difetto né macchia. (I Pietro 1:18-19) Per questo è
indispensabile accettare Gesù quale personale
Salvatore.
III. UNA FOLLA OPPORTUNISTA
Ricerche e adulazioni
Altre barche erano giunte da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato
il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. La folla, dunque, quando ebbe
visto che Gesù non era là e che non vi erano i suoi
discepoli, montò in quelle barche, e andò a Capernaum
in cerca di Gesù Trovatolo di là dal mare, gli
dissero: Rabbì, quando sei
giunto qui? (Giov. 6:24-25)
Era una folla, sicuramente, motivata; infatti, non si arresero, anche se non
trovarono subito Gesù. Purtroppo, spesso la natura
umana si fa spronare più dalle attitudini sbagliate che da quelle giuste. Erano
tutti sereni, riposati, non avevano attraversato il mare tempestoso come i
discepoli, durante la notte, ma neanche avevano visto Gesù
camminare sullacqua, sedare la tempesta, non erano stati Lui
sulla barca. Stare lontani dal servizio attivo, ha i
suoi pro e contro, libera dalle difficoltà ma, priva, anche, dalle benedizioni.
Quando, finalmente, incontrarono Gesù, Lo riconoscono
subito; i Suoi stessi discepoli, vedendoLo camminare
sul mare, non Lo avevano riconosciuto immediatamente, anzi, ebbero paura; fu
necessario rassicurarli udendo la Sua voce e le Sue parole (Matteo 14:26), la
folla, non ha questo problema. Avevano ottime condizioni atmosferiche, però non
ottime condizioni spirituali. Il cielo era sereno ma i cuori opachi. I
discepoli nella tempesta, erano nellubbidienza, la folla, nel sereno, no. Le scelte della folla, sono fatte sulla
base di ciò che loro vedono e comprendono, dalla lettura che essi fanno
delle circostanze ma, queste scelte, si rivelano influenzate, limitate e
ingannate, dalle circostanze stesse che loro vorrebbero controllare.
I programmi basati esclusivamente sulle risorse umane che, non tengono presente
le risorse spirituali che, Dio mette a disposizione, o addirittura in contrasto
con esse, sono mortificati, da imprevisti che luomo,
per la sua naturale limitatezza, non può né prevedere né controllare, sono,
infine, destinati a fallire
Le scelte dei discepoli, invece, dipendono da ciò che Gesù
gli dice di fare e, se sono sottoposte, lo sono al Suo intervento miracoloso!
E la differenza tra chi vuole vivere basandosi sulle proprie forze e capacità,
raggiungendo traguardi che, comunque, non lo
soddisfaranno, e chi vuole vivere seguendo, ubbidendo e confidando in Cristo,
raggiungendo traguardi meravigliosi per la via terrena e per la vita eterna.
Sottomettersi a Gesù, non degrada, luomo ma, lo
eleva. La falsa pretesa di essere indipendenti da Lui
impoverisce e degrada luomo. Le stesse risorse umane, sottoposte a Cristo,
sono elevate e, raggiungono risultati, umanamente, impossibili e insperati.
Appena Lo incontrarono con tono lusinghevole e familiare
Gli chiedono: Maestro, quando sei giunto qua?. Anche se le parole fossero esatte, Gesù non ode
soltanto le parole, ma legge i pensieri e i sentimenti dellanimo. Ma, solo di
lusinghe si può trattare, perché sebbene Lo chiamino
Maestro, Lo hanno cercato, fino a lì, non per amore verso di Lui, nemmeno verso
le realtà spirituali ma, solo per un fine personale e materiale. Le lusinghe religiose,
sono le peggiori, troppo ammantate di ipocrisia e di
secondi fini per essere accettabili. Il loro tono è familiare, non in senso
affettivo, ma con lattitudine di coloro che pensano
di avere acquisito un diritto su Gesù. Rispetto alla
folla, anche la naufragante esperienza di Pietro è preferibile. Pure lui, come Gesù, aveva voluto camminare sulle acque ma, dopo, un breve
tratto, cominciò ad affondare, gridò a Gesù che
lo
afferrò e gli disse:uomo di poca fede, perché hai
dubitato? E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò (Matt. 14:28-32). Pietro fu preso e
ripreso da Gesù. Però, meglio essere ripresi da Gesù, ma essere nella barca con Lui piuttosto che venire a
contatto con al Verità e rimanerGli estranei..
Andiamo a Cristo con sincerità di cuore. Se noi
riconosciamo e confessiamo il nostro peccato, troveremo in Lui il Salvatore. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e
la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri
peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni
iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola
non è in noi (I Giov. 1:8-10).
rendiamogli note le nostre necessità sottoponendole
alla Sua volontà e Lui ci darà quello che abbiamo di bisogno.....e colui che
viene a Me, non lo caccerò fuori
(Giov.6:37).
IV. LE DOMANDE PRETESTUOSE DELLA FOLLA
Gesù rispose loro:
In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei
segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. (Giov. 6:26)
Trovandosi sprovvisti al cospetto di Gesù che,
subito, con queste parole, mise a nudo i loro sentimenti, iniziano a porre
delle domande molto probabilmente per riaversi e schermirsi. Con esse, coloro che si fanno portavoce della folla, vogliono,
difendere, agli occhi della folla, e, camuffare, agli occhi di Gesù, gli scopi meramente utilitaristici di tutti loro.
Avevano veramente poca stima di Gesù questi
rappresentanti portavoce e anche tutti gli altri, visto che nessuno si dissocia dalla loro linea
difensiva. Ma avere poca stima di Gesù,
e cercare di ingannarlo, significa avere poca stima di se stessi. Se il giorno prima, avevano visto Gesù
insegnare molte cose, guarire gli infermi e moltiplicare il pane e i pesci,
dovevano organizzarsi meglio per riuscire a carpire qualcosa ad una Persona
così. Luomo stoltamente pensa di poter ingannare Dio; il salmista scrive: Lempio, con viso altero, dice: Il Signore non farà
inchieste
(Salmo 10:4) Lapostolo Paolo, come il salmista, ispirato dallo
Spirito Santo: Non v ingannate; non ci si può beffare di Dio
(Gal. 6:7).
a. Sulle opere da compiere
Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita
eterna e che Gesù il Figlio delluomo vi darà
Essi
dunque gli dissero: Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio? (Giov. 6:27-28)
La risposta rivelatrice e propositiva di Gesù (Giov. 6:26-27) alla loro lusinghevole introduzione,
scavalca i probabili ulteriori preamboli e porta il discorso nella sua parte
più viva. La loro risposta, fu una domanda: Che dobbiamo fare
? una domanda
che serviva da paravento alle loro intenzioni; loro, non erano andati lì per
fare. Vogliono evidenziare disponibilità a fare qualcosa, con la velata
giustificazione che, non sapevano ancora cosa fare; ebbene, se Gesù avesse chiesto loro una dimostrazione di questa
disponibilità, sicuramente, si sarebbero dati da fare, ma con quali motivazioni
e quali obbiettivi? Sicuramente più
per un ostentato e sterile attivismo e non come discepoli mandati dal Maestro,
dopo essere stati ai Suoi piedi. Se stai servendo il
Signore solo per acquistare meriti davanti a Dio e davanti agli uomini,
fermati, accetta la grazia di Dio e ricomincia in novità di vita.non servendo
per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo.
Fate la volontà di Dio di buon animo (Ef.6:6)
b. Sulla Parola di Dio con: Interpretazioni
e Contraddizioni
Quale segno miracoloso fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? I nostri padri mangiarono la manna nel deserto,
comè scritto: Egli diede loro da mangiare del pane
venuto dal cielo.(Giov.
6: 30-31)
Cè contraddizione nel parlare della folla; mentre poco prima avevano chiesto
cosa avrebbero dovuto fare per compiere le opere di Dio, come dei credenti
disponibili a fare la Sua volontà, ora invece chiedono un segno per credere in
Cristo, come degli increduli. Chiedono una garanzia per darGli
credito. Sono le contraddizioni dei cuori divisi, di coloro che si accostano a Gesù ma il loro cuore appartiene a ciò che è terreno,
fugace mondano. Questa loro richiesta, ci fa capire come la
folla non era entrata in contatto spirituale con Gesù.
La folla, ha anche un rapporto sbagliato con la Scrittura. Ricorda la manna che
Dio provvide ad Israele nel deserto, quindi, cita, sembrerebbe
appropriatamente, La Scrittura, visto che loggetto
del loro discorso era il pane, quale migliore riferimento, se non il passo
della manna. Davanti ad un esempio così chiaro e calzante, cosaltro avrebbe potuto
dire Gesù? Sono, dunque, persone che conoscono le
Scritture, che sanno come cavarsela, dopo essere stati presi alla sprovvista,
perché subito, Gesù aveva rivelato i loro sentimenti,
che, loro ritenevano al sicuro ben mimetizzati dietro
la facciata delle buone maniere, sanno come reagire. Purtroppo vogliono
piegare La Scrittura a proprio uso e consumo, citano, con piglio legalistico, una parte di essa
trascurandone tutto il resto.
Non era, anche, scritto nella legge di Mosè, non lo
avevano letto:Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto
provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi
padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che luomo non vive soltanto
di pane ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del Signore(Deut.8:3) Questa, fu la risposta Gesù
diede a Satana, alla tentazione (Matt. 4:4), però, senza aggiungere altro, perché con il nemico non
cerano altri metodi se non quello della Parola come spada dello Spirito (Ef.6:17) che dà vittoria; ma con la folla Gesù seguì unaltra via , quella di spiegare loro la Parola
e di offrirgli Sé stesso come Pane che sfama il cuore umano.
c. Ricordi parziali
I nostri padri mangiarono la manna nel deserto
(v. 31 a)
Unaltra cosa che sfuggiva, alla folla, era la differenza tra la condizione del
popolo dIsraele e la loro; ovvero: tra reale bisogno e puerile convenienza. Le
circostanze in cui si trovava la folla, erano del tutto
differenti, e, neanche lontanamente equiparabili, a quelle del popolo
dIsraele nel deserto.
Per loro, che, il giorno precedente si era venuto a creare un reale stato di
necessità, Gesù aveva abbondantemente provveduto, e sarebbe stato, come in realtà lo fu, e lo è anche oggi,
accogliente con chiunque Lo cerca. Quello che non erano
accettabili, erano i sentimenti, di coloro che lo cercarono, mossi, solo, da
cieca volubilità. Loro stessi avevano detto
nel deserto
, lo hanno detto, ma
non se ne erano accorti! Ricordavano che i loro padri
la mangiarono ma non ricordavano che, sebbene ne avessero
necessità, la disprezzarono:
non cè più nulla! I nostri occhi non vedono
altro che questa manna (Num. 11:6);
ma, questo, non era il loro caso
per ora. Il loro approccio con la Parola di
Dio era inesatto, perché non erano disponibili verso di Essa
con lanimo sincero ma, intaccato dal secondo fine. Prima decisero ciò che
volevano, quindi, ciò che credevano, e poi
cercarono appoggio nelle Scritture. Quante cose vuole
il cuore umano, quel cuore che il profeta Geremia afferma essere:
ingannevole
più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi
potrà conoscerlo? Io, il Signore, che investigo il cuore, che metto alla prove le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue
vie, secondo il frutto delle sue azioni (Geremia 17:9-10). Bastava, come
basta, accettare onestamente la Scrittura, tutta la Scrittura, con un cuore
aperto e sincero. Nella legge di Mosè, che loro
possedevano dimostrarono di conoscere, la Parola di Dio è chiara: perché ubbidirai alla voce del Signore tuo Dio,
osservando i Suoi comandamenti e i Suoi precetti scritti in questo libro della
legge, perché ritornerai al Signore tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta
lanima tua. Questo comandamento che oggi ti do, non è
troppo difficile per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu
dica: Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà e
ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?. Non è di là dal mare, perché
tu dicaChi passerà per noi di là dal mare e ce lo
porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?. Invece, questa
Parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la
metta in pratica. (Deut. 30:10-14).
Ecco il rapporto che Dio vuole tra la Sua Parola e la Sua
creatura, tra la Sua Parola e te.
V. RISVOLTI SPIRITUALI
a. La
preghiera della folla
Essi quindi gli dissero: Signore, dacci sempre di codesto pane. (Giov.6:34)
Sembra lespressione di più alto contenuto spirituale che la folla pronunci, in
modo particolare, perchè viene pronunciata dopo la
spiegazione di Gesù, sembrerebbe quindi che la folla
abbia ben compreso e accettato il discorso di Gesù. Ma non è così. La loro più alta espressione spirituale, si
riduce ad una richiesta; non ci sono parole di Lode verso Gesù,
non attitudini e sentimenti di ringraziamento, non gesti di adorazione,
anche qui solo richieste.
Non sarebbe questo il problema. Chi, è mai andato, a Gesù,
senza chiederGli nulla? Ma quello che è totalmente
assente in loro, è il sentimento di riconoscenza verso Cristo; neanche per il
pane, che avevano mangiato il giorno prima, sentono il
dovere di ringraziare Gesù. Il loro
elettrocardiogramma spirituale, è piatto. Sono di coloro che
credono che, si va a Gesù solo quando si ha
bisogno, o si vuole qualcosa, e quindi che, anche, pregare sia solo chiedere. La
donna dal flusso di sangue, arrivata a toccare il lembo della veste di Gesù, dopo essersi conquistata quellangusto
corridoio in mezzo alla calca attorno a Gesù,
ricevette. Avrebbe voluto passare inosservata, non per irriconoscenza, ma per
pudore e riservatezza; poi ...vedendo che non era rimasta inosservata, venne
tutta tremante e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò, in
presenza di tutto il popolo, per quale motivo lo aveva toccato e come
era stata guarita in un istante. (Luca 8:47).
Manifestò tutto il suo amore, la sua riverenza, la sua riconoscenza verso
Cristo testimoniando della Sua opera nella sua vita e glorificandoLo
pubblicamente; se nel suo cuore, non cerano questi sentimenti, non potevano
manifestarsi, o non potevano manifestarsi così. Non avrebbe potuto ingannare Gesù, che invece, la salvò, Ma Egli le disse:Figliola, la tua fede ti ha salvata; va in pace.(Luca
8:48).
Bartimeo era cieco, mendicante, quando qualcuno gli
fece sapere che passava Gesù cominciò a gridare a Gesù che avesse pietà di lui, sebbene, decisamente,
provarono a tacitarlo, non vi riuscirono, anzi gridava più forte; e Gesù lo guarì e lo salvò. Ora Bartimeo,
vedente e credente,
lo seguiva glorificando Dio; e tutto il popolo, visto
ciò, diede lode a Dio (Luca 18:37-43). Zaccheo, non
era malato, non era povero, non era indifeso, non era debole, egli era
capo
dei pubblicani ed era ricco. (Luca 19:2) Avendo il desiderio di vedere Gesù,
corse, salì su un albero, perché era piccolo di statura, quando Gesù giunse da lui, gli rivolse la parola dicendogli:
Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua Egli si
affrettò a scendere e lo accolse con gioia
(Luca 19:5-6). Neanche Zaccheo con
la sicurezza della sua posizione e ricchezza, rimase indifferente al passaggio
di Gesù, rispose con gioia al Suo appello.
Tutti furono salvati, hanno glorificato, e fatto
glorificare, Cristo. Anche in quella barca travagliata, quando giunse Gesù, arrivò la calma della tempesta, la serenità nella
mente, e la gioia spirituale:E, quando furono saliti
sulla barca, il vento si calmò. Allora quelli che erano nella barca si
prostrarono davanti a Lui, dicendo:Veramente tu sei
Figlio di Dio! (Matt. 14:32-33).
Rivolgiti anche tu a Cristo con decisione, non farti fermare, tacitare, impedire
dalla tua debolezza, o da chi vuole farti desistere dal cercare Gesù, o dalla tua condizione di svantaggio o vantaggio
sociale che possa essere; Cristo ti ama, ed ha una
parola anche per te.
b. Lanimo della folla
Tutti erano determinati a incontrarlo, si erano organizzati per raggiungerlo
anche allaltra riva, ma si erano preparati degnamente per incontrare Colui che
ritenevano essere Maestro? Erano consapevoli di quello che volevano, ma avevano
quanto meno, pensato di portare dei pani per donarli a Gesù
e farli moltiplicare? Certo, ugualmente Gesù non si
sarebbe prestato; sarebbe stato comunque sbagliato, ma
il non portarli denota ancora di più il livello del loro animo.
Forse non sapevano, e forse non avrebbero neanche dato importanza al fatto che il
pane che avevano mangiato abbondantemente, aveva avuto origine da unatto di disponibilità e di
donazione alla richiesta di Gesù.(Matt.
14:17-18). Ma questi pensieri, sono estranei ai loro
intenti; tutti erano andati per prendere e non per donare. Quanti vanno a Gesù con lo stesso animo, attivi ricercatori delle cose
materiali ma, passivi e disinteressati per le cose spirituali.
Lingenerosità del loro animo, traspare non solo da ciò che fecero e dissero,
ma da ciò che non fecero; è peccato non solo, fare il male, ma non fare il bene
che è nelle nostre possibilità e capacità di compiere. Chi dunque sa fare il
bene e non lo fa, commette peccato. (Giac. 4:17)
c. Conclusioni
Quale motivo ti ha portato lultima volta verso Gesù?
Con quale animo e attitudini, vai a Lui? Solo perchè
hai bisogno di qualcosa e dopo dimenticarLo? Egli
conosce le nostre necessità, ci ha insegnato a pregare: Dacci oggi il nostro
pane quotidiano
ma, prima,:Venga il Tuo regno; sia
fatta la Tua volontà anche in terra come è fatta nel cielo(Matt.
6:11,10); è pronto a
fare infinitamente di più di
quel che domandiamo o pensiamo (Efesi 3:20) ma non
sulla base di un rapporto gretto perché Se abbiamo sperato in Cristo per
questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra gli uomini (ICor. 15:19). Ma
elevando la nostra vita; affinché possiamo gustare non solo il pane, ma la Sua
bontà. In realtà ciò che luomo mira a raggiungere, è riduttivo in
confronto a ciò che Cristo ci vuole dare! Provate e vedete quanto il Signore è
buono!Beato luomo che confida in Lui (Salmo 34:8)
Per rispondere ai bisogni materiali, non era necessario che morisse sulla croce
al Calvario, ma Egli ha offerto la Sua vita per rispondere ai più profondi
bisogni del tuo cuore, per redimerti, facendo di te, se tu lo vorrai, una nuova
creatura e darti una nuova vita. Se Lo cerchi, Gesù si farà trovare da te e potrai gustare, non solo la
risposta ad un bisogno, ma il perdono dei peccati, e la vita eterna. Chiesa
significa Chiamati fuori; esci anche tu dalla folla
e rivolgiti personalmente a Gesù.
LE RISPOSTE DI GESU ALLA FOLLA
La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù
non era là, e che non vi erano i Suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò
a Capernaum in cerca di Gesù.
Trovatolo di là dal mare, gli dissero:Rabbì, quando sei giunto qui?Gesù
rispose loro:In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete
visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati
saziati. Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in
vita eterna, e che il quale il Figlio delluomo vi darà; poiché su di lui il
Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo.
Gesù disse loro: In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre
mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. Poiché il
pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo. Essi quindi gli
dissero: Signore dacci sempre di codesto pane. Gesù
disse loro: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame, e
chi crede in me non avrà più sete. Ma io ve lho detto: Voi mavete visto,
eppur non credete! (Giovanni 6 :24-27, 32-36).
I. LA SUA OPERA SORPRENDENTE
Tornando al luogo dove era avvenuta la moltiplicazione dei pani e
dei pesci, pensando di trovarvi ancora Gesù, la folla
si accorse del contrario. Ora, dove avrebbe potuto essere Gesù
se lunica barca disponibile lavevano presa i discepoli lasciando Gesù a riva nelle vicinanze di Betsaida?
I calcoli della folla, si rivelarono inadeguati; erano calcoli
eseguiti con formule incomplete; dove mancavano alcuni coefficienti, come
quelli del rispetto e dellamore verso Gesù, che
rendono correggibili e correggono le nostre attitudini, le nostre scelte e
priorità. Mancando di questi ed altri simili elementi, quei calcoli
producevano risultati che inducevano a compiere scelte che non combaciavano con
le scelte di Gesù. Tutti, in quella folla, avevano
lidea di un Gesù statico, pronto passivamente ad
accontentare ogni loro richiesta, non pensavano che Gesù
si muovesse così presto, e poi
con quali mezzi? Non pensavano che Gesù potesse avere altri programmi da svolgere. La prima
risposta di Cristo, è il Suo modo di agire. Gesù
sorprese tutti! Gesù sorprende tutti perché il Suo
operare, non è prevedibile, scontato o banale. Nel Suo operare, Egli, non è
limitato né dalle circostanze avverse né dalla mancanza di mezzi; non segue le
logiche dellanimo umano ristrette e limitate dalla miopia o dalla cecità sulle
realtà spirituali. (Apocalisse 3:17-18) Gesù, sorprese non solo la folla che non lo trovò dove si
aspettava di trovarlo; ma, sorprese anche i Suoi discepoli che lo incontrarono
dove non si aspettavano di incontrarLo. I discepoli che avevano ubbidito a Gesù, Lo ebbero vicino nel luogo e nel momento più impensabile
secondo le previsioni umane. Gesù è sempre presente
dove ci sono sentimenti genuini e vere necessità! Egli è lOnnipotente che può
ogni cosa!(Apocalisse 1:8), lo scoprirai anche vicino
a te, se lo cerchi con tutto il cuore.
II. LA SUA OFFERTA PREZIOSA
I sentimenti e i desideri della folla, non li dobbiamo
circoscrivere solo riguardo ad aspetti materiali, ma, in senso più ampio, anche
in riferimento a tutti i generi di desideri e
aspirazioni che luomo desidera realizzare in Cristo, o, attraverso Cristo.
Avere dei desideri, non è sbagliato, la Sua Parola afferma: Trova la tua gioia
nel Signore, ed Egli appagherà i desideri del tuo cuore (Salmo 37:4). Il volerli realizzare attraverso
Cristo, dove Cristo è soltanto un mezzo, uno dei passaggi del nostro programma,
senza preoccuparsi di conoscere se ciò che si desidera sia o no, secondo la Sua
volontà, è, però, estraneo allagire di un vero credente. E un
comportamento non degno di un credente nato di nuovo, e non potrà trovare
lapprovazione di Dio. Riconoscilo in tutte le tue vie ed Egli appianerà i tuoi sentieri. (Prov.
3:6) La folla, non cercò Gesù
con un sentimento damore verso di Lui, né per alcuna necessità ma solo per
allietarsi e usufruire spensieratamente di un Suo miracolo.
La folla, ha un modello di richiesta immotivata, fuori luogo e fuori
tempo. Una richiesta, che serve solo a soddisfare
temporaneamente e gratificare inutilmente loro stessi, per impinguare un io
tanto avaro quanto avido, tanto consapevolmente doppio quanto volutamente presuntuoso,
denutrito di fede e di sentimenti. Rappresentano coloro che vogliono
vivere superficialmente, utilitaristicamente,
edonisticamente e, quindi, egoisticamente la vita e la fede, con lunico
lintento di soddisfare uninutile bramosia personale, e di gruppo. A volte,
luomo pensa tanto ai numeri e ai calcoli, fino a ridurre se stesso ad un
numero, mentre Cristo ci vuole considerare per nome:
Egli chiama le proprie
pecore per nome e le conduce fuori. (Giov. 10:3)
Si presentarono a Gesù, come un esercito senza
bandiera e senza inno. Non cera nei loro cuori un po di calore verso il
Cristo a cui, eppure, si approssimavano; non cera il segno dappartenenza e
partecipazione che sempre caratterizza il popolo di Dio. Mosè,
dopo la vittoria contro gli amalechiti, esclamò: Il
Signore è la mia bandiera (Esodo 17:15), Davide
affrontò Goliat, il gigante filisteo,
nel Nome del
Signore degli eserciti, del Dio delle schiere dIsraele che tu hai insultate
(I Samuele 17:45) ma la folla, non possedeva il senso dellidentificazione e
partecipazione con Dio e con il Suo popolo.
Erano pronti ad innalzare la bandiera e intonare linno di chi li avrebbe
accontentati. In queste condizioni, non sarebbero mai stati
un esercito fedele. Anche oggi, nel tempo della grazia, il credente,
nato di nuovo, porta nel suo cuore il segno dappartenenza a Dio: In Lui voi
pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra
salvezza, e avendo creduto in Lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito
Santo che era stato promesso.(Efesi 1:13) .
Gesù comprese le motivazioni della folla.
Gesù vede i sentimenti, e scopre le motivazioni di
tutti coloro che si accostano a Lui; non ha
bisogno
della testimonianza dalcuno sulluomo perché Egli stesso conosceva quello che
era nelluomo. (Giov. 2:25).
E impossibile nascondere i sentimenti davanti al Signore; è
inutile cercare di mimetizzarli, tra buone maniere e osservanze varie:
non
vè nessuna creatura che possa nascondersi davanti a Lui; ma tutte le cose sono
nude e scoperte davanti agli occhi di Colui al quale dobbiamo render conto.
(Ebrei 4:13).
Egli conosce la natura umana, in tutte le sue parti e sfaccettature, perché
in Lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili
; tutte le cose sono state
create per mezzo di Lui e in vista di Lui
(Colossesi
1: 16). Conosce il cuore delluomo dallinterno, dandone lesatta descrizione:
Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni,
furti, false testimonianze, diffamazioni, (Matteo 15:19)
ed ancora è scritto: Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, il
Signore , che investigo il cuore, che metto alla prove
le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle
sue azioni. (Geremia 17:9-10). La sua Parola giunge,
in punti umanamente inaccessibili:Infatti la Parola
di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio,
e penetra fino a dividere lanima dallo spirito, le giunture dalle midolla;
essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. (Ebrei 4:12)
Quando purtroppo, il cuore è schiavo del male, utilizza le armi del male; Le
armi dellimpostore, sono malvagie; egli forma criminosi disegni per
distruggere lindifeso con parole bugiarde, e il bisognoso quando afferma ciò
che è giusto, (Isaia32:7) ma i sentimenti a cui Dio ci chiama sono altri:
luomo nobile, forma nobili disegni; egli si impegna per cose nobili
gettiamo
dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce
infatti le
armi della nostra guerra non sono carnali
, (Isaia32:7-8; Romani 13:12; 2
Corinzi 10:4). Gesù affermò:
Luomo buono dal suo
buon tesoro trae cose buone, e luomo malvagio dal suo malvagio tesoro, trae
cose malvagie. (Matteo 12:35).
Gesù legge i sentimenti di coloro che
operano per Lui. Chiunque avesse assistito ad una scena simile a quella
descritta da Gesù nella parabola del Fariseo e del
pubblicano (Luca 18:9-14), incontrando i due uomini
nel tempio, avrebbe riverito il fariseo e ignorato il pubblicano, ma agli occhi
di Cristo, niente è nascosto. Ugualmente davanti alla cassa delle offerte, il
superfluo dei ricchi avrebbe riscosso il plauso e lofferta della vedova
sarebbe passata inosservata; ma Gesù non fu
abbagliato dal superfluo (Luca 21:1-4).
Nellambito umano, durante il cammino terreno, il falso può confondersi con il
vero, Gesù illustra questa verità nella parabola dove
le zizzanie sono state seminate lì dove era stato seminato il grano; non
essendo sempre possibile,per luomo, operare una netta
e precisa differenza, Dio stesso, con certezza, porterà ogni cosa alla luce.
(Matteo 13:24-30, 36-43). Lo scellerato non sarà più
chiamato nobile, e limpostore non sarà più chiamato magnanimo
Voi vedrete di
nuovo la differenza che cè fra il giusto e lempio, fra colui
che serve Dio e colui che non lo serve. (Isaia 32:5;
Malachia 3:18). Nella vita futura, non ci sarà pericolo di confusione tutto
sarà rivelato, saranno accolti i Suoi e rifiutati coloro che dicevano
di essere Suoi: Non chiunque mi dice: Signore, Signore! Entrerà nel regno dei
cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in
quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome Tuo e in
nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte
opere potenti? Allora io dichiarerò loro:Io non vi
ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori. (Matteo 7:21-23). (Luca 16:19-31);
Per coloro che, si avvicinano a Dio con inganno, pensando di farsi giuoco di
Lui, è scritto: Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio
(Gal. 6:7) ed ancora:Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane
fermo, portando questo sigillo:Il Signore conosce quelli che sono Suoi, e si
ritragga dalliniquità chiunque pronunzia il nome del Signore. (2 Timoteo 2:19). Lesortazione della Parola di Dio per ogni credente
nato di nuovo è:
Purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di
spirito
, Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito
di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità
(II Corinzi 7:1; I Cor. 5:8).
Cristo è Lonnisciente! (Giovanni 2:24-25)
Gesù, non accondiscese al loro scopo, però
gli offrì molto di più! Gesù offre più dei desideri
umani. Luomo, confidando in se stesso, si prefigge di raggiungere
traguardi che ritiene convenienti, invece, si accontenta di molto meno rispetto
a ciò che Cristo vuole donargli. Imboccando strade del tutto sbagliate, come il
mago Elima, che, dietro offerta di denaro, voleva la
facoltà di comunicare lo Spirito Santo per limposizione delle sue mani (Atti 8:18-25); Diotrefe cercava il
primato nella chiesa, (III Giov. 9); la Madre dei
discepoli, il posto alla destra e alla sinistra di Gesù
per i propri figli (Matteo 20:20-21), ogni rispettiva richiesta, era
paragonabile per sentimenti e scopi alla richiesta della folla. In questi casi
non c erano motivi materiali ma valori spirituali. Per
ognuno di loro, il pane consisteva nella specifica richiesta; tentativi di
negoziare e manipolare i preziosi beni divini; ma essi, non sono né
negoziabili, né contrabbandabili; possono camminare solo sui percorsi stabiliti
da Dio. La volontà di Dio non è influenzabile da egocentrici desideri
umani. Gesù offre più della saggezza umana.
In quante occasioni, luomo, diventa, un serrato e saggio calcolatore
soltanto quando si tratta di fare scelte secondo la volontà di Dio, mentre
largheggia se si tratta di appagare se stesso? Tale era il caso del re Amasia che, per avere un esercito più grande, aveva speso
un patrimonio, assoldando
centomila uomini dIsraele, forti e valorosi, per
cento talenti dargento (2 Cronache 25:6) però si
pose il problema del costo solo quando gli fu detto di rimandarli indietro per
ubbidire a Dio.
un uomo di Dio venne da lui, e gli disse: O re, lesercito
dIsraele non vada con te, poiché il Signore non è con Israele
(v. 7) il re
chiese:E che fare di quei cento talenti che ho dato
allesercito dIsraele?; LEterno è in grado di darti molto più di questo
rispose il profeta (2 Cronache 25:8, 9). Gesù
espresse lo stesso principio quando disse alla folla: Adoperatevi non per il
cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio
delluomo vi darà
(Giov. 6:27).
Offrendo il pane che dura a vita eterna, Gesù stava
offrendo, la vera Vita, lunico sacrificio che salva (1), la salvezza eterna,
il perdono dei peccati ed ancora: la Sua Presenza tutti i giorni (2), la gioia
della salvezza (3), la Sua difesa (4), le Sue promesse (5), un luogo dove
accostarsi per trovare soccorso al momento opportuno (6), gli offriva un
Intercessore (7), un avvocato (8), il Pastore e Vescovo (sorvegliante) delle
anime nostre (9), il nostro custode (10)
. Se Stesso! Purtroppo, loro miravano
solo al pane che durava un momento non a quello della vita eterna. Gesù voleva elevare il loro sguardo verso il cielo affinché
fosse
intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono;
poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono
sono eterne (2 Corinzi 4:18). Qualcuno ha affermato
che le risposte di Dio sono più sagge delle nostre richieste. Gesù offrì loro, molto di più di quanto loro stessi avevano
chiesto. La seconda risposta di Gesù
è proprio la Sua offerta.
Non seguire vie e metodi sbagliati, non
servono, Egli ti offre molto di più! Nella Sua volontà troviamo tutto Egli: può
fare infinitamente di più di quel che domandiamo o
pensiamo. (Efesini 3:20)
Egli è Colui che ha dato Sé stesso! (Giovanni 10:18)
III. LA SUA INTERPRETAZIONE AUTENTICA
La folla aveva interpretato erroneamente la Legge di Mosè. Non può mai essere vera uninterpretazione
frammentaria e soprattutto di comodo, terrena e parziale.
Linterpretazione di Gesù, è ben più alta di quella
della folla. Egli, ha linterpretazione autentica. (v. 32) Non poteva che
essere così! Egli conosce e comprende le realtà celesti e spirituali come anche
quelle terrene e materiali e dispone ogni cosa al giusto posto e provvede per
ogni cosa nel giusto tempo.
il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno,
prima che gliele chiediate
Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e
tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. (Matt. 6:8, 32-33). Non sfuggono a Cristo i casi e i momenti di
bisogno. Lo possono testimoniare i discepoli che mentre si affannavano nella
tempesta, Lo videro venirgli incontro camminando sullacqua (Matteo 14:35). Gesù pazientemente e
amorevolmente vuole portare lattenzione della folla al
vero pane che viene
dal cielo (v. 33). Così, non ripete il miracolo della moltiplicazione dei pani
e dei pesci, come mai? Non è Egli pronto a provvedere ad ogni nostro bisogno?
Non è Egli Colui presso il quale
troviamo grazia per essere soccorsi al
momento opportuno? (Ebrei 4:16); non laveva già
fatto il giorno prima, cosa gli costava ripeterlo? Ripeterlo in questa occasione, cioè a vuoto, solo per accondiscendere a
una voglia ingiustificata, significava dare a quelle persone, un messaggio
spiritualmente sbagliato; significava dirgli che questo era tutto ciò che
dovevano cercare e aspettarsi da Gesù. Da quel
momento, Lo avrebbero cercato sempre e soltanto per questo motivo o per motivi
simili a questo. Significava portare e, bloccare i loro sguardi verso il basso, sguardi che non si sarebbero più rialzati. Quanti,
o perché indotti da un messaggio trasformato dellEvangelo, o per motivi
personali, cercano Gesù guardando solo verso il
basso indifferenti alle cose di lassù (Col. 3:2).
Significava, infine, oltre che lasciare fraintendere il messaggio di Cristo,
diluirlo, sminuirlo, svalorizzarlo, svenderlo.
Sarebbe stata lapprovazione e il consenso per un utilizzo a convenienza della la Parola di Dio. Usufruiamo della Sua Parola con
rispetto e amore, facendosi docilmente ammaestrare dal maestro dei maestri e
dallo Spirito Santo, il Sommo Insegnante.
Paolo esorta:
tenendo alta la parola della vita
(Fil.
2:15-16) ed ancora: per i
risuscitati con Cristo
,
cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra;
poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo la vita vostra, sarà manifestato, allora anche
voi sarete con Lui manifestati in gloria. (Col. 3:1-3)
Cristo è immutabile! Gesù Cristo è lo stesso ieri,
oggi e in eterno. (Ebrei 13:8) Possiamo fidarci di
Lui e della Sua Parola, rispettandola e fondandoci su di essa saremo come la
casa fondata sulla solida roccia (Matteo7:24-27). Cristo ha adempiuta
le Scritture (Matteo 5:17)
IV. I SUOI METODI VERITIERI E LA SUA ATTITUDINE GENUINA
Io non prendo gloria dagli uomini
(Giovanni 5:41)
Gesù non sillude, né si entusiasta;
Egli segue il vero, non londa, più o meno lunga, di uninfatuazione. Cosa avrebbero fatto altri maestri al posto di Gesù? Probabilmente entusiasti e lusingati da cotanta
ricerca, avrebbero fatto di tutto, consapevolmente o meno, per accontentare una
folla di opportunisti, scambiandoli per credenti o
volendoli far passare per tali. Tutti i desideri sarebbero stati accontentati,
o almeno si sarebbe cercato di farlo, cercando di superare con
ogni sforzo tutti i possibili problemi e impedimenti. Non si sarebbero
considerati problemi né di tempo né di luogo come avevano fatto i discepoli il
giorno prima (Matt. 14.15-17); al posto di Gesù, altri, probabilmente, si sarebbero attivati, sotto
limpulso di un malinteso buonismo, non per limpulso
della fede e della fedeltà davanti a Dio; anzi, a discapito di esse.
Quante accondiscendenze non rispettano i canoni della fedeltà a Dio, o del
semplice buon senso; quante voci si levano affinché siano accontentate
intenzioni equivoche, quante lagnanze davanti ad un no, e perfino davanti allo
sprone di raggiungere mete di qualità più alta. Voci che, a volte
inconsapevolmente, si propongono a difesa del disordine e dei disordinati (Efesini 5:11; 1Tess.5:14), a
giustificazione delle furberie e dei furbi, a passare sopra ai cattivi
comportamenti e a chi li commette. Anche se in buona fede, partecipare per
accondiscendere ad una richiesta, sbagliata, significa rinvigorire quella che
potrebbe essere una radice velenosa (Ebrei 12:15). A
volte, ci si attiva e impegna più per una folla di lamentosi increduli che per
una richiesta di Gesù stesso. Forse, per debolezza e
paura, per malintesa e improduttiva bonomia è facile essere strumentalizzati
da malintenzionati che vogliono carpirci qualcosa, o da coloro che sono
strateghi nel voler affermare e soddisfare il proprio egoismo, le proprie
aspettative, esercitati nel manipolare e strumentalizzare le intenzioni e i
comportamenti degli altri. Rifiutando facili accomodamenti e concessioni, sul
momento sembra si paga un prezzo più alto, ma è una scelta che porterà frutto
in futuro, o quantomeno non produrrà danni ai valori etici e spirituali. La
Parola di Dio ci dice:Esaminando che cosa sia gradito
al Signore. Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto
denunciatele. (Efesini 5:10-11)
Qualunque tipo di perdita fino a quella della vita, subita per amore
dellevangelo e per fedeltà a Dio, si trasformerà in un tesoro prezioso; Chi
avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita la per
causa mia la troverà. (Matt..
10:39). Confidiamo nel fatto che Dio si prende cura del Suo popolo
trasformando tutte le sue perdite in sicuro guadagno. Chi avrà perduto la sua
vita per cagion mia, la troverà
Una vita spesa nel
rinunciare a se stessi per amore di Cristo, ci renderà più maturi e migliori;
una vita alla ricerca del proprio piacere produrrà un impoverimento. Chi
rinuncia alla propria vita per non calpestare la croce, dallaltro lato della
morte troverà una vita migliore ad attenderlo.
Facciamo in modo che le
perdite che subiamo nella vita ci stimolino ad un impegno maggiore. Se saremo fedeli a Cristo, queste perdite si trasformeranno
in guadagno, nel tempo e nelleternità. ( A.C. Dixon-Ricchezze Celesti- Ed. Adi Media pg. 50, 51).
Gesù, non contende. Anche
quando Lui riprende, quando scopre il peccato, esercita sempre la Sua
misericordia, per liberare, guarire, perdonare, insegnare, non per vincere
questionando e contendendo; non ne ha bisogno né Lui, né quelli che confidano
in Lui. (Salmo 37:6)
Infatti, le condizioni della folla, per gli elementi che la componevano,
potevano provocare accese contenzioni; nella folla non cerano malati, né
bisognosi, né persone interessate alla Parola di Gesù,
cera qualche signor saccente conoscitore dei passi biblici, qualche signor
legalista esperto interprete e adattatore dei passi biblici convenientemente
alle occasioni, qualche signor polemico utile per la sua loquacità ed a fare
da cassa di risonanza dello spirito di contenzione di tutti. Nel caso che
queste tre caratteristiche si fondono in una singola persona
. Erano di
coloro a cui piace prevalere sugli altri anche, con un
cavillo, al di là di ogni correttezza e verità. Con maggiore probabilità,
avrebbero seguito progetti per carpire qualcosa piuttosto che idee di servizio
e di edificazione.
Gesù, ha sempre affermato e dichiarato la verità con
grande amore e pazienza verso luomo disubbidiente e perduto. Allo stesso modo
noi, avendo in Lui lesempio perfetto di verità e carità, vogliamo affermare
tutta la verità della Parola di Dio, con lamore di cui questa Parola è intrisa
in tutte le sue parti. Al giovane ricco, Gesù
guardatolo in viso lamo
(Marco 10: 21) anche se lui non si curò di quellamore. Per tutti i peccatori: Iddio mostra la
grandezza del proprio amore per noi, in quanto che
mentre eravamo ancora peccatori Cristo è morto per noi (Romani 5:8) Egli ha
parlato del giudizio , ed è venuto :
non perché il mondo fosse giudicato ma
perché il mondo fosse salvato per mezzo di Lui (Giov.
3:17). Il Signore ci aiuti a camminare nella verità, e ad affermare la verità
con carità:"
seguendo la verità nellamore
e
così ... cresciamo in ogni cosa verso Colui che è il capo, cioè Cristo (Efesini 4:15).
Gesù, non adotta metodi insinceri e
artificiali. Nel caso che avesse voluto adottare metodi ambigui per creare
effetti particolari, e raggiungere obiettivi di dubbia qualità, la richiesta
della folla Gli avrebbe offerto unottima occasione per praticarli; se avesse
perseguito solo il raggiungimento del numero e non di anime
salvate, santificate e perfezionate (I Pietro 5:10) ogni metodo sarebbe stato
buono. Gesù vuole dei figliuoli
che siano sale e luce della terra (Matteo 5:13-15), non lievito. Così anche il
credente, non ha bisogno di raggiungere i propri obbiettivi
con inganno e presunzione ma fidandosi e affidandosi totalmente a Cristo;
artifici ed espedienti, non onorano né Dio né gli uomini.
A cosa serviva una folla dopportunisti, lamentosi, contenziosi e increduli? (Giov. 6:36). Le persone della
folla, si avvicinarono a Gesù con un desiderio
deffimero, di gratuito e banale; avrebbe dovuto Gesù
lasciarli in quella condizione? A cosa servirebbe un medico se lasciasse i
malati nella loro malattia, senza applicare le giuste cure e terapie?
Stranamente poi, credevano che Gesù potesse
moltiplicare i pani, anche dal nulla (visto che non
sembra avessero portato con loro neanche un solo pane
), ma rimanevano
spiritualmente increduli. Lo Spirito Santo rivelò a Giuda, e
quindi a noi, la descrizione della condizione di costoro: Sono dei mormoratori,
degli scontenti; camminano secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce
cose incredibilmente gonfie, e circondano dammirazione le persone per
interesse (Giuda 16). A cosa serviva che si chiamassero discepoli
coloro che non lo erano? Molti altri ancora, sebbene fino a quel momento
seguissero Gesù, non erano, però, discepoli fino in
fondo, visto che poco dopo:
si tirarono indietro e
non andavano più con Lui. (Giov. 6:66)
La figliolanza con Dio, non è soltanto qualcosa di nominale, ma ha solide basi;
lapostolo Giovanni scrive :Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre,
dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo.(I
Giovanni 3:1).
Gesù, edifica la chiesa, non accumula un
insieme raccogliticcio. (Matteo16:18; Numeri 11:4).
Non vuole una folla senza identità e senza regole, ma un popolo. Non una folla
sconnessa ma un corpo! Non una folla improvvisata, ma un
tempio di pietre viventi. Non una folla di individui
attirati e conquistati dalla convenienza, ma una chiesa, cioè un insieme di
chiamati fuori, attirati e conquistati da Cristo e dallEvangelo. Persone,
credenti, nati di nuovo, consapevoli e perseveranti
che volontariamente hanno risposto allappello dellEvangelo. Le facili, ma
illegittime, concessioni doggi, possono diventare una mina vagante per domani.
Non fece concessioni sulla Parola di Dio il profeta Micaia,
ma dichiarò apertamente: Io dirò quello che lEterno
mi dirà (I Re 22:14), anche lapostolo Paolo scriverà: Alle imposizioni di
costoro noi non cedemmo neppure per un momento, affinché la verità del Vangelo
rimanesse ferma tra voi. (Gal. 2:5). Fare del bene è
qualcosa in cui Gesù è Maestro perfetto! In questo
caso, nondimeno, lalternativa non era tra fare il
bene o no, ma di comunicare e insegnare i giusti valori, le giuste priorità, e
di fare imboccare la giusta strada e il giusto cammino; oppure, rinunciare a
tutto questo e acquisire questi discepoli così comerano senza aspettarsi né la
conversione né, quindi, la crescita spirituale. Acquisire persone, nel novero
dei credenti attraverso strumenti diversi dalla predicazione della Parola di
Dio, della Nuova nascita e conseguente santificazione, non aggiunge alla chiesa
dei Salvati, ma qualche altra realtà. Non produce credenti ma qualche altra
cosa. Lerrore, non sarebbe stato solo della folla, ma, in misura maggiore, di
chi li avrebbe incoraggiati in tal senso.
Cristo ha pagato a caro prezzo listituzione e ledificazione della Sua chiesa.
(Atti 20:28), perciò non vuole inquinarla con elementi
estranei che non corrispondono al modello delle sane parole (II Timoteo 1:13).
Coloro che Lo seguono, costituiscono un popolo (I Pietro 2:10),
un corpo unico (I Corinzi 12:13; Efesini 4:13), un
tempio che ha chiare e forti fondamenta (Efesini
2:20-22) Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti,
essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, dove
i credenti sono pietre viventi (I Pietro2:5) cementati con vincoli speciali (Efesini 4:3; Colossesi 3:14).
Paolo scrive ancora a Timoteo,
persevera in queste cose perché facendo così,
salverai te stesso e quelli che ti ascoltano (I
Timoteo 4:16).
V. I SUOI SENTIMENTI SINCERI
Io sono la ..Verità (Giovanni
14:6). Gesù venne per fare la volontà del Padre e
realizzare il
disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé (Efesini 1:9) cioè il piano di
salvezza per tutta lumanità; per realizzarlo, non ha fatto ricorso alluso di
espedienti per attirare le persone; nei Suoi inviti e nei Suoi insegnamenti,
non ha utilizzato metodi e termini propagandistici e trionfalistici farciti di
vuota retorica. Egli disse Chi non prende la sua croce e non viene dietro a
me, non è degno di me (Matteo 10:38) Diceva poi a
tutti:Se uno vuole venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno
la sua croce e mi segua(Luca 9:23) ed ancora Le volpi hanno delle tane e gli
uccelli del cielo dei nidi, ma il figlio delluomo non ha dove posare il capo.
(Luca 9:58), parole che mai sarebbero state
pronunciate da chi avesse avuto intenzioni poco veritiere, da imbonitore, per
diffondere solo false promesse. Non ha dato mai un messaggio conciliante con i
desideri corrotti della natura e, quindi, della società umana; ne sarebbe risultato un cristianesimo incerto e ambiguo, frammisto di
deroghe e giustificazioni per avallare le proprie scelte e opinioni. Il Suo
sacrificio, sarebbe stato un sacrificio inutile, se avesse
dovuto lasciare tutto così comera.
Il parlare divino, è chiaro nel si
come nel no; il Suo invito è chiaro e nitido (Isaia
55:13) , il Suo parlare aperto (Giov. 6:46), chiaro
per i cuori disposti ad ascoltarLo (Luca 18:34; Matt.
13:10-11). Dio attira (Giov.
6:44) non ingannando e seducendo ma convincendo (Giov. 16:8), non nascondendo ma rivelando, togliendo, cioè,
il velo dagli occhi spirituali (II Cor. 3:14-16). Lo
Spirito Santo, Spirito di verità (Giovanni 14:17)
compie unopera di convinzione, con argomentazioni veritiere, il nemico invece
fa un opera di seduzione, quindi, con argomentazioni false e subdole (Giovanni
8:44).
Invece, in Cristo, il male non ebbe mai posto, Egli ha
potuto dire:
sta per venire il dominatore di questo mondo. Egli però non ha
alcun potere su di me
(Giovanni 14:30 La Buona
notizia 1973). Ed ancora: Chi di voi mi convince di
peccato? (Giovanni 8:46). Gli apostoli seguivano e
insegnavano la verità: Non ho gioia più grande di questa: sapere che i miei
figli camminano nella verità (III Giovanni 4). Paolo lottava Affinché
la verità del Vangelo rimanesse salda tra di voi
(Galati 2:5). Gesù dice sempre la
verità. Lasciare una persona nellerrore, illudendolo che sia nel giusto, è
estraneo al carattere e allopera di Cristo; tutto ciò che Egli dice ci porta
del bene.
Cristo non sfrutta le debolezze umane facendo leva su di esse per raggiungere il proprio scopo. Non offre un
beneficio esca per prendere allamo. Chi utilizza questi metodi può assume la
parvenza del più buono e più bravo, però se il suo intento non è ispirato
al bene ma alla propria soddisfazione, potrebbe essere solo qualcuno che:
non entra per la porta nellovile delle pecore, ma vi
sale da unaltra parte
(Giovanni 10:1) Cristo è:
Colui che entra per la
porta ed è :
pastore delle pecore Egli disse: Io sono il buon Pastore; il
buon Pastore mette la sua vita per le pecore (Giovanni 10:11). Gesù disse:Guardatevi dai falsi
profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si
raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? (Matteo 7:15).
Cristo esercitò sempre con rettitudine il Suo Divino Ministerio;
con perfetta coerenza alla Sua Santità, fedelmente alla volontà del Padre,
nella guida dello Spirito Santo (Giov. 14:30; I Pietro 2:22; Ebrei 10:7,9). Non si lasciò attirare da facili quanto passeggeri entusiasmi, come quando il
giorno prima volevano farlo Re (Giov. 6:15), non si
prestò a soddisfare aspettative curiose e irriverenti (Luca 23:8-11; Matt. 12:38-39), non è venuto per
creare e vendere illusioni. Apri anche tu il cuore a Lui, Colui
che ti ama sinceramente, veramente, che non ti ingannerà mai perché ha
dato la Sua vita per te.
Chiunque utilizza il talento ricevuto o la posizione che occupa, per
raggiungere secondi fini, degrada se stesso e il dono ricevuto. Gesù è stato, nel Suo ministerio
terreno un insegnante, non un intrattenitore, (Marco 6:34;
Matteo 21:23) è andato attorno facendo del bene, non carpendo la buona fede
degli altri (Atti 1:1; 10:38; Matteo 10:38; Luca 14:27; 9:58) è venuto per
servire e non per amore della gloria umana (Marco 10:45), Egli
spogliò Sé
stesso, prendendo forma di servo
umiliò Sé stesso, facendosi ubbidiente fino
alla morte, e alla morte della croce ma il Padre :Lo ha sovranamente
innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni Nome (Filippesi 2:7,8,9) e lo Spirito Santo Lo glorifica, (Giov. 16:12-15). Non cercare, e non
vivere una vita spiritualmente scadente, non seguire chi ti offre qualcosa in
meno o di diverso di ciò che Cristo vuole darti.
Cristo vuole compiere unopera vera nella nostra vita. Come disse a
Nicodemo, bisogna nascere di nuovo:non ti
meravigliare se tho detto bisogna che nasciate di nuovo (Giovanni 3:7); e
lapostolo Paolo affermerà, per lispirazione dello Spirito Santo:Se dunque
uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco,
sono diventate nuove. (II Corinzi 5:17). Cristo
rinnova la nostra vita facendola rinascere. Non produce unopera finta,
apparente, solo esteriore, illudendo le persone.
Cristo vuole compiere unopera grande. Unopera che nessuna capacità o
possibilità umane possono compiere. I mezzi umani sono utili ma limitati, le
possibilità e i metodi divini sono infiniti, le cose impossibili agli uomini,
sono possibili a Dio (Luca 18:27). Il bene che nella
tua vita, non sei riuscito a realizzare solo con le tue forze, né con laiuto
degli altri, Cristo è disposto a compierlo se ti affidi a Lui.
In Cristo troviamo tutte le sue benedizioni: Benedetto sia il Dio e Padre del
nostro Signore Gesù Cristo,
che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in
Cristo (Efesini 1:3).
Gesù vuole compiere unopera potente.
La missione di Cristo, la Sua opera, i Suoi obiettivi, sono espressi nelle
parole: Lo Spirito del Signore è sopra me; perciò mi
ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione
ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista ; a rimettere in libertà
gli oppressi, e a proclamare l anno accettevole del
Signore. (Luca 4:18-19). La sua missione è stata, ed
è, la liberazione dal peccato. Egli sa perdonare come nessuno sa perdonare, (Michea 7:18-19). Egli può
trasformare ogni cosa e donare una vita vera, non più schiava del male, non più
oppressa dal vuoto, non più addentata dalla disperazione, non più dipendente da
vane speranze, ma liberata dai pesi interiori. Egli può liberare come nessuno
può liberare: Infatti il giogo che gravava su lui, il
bastone che gli percoteva il dorso, la verga di chi lopprimeva tu li spezzi
(Isaia 9:3), Egli vuole spezzare il giogo della schiavitù, il bastone della
violenza e la verga di sottomissione e oppressione che sono nella tua vita!
Egli può sanare lanima con il balsamo della pace: il
castigo per cui abbiamo pace, è stato su Lui
e il corpo
e mediante le Sue
lividure noi siamo stati guariti. (Isaia 53:5) Con Cristo
la tua vita sarà guarita dalle paure e dalle illusioni, dal pesi che gravano in
un cuore pieno di incertezze e speranze deluse. La sua Parola ti dice: Getta
sul Signore il tuo affanno, ed Egli ti sosterrà
(Salmo 55:22)
Sia benedetto il Signore! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso, il
Dio della nostra salvezza. (Salmo 68:19). Sarà una
vita rischiarata, benedetta, guidata, elevata verso il cielo, salvata per
leternità. Una vita abbondante qui e per sempre! Anche questo fa parte del Suo
piano:Io son venuto perché
abbiano la vita e labbiano in abbondanza (Giovanni 10: 10) Cristo è perfetto!
Andiamo a Colui che non viene mai meno. Egli è l autore di salvezza eterna
il Figlio, che è stato reso
perfetto in eterno(Ebrei 5:9; 7:28). Vogliamo ricercare solo il pane terreno? Gesù è molto di più. Confida in Lui ed Egli agirà. (Salmo
37:5 ).