La prima ondata: (d) i modalisti (oneness)

protestantesimo pentecostale

 

Le Assemblee di Dio nascono avendo già al loro interno i semi di un possibile scisma. Un certo numero di dirigenti delle Assemblee di Dio nascenti condivide la tesi del predicatore pentecostale canadese Robert Edward McAlister (1880-1953) secondo cui è sbagliato battezzare “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. In realtà – afferma McAlister – le Scritture insegnano piuttosto a battezzare soltanto “nel nome di Gesù Cristo” secondo Atti 2, 38. Sulla base di questa osservazione McAlister e i suoi sostenitori pervengono a rifiutare la nozione stessa di Trinità: Gesù Cristo è piuttosto lo stesso Dio Padre e creatore, e lo Spirito Santo è Gesù Cristo considerato nel Suo potere di consolatore e santificatore dei fedeli.

Il movimento oneness (“dell’unità”) è chiamato dai suoi avversari “unitariano” (unitarian), con riferimento all’eresia – che ha attraversato più volte la storia del cristianesimo – che nega la Trinità e la divinità di Gesù Cristo. In realtà nulla può essere più lontano dai pentecostali oneness di una negazione della divinità di Gesù Cristo. È al contrario proprio per esaltare la divinità di Gesù Cristo che i pentecostali oneness arrivano alla negazione della Trinità, in chiave non unitariana ma modalista. Il modalismo del II e III secolo credeva in tre manifestazioni o “modalità” di Dio, come Padre nella creazione e nella legislazione, come Figlio nella redenzione, come Spirito Santo nell’opera di santificazione, e non va confuso con l’arianesimo. Edith L. Blumhofer, ha mostrato che la sconfitta dei pentecostali oneness all’interno delle Assemblee di Dio negli anni immediatamente successivi alla loro formazione non era affatto scontata. Frank J. Ewart (1876-1947), il ministro di origine australiana che guida la fazione oneness all’interno delle Assemblee di Dio, è uno dei leader più popolari della denominazione nascente, ed era stato in rapporti particolarmente stretti con Durham, la cui memoria era venerata all’interno del pentecostalismo “battista”. Altri leader – pur non accettando la posizione oneness – condividono ancora meno l’idea che le Assemblee di Dio debbano escludere qualcuno per ragioni di carattere dottrinale o teologico. La dottrina e la teologia sono infatti il segno distintivo delle denominazioni, e si deve impedire – secondo costoro – che le Assemblee di Dio si trasformino in una denominazione.

Ai nemici del movimento oneness occorre quindi una buona dose di abilità politica per far votare nel 1916, nella quarta convocazione annuale delle Assemblee di Dio, tenuta a St. Louis, una risoluzione che vincola gli aderenti a un credo trinitario. Questo passo – che porta all’esclusione dalle Assemblee di Dio di Ewart e di altri importanti dirigenti – è considerato dalla Blumhofer come un passo decisivo per la trasformazione delle Assemblee di Dio da struttura di servizio per un network in denominazione. Quanto ai pentecostali oneness, non rimane loro che organizzarsi in strutture diverse, che imitano le Assemblee di Dio nel percorrere la strada da network a denominazioni. Divisi in un centinaio di denominazioni grandi e piccole, i pentecostali oneness o modalisti sono nel mondo oltre cinque milioni. Considerati insieme i protagonisti e le vittime di una “aberrazione” eretica da molti altri pentecostali, da un’altra prospettiva i loro fedeli debbono essere compresi come parte integrante del mondo pentecostale di cui condividono tutti i motivi teologici e sociologici principali, esclusa la Trinità ma compresa una forte enfasi sulla divinità di Gesù Cristo e sul Suo ruolo di salvatore e redentore. Tre grandi correnti sono presenti in Italia: le Assemblee Pentecostali del Mondo, la United Pentecostal Church International (Chiesa Unita Pentecostale Internazionale), l’Assemblea Apostolica della Fede in Cristo Gesù in Italia, oltre ad alcune Chiese indipendenti.

Fra queste, si segnala, dal 2003, la scomparsa della Chiesa Apostolica Pentecostale di Garbagnate Milanese, a seguito del trasferimento a Marsala del pastore Giacomo Tumbarello. La Chiesa, nata nel 1992 per opera dello stesso Tumbarello, ministro di culto della Missione Italiana per l’Evangelo (MIE) (che federa Chiese e prepara pastori di area evangelica e fondamentalista all’interno di un ampio spettro dottrinale), cui aderisce seppure mantenendo una propria autonomia. La Chiesa, sprovvista di formale atto costitutivo, ha svolto servizi di assistenza socio-spirituale presso il carcere di San Vittore e ha costituito un servizio di cappellania presso l’aeroporto di Linate, mantenendo pure relazioni con la comunità filippina della United Pentecostal Church International (Chiesa Unita Pentecostale Internazionale) di Milano, ma anche in questo caso con una propria autonomia, nonostante il comune riferimento al battesimo celebrato nel nome di Gesù e alla dottrina modalista. Il pastore Tumbarello, ufficiale-assistente spirituale nel Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, operando con l’autorizzazione del Ministero della Giustizia, gestisce ora una Cappellania per gli Istituti Penitenziari della Provincia di Trapani, sviluppando un progetto volto all’assistenza spirituale e all’aiuto sociale dei detenuti.

Le Pentecostal Assemblies of the World

 

Dopo la separazione dalle Assemblee di Dio americane, la maggioranza dei pentecostali oneness aderisce alle Pentecostal Assemblies of the World  (Assemblee Pentecostali del Mondo), una organizzazione che era già stata fondata precedentemente ed era guidata da un pastore afro-americano, Garfield Thomas Haywood (1880-1931), che aveva assunto il titolo di vescovo (un caso non unico nelle organizzazioni pentecostali), che è ancora in uso per indicare i capi dell’organizzazione, fino all’attuale vescovo Horace E. Smith, il cui incarico inizia nel 2004. Le Pentecostal Assemblies of the World cercano fra l’altro nei primi anni di mantenere una delle caratteristiche di Azusa Street (una delle esperienze madri del pentecostalismo): l’integrazione fra neri e bianchi, con notevoli – e facilmente prevedibili – difficoltà nel Sud degli Stati Uniti.

In Italia, le Assemblee Pentecostali del Mondo sono formate principalmente da Chiese afro-americane, di lingua inglese, e in minore misura da Chiese italiane. Sedi principali sono Aviano (per la presenza della base americana), Torino, Milano, Arona (Novara), Domegliara (Verona), Bazzano (Bologna), Reggio Emilia, Sassuolo (Modena), Livorno, Lumezzane (Brescia), Roma, Napoli.

B.: Morris E. Golder, History of the Pentecostal Assemblies of the World, presso l’Autore, Indianapolis 1973; Idem, The Life and Works of Bishop Garfield Thomas Haywood, presso l’Autore, Indianapolis 1977.

La United Pentecostal Church International (U.P.C.I.)

 

La Chiesa Unita Pentecostale Internazionale deriva da uno scisma delle Pentecostal Assemblies of the World (Assemblee Pentecostali del Mondo) causato da controversie sull’atteggiamento nei confronti delle leggi razziali nel Sud degli Stati Uniti. Da queste discussioni nascono due denominazioni scismatiche, la Pentecostal Church e le Pentecostal Assemblies of Jesus Christ, che nel 1945 si fondono nella United Pentecostal Church International (Chiesa Unita Pentecostale Internazionale) con sede a Hazelwood (Missouri) e circa un milione e mezzo di membri nel mondo: un numero di fedeli superiore alle stesse Pentecostal Assemblies of the World, che fa della Chiesa Unita Pentecostale Internazionale la più grande denominazione oneness del mondo. La U.P.C.I. è presente in 136 nazioni; negli Stati Uniti d’America e in Canada si contano 3.910 Chiese e 8.402 ministri accreditati. Il numero di missionari (aiutanti missionari compresi – AIMers) è di 498. Il numero delle Chiese e dei punti di predicazione fuori degli Stati Uniti e dal Canada è di 25.450, mentre i ministri accreditati sono 17.823.

Nel 1948, Sebastiana Menza (1905-1996), italo-americana, decide di venire in visita in Italia per esporre ad amici e parenti la sua nuova esperienza pentecostale. Sebastiana Menza è originaria di Accadia (Foggia), e concentra nel suo paese le frequenti visite e gli sforzi di evangelizzazione. Ne risulta la nascita di una piccola congregazione, che la Menza affida alle cure di uno dei convertiti, Pasquale Pedano (1920-1989). Sebbene Sebastiana Menza possieda credenziali ministeriali della United Pentecostal Church International negli Stati Uniti, preferisce usare il nome Tempio di Cristo. Tale nome, però – pur continuando a rappresentare un’entità distinta – rimane sempre associato alla U.P.C.I. Alla fine degli anni 1950, un altro italo-americano – Franco Maggio (1894-1986) – dà origine alla Chiesa di Marsala (Trapani), con l’intento iniziale di comunicare la sua nuova esperienza ai familiari.

Il primo missionario a pieno titolo è il reverendo Joel Thomas Peavy, il quale arriva in Italia, dagli Stati Uniti, insieme a sua moglie, nell’autunno del 1971. Prende residenza nella città di Catania per circa due anni e mezzo, dando un contributo allo sviluppo della piccola Chiesa che già esiste grazie all’opera di discepolato svolta da Pasquale Pedano di Accadia e da Gaetano Sangrigoli. Il reverendo Peavy rientra negli Stati Uniti agli inizi del 1976, dopo una permanenza di circa un anno a Roma; ritorna in Italia nell’autunno del 1978, stabilendosi a Catania. Durante questo secondo soggiorno, promuove la nascita di due nuove Chiese in provincia di Catania, una a Misterbianco e l’altra a Giarre. Ritorna definitivamente negli Stati Uniti nel febbraio del 1982. Altri missionari arrivano a Roma e vi risiedono per alcuni anni: Mervin Miller (dall’autunno del 1976 alla fine del 1978); LeRoy Gee (dalla fine del 1978 alla fine del 1981). Bruce Langley, invece, arriva a Catania nel 1981 e si trattiene fino alla primavera del 1985, trascorrendo l’ultimo anno di missione a Firenze. Infine, Michael Parsons giunge a Milano alla fine del 1983 e vi rimane fino alla fine del 1991.

Un episodio analogo a quelli che hanno visto protagonisti Sebastiana Menza e Franco Maggio si verifica a Randazzo (Catania) con Gaetano Sangrigoli. Nel 1962 Sangrigoli, insieme alla moglie, si trova emigrato in Germania. Qui è evangelizzato da altri emigrati che provengono dalla Chiesa di Accadia e il 15 giugno 1962 è battezzato in Svizzera. Rimane all’estero fino al dicembre 1964, poi rientra a Randazzo, il suo paese d’origine, dove – circa un anno più tardi – apre una piccola sala, comincia a predicare e battezza sette persone. Nel 1966 Sangrigoli incontra Pasquale Pedano, che lo mette in contatto con la U.P.C.I. tramite Peavy. Nel 1970 una ragazza ventunenne di Catania incontra a Marsala Pasquale Pedano, si converte ed è battezzata. Poco più tardi anche la madre accetta il battesimo, e iniziano così a tenersi delle riunioni nella loro casa; le due battezzate si prodigano per comunicare a parenti e amici la loro esperienza di fede. Pasquale Pedano visita la comunità tre o quattro volte l’anno, mentre Gaetano Sangrigoli, da Randazzo, si reca quasi settimanalmente alle riunioni di preghiera.

Con il passare del tempo il gruppo diventa troppo numeroso per potersi ancora riunire in una casa; è quindi affittato un locale, ma in seguito il gruppo cresce ulteriormente e nasce l’esigenza di trovare sia un pastore che curi in maniera regolare le attività sia una sala ancora più ampia. Nel giugno del 1978 la comunità si trasferisce in quella che è attualmente la sede della Chiesa Bethel in Viale Africa 31, a Catania. Saverio Pedano (figlio di Pasquale), emigrato da Accadia a Milano per motivi di lavoro, fa ritorno alla sua terra d’origine e assume la guida della comunità. Più tardi collabora con lui Salvatore Arcidiacono. Il 14 gennaio 1979 si tengono le votazioni per l’elezione ufficiale del primo pastore. È eletto il missionario Joel Thomas Peavy e sono scelti come suoi assistenti Saverio Pedano e Salvatore Arcidiacono. Quest’ultimo, in seguito alle dimissioni di Peavy, diventa pastore il 25 aprile 1980. La Chiesa Bethel – che conta circa seicento battezzati e duecentocinquanta praticanti – sostiene la nascita delle comunità di Misterbianco (Catania), Giarre (Catania) e Leonforte (Enna).

Nel 1986, la Chiesa Unita Pentecostale Internazionale procede al primo deposito della documentazione presso il Tribunale civile di Milano, dove è iscritta nel registro delle persone giuridiche, e si fa riconoscere su scala nazionale sulla base del Trattato di reciprocità in vigore con gli Stati Uniti. Dal 1986 al 25 ottobre 1991, il legale rappresentante è Michael Parsons, cui succede Salvatore Arcidiacono, che ricopre anche la carica di Sovrintendente della U.P.C.I. in Italia. La sede principale si trova oggi a Milano – dove è pure presente un’altra comunità, la Chiesa Calvary, in Via Leoncavallo 33 – e le altre sedi si trovano a Bologna, Brescia, Rezzato (Brescia), Catania, Genova, Giarre (Catania), Leonforte (Enna), Marsala (Trapani), Misterbianco (Catania), Padova, Palermo, Rapallo (Genova), Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia), San Bonifacio (Verona), Roma, Torino, Roma, Torremaggiore (Foggia), Conegliano Veneto (Treviso) e Verona. Dopo il decesso del pastore Pedano, presso la storica Chiesa di Accadia si tengono riunioni saltuarie a causa della mancanza di un responsabile locale.

In Italia – dove i battezzati sono circa un migliaio la U.P.C.I. presenta una struttura organizzativa piuttosto articolata. Il Sovrintendente (Presidente) è nominato annualmente dal dipartimento delle Missioni Estere della Commissione Generale della U.P.C.I. di St. Louis (Missouri, USA); l’Assistente Sovrintendente, il Segretario Tesoriere Generale e il Presbitero Generale sono invece eletti ogni due anni durante la Conferenza Generale italiana, durante la quale votano tutti i ministri accreditati presso la U.P.C.I. italiana; il Presidente Nazionale per la Gioventù e il Redattore Capo hanno una nomina biennale della Commissione Generale italiana con voto di ratifica durante la Conferenza Generale italiana (votano tutti i ministri accreditati presso la U.P.C.I. italiana). La Commisione Generale – composta dal Sovrintendente, dall’Assistente Sovrintendente, dal Segretario Tesoriere Generale, dal Presbitero Generale e dal Direttore Regionale per l’Europa e il Medio Oriente (membro onorario permanente) – si riunisce annualmente durante la Conferenza Generale italiana per valutare e decidere relativamente a tutte le questioni riguardanti la Chiesa nazionale; la Commissione Esecutiva – composta dal Sovrintendente, dall’Assistente Sovrintendente e dal Segretario Tesoriere Generale – si riunisce ogni qualvolta sorge una circostanza per cui è necessario prendere una decisione nel periodo che intercorre fra le Conferenze Nazionali. Le principali attività promosse annulamente dall’U.P.C.I. sono la Conferenza Generale, la Conferenza e Istituto Giovanile Nazionale e il Seminario Ministeriale. Nel corso degli anni – talora a seguito di controversie interne – sono fuoriusciti dalla U.P.C.I. italiana i seguenti ministri e comunità: Gaspare Martinico (Marsala) nel 1984, Gaetano Sangrigoli (Randazzo) nel 1991, Alfio Platania (Catania) nel 1997, Giovanni Giuffrida (Belpasso) nel 1998, Giacomo Tumbarello (Marsala) nel 1992 e Luigi Guarnaccia (Modena) nel 1993.

B.: Arthur L. Clanton, United We Stand, Pentecostal Publishing House, Hazelwood (Missouri) 1970. La Chiesa italiana dispone di un organo ufficiale, la rivista bimestrale Pentecoste Oggi, il cui archivio è consultabile on-line. Cfr. pure Articoli di Fede, Dipartimento Editoriale della Chiesa Unita Pentecostale Internazionale, s.l.n.d.

L’Assemblea Apostolica della Fede in Cristo Gesù

 

Nel 1962 Carmine Cogliano, nato nel 1918, insieme alla sua famiglia ritorna in Italia dopo quattordici anni di permanenza in Argentina, dove aveva aderito alla  Assemblea Apostolica della Fede in Cristo Gesù – una denominazione oneness di lingua spagnola con sede a Rancho Cucamonga (California), ampiamente diffusa nei paesi dell’America Latina. Il suo arrivo a Gesualdo (Avellino) è interpretato da Cogliano come il risultato di un disegno di Dio. Frequenta una Chiesa delle Assemblee di Dio in Italia (ADI), dalla quale è allontanato non appena propone la dottrina del battesimo nel nome di Gesù: ma altri lo seguono. Carmine è appoggiato e aiutato dalla sua consorte Carmela Palatucci (1922-1969) e in pochi anni riesce a formare un gruppo di ottanta fedeli a Gesualdo e nelle zone vicine. Nel 1965 a San Fele (Potenza), con l’aiuto di Franco Caggiano, si crea un nuovo gruppo.

Nonostante i rifiuti e le persecuzioni che accompagnano i primi passi della nuova comunità, la spinta evangelizzatrice porta Cogliano, nel 1966, a espandere la sua missione in Calabria, a Cetraro (Cosenza). Nel 1967 si prendono i primi contatti con una Chiesa degli Stati Uniti attraverso Leonardo Sepúlveda, che conosceva già Cogliano. Un gruppo di americani viene in visita in Italia, tra cui Philip Rangel (1916-1987), anziano dell’Assemblea Apostolica nel Distretto Sud della California. Nello stesso anno si battezza il primo membro dell’attuale Chiesa di Villanova del Battista (Avellino), Michele Perrina, dando origine alla comunità che si forma in quel paese. La Chiesa di Gesualdo rimane la Chiesa capofila, con Cogliano e la moglie come pastori guida. Nel 1969, quando Carmela muore, Cogliano – che era alla guida di tutti i diversi gruppi nati dalla sua missione – non potendo portare avanti da solo la sua opera chiede assistenza ai fratelli degli Stati Uniti per avere l’aiuto di un missionario. Nel 1970 è inviato dall’America Francesco Gallego, che resta in Italia per un periodo di cinque anni. In questo periodo alcuni membri delle Chiese meridionali si spostano nel Nord Italia per motivi di lavoro, e lì cominciano a formare nuovi gruppi. Un esempio è Ferdinando Troisi, diacono ordinato nella Chiesa di Gesualdo e assistente del pastore, che si trasferisce in provincia di Pisa, a Castelfranco di Sotto, dove apre un luogo di orazione.

Nel periodo di permanenza in Italia di Gallego, alcuni fedeli del paese di Grottaminarda (Avellino), che si riunivano a Gesualdo, decidono di aprire un locale nel loro paese. Verso il 1970 le comunità organizzate sono sei, ma tutto il peso della crescita è affidato ai soli quattro ministri esistenti. Dopo il periodo di Gallego, viene in Italia, alla fine del 1975, il missionario Carmelo Della Vecchia, il quale, dopo avere constatato lo stato dell’opera, propone all’Assemblea Apostolica degli Stati Uniti di inviarlo come missionario nel nostro paese. Comincia l’attività a Sturno (Avellino) dove si apre una nuova sede. Sotto l’amministrazione di Della Vecchia (che più tardi lascerà la Chiesa) si comincia a pensare a un’organizzazione nazionale e un fondo comune per lo sviluppo dell’opera. Si forma allora il primo Comitato Direttivo in Italia, con primo presidente Armando Bianco, e si celebra il Primo Convegno Internazionale a Roma, nel 1978. Successivamente all’incarico di Della Vecchia, è inviato di nuovo in Italia Gallego, e la Chiesa è amministrata negli anni 1980 da un Corpo Direttivo regolarmente eletto e costituito legalmente davanti alle autorità civili. L’espansione richiede la crescita del corpo ministeriale, e sono ordinati nuovi ministri. Per un periodo di due anni l’opera è supervisionata da Andrea Provenzio, un missionario in Spagna.

Alla metà degli anni 1980 è aperta una nuova comunità a Pontedera (Pisa), e pochi anni dopo ad Ariano (Avellino), quest’ultima fusa in quella di Grottaminarda, nel 1999, anno in cui è inaugurata inoltre la comunità di Orta Nova (Foggia). Dal 1989 al 1996 è inviato in Italia un nuovo missionario – Gilberto Samano – il quale comincia a infondere nella Chiesa un nuovo modo di lavorare e insiste principalmente sull’importanza dello studio della Parola di Dio. L’inizio del suo lavoro si caratterizza attraverso la creazione di un corso di studi denominato S.A.T.I., Seminario Apostolico Teologico Italiano. Nel 1999 giunge in Italia un nuovo missionario americano, il reverendo David Tobar; inizia un rapporto di collaborazione con la Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale della Fede in Cristo Gesù (C.C.E.P.) di Randazzo (Catania), guidata dal pastore Gaetano Sangrigoli, e si apre una nuova missione a Livorno, poi interrotta.

Particolarmente interessanti - e importanti, dato il ruolo del pastore Sangrigoli nel mondo modalista italiano - le vicende della comunità di Randazzo. Nel marzo 1991 Gaetano Sangrigoli si separa dalla Chiesa Unita Pentecostale Internazionale (U.P.C.I.), entrando a far parte dell’Assemblea Apostolica della Fede in Cristo Gesù, della quale è già membro il figlio Giuseppe. Nel 1997 si separa anche da questa, ritenendo opportuno gestire la comunità di Randazzo (Catania) come una “Chiesa libera”. Il 7 luglio 1998, Gaetano Sangrigoli, assieme a Giovanni Giuffrida – che dal 1981 al 1984 lo ha aiutato nella conduzione della comunità di Randazzo –, costituisce un’associazione denominata Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale della Fede in Cristo Gesù (C.C.E.P.), con sede legale a Randazzo. Giuffrida, battezzato nel 1978, frequenta la comunità dell’U.P.C.I. di Catania, per otto anni ricopre la carica di Direttore editoriale generale ed è il fondatore dell’organo ufficiale dell’U.P.C.I., Pentecoste Oggi. Inoltre, per vari anni è pastore della comunità Casa di Orazione di Misterbianco (Catania), in seguito della comunità Bethlehem di Lentini (Siracusa) e infine della comunità Beerseba di Belpasso (Catania). Nel 1998 si dissocia dall’U.P.C.I. insieme a quest’ultima comunità e riallaccia i rapporti con Sangrigoli, costituendo – appunto – la C.C.E.P. e dando vita, nell’aprile del 1999, alla comunità ED di Catania. La C.C.E.P. si prefigge di svolgere una libera attività cristiana per l’edificazione spirituale dei fedeli e la diffusione del messaggio evangelico della comunità. Oggi la comunità di Sangrigoli risulta, in via ufficiale, nuovamente associata all’Assemblea Apostolica della Fede in Cristo Gesù.

Lo Statuto di quest’ultima, già proposto e approvato nel 1990, recepisce nel 1998 la nuova normativa per le associazioni ONLUS. La sede nazionale, prima a Gesualdo (Avellino), dal 21 settembre 2003 è stabilita presso la Chiesa locale di Roma (acquistata nel 2002). Al contempo, il reverendo David Tobar fa ritorno negli Stati Uniti, avendo esaurito il suo mandato in Italia. Dall’ottobre 2004 il presidente è Luigi De Girolamo, pastore della Chiesa di Gesualdo (Avellino), confermato nella carica nel settembre 2006.. L’organizzazione conta tredici comunità locali associate ed è presente nelle seguenti regioni: Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

B.: L’Assemblea Apostolica della Fede in Cristo Gesù in Italia non ha pubblicazioni, ma solo dispense a uso interno. Alcuni articoli con tematiche di interesse dottrinale e teologico sono disponibili in un’apposita sezione del sito Internet ufficiale dell’organizzazione.

Gli Aquila and Priscilla Ministries

 

Gli Aquila and Priscilla Ministries International sono fondati, nel 1994, a Montereale Valcellina (Pordenone). Trasferitisi in seguito a Miane e poi a San Giacomo di Veglia (Treviso), attualmente la sede si trova a Vittorio Veneto, sempre in provincia di Treviso. La piccola comunità di lingua inglese, frequentata da cittadini americani residenti nel territorio circostante, è guidata dal pastore americano Steven McDonald – che lavora alla base militare di Aviano – e dalla moglie Franceilia. Gli Aquila and Priscilla Ministries International costituiscono un ministero non denominazionale che si prefigge di raggiungere le persone attraverso l’unzione apostolica e l’esperienza pentecostale, rivivendo nell’ora presente quanto narrato nel libro biblico degli Atti degli Apostoli. La vita settimanale della comunità si articola in tre momenti principali: il servizio religioso la domenica, lo studio biblico il mercoledì e la preghiera il venerdì.

B.: Gli Aquila and Priscilla Ministries International diffondono libri per il pubblico di lingua inglese e, in particolare, i romazi millenaristi (non nati in ambiente oneness) della serie Left Behind di Tim LaHaye e Jerry Jenkins, pubblicati dalla Tyndale House Publishers, Wheaton (Illinois).

La Chiesa del pastore Chinnici a Palermo

 

Antonino Giovanni Chinnici, pastore della Chiesa Cristiana Evangelica – che aderisce sul piano formale e giuridico alla Chiesa Evangelica Internazionale, mentre sul piano dottrinale segue l’impostazione oneness afferma di avere ricevuto una rivelazione direttamente da Dio nel 1963, mentre si trovava in Piemonte come emigrato. La Chiesa Cristiana Evangelica ha la sua sede principale a Palermo, una piccola comunità a Caltanissetta, guidata dal pastore Vincenzo Amico, convertitosi in Svizzera al pentecostalismo delle Assemblee di Dio, che lascia nel 1980 per aderire alla Chiesa fondata da Chinnici, e presenze in altre città fra cui Monreale (Palermo) e Realmonte (Agrigento). Si caratterizza per un’accesa polemica anticattolica e contro il “denominazionalismo” in cui sono accusate di essere cadute le Assemblee di Dio. Insiste su una predicazione di carattere enfatico ed emozionale, vicina al pentecostalismo delle origini.