La prima ondata: (c) gli apostolici del risveglio gallese
Il revival gallese su cui certamente esercitano
uninfluenza fenomeni precedenti del terzo protestantesimo britannico, come le
Conferenze di Keswick ha in comune con il pentecostalismo americano il carattere non organizzato e
non denominazionale. Un minatore che aveva però studiato per diventare pastore metodista , Evan John Roberts
(1875-1951), trasformatosi in predicatore itinerante assicura al movimento una
certa unità, ma non una vera e propria struttura gerarchica. Migliaia di
persone di diverse denominazioni protestanti sono coinvolte in lunghe riunioni
caratterizzate, secondo osservatori americani e francesi,
da una evidente spontaneità e disordine. Nessuno poteva prevedere dove il revival
sarebbe esploso e, quando si manifestava in una località del Galles, ci si
trovava di fronte a una Pentecoste continua senza un momento di dubbio o di
pausa. Le riunioni sono assolutamente prive di ordine,
caratterizzate dallinizio alla fine dallimprevedibilità dello Spirito di Dio
(G. Campbell Morgan, The Lesson
of the Revival, in The Story of the Welsh Revival
Told by Eyewitnesses,
Fleming H. Revell, New York 1905, p. 37).
Non è neppure chiaro se come più tardi è stato affermato la glossolalia abbia un ruolo centrale nel revival del
Galles: gli osservatori contemporanei insistono piuttosto sul ritorno
variamente classificato come xenoglossia miracolosa o
come riemergere, sotto la spinta emotiva del revival,
del ricordo di una lingua appresa nellinfanzia ma poi abbandonata della
lingua gallese classica e letteraria presso persone di umile condizione che
parlano normalmente il gallese moderno, ovvero non sono neppure gallesi e
parlano soltanto inglese.
Gli interscambi fra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che avevano caratterizzato il terzo protestantesimo si
verificano pressoché immediatamente anche nel mondo pentecostale. Esponenti del
revival gallese visitano gli Stati Uniti e prendono conoscenza del pentecostalismo americano, così come pentecostali americani
e protestanti non pentecostali interessati alle tematiche
holiness, come Joseph
Smale (1867-1926) visitano il Galles. La corrente
gallese assorbe così alcuni temi caratteristici del pentecostalismo
americano, ma mantiene pure unidentità distinta nominando in particolare un
governo spirituale di apostoli, profeti e pastori,
originariamente per le comunità locali ma a poco a poco inevitabilmente con
una gerarchia nazionale. Dal Galles il revival detto apostolico
proprio perché le comunità provvedevano alla nomina di apostoli
si estende allInghilterra e nel 1908 una Apostolic
Faith Church (il nome è
simile allorganizzazione di Parham, ma non ci sono
relazioni dirette) è organizzata a Bournemouth. Il
nome apostolico è peraltro aperto a una pluralità di
significati: oltre alle Chiese apostoliche che derivano dal risveglio
gallese, sono chiamate apostoliche molte Chiese modaliste
o oneness, e anche alcune Chiese carismatiche
e neo-pentecostali governate da apostoli. Pertanto, quando si
incontra una Chiesa pentecostale che si auto-denomina apostolica la
sua genealogia e la sua dottrina non sono immediatamente evidenti.
Per quanto riguarda gli apostolici che derivano dal risveglio pentecostale
del Galles, la coesistenza fra inglesi e gallesi non
si rivela semplice, e nel 1916 uno scisma porta alla formazione in Galles della
Chiesa apostolica (Apostolic Church),
da cui più tardi ha origine la Chiesa evangelica apostolica. Questa
denominazione di origine gallese ha promosso missioni
in Italia fin dal 1928; nel 1975 ha favorito la costituzione di una Chiesa
Apostolica in Italia. Dalla Chiesa Apostolica in Italia si è successivamente
staccato il 23 settembre 1979 un gruppo che ha assunto la denominazione
Chiesa Apostolica Italiana, più favorevole alla ricerca teologica e al dialogo ecumenico;
la Chiesa Apostolica Italiana aderisce alla Federazione delle Chiese
Evangeliche in Italia (FCEI), mentre la Chiesa di Firenze-Prato
ha stabilito una comunione operativa con la Tavola Valdese.
Le Chiese apostoliche a seguito di un buon numero di scissioni, ma anche
per le varie forme delle loro missioni comprendono più di cinquanta
denominazioni, presenti in trentacinque paesi con poco più di un milione di
membri. Oggi le denominazioni apostoliche che, dopo inizi piuttosto caotici,
sono passate rapidamente dal network alla struttura denominazionale
insistono particolarmente sul fatto che la loro origine deriva da un
movimento originale dello Spirito Santo, tipicamente europeo, e non da una semplice
variazione o scisma rispetto alle organizzazioni nate negli Stati Uniti. Di
fatto la mentalità presenta importanti differenze, che hanno
le loro radici nelle origini storiche delle rispettive correnti. Negli stessi
Stati Uniti un pastore interessato al risveglio gallese come Joseph Smale dopo aver lasciato
la Chiesa battista creando unautonoma New Testament Church per promuovere le idee apprese in Galles non si
entusiasma particolarmente per i fenomeni di Azusa Street e finisce per formulare un giudizio piuttosto
negativo su William J. Seymour (1870-1922), il
predicatore afro-americano alle origini di quei
fenomeni.
B.: Sul risveglio del
Galles cfr. James E. Worsfold, The Origins of the Apostolic Church in Great
Britain with a Breviate of its Early Missionary Endeavours, Julian
Literature Trust, Wellington (Nuova Zelanda) 1991; Elvet H. Lewis - G. Campbell
Morgan - I.V. Neprash, Glory Filled the Land. A Trilogy on the Welsh Revival
of 1904-1905, International Awakening Press, Wheaton (Illinois) 1989; J.
Rogues de Fursac, Un Mouvement mystique contemporain. Le réveil religieux du Pays de Galles
(1904-1905), Félix
Alcan Éditeur, Parigi 1907.
Il risveglio apostolico del Galles comincia a
essere conosciuto in Italia negli anni 1920. Nel 1927 alcuni pastori italiani
prendono contatto con esponenti britannici al fine di conoscerne direttamente
la dottrina. I primi nuclei italiani si formano a Civitavecchia
e a Grosseto. Nel 1930 giungono pastori dal Regno Unito, dando avvio a una collaborazione più concreta e fattiva, con diramazioni
anche in altre zone dItalia. Nel periodo fascista il percorso non è semplice
per il nuovo movimento, tanto più che la matrice britannica genera sospetti. Le
celebrazioni dei culti sono sistematicamente disturbate finché il principale
luogo di riunione, quello di Grosseto, è chiuso. Ha inizio così un periodo di
clandestinità, che termina solo con la liberazione. Subito dopo la guerra,
limpegno maggiore è dedicato alla ricomposizione del movimento. Attorno alla
comunità di Grosseto, che ne è il centro propulsore,
sorgono nuovi punti di aggregazione che si espandono oltre i confini della
Toscana, dove nel periodo fascista lattività clandestina era stata
relegata. Tra gli anni 1950 e 1960 nascono diverse comunità, e sono aperti
nuovi locali di culto. Il 1975 è un anno importante per la Chiesa Apostolica in
Italia: infatti, avendo acquisito una sufficiente maturità teologica,
dottrinale e organizzativa, diventa autonoma da quella britannica. Questo
comporta lassunzione da parte di pastori italiani di una propria caratterizzazione nella conduzione della Chiesa e dei suoi
rapporti politici e sociali. Proprio per questo è approvato un nuovo
regolamento di cui si sottolinea comunque la base
biblica e costituito un Consiglio Nazionale formato da apostoli, profeti
e pastori, dottori ed evangelisti; la struttura ecclesiastica si articola
poi in un esecutivo nazionale e in consigli zonali, distrettuali e locali. I
suoi rapporti con lo Stato italiano sono curati dalla Fondazione Apostolica,
ente patrimoniale appositamente costituito e dotato di
personalità giuridica ai sensi del D.P.R. 21 febbraio 1989. UnIntesa con il
governo italiano è stata firmata dal Presidente del Consiglio Romano Prodi il 4
aprile 2007 ed è in attesa di ratifica da parte del
Parlamento.
Gli apostolici credono nellassoluta autorità delle Sacre Scritture di cui
criticano linterpretazione data dal movimento oneness
in quanto ispirate direttamente da Dio. Altri
principi di fede consistono: nella completa corruzione del genere umano; la
necessità del ravvedimento e della rigenerazione operati unicamente per mezzo
di Gesù Cristo, senza le quali vi è condanna eterna;
nella giustificazione e santificazione mediante la fede, non per merito delle
proprie opere; nel battesimo e nei doni dello Spirito santo
per ledificazione del corpo di Cristo, la Chiesa di Dio; nei sacramenti del
battesimo per immersione e della Santa Cena istituiti da Gesù
Cristo. È inoltre previsto che il governo spirituale e materiale della Chiesa sia affidato agli apostoli, profeti, evangelisti, pastori,
dottori, anziani e diaconi, operanti ciascuno nella propria area di competenza.
Attualmente, i membri ufficiali della Chiesa
Apostolica in Italia sono 3.604, oltre a 1.628 membri simpatizzanti e bambini,
per un totale di 5.232 fedeli, distribuiti in tre zone, quindici distretti (che
prendono il nome dal capoluogo di provincia tranne il caso di Napoli, diviso in
due distretti , di cui i principali sono: Milano, Torino, Verona, Parma,
Genova, Savona, Pisa, Grosseto, Firenze, Roma, Napoli, Castellammare di Stabia, Taranto, Catania, Enna e
Palermo) e ottantasette comunità. A Grosseto, presso la sede nazionale, opera
anche il Centro Studi Teologici, che svolge opera formativa e apologetica anche
attraverso la pubblicazione di Quaderni su argomenti di
attualità.
B.: La Chiesa Apostolica in Italia pubblica le riviste LAraldo
Apostolico e Riflessioni. Fra le pubblicazioni della casa editrice
Ricchezze di Grazia, di Grosseto, che pubblica i testi ufficiali della Chiesa,
si vedano: Consiglio Nazionale (a cura di), Catechismo apostolico. I contenuti dottrinali della fede cristiana, 1991; e La Chiesa Apostolica (Movimento Missionario
Internazionale), 2000.
La Chiesa Apostolica Italiana (CAI) sorge a Firenze nel 1979 quando un
gruppo, più favorevole al dialogo ecumenico, si stacca dalla Chiesa Apostolica
in Italia. La CAI è costituita da comunità con sedi a Firenze e Prato, Agliana (Pistoia), Napoli e Gibellina
Nuova (Trapani), le quali radunano un totale di circa
cento fedeli. Un ruolo importante è ricoperto dalla CAI di Firenze e Prato
(CAI/FP), collegata allUnione delle Chiese Valdesi e Metodiste per mezzo di un
patto di costituzione, o convenzione, ratificato dal Sinodo valdese nellestate
del 1981. La convenzione, primo esperimento di comunione operativa tra una
Chiesa di tradizione riformata e una di tradizione pentecostale-carismatica, comporta non solo
ladesione della CAI/FP allordinamento valdese e metodista, con conseguente
estensione alla stessa delle disposizioni contenute nella relativa Intesa del
1984, ma soprattutto il reciproco riconoscimento delle due Chiese, delle
rispettive confessioni di fede, delle posizioni teologiche e liturgiche.
Lapertura ecumenica della CAI è testimoniata dal lavoro che essa svolge in
seno alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) alla quale
aderisce in occasione della sesta assemblea della FCEI, svoltasi a Vico Equense (Napoli) nel 1982 , dal dialogo aperto con le
singole comunità evangeliche e pentecostali, e dallevoluzione della
collaborazione tra la Chiesa Apostolica di Napoli e la Comunione delle Chiese
Libere attraverso la comunità locale di Volla
(Napoli), nellottica del superamento della
parcellizzazione tipica del protestantesimo italiano. Il credo della CAI
insiste in modo particolare sullunità della Chiesa del Signore, così che le
varie denominazioni, nella loro diversità, non sono considerate altrimenti che
come gruppi i quali veicolano valori riscoperti o doni
ricevuti per ledificazione di tutti. La Chiesa che, per la CAI, è unica
rappresenta un anticipo terreno della comunione (koinonia)
fra Dio e luomo, e ha come scopo quello di unire i popoli a Cristo,
proclamando la riconciliazione tra razze e culture. Infatti,
nella comunione, vengono ad armonizzarsi le diversità riconosciute come doni
dello Spirito Santo, con il compito di contribuire alla pienezza della Chiesa
di Dio.
B.: Fonti primarie sono gli articoli del mensile Fedeltà, fra cui
segnaliamo Mario Affuso, La Chiesa Apostolica
Italiana e il dialogo ecumenico tra le minoranze evangeliche, Fedeltà,
mensile di in-formazione, n. 10, ottobre 1998, pp. 203-204. Cfr.
pure Chiesa Apostolica Italiana, Presentazione,
Confessione di fede, Ordinamento, Chiesa Apostolica Italiana, Firenze 1980.
Nel 1996 levangelista Angelo Severino fonda il Gruppo Evangelico
Apostolico, con lo scopo di diffondere tramite Internet la dottrina della
Visione Apostolica come è stata rivelata da Dio
durante il revival gallese allinizio del XX secolo. Nel 1998 dal Gruppo
Evangelico Apostolico nasce la Chiesa Apostolica Antica, alla cui presidenza è chiamato lo stesso Angelo Severino, e
costituitasi quale associazione no-profit; essa si
caratterizza come movimento conservatore ispirato al risveglio del Galles e ai
progressi della visione apostolica in Italia, e ritiene indispensabile che
questa sana dottrina non venga in nessun modo rivista e modificata per i nostri
tempi. Della Chiesa fanno parte i membri effettivi ovvero quanti hanno
fatto pubblica confessione di fede in Gesù Cristo,
hanno ricevuto il battesimo per immersione e hanno accettato nella sua totalità
la dottrina della Visione Apostolica, essendo perciò ammessi mediante il rito
della mano di fratellanza , mentre quanti condividono la Visione Apostolica
non desiderando aderire ufficialmente alla Chiesa Apostolica Antica, sono
ammessi in qualità di membri simpatizzanti. A fianco della Chiesa Apostolica
Antica continua a operare il Gruppo Evangelico
Apostolico, che organizza i settori Internet, editoria ed evangelizzazione
(locale, distrettuale, zonale).
B.: Il sito Internet della Chiesa Apostolica Antica (in parte accessibile ai
soli abbonati) offre la maggiore collezione in lingua italiana disponibile via
Internet di testi del risveglio apostolico del Galles, insieme a materiale
sulla storia e le attività della stessa Chiesa.
La Comunità Evangelica Apostolica è una piccola comunità indipendente (i
fedeli variano fra i trenta e i quaranta), fondata a Torino il 2 ottobre 1978
da Giovambattista Racioppi. La comunità composta
prevalentemente da donne, e il cui livello sociale e
culturale dei membri è piuttosto eterogeneo è organizzata in base a una
molteplicità di ministeri: tra essi vi sono gli apostoli, i profeti, i dottori,
i pastori e gli anziani, tutti con il ministero del governo. I fedeli della
Comunità Evangelica Apostolica si sono storicamente radunati a Torino presso la
sede di Via Susa 4, anche se attualmente
si riuniscono in vari gruppi in case private. Nel 1996, dalla Comunità
Evangelica Apostolica si è distaccata la Comunità Evangelica Kerygma.
B.: Di Giovambattista Racioppi si vedano: La
dottrina delle imposizioni delle mani, presso lautore 1978; La Chiesa
nella Bibbia, presso lautore 1981; Al di là della morte, presso
lautore 1981; Castigo o prova, presso lautore 1984; Nel mio nome
cacceranno i demoni, Editrice Uomini Nuovi, Marchirolo
(Varese) 1986; Luomo nel proponimento di Dio, presso lautore 1990; Luomo
spirituale giudica ogni cosa, Edizioni Sharon,
Torino 1996.
La Chiesa Cristiana Evangelica Apostolica è una comunione di Chiese
pentecostali, di orientamento piuttosto conservatore e
con uno speciale interesse per i miracoli e le profezie, che negli anni
1992-1993 si staccano dalla Chiesa Apostolica in Italia. Si tratta soprattutto
di Chiese siciliane, presenti ad Acireale (Catania), Altavilla Milizia
(Palermo), Bagheria (Palermo), Casteldaccia
(Palermo), Catania, Ficarazzi (Palermo), Mazara del Valo (Trapani),
Palermo, San Giovanni di Galermo (Catania), Trecastagni (Catania), con una presenza a Seriate (Bergamo) e un gruppo di italo-americani ad Addison,
presso Chicago, ospitato da una Chiesa metodista, Good
Samaritan.