Uno degli scopi che ogni pastore dovrebbe
prefiggersi è quello di aiutare i credenti a crescere nel riuscire a prendere
più beneficio possibile dalla lettura personale e giornaliera della Bibbia.
Nella Bibbia, Dio ci dà tutte le verità che ci servono per vivere
vittoriosamente durante il nostro pellegrinaggio su questa terra. Però, per trarre beneficio della nostra lettura, non basta
una lettura veloce. Dobbiamo lasciare che le verità che leggiamo arrivino al
nostro cuore, e che, così facendo, possano cambiare il
nostro modo di pensare e di comportarci.
Oggi perciò, vogliamo considerare insieme
una parte di Romani 12:9, per aiutarci a capire meglio
come si può considerare un versetto attentamente. Vi leggo Romani 12:9
Lamore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi
fermamente al bene. (Rom 12:9
NRV)
Prima di esaminare attentamente questo
versetto, voglio considerare in che modo possiamo leggere la Bibbia per poter
essere più trasformati da essa. Soprattutto, oggi
voglio considerare come possiamo leggere in modo davvero efficace brani come
questo, che contengono tante esortazioni tutte insieme. In Romani 12:9-13 troviamo ben tredici esortazioni, o comandamenti. Ve
li leggo.
9 Lamore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi
fermamente al bene. 10 Quanto allamore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto allonore, fate a
gara nel rendervelo reciprocamente. 11 Quanto allo zelo, non
siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; 12 siate allegri
nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13
provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura lospitalità.
(Rom 12:9-13 NRV)
Come dobbiamo leggere un brano così?
Supponiamo che ti alzi, e che prima di iniziare la giornata, nel tuo programma
di lettura biblica giornaliera, hai scelto di leggere vari capitoli della
Bibbia, e fra questi cè Romani 12. Dopo aver letto
questo capitolo, compreso queste tredici esortazioni, che cosa ne ricorderai
fra due ore? Che cambiamento avranno prodotto nella
tua vita? Dopo che sono trascorsi tre minuti da quando hai letto questo brano,
in che modo sei diverso? Sei diverso nel tuo modo di amare, nel tuo affetto fraterno, nel tuo modo di onorare
gli altri, nel tuo zelo, nel tuo fervore, nel tuo servizio, nella tua speranza,
nella tua gioia, nella tua pazienza, nella tua generosità, e nella tua
ospitalità?
Il fatto che hai passato circa venti
secondi leggendo questo elenco, ha trasformato la tua
mente e il tuo cuore? Ora, dopo una così breve lettura, tutti questi modi di
vivere fanno parte della tua vita in modo più attivo, comportandoti così in
modo molto più conforme a come il brano descrive?
Senza dubbio, Dio ci ha dato questo brano, come il resto della Bibbia, per
cambiarci. Ma può bastare una breve lettura per
cambiarci?
È ovvio che non funziona così. Leggere un
brano come questo velocemente, e una volta sola, cambia ben poco nella nostra
vita. Tutti i meravigliosi cambiamenti che questo brano dovrebbe produrre, non
avvengono con solo una lettura veloce. Allora, cosa dobbiamo fare? In che modo
possiamo leggere per essere trasformati?
Se consideriamo il brano di oggi, Romani 12:9, è Paolo stesso che ci aiuta a capire
in che modo possiamo trarre più beneficio dalla nostra lettura. Prima di tutto,
ricordiamo che Paolo, guidato dallo Spirito Santo, ha uno
chiaro scopo per ciò che scrive.
Nei capitoli 12 e 15 di Romani, Paolo ci
dà tante esortazioni. In Romani 12:1,2 Paolo aveva
spiegato che il suo traguardo era quello di trasformare i suoi lettori, maggiormenti credenti Gentili, in adoratori che si
presentino come sacrifici viventi a Dio. In Romani 15:15-16,
Paoloci spiega in che modo questa epistola lo aiuta a
compiere il suo traguardo di trasformare peccatori Gentili in adoratori che
siano un' offerta a Dio. Leggiamo Romani 15:15-16
15 Ma vi ho scritto un po arditamente su alcuni punti, per
ricordarveli di nuovo, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio, 16 di essere un ministro di Cristo Gesù tra gli stranieri, esercitando il sacro servizio del
vangelo di Dio, affinché gli stranieri diventino unofferta gradita,
santificata dallo Spirito Santo. (Rom 15:15-16 NRV)
Notiamo alcune verità di questo brano.
1. Notiamo che il suo scopo era quello
che i gentili credenti, qua chiamati gli stranieri, diventassero unofferta
gradita a Dio. Egli aveva parlato proprio di questo in Romani 12:1,2, dove leggiamo:
1 Vi esorto dunque, fratelli, per la
misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo,
gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo
mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente,
affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona,
gradita e perfetta volontà. (Rom 12:1-2
NRV)
Quindi, lo scopo di Paolo è chiaro.
2. Notiamo anche che il mezzo che Paolo
adopera per preparare gli stranieri ad essere sacrifici viventi, e noi siamo
fra quegli stranieri, è quello di scrivere arditamente e ricordare loro di
nuovo le cose che probabilmente già sanno.
3. Notiamo inoltre che non è solo quello
che Paolo scrive a produrre la santità e lamore. Egli aggiunge, alla fine del
v.16: santificata dallo Spirito Santo. Quindi è lo Spirito Santo che svolge un'azione centrale in questopera.
Perciò, da Romani 15:15,16,
conosciamo il traguardo che Paolo ha per noi quando leggiamo Romani 12. Egli ci
ha scritto per ricordarci arditamente di cose che già sappiamo, per aiutarci ad
essere trasformati nei nostri cuori e nelle nostre menti, affinché diventiamo
conformi alla buona volontà di Dio, tramite la potenza dello Spirito Santo.
È estremamente
importante capire che sono essenziali sia la Parola di Dio, sia lo Spirito
Santo. Non basta la Parola senza lo Spirito Santo, e non basta lo Spirito Santo
senza la Parola. Lo Spirito Santo usa la Parola di Dio per trasformarci,
perciò, per esempio, le tredici esortazioni di Romani 12:9-13
sono state scritte con lo scopo che siano degli strumenti che lo Spirito Santo
possa usare per trasformarci e santificarci.
Capire ciò dovrebbe produrre almeno tre
conseguenze nel nostro modo di leggere Romani 12, e anche altri brani che
contengono esortazioni e comandamenti.
Pregare mentre leggiamo
Prima di tutto, avendo capito lo scopo della
nostra lettura, dobbiamo pregare mentre leggiamo. Dobbiamo pregare e chiedere a
Dio di usare lo Spirito Santo per rendere la Parola di Dio efficace nella
nostra vita. Dobbiamo ammettere a Dio che siamo bisognosi del Suo aiuto, e
dobbiamo riconoscere che leggere la Bibbia in sé non ci farà diventare
santificati. Dobbiamo capire che solo se Dio opera in noi, ed è per questo che preghiamo, la Parola ci trasformerà, per
renderci ubbidienti ai Suoi comandamenti. Perciò,
sapendo questo, pregheremo che Dio operi in noi per riuscire a portare a
compimento quello che Egli ci comanda. Quindi,
dobbiamo pregare quando leggiamo la Bibbia.
La seconda conseguenza è che mentre
stiamo leggendo brani come Romani 12, che contengono esortazioni o
comandamenti, dobbiamo restare a guardare coscientemente a Cristo Gesù, come Colui che è morto per
noi, ed è risuscitato, affinché potessimo essere perdonati da tutte le volte
che non abbiamo ubbidito a Dio, e affinchè, per mezzo
Suo, noi avessimo la viva speranza che Dio ci guarda con favore. Dobbiamo
guardare a Cristo inoltre come Colui che ha vissuto in
perfetta ubbidienza ai comandamenti di Dio, e che quindi è lesempio perfetto
per noi da seguire. Infine, dobbiamo guardare a Cristo come Colui
che vogliamo glorificare attraversola nostra
ubbidienza ai comandamenti di Dio.
È importantissimo capire che il motivo per cui dobbiamo fissare il nostro sguardo su Cristo come
Colui che rende possibile una vita trasformata, e come Colui che vogliamo
glorificare con la nostra ubbidienza, è perché Dio ha mandato lo Spirito Santo
nel mondo per glorificare Cristo, come leggiamo in Giovanni 16:14, dove Gesù parla dello Spirito Santo:
Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. (Giov 16:14
NRV)
Se cerchiamo di ubbidire ai comandamenti di
Dio per ricevere gloria per noi stessi, sarà un disastro spirituale! Dio non ci
ha dato lo Spirito Santo affinché potessimo ricevere noi la gloria, bensì Dio
ci ha dato lo Spirito Santo affinché potessimo vivere alla gloria di Gesù Cristo. Perciò, dobbiamo
pregare per laiuto dello Spirito Santo, e poi non dobbiamo più fissare i
nostri pensieri su noi stessi, ma su Cristo Gesù.
Guardiamo a Cristo come Colui che ci ha acquistati,
affinché possiamo vivere in novità di vita secondo i comandamenti di Dio;
guardiamo a Cristo come il nostro esempio di una vita di santità, e viviamo per
la gloria di Cristo.
Quando fissiamo il nostro sguardo su Cristo in
questo modo, lo Spirito Santo opererà in noi per permetterci di vivere come Dio
ci comanda in Romani 12, e in tutto il resto della Bibbia.
La terza conseguenza, derivante dall' aver capito che le esortazioni e i comandamenti che si
trovano nella Bibbia sono stati scritti per trasformarci in adoratori che si
presentano a Dio come sacrifici viventi, è che dobbiamo meditare e contemplare
le esortazioni e i comandamenti, anziché leggerli solamente e con fretta.
Dobbiamo fermarci per riflettere attentamente su ciascuna delle esortazioni che
troviamo nelle Scritture. Dobbiamo considerare attentamente qual' è il significato di ogni esortazione o
comandamento, e per capirli, dobbiamo considerare ciascuno alla luce del resto
della Bibbia. È importante considerare la differenza ci sarà nella nostra vita
se mettiamo veramente in pratica le esortazioni. Cioè,
dobbiamo valutare le nostre situazioni, e considerare che cosa cambierà nel
nostro modo di pensare, di comportarci, e di parlare, se mettiamo in pratica
lesortazione che stiamo studiando.
In parole semplice, dobbiamo fermarci e
considerare attentamente quello che leggiamo. Per esempio,Stiamo
viaggiando in un treno Eurostar a 140 km/ora, e
vediamo dal finestrino, quindi a distanza, un frutteto, Per poter veramente
dire che bel frutteto, dobbiamo uscire dal treno, arrivare proprio dentro il
frutteto, camminare in mezzo agli alberi, e fermarci a raccogliere alcuni
frutti assaggiandoli anche, per godere veramente il sapore e la bontà di quel
frutteto. Similmente, dobbiamo fermarci a meditare su quello che leggiamo. Non
basta una breve lettura, passando subito dopo a qualcosaltro, per essere
trasformati nel cuore e nella mente..
Credo che queste tre
principi siano il senso di Romani 15:15-16. Perciò, voglio applicare
questi criteri adesso guardando insieme a voi Romani
12:9. Vogliamo camminare in mezzo al frutteto. Mentre
camminiamo, vogliamo pregare che Dio ci trasformi attraverso quello che
leggiamo e meditiamo. Vogliamo smettere di pensare a noi stessi, focalizzando
invece i nostri pensieri su Cristo Gesù. Egli è morto
per noi, affinché vivessimo in santità. Leggiamo questo in Tito 2:14
Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e
purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante
nelle opere buone. (Tito 2:14 NRV)
Vogliamo anche meditare sul fatto che
solo in Cristo possiamo trovare soddisfazione per lanima nostra, e che Egli
stesso ci soddisfa, con quello che Egli è, e con le sue promesse.
Perciò, consideriamo la prima frase di
Romani 12:9, con calma e senza alcuna fretta.
Vi leggo il testo che vogliamo considerare
Lamore sia senza ipocrisia. (Rom 12:9
NRV)
In un certo senso, se consideriamo il contesto, e bisogna sempre considerare il contesto, questo
versetto inizia un nuovo argomento. Però, in un altro
senso, sta continuando lo stesso argomento di prima.
È un nuovo argomento nel senso che nei vv.4-8, Paolo ha parlato delluso dei nostri doni
spirituali. Ora, dal versetto 9 in poi, Paolo parla
del modo in cui dovremmo amarci gli uni gli altri nella chiesa. Se ricordate, Paolo fa la stessa cosa in 1Corinzi 12 e 13.
In 1Corinzi 12, Paolo discute sui doni spirituale.
Poi, alla fine di quel capitolo, in 1Corinzi 12:31,
dichiara:
Voi, però, desiderate ardentemente i doni maggiori! Ora vi
mostrerò una via, che è la via per eccellenza. Se parlassi le lingue degli
uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno
squillante cembalo. (1Cor 12:31
- 13:1 NRV)
Facendo così, Paolo passa dai doni
spirituali alla spiegazione della via per eccellenza, la via dellamore. Lo fa
in 1Corinzi, e lo fa anche qua in Romani 12.
Però, in un altro senso, Paolo non sta
iniziando un nuovo argomento qui in Romani 12:9. Infatti sta continuando a spiegare il senso di cosa vuol
dire avere una mente rinnovata, che aveva menzionato in Romani 12:2, e spiega
anche cosa vuol dire in pratica non avere un concetto troppo alto di noi
stessi, ma invece, secondo la misura di fede che abbiamo, di avere un concetto
alto di Cristo. Egli ci aveva esortato su questo punto nel v.3.
Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di
voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello
che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede
che Dio ha assegnata a ciascuno. (Rom 12:3 NRV)
Tenendo in mente questo, lesortazione di
amare senza ipocrisia nel v.9 è una continuazione del
pensiero dei vv.6-8.
Leggo dal v.6
al v.9, per aiutarci a capire meglio il contesto del v.9.
6 Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo dono di profezia,
profetizziamo conformemente alla fede; 7 se di ministero, attendiamo al
ministero; se dinsegnamento, allinsegnare; 8 se di esortazione, allesortare;
chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere
di misericordia, le faccia con gioia. 9 Lamore sia senza ipocrisia. Aborrite
il male e attenetevi fermamente al bene. (Rom 12:6-9 NRV)
Notiamo che nel v.8,
Paolo dichiara che chi dà, dovrebbe dare con semplicità, cioè
di cuore, senza motivi nascosti. Quindi, una persona
così dà con gioia, con amore. Chi presiede, deve farlo con diligenza, ovvero,
di cuore, pensando al bene di coloro che guida.
A quel punto, Paolo aggiunge che lamore
deve essere senza ipocrisia.
Fermiamoci qua, per considerare il senso
di questa esortazione. Paolo avrebbe potuto dire che
lamore dovrebbe essere pieno e ricco di tante qualità. Avrebbe potuto dire
Abbondiate nellamore, oppure, lamore sia con
gioia, lamore sia costante, lamore sia visibile. Invece, dichiara: lamore sia senza ipocrisia.
Perché dice questo? Cosa
stava pensando? Credo che stesse pensando allimportanza di un amore genuino,
perché un amore ipocrita è lesatto opposto di quell' amore che ci ha
esortato di avere in Romani 12:3, dove ci esorta di non avere un concetto di
noi stessi più alto di quello giusto, ma piuttosto avere un concetto in base
alla fede. Un concetto fondato sulla fede è un giudizio di se stessi che nasce da un cuore che fissa lo sguardo su Cristo, cercando
in Cristo la propria gioia e la propria soddisfazione.
In altre parole, il v.3
parla della condizione in cui un credente trova grande
gioia servendo Cristo, non pensando a se stesso. Questo è lesatto opposto
dellipocrisia. Lo vedete? Lipocrita è totalmente fissato su se stesso. Il suo
pensiero quando fa qualcosa è: come mi vedranno gli
altri? Egli pensa sempre: Come posso dare una buona impressione? È fissato
su come sarà visto dagli altri. Lamore di una persona così è un amore
ipocrita.
Capendo questo, vediamo che Paolo non ha
cambiato argomento. Per mezzo dellopera di Dio in lui, Paolo si sta impegnando
a produrre il rinnovamento della mente dei suoi lettori, compreso noi, affinché
non siano più conformati a questo mondo. Questo vuol dire, prima di tutto, che
un credente dovrebbe pensare poco a sé stesso, e molto a Cristo. Vivere così
dimostra che esaltare Cristo vale infinitamente di più che esaltare se stesso.
Questo è lo scopo di Paolo, guidato dallo Spirito Santo. Ed
è per questo che ci dà lesortazione che lamore sia senza ipocrisia.
Perciò, avendo visto che Paolo ha
menzionato lipocrisia come qualcosa da evitare, passiamo
un po di tempo su questo argomento, per capirlo meglio. Mettiamo in pratica il
principio che ho menzionato prima, cioè di non leggere
la Bibbia con troppo fretta.
Per poter evitare lipocrisia, dobbiamo
capire che cosa sia. Lipocrisia si manifesta in
almeno due modi diversi. In un modo, lipocrisia cerca di far apparire
lesterno più bello di quello che cè realmente allinterno.
Per esempio, possiamo compiere delle
gesta che sembrano essere atti damore, quando in realtà, li facciamo senza
avere amore dentro. Questo è quello che Paolo descrive in 1Corinzi 13:3.
Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi
il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi
gioverebbe a niente. (1Cor 13:3 NRV)
È possibile fare grandi sacrifici che
sembrano essere esternamente atti damore, mentre dentro al
cuore, non cè vero amore. Questo è un esempio di ipocrisia.
Solo per non dare unidea sbagliata,
notiamo che Paolo NON sta parlando di atti di
ubbidienza, ma solo di atti volontari, che vanno oltre allubbidienza. È sempre
giusto e doveroso ubbidire, sia se ne abbiamo voglia
oppure no. Invece, non dobbiamo fare qualcosa
volontariamente per farci vedere dagli altri diversi da quello che siamo,
oppure per far sembrare qualcosa diversa dalla realtà.
Gesù denuncia duramente questo tipo di ipocrisia in Matteo 15:7,8
7 Ipocriti, ben profetizzò Isaia di voi quando disse: 8 Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è
lontano da me. (Mat 15:7-8
NRV)
La loro adorazione esterna, fatta con
tante belle parole, non era il frutto di unadorazione nel cuore. Gesù denuncia questo tipo di ipocrisia,
condannandola severamente. Ascoltiamo le parole di Cristo in Matteo 23, mentre
condanna i farisei perché cercavano di fare vedere allesterno quello che non erano dentro.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite
lesterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e
dintemperanza. (Mat 23:25
NRV)
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete
simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni
dossa di morti e dogni immondizia. (Mat 23:27 NRV)
Questo tipo di ipocrisia,
quindi, si manifestaquando cerchiamo di apparire
migliori davanti gli altri di quello che siamo veramente dentro. Questo è una abominazione a Dio.
Cè unaltra forma di ipocrisia
ed è quando si critica o condanna unaltro, per
nascondere i propri peccati. Delle volte, uno si comporta così senza rendersi
conto della malvagità di quello che sta facendo.
Troviamo questo tipo di
ipocrisia molto spesso quando ci sono problemi in un matrimonio. Uno dei coniuge critica laltro fortamente,
come tatica per nascondere un peccato proprio. Però lo troviamo anche in altri casi. Per esempio, in Luca 6:42, Gesù dichiara:
Come puoi dire a tuo fratello: Fratello, lascia che io tolga la
pagliuzza che hai nellocchio, mentre tu stesso non
vedi la trave che è nellocchio tuo? Ipocrita, togli prima dallocchio tuo la
trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nellocchio di
tuo fratello. (Luca 6:42
NRV)
Chi si preoccupa del peccato di un altro,
mentre lui stesso ha un peccato non confessato, è un ipocrita.
Quindi, il senso di Paolo in Romani 12:9, quando dichiara: lamore sia senza ipocrisia è che
dobbiamo evitare sia di cercare di sembrare agli altri quello che non siamo
dentro, sia evitare di criticare gli altri per nascondere dei peccati nostri.
Il vero amore deve essere senza ipocrisia. Infatti, se
cè ipocrisia, non c'è vero amore. In 1Corinzi 13:6
leggiamo che lamore ...gioisce con la verità; (1Cor 13:6 NRV) Lipocrisia è
falsità, è nascondere, è ingannare, è furbizia, è lopposto della verità, e
quindi, è lopposto dellamore. Dove cè ipocrisia, non cè vero amore. Perciò, Paolo dichiara: lamore sia senza ipocrisia.
Abbiamo visto che lipocrisia si
manifesta sia nel cercare di apparire più belli, o più buoni, all'esterno, di quello chesi è veramente dentro,
sia per nascondere i propri peccati, criticando gli altri.
Ora, voglio considerare da dove viene
questa malvagità. Perché le persone si comportano
così? Perché NOI ci comportiamo così?
Nel Nuovo Testamento, sono descritte
almeno due cose che spingono le persone a agire con
ipocrisia.
Il primo motivo per cui
si usa ipocrisia è per cercare di ottenere gloria e approvazione dagli altri.
Di natura, abbiamo un profondo desiderio di ricevere lapprovazione degli
altri. Avere lapprovazione degli altri è un modo per luomo di cercare gloria
per se stesso.
Per esempio, in Matteo 6:2, Gesù dichiara:
Quando dunque fai lelemosina, non far
sonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle
strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il
premio che ne hanno. (Mat 6:2 NRV)
Poi, nel v.5
aggiunge:
«Quando pregate, non siate come gli
ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli
angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che
questo è il premio che ne hanno. (Mat
6:5 NRV)
In altre parole, questi uomini cercavano
lapprovazione degli altri. Agivano in quella maniera,
sperando di essere notati e approvati dagli altri, ovvero, volevano
gloria dagli altri.
Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri
e non cercate la gloria che viene da Dio solo? (Giov
5:44 NRV)
42 Ciò nonostante, molti, anche tra i capi, credettero
in lui; ma a causa dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi
dalla sinagoga; 43 perché preferirono la gloria degli uomini alla gloria di
Dio. (Giov 12:42-43 NRV)
È importante capire che cercare
lapprovazione degli altri vuol dire cercare di essere da loro glorificati. Quando facciamo così, lunico beneficio che avremo saranno
le briciole che ci daranno gli uomini. Poi, ci sarà la punizione.
Nella vita, o si cerca di vivere alla
gloria di Dio, o si cerca gloria per se stessi dagli uomini.
Attenzione, qua è importante capire che
cercare approvazione degli uomini non vuol dire che cerchiamo approvazione da
tutti gli uomini. Per esempio, se pensiamo ai ragazzi di oggi,
spesso, a tanti di loro importa ben poco quello che pensano gli adulti. Invece,
importa moltissimo come gli altri ragazzi li vedono. Loro vogliono
lapprovazione dai loro coetanei. Anche fra noi può
essere così. Un credente potrebbe vantarsi, dicendo: a
me non importa quello che pensano i miei colleghi di lavoro di me!, quando in
realtà, gli importa moltissimo che gli altri credenti lo vedano come un bravo,
maturo credente. Quindi, ricordiamo che voler
lapprovazione degli altri è qualcosa che vogliamo non da tutti, ma da un certo
gruppo di persone.
Molto spesso, cadiamo in questo terribile
peccato di desiderare lapprovazione degli altri.
Quando vogliamo lapprovazione degli altri, il
nostro comportamento sarà guidato da questo desiderio. Diventerà così una
schiavitù, che ci ostacolerà da comportarci in base a
quello che è giusto. Comportarci cercando lapprovazione degli altri vuol dire
essere ipocriti.
Il vero amore, quello che Dio ci comanda
di avere, non è così. Un credente che ha un vero amore
non desidera lapprovazione degli uomini.Quel
credente è stato liberato dalla schiavitù di volere la gloria dagli uomini.
Infatti, il vero amore non ha un concetto alto
di sé, addirittura, pensa poco a se stesso. Un credente con vero amore nel suo
cuore ha i suoi pensieri fissati su Cristo, e medita su tutto quello che Dio è
per lui in Cristo.
In realtà, il comandamento che lamore sia senza ipocrisia è il comandamento di conoscere Cristo,
di amarLo e di cercare e trovare la propria soddisfazione in Cristo, in modo da
non aver bisogno di desiderare lapprovazione degli altri.
Infatti, se tu stai cercando lapprovazione
degli altri, stai cercando fango, quando potresti avere un tesoro tra le mani.
Stai scavando delle cisterne screpolate. Dio parla di questo in Geremia 2
«Il mio popolo infatti ha commesso due
mali: ha abbandonato me, la sorgente dacqua viva, e si è scavato delle cisterne,
delle cisterne screpolate, che non tengono lacqua. (Geremia 2:13 NRV)
Quindi, cercare lapprovazione degli
altri è una forma di ipocrisia. Si cerca di apparire
in una luce più buona di quello che si è in realtà. Questa è vivere una
menzogna, ed è il contrario del vero amore.
Come ho detto prima, esiste anche
unaltra forma di ipocrisia. Spesso, lipocrisia ha lo
scopo di nascondere dei peccati che non hanno nulla a che fare con quello che
stiamo cercando di far sembrare davanti gli altri.
Troviamo un esempio di questo in Luca 13,
dove Gesù si trovò in una sinagoga di sabato, il
giorno in cui i Giudei non dovevano lavorare. Gesù
guarì una donna che da diciotto anni era posseduta da uno spirito che la
rendeva inferma, ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi.
Il capo della sinagoga si
infuriò con Gesù, vi leggo il v.14.
Or il capo della sinagoga, indignato che Gesù
avesse fatto una guarigione di sabato, disse alla folla: «Ci sono sei giorni
nei quali si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in
giorno di sabato». (Luca 13:14
NRV)
Che cosa vediamo qua? Da quello che sembra, quest'uomo era molto
zelante per la tradizione religiosa. Potremmo immaginare che il suo scopo nella
vita fosse quello di aiutare le persone a seguire le tradizioni religiose.
Però, Gesù vedeva
il suo cuore e dichiarò:
15 Ma il Signore gli rispose: «Ipocriti, ciascuno di voi non
scioglie, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per condurlo a
bere? (Luca 13:14-15 NRV)
Perché Gesù
chiamò ipocrita questo uomo che era pieno di zelo per
il Sabato? Non era ipocrita perché cercava lapprovazione degli uomini.
Piuttosto, egli era un ipocrita perché il suo zelo religioso nascondeva un suo
peccato! Di quale peccato si tratta ?
Gesù aveva detto: ciascuno
di voi non scioglie, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per
condurlo a bere?
Quello che Gesù,
conoscendo bene anche il cuore, voleva dire era che a questo uomo
non importava osservare il sabato. A lui importava curare i
suoi beni, ovvero, a lui importavano i SOLDI!
Il suo apparente zelo per il sabato era
tutto falso, per nascondere il suo amore per i soldi. Quindi,
era un ipocrita, facendo sembrare che era zelante per le cose di Dio,
nascondendo così il suo peccato di amare il denaro.
Perciò, anche questo è un altro modo in cui
lipocrisia si manifesta: quando uno finge di avere zelo per qualcosa, per
riuscire a nascondere un peccato.
Lo vediamo spesso nei matrimoni, quando
uno dei coniugi è molto insistente su una posizione, che in realtà serve
solamente per nascondere un peccato. Anche questo tipo di ipocrisia
è un brutto peccato.
A questo punto, Dio volendo, il comandamento:
lamore sia senza ipocrisia è più chiaro di quello
che era prima. E allora, come possiamo applicare
questo comandamento alla nostra vita?
Dobbiamo esaminarci, per riconoscere se
il nostro comportamento a volte possa essere ipocrita. Per esempio: stiamo
cercando lapprovazione degli altri, che siano altri
credenti, o amici non credenti? Ci importa come gli
altri ci vedono? Ci vergogniamo quando il nostro comportamento ci fa essere
visti male? Anche questo è un frutto di volere
lapprovazione degli altri. Se abbiamo questo
comportamento, allora, il nostro amore è ipocrita.
Quello che è giusto è aver un cuore che
non pensa a come gli altri ci guardano, ma avere un cuore che fissa piuttosto
lo sguardo su Cristo, impegnandoci a glorificare Dio e ad edificare gli altri.
Se ti rendi conto che stai cercando
lapprovazione degli altri, non basta smettere. Hai bisogno di riconoscere
questo come peccato, e confessarlo a Dio, e se necessario, anche agli altri.
Inoltre ci possiamo domandare: siamo
ipocriti in quanto mettiamo molto enfasi sui peccati
degli altri, anziché concentrarci sui nostri? Siamo tutti presi dalle pagliuzze
degli altri, anziché preoccuparci di togliere le travi dei nostri occhi? Chi
vive così, non ha un amore sincero. Chi vive così ha bisogno di confessare il
suo peccato a Dio.
Oh che possiamo essere
credenti che hanno un amore senza ipocrisia. Oh che possiamo smettere di fissare lo
sguardo su noi stessi, e invece, che possiamo fissare
il nostro sguardo su Cristo. Oh che possiamo trovare la
nostra approvazione in Dio, portando gloria a Lui, anziché cercare gloria per
noi stessi.
Oh che possiamo
presentarci a Diocome sacrifici viventi, considerando
la misericordia di Dio nei nostri confronti.