LO
YOGA
"Lo Yoga è una tecnica che tende ad
ottenere con mezzi ascetici e psichici, il controllo delle funzioni vitali, la
perfetta padronanza del corpo ed infine l'unità con l'essenza stessa della
persona".
Questa definizione del lessico "Petit Robert" si applica al
"Hatha-Yoga" cioé a quel ramo dello Yoga il più diffuso in Europa
che, in realtà, serve da base agli altri rami.
Le varie forme dello Yoga hanno tutte le loro origini nella storia pagana
dell'India antica ed hanno ricevuto le loro formule da filosofi indù, che
ricercavano non solo la totale padronanza del corpo e dell'anima, il controllo
perfetto dei sentimenti e dei pensieri, ma, nelle sue tappe successive,
aspiravano anche all'elevazione dell'"Io" verso l'essere supremo che,
in India, è chiamato "Brahma, I'Unico, l'Eterno" oppure "Inra,
il re degli dei".
L'insieme dello Yoga (parola in sanscrito che significa
"congiunzione") è definito nel "Lexique Universel Suisse"
come essendo "l'uno dei sei sistemi filosofici induisti ortodossi, alla
ricerca di forze e stati di coscienza (visioni mistiche) straordinari come pure
l'unione dell'uomo mortale con l'Universale (il Divino), il mezzo di
raccoglimento, di meditazione, di ascesa e di estasi sistematiche, di esercizi
respiratori e di positure, che influiscano sui muscoli ed i nervi".
Nello Hatha Yoga, adattato al mondo occidentale per renderlo più semplice e più
accessibile, si vorrebbe presentare se non una tecnica per ammorbidire le
membra ed il corpo intero ed assicurare così una migliore salute fisica.
I suoi propagatori, dichiarano che non si tratta di "ginnastica
classica", che cerchi di esercitare e tonificare l'organismo; ma piuttosto
di un allenamento fisico mediante un genere di "ginnastica immobile".
Esso consiste nel prendere certe posizioni o posture di rilassamento, che non
esigano movimenti rapidi o bruschi.
Praticamente, si tratta soprattutto di "pose successive" e di una
"concentrazione del pensiero" con una visuale spirituale, secondo
quanto specifica il monaco cattolico J. M. Dechanet, fervente propagatore dello
Yoga detto cristiano (!).
Vero è che gli esercizi fisici hanno un'azione benefica sulla salute del corpo.
Certe persone, che hanno praticato lo Yoga, affermano che la pratica dello Yoga
ha migliorato il loro stato di salute. Tuttavia, le sedute di Yoga non sono
senza pericolo per il corpo, per aver preso certe posture contro natura. Anche
in Europa, ci sono diverse ginnastiche classiche e sane, che tendono a rendere
il corpo più malleabile, a migliorarne lo stato di salute, senza tuttavia
mettersi sotto l'influenza spiritualmente nefasta dello Yoga.
Le reali conseguenze della pratica dello Yoga sono quasi sconosciute. Il suo
aspetto esterno, giacché mostra movimenti lenti, serve a mascherare il suo vero
scopo sullo spirito. Chi impara lo Yoga apre il suo corpo e lo spirito alle
influenze del mondo invisibile e conduce allo spiritismo induisto.
Il "Centre d'Etudes" dello Yoga a Parigi afferma: "Anche senza
voler fare dello Yoga una disciplina spirituale, si vede in che modo gli
esercizi di respiro, le posture e le tecniche di rilassamento abbiano un'azione
diretta sulle vie cerebrali e spirituali...Se l'influenza dello spirito sul
corpo è evidente, l'influenza del corpo sullo spirito è meno conosciuta. La
padronanza del corpo conduce dunque a quella dello spirito...Per questo si
ritiene questo metodo come maggiormente provato come essendo il più sicuro,
cioè lo Yoga, i cui principi furono scoperti da alcuni millenni dai filosofi
dell'India. Il metodo dell'"Euro-Yoga" (Hatha Yoga) è per gli
Occidentali il più efficace e quello che maggiormente si adatta ai loro
problemi particolari ed al loro tipo di civiltà. Esso è direttamente derivato
dalle tecniche insegnate dai grandi maestri contemporanei degli antichi
dell'India. Il "Hatha Yoga" trasforma la vita personale, il corpo e
lo spirito".
La signora E. Ruchpaul, fondatrice della
"Féderation francaise des praticiens du Yoga", creata per la
formazione dei professori, dichiara: "Lo Yoga è silenzio, immobilità
nell'ascolto di se...Si tratta, in prima, di liberarsi anche per poco da
abitudini e da schemi inerenti all'Occidente...Fare dello Yoga significa
meditare col proprio corpo".
J. M. Déchanet, conosciuto col suo libro "Voix du silence" scrive:
"Lo Yoga è compreso in questa parola: meditazione vale a dire una serie di
riflessioni, di sforzi d'intendimento. Si tratta dell'annientamento di tutte le
funzioni mentali. Il suo scopo è il controllo del corpo e delle energie
vitali...Il suo scopo finale è di preparare l'uomo al possesso di quella quiete
dello spirito che gli è necessario per realizzare il "Supremo" o
coscienza del "Divino". Si pretende padroneggiare sul corpo e sui
suoi istinti per poi risvegliare lo spirito! La pratica dello Yoga rende più
ricettivi, cioè più aperti agli scambi personali con Dio. Essa stimola la vita
di fede. Non si deve dimenticare che il suo scopo sarebbe di facilitare la
preghiera contemplativa".
Queste pubbliche dichiarazioni mostrano in che modo le "posture"
dello Yoga, che a prima vista, sembrano essere innocue e perfino benefiche per
il corpo, in realtà hanno un'azione piuttosto deleteria sullo spirito. Senza
che uno se ne renda conto, queste meditazioni ascendenti, con le sue posture
contemplative, conducono a separarsi dal mondo materiale per aprirsi alle
influenze del mondo spirituale. D'altronde, le posture stesse sono sovente un
simbolo d'adorazione, senza parlare delle "preghiere" o meditazioni
che sono raccomandate durante l'esercizio della sua pratica. Mentre si compiono
le "posture di silenzio e meditazione" ci si sottomette
inconsciamente alle influenze di religioni induiste, spiritiche e demoniache,
che sono quelle che hanno ispirato lo Yoga nelle sue diverse forme, perfino
quelle adottate in Occidente.
Quelli che sono autorevoli nell'insegnamento dello Yoga, contestano le
dichiarazioni di certi giornali, in quanto che il "Hatha-Yoga"
agirebbe soltanto sul fisico e sarebbe privo da qualsiasi scopo
religioso.
I seguaci dello Yoga dimostrano che con questo metodo della padronanza sul
corpo, l'uomo cerca di entrare in contatto con Dio, a salvare se stesso ed a
trasformarsi. Lo Yoga offre, insomma, la salvezza con sforzi personali, diretti
dall'esterno verso l'interno, dal basso verso l'alto!
Dio invece agisce dall'alto verso il basso, dall'interno verso l'esterno. Egli
ha mandato Suo Figlio sulla terra per rigenerare lo spirito ed il cuore
dell'uomo mediante lo Spirito Santo, rivelando Gesù Cristo in noi, per la fede
nella Sua grazia, senza alcuno sforzo carnale da parte nostra. Chiunque è già
incoscientemente legato da vincoli di superstizione e di stregonerie é
facilmente attirato dallo Yoga e dal suo carattere induista.
I nostri paesi cosiddetti cristiani, sono sempre più dominati dalle potenze
occulte, lo spirito induista vi trova facile accesso, anche come addetti
favorevoli allo Yoga. È quindi necessario avvertire la gente del pericolo
rappresentato dallo Yoga e condurli alla croce, dove il Signore ha vinto queste
potenze dell'Oriente.
Uno studio condotto su ventidue comunità degli Stati Uniti per un periodo di
tre anni mostra che "la presenza di numerosi fenomeni psichici può essere
attribuita agli stati di alterazione provocati nella coscienza dall'uso delle
droghe in alcuni casi e in altri dalla contemplazione tipo yoga".
Questi stati mentali, secondo il Dr. Stanley Krippner, aiutano una persona a
diventare scettica riguardo a Dio, a dubitare d'ogni idea di vita dopo la morte
e ad abbandonare molte credenze che aveva prima di dedicarsi alla
contemplazione e ai fenomeni psichici.
Lo Yoga colpisce piuttosto gli adulti. In
primo luogo, prende per supporto la ginnastica del corpo e poi dello spirito.
Sempre di più, i chinesiterapeuti si lanciano in questa terapia. Dunque,
all'inizio, non è per nulla cattivo. Si ha bisogno di dimenticare le
preoccupazioni della vita, di distendersi un poco e s'inizia il "tapis
roulant" che consiste a fissare il proprio spirito su tutte le parti del
corpo per distenderle, partendo dalla punta dei piedi, srotolando dolcemente
(per immaginazione) il "tappeto" e dicendo: è ai piedi, alle
caviglie, ecc., salendo fino alla testa. Si arriva così ad una tale distensione
che è possibile addormentarsi. Questo procedimento s'impara nei tirocini di
monitori di centri di vacanze per facilitare la cura di salute ai bambini e
ricondurli alla calma. I tirocinanti ignorano che questo principio è basato
sullo yoga.
All'inizio dunque, è senza pericolo. Ma poco a poco, lo yoga consiste nel
fissare il proprio spirito su un dato punto, di modo che l'individuo giunge a
non sentire più il suo corpo. Il suo spirito gravita nelle sfere sconosciute e
là incomincia la depersonalizzazione dell'essere. Una cristiana cattolica ricercava
una nuova dimensione di fede per eludere le vicissitudini d'ogni giorno. Si
rivolse allo yoga. All'inizio, era tutto nuovo tutto bello, mentre entrava
nello sdoppiamento della sua personalità per scoprirne un'altra, cominciò ad
essere angosciata e fece un tentativo di suicidio. In seguito, Dio la mise
sulla retta via.
Il mondo attuale prostituisce il suo pensiero a dei sconosciuti: perché? L'uomo
non vuole pentirsi dei suoi peccati. È il solo cammino per trovare pace.
Giovanni Battista diceva: "Pentitevi". Gesù diceva:
"Pentitevi". E ancora: "Io vi lascio la pace; vi do la mia pace.
Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si
sgomenti" (Giovanni 14:27)
La prima cosa, profondamente sentita, nella mia esperienza con Gesù, fu la
pace. Fu la stessa cosa per quest'amica che si era smarrita. Lo yoga è un
supporto suscitato dal diavolo per rendere prigioniero il pensiero degli
uomini.
È vero, Gesù è la via, la porta e colui che entra attraverso Essa, troverà
pastura (Giovanni 10:9). Il diavolo non ha niente da offrirci, solo dei
palliativi.
Sperimenta ora quest'incontro con Gesù. In più, Egli manderà in te, lo Spirito
Santo, il Consolatore. Il giorno della Pentecoste, gli uomini credevano che i
discepoli fossero pieni di vino dolce. Era la gioia. Il diavolo vuole imitare
le benedizioni di Dio, ma attenzione, il falso costa caro e non dura!
I CRISTIANI E LO YOGA(c)*
di M. Basilea
SchIink*
Lo yoga si trova oggi in misura crescente al
centro dell'interesse dei nostri paesi occidentali, lodato da molti come la
soluzione nel deserto spirituale e religioso, che si estende come conseguenza
del razionalismo, materialismo e ateismo. Ma la sua origine è in India, e trae
le sue radici dall'induismo. Yoga non è un concetto unitario, ma nelle sue
forme si presenta come una tavolozza multicolore di metodi e di esercizi, una
pratica di vivere fino a raggiungere finalità religiose e spirituali. A quest'immagine
mutevole, corrisponde anche la comunità yoga, che oggi nell'occidente è
composta da persone di tutte le età e classi sociali, interessate per motivi
molto diversi. Nella sola Germania occidentale vi sono attualmente 100.000
praticanti.
Fra le diverse scuole di yoga ve n'è una, la meditazione trascendentale,
chiamata "scienza dell'intelligenza creatrice". In origine era una
derivazione del Mantra-Yoga magico; questo movimento ha avuto un'impronta
speciale per la sua diffusione tra gli occidentali. Nel 1974 il numero degli
aderenti occidentali era di mezzo milione. Il fondatore e capo, Maharishi
Mahesh Yogi, che dal 1960 viaggiava per gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la
Germania, sin dal 1972 presenta come finalità del movimento un piano mondiale:
partendo da 3.600 centri, uno per ogni milione della popolazione mondiale di
quel tempo, la meditazione trascendentale, che è la "scienza
dell'intelligenza creatrice", dovrebbe essere diffusa come una valanga nel
senso che ciascuno, una volta ammesso alla meditazione trascendentale, deve
comunicarla ad altri.
Lo yoga, nelle sue diverse forme, è presente spesso anche nei circoli
cristiani. È indicativo però, come amici indiani ci hanno detto, che nell'India
odierna esso ha un ruolo di poca importanza. Proprio in India gli uomini hanno
riconosciuto spesso che lo yoga non dà loro quello che desiderano nel momento
della disperazione. I cristiani indiani rifiutano fermamente una combinazione
di yoga e cristianesimo. Il fatto che questa dottrina in occidente metta radici,
ci ricorda che proprio l'occidente si trova nell'allontanamento della fede e
nella ribellione contro Cristo, quindi questa è una manifestazione del suo
carattere anticristiano.
Che cosa è lo yoga?
Secondo l'induismo lo yoga è un insieme di metodi che, con l'aiuto dell'ascesi,
di esercizi fisici, di tecniche di respirazione e di meditazione, dovrebbe
liberare l'anima umana di tutto il suo peso materiale e terreno. Questa
liberazione tanto ricercata ha un doppio significato: non è intesa soltanto per
l'esistenza presente dell'uomo che pratica lo yoga, ma soprattutto per il ciclo
delle reincarnazioni. Secondo l'antica concezione induista a dipendenza del suo
"Karma", l'anima impura dell'uomo deve rientrare sempre in un seno
materno e nascere di nuovo. Soltanto quando riesce per propria forza a
purificarsi, raggiunge la redenzione e con questa la liberazione da nuove
reincarnazioni. La redenzione induista significa anche che l'anima individuale
(Atman) è alla fine identica all'anima cosmica (Brahman). Nello yoga indiano
c'è la concezione che ogni anima, nella sua natura e sostanza, è unita nel suo
profondo alla divinità. Qui sta la tentazione segreta dello yoga: esso insegna
che l'uomo è Dio.
Nello yoga l'uomo non è l'immagine di Dio danneggiata dal peccato originale, ma
è Dio stesso.
Le diverse scuole di yoga si distinguono per il loro metodo. Lo Hatha-Yoga dà
molta importanza alle tecniche propriamente corporali, per esempio alla
purificazione dello stomaco e degli intestini, a certe posizioni (Asanas), a
tecniche respiratorie (Pranayama). In queste ultime si tratta principalmente di
rallentare arbitrariamente o volutamente il respiro, e questo effettua
nell'esperienza un rallentamento del pensiero, uno svuotamento artificiale
della coscienza.
Altre scuole preferiscono tecniche meditative, per esempio il Mantra-Yoga, che
lavora con la ripetizione dei mantra, ad alta e bassa voce o nel silenzio.
Questi mantra sono formule magiche che spesso non hanno un significato
linguistico o grammaticale, come per esempio il mantra "OM". Essi
dovrebbero esprimere immediatamente forze primitive divine o cosmiche, per
esempio gli dei Vishnu, Shiva o l'anima cosmica Brahman. Mediante la
ripetizione incessante di tali formule, gli indù pensano di identificarsi con
le potenze rappresentate in queste formule medesime. L'uomo perciò non si
presenta umile davanti al suo Creatore, ma tenta attraverso i mantra di
realizzare una sua latente identità divina, che in ultima analisi è
pagana.
La maggioranza delle scuole di yoga nell'occidente sono sotto l'influsso
dell'Hatha-Yoga. Gli esercizi insegnati in questa scuola dovrebbero fortificare
principalmente il corpo, mantenere elastiche le articolazioni, disintossicare
gli organi, tranquillizzare i nervi e così aiutare gli uomini a condurre una
vita armonica per riuscire meglio ad affrontare lo stress quotidiano.
Spesso s'introducono i bambini ai corsi di yoga. Nelle scuole occidentali di
yoga raramente si parla della liberazione dell'anima dal ciclo delle
reincarnazioni, ma piuttosto del successo nel mondo. Questa trasformazione del
significato di yoga nell'occidente porta con sé un giudizio errato, sembra che
si tratti soltanto di un esercizio fisico. Il principiante sente a volte alcuni
effetti positivi di leggerezza, perciò è in grado di sopportare meglio certe
situazioni di stress.
Queste esperienze iniziali, spesso soltanto apparentemente positive, inducono
molti uomini ad occuparsi più da vicino dello yoga, a penetrarne più
profondamente la sua dottrina. Ecco perché molti ne sono sedotti e cadono
nell'inganno.
Gli esercizi fisici però sono difficilmente separabili dagli aspetti
spirituali. Anche lo spirito dell'uomo vi si trova inserito. Come veri
iniziatori, dietro le quinte, ci sono dei maestri di yoga (yogi) formati nello
yoga dell'induismo indiano e che hanno un piano preordinato per condurre gli
allievi alla meta dello yoga indiano. Perciò il cammino iniziale di esercizi
fisici, respiratori e di rilassamento, conduce ad ulteriori esercizi di
conoscenza di se stessi, di tecniche di dominio dello spirito e
dell'anima.
Con questo abbiamo risposto alla questione discussa, e cioè che il metodo yoga
non si può separare dall'induismo. Quello che viene praticato nei paesi
occidentali non è soltanto una ginnastica che favorisce la salute; chi pensa
cosi è vittima di un inganno, poiché in ultimo questi esercizi non sono
separabili, come è stato detto tante volte, dalle concezioni speciali
dell'induismo e del suo mondo spirituale occulto. I fautori dello yoga dicono
questo apertamente.
Apparentemente lo Hatha-Yoga è innocuo e non religioso; con esso si cerca di
essere coscienti delle proprie capacità fisiche grazie agli esercizi nei corsi
di ginnastica. Questa forma di yoga è una preparazione per il "cammino
regale" del "Raja-Yoga". Certi aspetti del pensiero induistico
devono essere accettati anche nello Hatha-Yoga. Gli esercizi apparentemente di
pura ginnastica sono orientati spiritualmente e hanno effetti spirituali.
Questo si manifesta attraverso i suoi nomi come "sede del perfetto",
"la posizione eroica", "la sede del Loto", eccetera.
In questi esercizi, non solo le membra sono attivate, ma vi sono anche effetti
sugli organi interni e sulle ghiandole e su certi centri nervosi.
Quali sono gli scopi dello yoga?
Se anche le singole scuole hanno le loro
dottrine specifiche, nello yoga classico si tratta del tema principale che è
scoprire se stesso, quella parte essenziale, pura e divina in sé: il Dio
nell'uomo.
Secondo la dottrina fondamentale dello yoga, si afferma che la natura -
specialmente la natura umana - è buona nel suo intimo. Tutti i maestri di yoga
credono in se stessi, nel senso di essere Dio o parte della divinità.
La conseguenza è che i maestri (Guru) che presentano questa dottrina hanno
un'influenza immensa, come possiamo constatare nel mondo occidentale. Essi sono
accettati come divinità personificate e approfittano di questa loro autorità, e
ci si inchina perfino davanti ai piedi di un ragazzo di 17 anni.
L'io divino dell'uomo è quasi sempre imprigionato e in attesa di essere
liberato. Su quale via si trova il Dio in sé mediante lo yoga?
La via da seguire è lo svuotarsi interamente di se stessi, con l'aiuto di
esercizi fisici, per aprirsi alle potenze cosmiche che agiscono nell'universo.
Mediante questo, l'uomo si potrà unire alla fonte dell'energia presente in
tutto l'universo, per esempio nell'aria, nell'acqua e nell'alimentazione. Così
l'uomo diventerà Dio, cioè si eleverà allo stato originario, senza macchia,
innocente, per diventare un superuomo. Con questo l'uomo riesce - così si dice
- a raggiungere la meta desiderata: la felicità, la piena armonia, il supremo
stato della coscienza che conduce all'essere divino.
Nella sua essenza lo yoga è dunque una forma di autoredenzione! Ma che cosa
accade in realtà? Se l'anima individuale tende a liberarsi dalla supposta
prigione - coltivando in ciò un fine serio e apparentemente buono - in verità
promuove l'io peccaminoso e di conseguenza l'egoismo. Infatti l'allievo yoga si
occupa costantemente di se stesso, i suoi pensieri girano sempre attorno alla
sua persona e diventa ogni volta più incapace di vivere in comunità.
Così alla fine questa sedicente autoredenzione porta ad una conclusione
ingannatrice. Anche se questo fine si realizzasse mediante le forze
dell'universo che pervadono l'uomo, non si deve dimenticare il fatto che non
esistono forze neutre, come alcuni pensano, nemmeno nello yoga.
Dietro a ogni forza invadente c'è piuttosto un essere o una personalità
spirituale. Ed ora ci si domanda: quale essere? Quale divinità?
Gesù afferma di essere il Figlio di Dio che viene dall'alto. Ma esiste anche
l'avversario di Dio, un anti-Dio poderoso che viene dal basso (Giovanni 8:23), anche
questo può entrare nell'uomo e conferirgli determinate capacità.
Chiediamoci ora da dove vengono queste forze dello yoga induista che
s'introducono nell'allievo yoga, e con il quale si uniscono quando hanno
raggiunto lo scopo dell'esercizio yoga, per trasformare un uomo in un semidio o
in un superuomo?
Come già detto, nello yoga ultimamente sono accettate le forze dell'anima
cosmica induista del Brahman. Né può essere diversamente, perché gli yogi
vivono nella tradizione induista. Credono da una parte in se stessi come Dio e
dall'altra hanno ancora diverse divinità personali come Krishna, Shiva.
Gli allievi yoga devono mettersi in comunicazione con queste divinità e sono
inevitabilmente indotti ad accettarle. Questo però significa che c'è una relazione
con un essere demoniaco, perché l'apostolo Paolo, quando parla dei sacrifici
pagani, afferma: "I pagani offrono sacrifici a entità demoniache e non a
Dio" (1 Corinzi 10:20).
Colui che coltiva intensamente lo yoga finirà - a causa del mondo occulto che
si cela dietro la pratica dello yoga - inevitabilmente e spesso inconsciamente
sotto l'influenza di Satana. Attraverso l'influsso delle forze dell'universo
che non sono altro che forze di dei pagani, l'uomo si espone al pericolo di
cadere sotto la potenza degli inferi, anche se crede di praticare dello
"yoga cristiano". E finalmente l'allievo yoga passa dal regno di
Gesù, il regno della luce, al regno delle tenebre, cosa che si percepisce per
lo più quando è troppo tardi. Questo passaggio, così decisivo per l'eternità,
dal regno di Gesù al regno del demonio, si realizzerà a causa della sorgente
spirituale dello yoga.
Il fatto che nello yoga si tratta di forze soprannaturali è dimostrato dai
mantra, dei quali abbiamo parlato. La meditazione trascendentale del Maharishi
Mahesh Yogi, che è largamente diffusa, agisce principalmente con questi mantra.
Il Maharishi dice ai suoi allievi che i suoi mantra sono di origine indù, però
non dice loro nulla sulle potenze, cioè sulle divinità induiste che
s'identificano in queste forze. Negli scritti dei suoi adepti si afferma il
contrario, vale a dire che in questi mantra si tratta soltanto di
"vibrazioni fisiche". Queste dichiarazioni servono a velare la
realtà. In questo modo una tecnica magica religiosa di origine pagana viene
interpretata come una "scienza dell'intelligenza creatrice". Il
principiante non percepisce che l'accettazione in questa comunità equivale ad
aver fede nella tradizione induista.
Ernesto Gogler, un indiologo di Basilea, nel settembre 1974 ha scritto sul
"Kirchenboten" un articolo nel quale faceva le seguenti osservazioni
sui mantra: "L'occultamento dei mantra davanti al pubblico e ai
principianti e il nascondere le potenze che stanno dietro ad essi, confermano
il fatto che i mantra non possono essere paragonati alla preghiera o alla
meditazione in senso biblico. I mantra sono sillabe magiche o formule occulte.
Essi corrispondono in primo luogo all'Abraxas gnostico e al
Sator-Arepo-Diagramma che si è conservato fino al VI e VII libro di Mosè."
Che le pratiche di yoga sin dall'inizio
nell'India antica siano miste a magia e forze occulte, appare chiaramente
quando si sente che i manuali tradizionali di yoga promettono all'allievo forze
soprannaturali (Siddhis), durante il progresso in questo cammino.
Mircea Eliade, il grande conoscitore di yoga, scrive: "Uno yogi in India
ha sempre avuto la fama di essere un Mahasiddha, come un possessore di forze
occulte, un mago." Tra queste capacità vi sono: "La forza di
raggiungere qualsiasi oggetto da qualsiasi distanza, la volontà irresistibile
del dominio sugli elementi e il compimento dei desideri" (citazione
secondo Eliade: Yoga, pag. 97).
Mediante queste capacità gli yogi fanno i cosiddetti miracoli. Nel settembre
del 1974 la stampa dette notizia che a Colonia uno yogi aveva camminato a piedi
nudi su carboni ardenti a mille gradi e che i suoi adepti lo avevano seguito
senza che i loro piedi si bruciassero. Un altro yogi aveva fermato
completamente il suo cuore per otto secondi.
Ma se le potenze alle quali gli adepti dello yoga alla fine si aprono sono
potenze oscure, allora esse non potranno mai portare una soluzione, la
liberazione e l'armonia, come è invece affermato in questa dottrina. Satana è
il distruttore d'ogni felicità, d'ogni gioia e armonia, d'ogni bene; è lui che
sta dietro tutti gli idoli e gli dei, ed è anche lui che sta dietro le dottrine
induiste. Egli vuole mettere l'uomo sotto il suo potere per condurlo alla
perdizione. Di conseguenza se uno è un cristiano fedele non può far altro che
combattere con Gesù contro l'occultismo e il demonio che si presenta nello
yoga.
Gesù Cristo è venuto per distruggere le opere delle tenebre e del diavolo (1
Giovanni 3:8). Egli è il Signore e il Vincitore su Satana e su tutti i demoni,
sulle autorità e sui dominatori di questo mondo di tenebre e sugli spiriti del
male che sono sotto il cielo (Efesini 6:12).
È dunque manifesto e chiaro che non può esistere una forma cristiana di yoga. È
sconcertante che nei paesi occidentali molti usano lo yoga sotto vesti
cristiane, per esempio, mettono parole cristiane e orazioni come il Padre
Nostro al posto dei mantra. Ci sono perfino teologi che favoriscono questi
esercizi e invitano gruppi cristiani a simili pratiche: sarebbe il cammino per
ravvivare una vita di preghiera esangue. Lo yoga sarebbe una via che si
potrebbe usare per la meta cristiana.
Una cosa è chiara: lo yoga e la fede cristiana si escludono a vicenda - non
soltanto per il fondamento, il cammino e la meta, ma anche per il Cristo
vivente con la Sua chiamata a seguirlo fino alla meta, e tutta la Parola di
Dio, sono contrari alla dottrina, al cammino e alla finalità dello yoga
induista.
A parte il pericolo principale che deriva da quest'origine demoniaca, la
dottrina dell'autoredenzione è già completamente contraria alla fede cristiana.
L'uomo è peccatore e non ha assolutamente alcun potere per redimersi attraverso
esercizi fisici e spirituali con i quali pensa di elevarsi sempre più in alto
fino a diventare un uomo-dio.
Chi appartiene alla verità si rende intimamente conto di non essere è
imprigionato nel proprio io originariamente buono, ma di vivere nella prigione
del proprio peccato, e quindi di Satana, a causa della sua natura imperfetta. E
proprio da questa prigione deve essere liberato. Il cristiano non cercherà mai
di scoprire il suo "io divino" per raggiungere la redenzione, perché
conosce già il suo proprio essere incline al male (Genesi 8:21). Egli conosce
la realtà del peccato e della colpa e ha bisogno di un Redentore. L'unico
Redentore è Gesù Cristo.
Gesù si è fatto uomo ed è morto per noi sulla croce per redimerci dal nostro io
decaduto e sede d'ogni male, dell'egoismo, della superbia e di ogni brama illecita.
Per il Suo Sangue versato e il Suo atto redentore, secondo la parola
"Tutto è compiuto!", Satana e il peccato sono stati vinti. In questa
fede, quando il nostro uomo vecchio, quello naturale, è dato alla morte in
Cristo, risorge l'uomo nuovo, l'io redento.
Soltanto Gesù, il Figlio di Dio, ha il potere di creare questo in noi. Per un
vero cristiano Gesù è il grande protagonista della sua vita. Vive con Lui e
segue Lui, fino alla meta per essere per sempre con Lui nel Suo Regno.
Chi realmente ama Gesù, l'Agnello di Dio, come il suo Redentore, chi ha una
relazione personale con Lui, non farà esercizi dietro ai quali stanno dottrine
occulte e formule magiche. Non si rivolgerà mai a forze sconosciute del cosmo e
a divinità straniere, ad esercizi yoga per imparare l'arte di svuotare la sua
mente, perché i suoi pensieri sono rivolti a Gesù Cristo e nel silenzio si
occupano di Lui e della Parola di Dio. Il cristiano non ha bisogno di
esercitarsi nello yoga per escludere tutte le funzioni della sua anima, perché
la sua anima vuole invece essere viva e amare Gesù, e con Lui gli uomini e
tutte le creature di Dio, amando però Gesù al disopra di tutto.
E chi pensa di dover liberare il divino imprigionato in sé aprendo l'anima a
tutte le forze che vengono dal basso, diventerà in questo modo prigioniero del
peccato. Ecco perché un cristiano che agisce in tal modo deve riconoscere la
sua colpa quando arriva sotto l'influenza di questi poteri. Per quanto riguarda
lo yoga, un cristiano oggi deve scegliere fra Cristo e Beliar, perché la
possibilità di unire yoga e fede cristiana non esiste.
Lo stesso vale per lo zen, la dottrina corrispondente giapponese che viene dal
buddismo e si diffonde molto nell'occidente. Questa mistura è una forma di
sincretismo. La Sacra Scrittura ci mostra innumerevoli esempi nei quali Dio ha
punito il popolo dell'Antico Testamento con castighi durissimi quando questo ha
voluto unire il Dio vivente con gli idoli, cioè con i demoni delle altre
religioni. Era soprattutto questo il suo peccato, e non la mera
idolatria.
Non ci si può in nessun modo scusare portando a favore dello yoga per esempio
quest'argomento: un Dio giusto non può escludere dalla salvezza eterna un
buddista, un indù o un credente di altre religioni che cercano con sincerità di
salvarsi, e quindi si può andare anche su questa "altra via". Lo
sbaglio di quest'argomento è il seguente: è vero che la grazia di Dio non ha
limiti, ma c'è una differenza capitale tra coloro che hanno ricevuto la
rivelazione del Figlio di Dio, Gesù Cristo, e coloro che non l'hanno ancora
udita. Per noi cristiani vale questo: "In nessun altro nome v'è salvezza e
nessun altro nome è dato agli uomini sotto il cielo per diventare beato, se non
il nome di Gesù" (Atti 4:12).
Per i cristiani lo yoga è una via di apostasia che conduce alla perdizione. Per
i pagani può forse essere dapprima una via falsa che il Signore può far deviare
nella via vera della sua conoscenza.
La nostra redenzione è stata pagata a caro prezzo. Perciò, ogni volta che
pensiamo di poter seguire, accanto a Gesù, altri dei e idoli pagani, Dio chiama
noi, il Suo popolo del Nuovo Patto, redento dal sacrificio di Gesù e dal
prezioso Sangue dell'Agnello di Dio: "Fino a quando zoppicherete da due
parti?"
Per terminare: lo yoga non è soltanto un affare personale di vita religiosa
dell'individuo, ma, come proclamato da Maharishi Mahesh Yogi, è un piano di
portata mondiale: offrire la "salvezza" e la "fortuna" al
mondo. La pratica dello yoga oggi mostra già i segni che questa dottrina
sfocerà nella chiesa mondiale unitaria, separata da Dio, che ora si cerca di
realizzare. Già si vedono i primi segni di questa sedicente fratellanza
mondiale, religione mondiale della chiesa unitaria anticristiana, nella quale
si uniscono tutte le religioni per creare la nuova cittadinanza mondiale.
Dinanzi alle grandi seduzioni della nostra epoca, l'inizio degli ultimi tempi,
Gesù ci chiama: "Venite a Me...Io sono la Via, la Verità e la Vita. Chi
crede in Me ha la vita eterna!"
Sì, soltanto in Lui ci sarà data la vera salvezza e la redenzione dal peccato,
causa della nostra infelicità e perdizione. Un giorno Egli ci aspetterà nella
gloria celeste, quando saremo trasfigurati e trasformati a Sua immagine. In
quel giorno c'inviterà ad abitare eternamente nel Suo Regno. Solo Gesù ha un
piano mondiale, unico, eternamente valido. Nel Suo piano di salvezza sono
inclusi non soltanto la perfezione del singolo, ma anche il rinnovamento del
mondo che Egli ha creato e redento con il Suo sacrificio, e che mediante
giudizio e grazia condurrà alla nuova creazione.
Però chiunque abbandona il Cristo e si rivolge ad un'altra redenzione che viene
dal basso, dalle profondità dello yoga, andrà incontro alla perdizione. Sì,
"quanti ti abbandonano resteranno confusi... perché hanno abbandonato la
fonte di acqua viva, il Signore" (Geremia 17:13).
A coloro che abbandonano questa sorgente Gesù, il Signore e Salvatore vivente,
dice: "Vieni a Me, rifiuta le potenze che vengono dal basso, prendi nella
fede la forza del Mio Sangue, il Sangue dell'Agnello." In esso è presente
la potenza liberatrice e vittoriosa che rompe le catene di Satana e dei suoi
demoni. Essi sono vinti da Gesù Cristo che è il Signore e il Padrone.
Tuttavia, dopo il rifiuto di queste forze e dopo l'invocazione del nome
vittorioso di Gesù, è necessario intraprendere una battaglia della fede perché
ci saranno senz'altro delle tentazioni "ritardate". La miglior cosa è
di fare questo passo con l'aiuto di altri: un uomo di Dio o un gruppo di
credenti che ci saranno d'appoggio nella preghiera. È necessario di attenersi
costantemente a questa certezza: "La vittoria è sicura, perché Uno solo ha
la potenza, Gesù Cristo, il Signore risorto e vittorioso, davanti al quale
tutte le forze avverse devono cedere"!
*(c) 1999 - Autore: M. Basilea Schlink - Editore: Comunità Evangelica delle
Sorelle di Maria - P.O.B. 130129 - D-64241 Darmstadt 13
*Altre pubblicazioni di M. Basilea Schlink
LA NUOVA ERA - La New Age alla luce della Bibbia (pp. 32)
SUCCESSO SPIRITUALE? - Una parola sulle nuove correnti nella cristianità (pp.
32)
LA TUA MANO CI PROTEGGE - Contro la paura (pp. 56) "Sono parole di vita,
che consolano l'anima e la riempiono di fede e amore"
NEL NOME DI GESÙ STA LA POTENZA - Preghiere e canti per la lotta della fede
contro tutte le forze che ci opprimono (pp. 32)
CIRCONDATE GERICO SETTE VOLTE - Canti per la battaglia spirituale - Chi oggi
non combatte, mentre il diavolo avanza senza nemmeno più nascondersi, fa già
parte degli sconfitti. Gesù ci mostra un'arma con cui possiamo vincere: l'invocazione
del Suo nome, e il Suo preziosissimo Sangue (pp. 48)