LA PANTOMIMA
In questi ultimi tempi si sta verificando lo
strano fenomeno che molti credenti predicano Crsito, servendosi della
pantomima, il che ci spinge a riflettere su queste manifestazioni. ll vocabolo pantomima viene dal greco "pantomimos"
che vuol dire "imitare tutto" e secondo il vocabolario italiano
Zingarelli: "Conversazioni per via di gesti accompagnati da musica e
danza".
In alcuno ambienti a "carattere" pentecosale, "la musica e la
gestualità hanno assunto una posizione chiave nell'annuncio dell'Evangelo. Alla
luce dellla Parola di Dio, possiamo accettare che il Vangelo sia predicato in
questo modo? Ma soprattutto, l'anbnincio dell'Evangelo
mediante i gospel, le pittoresche rappresentazioni teatrali, i clown, possono
sosptituire la predicazione della Parola di Dio? Esse generano la fede in chi
ascolta?
PANTOMIMA ED EVANGELIZZAZIONE
Gli attori di pantomima e di
rappresentazioni teatrali riescono a entusiasmare il
pubblico e trascinarlo dietro a loro in modo del tutto esagerato e in modo
contrario a quanto la Parola di Dio insegna:. "Quant'è a me, fratelli,
quando venni a voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con
eccellenza di parola o di sapienza poiché mi proposi di non saper altro fra
voi, fuorchè Gesù Cristo e lui crocifisso. Ed io sono
stato presso di voi con debolezza, e con timore, e con gran tremore; e la mia
parola e la mia predicazione non hanno consistito in
discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di
potenza, affinchè la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini,
ma sulla potenza di Dio" (1Corinzi 2:1-5).
Nella Grecia antica vi era una scuola che insegnava l'arte della danza detta
orchestrica con varie specie di danze e movimenti che erano celebrati a
Dionisio, la divinità del vino, della gioia e del benessere fisico (nella
mitologia romana veniva chiamato Bacco, colui che strepita). Quest'arte salì a
grande onore ai tempi di Augusto prima della nascita
del nostro Signore. Vi erano inoltre i cosiddetti misteri di Dionisio con molte
cerimonie simboliche che esigevano I'imbellettarsi e il mascherarsi: ci si
esibiva in atti e gesti che sono oggi propri della pantomima. La maschera fa
parte del travestimento che viene biasimato con
severità dalla Bibbia nel senso che "I'uomo non si vesta da donna e la
donna da uomo" (Deuteronomio 22:5).
La maschera e il pitturarsi fanno parte di quell'arte che vuol nascondere e
rinnegare la propria identità.
Dobbiamo ora domandarci se si possa tollerare
nell'annunzio delI'Evangelo che un figlio di Dio debba sfigurarsi nel viso e
pitturarsi come un arlecchino (maschera veneziana che passò più tardi come
buffone in quasi tutti i teatri d'Europa).
NON BASTANO LE BUONE INTENZIONI
Non si puo neanche accettare che vi siano
delle scene di pantomima fatte con buona intenzione in
contrapposizione di quelle che sono calunniose con motivi sacrilegi come il
musical "Godspele" che rappresenta il Signore Gesù come un buffone,
ovvero quel pezzo di pantomima denominato "L'Agnello" che rappresenta
il Signore come un Arlecchino, ovvero le scene irriverenti della pantomima con
il tema "la tentazione di Gesù" dove si rappresenta il Signore Gesù
vestito in bianco e pitturato che lotta con il diavolo in costume nero.
Dobbiamo anche domandarci come mai si nota proprio oggi nel campo evangelico
tale sviluppo esagerato di dette sceneggiature che non sono affatto nuove,
perchè già conosciute in tutti i tempi.
Non ci sembra che ci segnalano il carattere degli ultimi tempi, in cui gli
uomini distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole (2
Timoteo 4:4)? Ovvero "saranno amanti del piacere
anzichè di Dio (2 Timoteo 3:4)?
Se l'apostolo Paolo si fosse presentato ad Atene sul l'Areopago con un gruppo
di pantomima avrebbe raccolto molte approvazioni pubbliche di grandi applausi,
invece di essere beffato e deriso (Atti 17:32). Egli invece
non ricercava di essere acclamato dal pubblico, come avviene per la maggior
parte dei protagonisti di uno spettacolo di pantomima. Paolo cercava
solo di piacere a Cristo (Galati 1:10), e noi faremmo
bene ad imitarlo sapendo che "quel che è eccelso fra gli uomini, è
abominazione dinanzi a Dio" (Luca 16:15).
PANTOMIMA: UN PONTE?
Un attore di un gruppo di pantomima ben
conosciuto in Germania ha dichiarato che egli vuol far da "ponte tra i non
credenti e i credenti". Non abbiamo bisogno di ponti, perche la Parola di
Gesù è chiara nel suo linguaggio: "Non siete del mondo, ma io v'ho scelto di mezzo al mondo, percio vi odia il mondo"
(Giovanni 15:19).
Come stanno intimamente questi credenti che così facilmente pongono pietre
d'inciampo sulla via del fratello (Romani 14:13), anziché separarsi dal mondo?
Martin Heide ha scritto nel suo libro "Musik um jeden Preis" (Musica
ad ogni costo): "L'apostolo Paolo non ha fatto dell'Evangelo uno svago,
ovvero un argomento da passatempo. L'Evangelo venne
presentato nella sua schiettezza e nella sua naturalezza senza compromessi e
non involtolato in carta elegante". Gli apostoli avrebbero potuto servirsi
ai tempi loro dei metodi che la musica e il teatro greco e romano offriva loro largamente. Dobbiamo ora pensare che Paolo, il
più grande evangelista di tutti i tempi, abbia trascurato di servirsi di mezzi
così promettenti? Perchè Paolo, perche gli altri Apostoli e i loro
collaboratori e i primi padri della chiesa hanno rinunziato con intelligenza
pronta a tali metodi di evangelizzazione?
ESSERE CONDOTTI DALLO SPIRITO
Non dobbiamo neanche richiamarci agli atti
simbolici dei profeti dell'A.T., che avevano in verità
tutto un altro scopo. Noi viviamo una vita guidata dallo Spirito Santo, di cui
il Signore Gesù affermò: "Quando sarà venuto il
Consolatore, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia, al giudizio"
(Giovanni 16:8). L'ansiosa ricerca di nuovi metodi per l'annunzio
dell'Evangelo, non fa che avanzare il grave sospetto che la spada dello Spirito
(Efesini 6:17) che è la Parola di Dio, simboleggiato
come un martello che spezza i sassi (Geremia 23:29) ha perso il suo taglio di
modo che non abbiamo piu fiducia in lei.
Ricordiamoci che tutte le attività che hanno per impulso la carne non fanno che
piacere alla carne, mentre le parole insegnate dallo Spirito dimostrano una
netta prevalenza, perchè effettivamente adattano parole spirituali a cose
spirituali (1Corinzi 2:13).
In questo momento ognuno può facilmente comprendere senza molta difficoltà che
la pantomima e altri simili stili provenienti da una fucina alquanto dubbiosa
non possono armonizzare con le armi spirituali che sono potenti nel cospetto di
Dio (2 Corinzi 10:4) e come sia estremamente impellente chiederci quale sia la
Volontà perfetta di Dio.
OCCHI APERTI SULLE INDICAZIONI BIBLICHE
Quando guardiamo al Signore
Gesù non ci sembra che Egli si sia servito dei "media" del suo tempo
per avvicinare le persone al Padre. Anzi Egli ci dice che "il Figlio non
può far da sè stesso cosa alcuna, se non la vede fare al Padre; perché le cose
che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente" (Giovanni 5:19) e ancora: "lo non faccio nulla da me, ma dico
queste cose secondo che il Padre mi ha insegnato... Egli non mi ha lasciato
solo, perché faccio del continuo le cose che gli piacciono" (Giovanni
8:28,29). Queste parole ci dimostrano che Egli non si è mai ispirato a tecniche
umane: la sua esclusiva sorgente d'ispirazione era il Padre celeste. Anzi i
suoi fratelli Lo rimproveravano perché Egli non seguiva i normali comportamenti
umani per essere riconosciuto pubblicamente ed avere successo
(Giovanni 7:4). Se poi guardiamo all'apostolo Paolo,
notiamo che egli ha seguito lo stesso orientamento. Ai suoi tempi il teatro e
le rappresentazioni sceniche erano largamente diffuse
e praticate, ma egli non se ne è mai servito per trasmettere l'Evangelo. Anzi
ci ricorda che "è piaciuto a Dio di salvare i credenti mediante la pazzia
della predicazione" (1Corinzi 1:21). Sappiamo
altresì che "la fede viene dall'udire" (Romani 10:17).
Ora tutto questo richiede impegno, perché la convinzione di peccato può venire
soltanto quando rientriamo in noi stessi (Luca 15:17)
e quando siamo posti davanti alla visione della gloria e della santità di Dio
(Isaia 6:1-5): tutte cose, queste, che difficilmente si realizzano quando si
cerca di divertire (anche in maniera sana) le persone. Ci rendiamo conto che i
concerti, il teatro, e cose di questo genere, attirano molte più persone, però
questo non vuol dire assolutamente nulla.
LA CENTRALITÀ DELLA PAROLA E
IL PRIMATO DELLA PREDICAZIONE
I. LA CENTRALITÀ DELLA PAROLA
Crediamo ed accettiamo l'intera Bibbia come l'ispirata Parola di Dio, unica,
infallibile ed autorevole regola della nostra fede e condotta. Ciò significa
che l'unico fondamento della nostra fede è la Bibbia, legge perfetta mediante
cui vivere ed operare. Essa contiene tutto ciò che è necessario alla salvezza
dell'uomo; per questo riteniamo di non poter accettare alcuna dottrina che non
sia esplicitamente dichiarata e provata nella Sacra Scrittura. "Non ci
occorre altro" è questa la nostra risposta ad ogni altro
"metodo" che non abbia la sua origine ed il
suo fondamento nella Parola di Dio. Ricercare qualcosa che
esuli dalla Parola di Dio vuol dire andare oltre il suo insegnamento.
Scriveva Donald Gee: "Tutti coloro che onorano
l'autorità della Scrittura, accetteranno il suo verdetto, perché sanno che
voler mettere da parte la testimonianza della Bibbia, per accettare anche le
più plausibili tra le teorie che possiamo ideare, avrebbe come risultato
inevitabile il danno ed il disastro".
La rivelazione di Dio è pienamente e definitivamente racchiusa nella Bibbia:
quindi è completa, fissa ed immutabile. La volontà di Dio è
pienamente e totalmente rivelata nella Sua Parola. Charles Hodge
scriveva: "Per completezza delle Scritture si vuole intendere che esse
contengono tutte le possibili rivelazioni di Dio stabilite per essere regola di fede e pratica nella Chiesa
tutte le verità così
rivelate, sono chiaramente fatte conoscere attraverso la sua Parola scritta.
Crediamo che la Parola sia infallibile e non contraddica mai se stessa, perché
è stata ispirata da un solo Autore, lo Spirito Santo, il che le conferisce la
sua meravigliosa ed armoniosa unità. In essa non vi
sono discrepanze, la sua autorità è assoluta. Di conseguenza ciò che Dio ha
rivelato attraverso la Sacra Scrittura è completo,
efficiente e sufficiente. L'infallibilità e la divina autorità delle Scritture sono dovute al fatto che esse sono la Parola di Dio; ed esse
sono la Parola di Dio perchè furono date per ispirazione dello Spirito
Santo".
Non possiamo permettere che delle "manifestazioni" spirituali
sostituiscano la Parola. Non possiamo trascendere l'opera dello Spirito Santo
dall'insegnamento della Parola, in quanto lo Spirito
Santo e la Parola sono perfettamente ed indissolutamente in armonia (Giovanni
11:26; 16:13). Nessuna "manifestazione spirituale" può sostituire il
ruolo fondamentale della predicazione della Parola.
II. IL PRIMATO DELLA PREDICAZIONE
È preoccupante il ruolo sempre più marginale che la predicazione della Parola
di Dio ha assunto nella vita della chiesa! Il relativismo che domina nella
nostra società è penetrato nella chiesa che, di conseguenza, sta
sempre più perdendo fede nell'ispirazione divina della Parola di Dio,
nella sua autorità e nel suo ruolo essenziale nella vita della chiesa del
Signore! Ogni sincero credente deve rimanere ancorato alla Parola di Dio:
"Attaccato alla parola sicura, così come è stata
insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di
convincere quelli che contraddicono" (Tito 1:9).
Nella Scrittura leggiamo che i primi cristiani furono resi partecipi della
salvezza in Cristo tramite la predicazione del Vangelo che nel giorno della
Pentecoste produsse ben tremila conversioni: "Sappia dunque con certezza
tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che
voi avete crocifisso". Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore,
e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Fratelli, che dobbiamo
fare?" E Pietro a loro: "Ravvedetevi e
ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei
vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per
tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne
chiamerà". E con molte altre parole li scongiurava
e li esortava, dicendo: "Salvatevi da questa perversa generazione".
Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono
aggiunte a loro circa tremila persone. Ed erano
perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione
fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. Ognuno era preso da timore; e
molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli" (Atti 2:36-43).
C'è potenza nella Parola di Dio: "Infatti la parola di Dio è vivente ed
efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a
dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i
sentimenti e i pensieri del cuore. E non v'è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude
e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto" (Ebrei
4:12,13).
1Corinzi 2:3-5: "Io sono stato presso di voi con debolezza, con timore
e con gran tremore; la mia parola e la mia predicazione non consistettero in
discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di
potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana, ma
sulla potenza di Dio".
La potente Parola di Dio, quando è predicata
sotto l'unzione dello Spirito Santo è come:
·
Un tesoro - "La Legge dell'Eterno è perfetta... I
precetti dell'Eterno sono giusti, rallegrano il cuore... v'è gran ricompensa ad
osservarli" (Salmo 19:7-11).
·
Il pane - "Ma Egli rispondendo disse: Sta scritto:
Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma d'ogni parola che procede dalla bocca di
Dio" (Matteo 4:4).
·
Uno specchio - "Ma mettete in pratica la parola e non
ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. Perché, se uno è ascoltatore della
parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda
la sua faccia naturale in uno specchio e quando si è guardato se ne va, e
subito dimentica com'era. Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non
sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice
nel suo operare" (Giacomo 1:22-25).
·
Un fuoco - "La voce dell'Eterno fa guizzare fiamme di
fuoco" (Salmo 29:7).
·
Una
lampada - "Fa'
risplendere il Tuo volto sul Tuo servitore, e insegnami i Tuoi statuti" (Salmo
119:135).
·
Una pioggia - "E come la pioggia e la neve scendono dal
cielo e non vi ritornano senz'aver annaffiata la terra, senz'averla fecondata e
fatta germogliare... così è della Mia Parola..." (Isaia
55:10,11).
·
Una spada - "Perché la Parola di Dio è vivente ed
efficace, e più affilata di qualunque spada a due
tagli... e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore" (Ebrei
4:12,13).
Spurgeon diceva: "Il giorno in cui la
chiesa disprezzerà il pulpito, Dio disprezzerà la chiesa". Il più grande bisogno della chiesa di oggi è quello della
predicazione.
RICHIAMATI DALLA PAROLA
Siamo consci della seduzione che si è ormai
diffusa ai nostri giorni: ormai passati dalla cultura della parola alla cultura
dell'immagine (questo grazie anche all'avvento della televisione). Per cui adesso si tende a provocare emozioni e decisioni senza che
vi sia la necessità di riflettere. Ed è in
questo modo che Satana riesce a soggiogare le persone. Mentre
le verità spirituali giungono a noi solo e sempre attraverso l'intelligenza.
Ci saranno anche delle emozioni, ma sempre filtrate dall'intelligenza. È una
realtà, questa, che deve farci riflettere. La nostra convinzione è che tutti
questi nuovi metodi di approccio per interessare le
persone (teatro, concerti, marce...) non li abbiamo trovati nella Scrittura, ma
li abbiamo copiati dal mondo. Naturalmente, nel dire questo, non vogliamo per
niente affermare che quanti se ne servono lo facciano con intenzioni sbagliate.
Sarebbe un grave giudizio che non ci compete. Anzi siamo convinti
che, nella gran parte dei casi, c'è il sincero desiderio di glorificare il
Signore e di vedere delle persone con vertite. Ma
è sufficiente la buona fede per giustificare qualsiasi metodo? La Scrittura ci
di ce che "I'ardore stesso, senza conoscenza, non
è una cosa buona" (Proverbi 19:2; vedi anche Romani 10:2).
Sappiamo bene che ci sono tantissimi cari fratelli che sono aperti a qualsiasi
metodo, ma questo non è ancora un motivo per seguirli acriticamente, perché la
nostra sorgente d'ispirazione, ne siamo convinti, deve essere soltanto la
Parola di Dio.