LA MOGLIE DI LOT 

ATTENTI A NON DIVENTARE
UNA STATUA DI SALE

La moglie di Lot, alla luce della Parola di Dio, è sicuramente un esempio negativo per gli errori da lei commessi e perché affrontò in modo poco spirituale scelte ed esperienze di vita. Questa donna é sicuramente un esempio negativo perché pur avendo ricevuto un chiaro ordine di non voltarsi indietro, lo fece lo stesso divenendo una statua di sale: “Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!»…Allora il Signore fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del Signore; egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale” (Genesi 19:17; 24-26).

Questa donna non è poi così lontana da noi come il contesto storico potrebbe portarci a pensare. Gesù, parlando del giudizio di Dio che grava su questo mondo dirà di ricordarci di lei: “Come avvenne ai giorni di Noè, così pure avverrà ai giorni del Figlio dell'uomo. Si mangiava, si beveva, si prendeva moglie, si andava a marito, fino al giorno che Noè entrò nell'arca, e venne il diluvio che li fece perire tutti. Similmente, come avvenne ai giorni di Lot: si mangiava, si beveva, si comprava, si vendeva, si piantava, si costruiva; ma nel giorno che Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo, che li fece perire tutti. Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo sarà manifestato. In quel giorno, chi sarà sulla terrazza e avrà le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così pure chi sarà nei campi non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà” (Luca 17:26-33). Perché questa grande severità da parte del Signore? La Bibbia parla pochissimo di questa donna, ma chiarisce bene le circostanze che precedettero l’episodio. Vediamo cosa dice la Scrittura.
             La vita di Lot, nipote di Abramo, ha una svolta quando decide di separarsi da lui piuttosto che chiedere a Dio dove doveva recarsi, si lasciò influenzare da ciò che i suoi occhi ammiravano: “Allora Abramo disse a Lot: «Ti prego, non ci sia discordia tra me e te, né tra i miei pastori e i tuoi pastori, perché siamo fratelli! Tutto il paese non sta forse davanti a te? Ti prego, separati da me! Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra». Lot alzò gli occhi e vide l'intera pianura del Giordano. Prima che il Signore avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta irrigata fino a Soar, come il giardino del Signore, come il paese d'Egitto. Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano e partì andando verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro” (Genesi 13:8-11).
           
Non sappiamo quando Lot si sposò, nè da dove provenisse la moglie. La Scrittura ci informa che egli si era ben integrato in Sodoma con la sua famiglia, infatti, egli sedeva alle porte della città, cioè nel luogo dove stavano le persone più rispettate: “I due angeli giunsero a Sodoma verso sera. Lot stava seduto alla porta di Sodoma; come li vide, si alzò per andar loro incontro, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Signori miei, vi prego, venite in casa del vostro servo, fermatevi questa notte, e lavatevi i piedi; poi domattina vi alzerete per tempo e continuerete il vostro cammino». Essi risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza» (Genesi 19:1,2).

Lot aveva quattro figlie, due delle quali sposate e due nubili, ma la sua “integrazione” in Sodoma era così completa che, quando annunciò alla sua famiglia che Dio aveva deciso di distruggere la città, nessuno credette al suo messaggio:“Allora Lot uscì, parlò ai suoi generi che avevano preso le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città». Ma ai suoi generi parve che volesse scherzare” (Genesi 19:14).

Sodoma era una città perversa agli occhi di Dio: “Ma prima che si fossero coricati, gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro». Lot uscì verso di loro sull'ingresso della casa, si chiuse dietro la porta, e disse: «Vi prego, fratelli miei, non fate questo male! Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all'ombra del mio tetto». Essi però gli dissero: «Togliti di mezzo!» E ancora: «Quest'individuo è venuto qua come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!» E, premendo Lot con violenza, s'avvicinarono per sfondare la porta. Ma quegli uomini stesero la mano, tirarono Lot in casa con loro e chiusero la porta. Colpirono di cecità la gente che era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, così che si stancarono di cercar la porta” (Genesi 19:4-11). A causa della sua depravazione era stata decretata la distruzione di Sodoma: “Quegli uomini dissero a Lot: «Chi hai ancora qui? Fa' uscire da questo luogo generi, figli, figlie e chiunque dei tuoi è in questa città, perché noi distruggeremo questo luogo. Infatti il grido contro i suoi abitanti è grande davanti al Signore, e il Signore ci ha mandati a distruggerlo» (Genesi 19:12,13).
       
     Bisogna vedere più da vicino in cosa realmente consista il peccato della moglie di Lot nel quale anche noi possiamo cadere con più facilità di quanto pensiamo.  

INTEGRATA NEL MONDO

La moglie di Lot, che era ben integrata in Sodoma, tanto da amarla, c’insegna che:

A) Il credente non deve amare il mondo ma deve avere l’animo alle cose di Dio: “Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” (Colossesi 3:1-3).

L’invito di Dio é di non amare il mondo: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (1Giovanni 2:15-17). La moglie di Lot si era conformata a quel mondo ma il credente non deve conformarsi a questo mondo: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Romani 12:1,2). Il vero credente deve vivere consacrato a Dio: “Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato, per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio. Basta con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche” (1Pietro 4:1-3). Il rischio è reale come, ci dimostra la Scrittura, infatti, Dema, collaboratore di Paolo, come la moglie di Lot, amava il mondo: “Cerca di venir presto da me, perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a Tessalonica” (2Timoteo 4:9,10).

B) I credenti non sono di questo mondo pur vivendo in esso: “Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo” (Giovanni 17:14-16).

ATTACCATA AL MONDO

La moglie di Lot oltre che integrata nel mondo era anche attaccata al suo mondo tanto da soffrirne per il distacco. Tutta la famiglia era legata a Sodoma tant’é che gli angeli dovettero prenderli per mano e tirarli fuori dalla città: “Quando l'alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: «Alzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città». Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il Signore lo voleva risparmiare; lo portarono via, e lo misero fuori della città. Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!» (Genesi 9:15-17). La moglie di Lot dimostra di essere attaccata a questa città più di Lot stesso. Pur fuggendo verso Tsoar, il suo cuore era rimasto legato a Sodoma ed ai suoi abitanti. L’atteggiamento della moglie di Lot  ci insegna che:

a) Il nostro cuore non deve essere attaccato a questo mondo: «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore” (Matteo 6:19-21).

Come Sodoma, anche il mondo è immerso nella corruzione e nel peccato: “Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1Giovanni 5:19). Satana é il dio di questo mondo: “Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio” (2Corinzi 4:3,4). Satana è il principe di questo mondo: “Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo” (Giovanni 12:31). Come Sodoma, questo mondo sta per essere giudicato: “Similmente, come avvenne ai giorni di Lot: si mangiava, si beveva, si comprava, si vendeva, si piantava, si costruiva; ma nel giorno che Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo, che li fece perire tutti. Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo sarà manifestato. In quel giorno, chi sarà sulla terrazza e avrà le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così pure chi sarà nei campi non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot” (Luca 17:28-32).

b) L’amicizia con il mondo è inimicizia con Dio: “Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona” (Matteo 6:24).

L’amore del mondo produce la morte spirituale e la morte eterna: “Perché molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l'ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra. Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa” (Filippesi 3:18-21).

NOI E LA MOGLIE DI LOT

Lasciare la sua casa, i suoi amici, i suoi generi, la sua posizione sociale causò nella moglie di Lot una grande sofferenza. Ella si voltò indietro, dimenticando l’ordine di Dio, perché aveva lasciato qualcosa in quella città: il suo cuore! Ella somiglia molto al giovane ricco che non volle distaccarsi dal dio denaro: “Gesù, udito questo, gli disse: «Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, udite queste cose, ne fu afflitto, perché era molto ricco. Gesù, vedendolo così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio» (Luca 18:22-25). Ma la moglie di Lot non è un mostro. Basta guardare attorno a noi ed in noi per vedere com’è facile cadere nelle stesse sabbie mobili. Dove stiamo investendo il nostro tempo e le nostre energie? Non corriamo il rischio di somigliare alla moglie di Lot? Dov’è il nostro cuore? Dice Gesù: «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete! E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? Se dunque non potete fare nemmeno ciò che è minimo, perché vi affannate per il resto? Guardate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu mai vestito come uno di loro. Or se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, gente di poca fede! Anche voi non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia! Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più. Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno. Vendete i vostri beni, e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nel cielo, dove ladro non si avvicina e tignola non rode. Perché dov'è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore” (Luca 12:22-34).

Facciamo in noi stessi la prova. Se Dio ci desse l’ordine di incamminarci verso di Lui senza voltarci indietro, usciremmo dalla nostra stanza o dalla nostra casa senza voltarci a guardare per l’ultima volta ciò che sentiamo così nostro? E proseguendo il cammino, chi di noi supererebbe tutte le prove senza voltarsi mai per guardare? Non abbiamo il diritto di guardare dall’alto in basso la moglie di Lot anzi, siamo chiamati a ricordarcene anche per non abusare della pazienza di Dio la quale assomiglia in parte ad una corda che si consuma sempre di più con l’uso finché si spezza e ci lascia cadere nell’abisso: “Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere” (1Corinzi 10:11,12).

Conclusione

Ricordiamoci della moglie di Lot per tagliare in tempo le radici che legano il nostro cuore a questo mondo ed a questa perversa generazione. La moglie di Lot, fissò lo sguardo sulle cose del mondo, noi invece dobbiamo imparare a fissare lo sguardo solo su Cristo Gesù: “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta” (Ebrei 12:1,2). Cerchiamo le cose del cielo e non quelle della terra: “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne” (2Corinzi 4:17,18).