I sentimenti nella vita del cristiano.
Desidero, con laiuto di Dio, trattare con
voi un argomento che forse è preso poco in considerazione tra i cristiani: Il
ruolo dei sentimenti nella nostra vita.
Il sentimento non è di per sé qualcosa di
negativo, ma dovremmo conoscerlo meglio per apprendere i suoi lati positivi e negativi. Ci sono sentimenti che possono rendere
luomo nobile, ma altri che possono mettere in discussione la sua stessa
natura.
Pertanto i sentimenti possono essere
distinti in due categorie: quelli positivi e quelli
negativi.
Tra i sentimenti primi troviamo: lamore,
lamicizia, la simpatia o empatia.
LAMORE
Esso è la componente essenziale di qualsiasi relazione affettiva e fra
i sentimenti risulta essere il più complesso e articolato.
Lamore nasce dal bisogno di colmare una
mancanza interiore o dalla sensazione di sentirsi in sé incompleto. Esso dona
la capacità di apprezzare laltro, per la sua unicità: accettarlo così comè,
con pregi, limiti e difetti. Tra le forme damore più conosciute vi sono
Posso descrivere alcune forme damore tra
le più conosciute quali: lamore paterno lamore
paterno e materno, lamore fraterno, che è caratterizzato dallunione,
condivisione e solidarietà. Per quel che concerne la solidarietà essa sviluppa
anche la compassione, la tendenza allaccudire chi, in determinati momenti, si
trova in uno stato di debolezza e di bisogno. Lamore è il sentimento base
dellamicizia e della fratellanza.
Volendo parlare del cristiano credo che
questo sia il sentimento che dovrebbe abbondare, affinché egli non sia un
rame risonante o uno squillante cembalo (1Corinzi 13:1).
Dobbiamo inoltre ricordare che con la morte di Gesù siamo diventati figli di Colui che è amore. Intaccato dal peccato, questo sentimento
può divenire egoismo. Il cristiano è chiamato a rivolgere questo sentimento
verso tutti, ma principalmente deve essere rivolto:
a. A Dio: Ama dunque il Signore, il tuo Dio, e
osserva sempre quello che ti dice di osservare: le sue leggi, le sue
prescrizioni e i suoi comandamenti (Deuteronomio 11:1);
b. A Gesù: Poiché
lamore di Cristo ci costringe; perché siamo giunti a questa conclusione; che
uno solo morì per tutti; quindi tutti morirono (2Corinzi 5:14);
c. Al
prossimo: Diletti amiamoci gli uni gli altri perché lamore è da Dio e
chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio (1 Giovanni 4:7). Deve essere
manifestato nel servire i bisognosi: Perché ebbi fame, e mi deste da
mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiero e maccoglieste (Matteo
25:35).
Gesù ha detto che riconosceranno che siamo
Suoi discepoli, dallamore che porteremo gli uni verso
gli altri.
LAMICIZIA.
È un sentimento complesso nel quale sintrecciano
diverse emozioni e nel quale lincontro e lo scambio avvengono sia per
motivazioni affettive, sia per vie razionali. Nasce dalla comunanza
dinteressi, di progetti, desperienze e si alimenta del confronto tra
opinioni, emozioni, fino alla comunicazione degli eventi più profondi ed
intimi; questo presuppone la fiducia, abbandonando le difese che, generalmente,
si praticano a tutela di sé. Chi è il nostro più grande amico? Si domanderà
qualcuno. E Dio: Poiché lEterno ha
in abominio luomo perverso, ma lamicizia Sua è per gli uomini retti (Proverbi
3:32).
Dobbiamo essere amici con tutti, anche se
esiste un affinità elettiva fra persone, che non dobbiamo dimenticare: Lamico
ama in ogni tempo: è nato per essere un fratello nella sventura (Proverbi
17:17).
È necessario però essere prudenti nelle
amicizie: Non fare amicizia con luomo iracondo e non andare con luomo
violento (Proverbi 22:24) e non dobbiamo, come
credenti, essere amici del mondo: O gente adultera, non sapete che
lamicizia del mondo è inimicizia verso Dio? (Giacomo 4:4).
Il cristiano inoltre deve ricordare che
lamicizia è un grande dono che Dio ci ha dato;
sappiamo farne buon uso!
LA SIMPATIA
E LEMPATIA.
La simpatia nasce quando si comunica con
altri e si condividono situazioni comuni. La simpatia ha la capacità di destare
negli altri una partecipazione emotiva. Si avvale del linguaggio non verbale e
nasce quando nellaltra persona avviene un processo definito identificazione;
ci si riconosce nellaltro, come simile a sé, avente caratteristiche affini.
Affine alla simpatia è lempatia, ossia
una condivisione emotiva più profonda: ci si mette nei panni dellaltro. Ne risulta così unidentificazione più ampia ed una
comunicazione molto intima che si verifica nel piano non verbale, dove le
emozioni dispongono di una grande forma di contagio emotivo.
La Parola di Dio ci propone questo
consiglio: Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con chi
piange (Romani12:15).
Sono convinto che Gesù possa veramente
empatizzare con le nostre difficoltà; ricordiamo che chi può, per esempio,
capire la solitudine, meglio di chiunque altro, è Lui, che è stato abbandonato
da tutti. Il nostro Signore riesce, veramente, a mettersi nei nostri panni.
Comprende meglio le nostre sofferenze, perché si è caricato dogni nostra
sofferenza. Possa il vero credente mettere a disposizione degli altri, il suo
amore.
La strofa di un cantico dice: Se tu
conosci questo grande amore di Gesù, ad ogni uomo apri il tuo cuore.
Alla base dellamicizia, della simpatia e
dellempatia deve esserci lamore.
Invece tra i sentimenti negativi vi sono:
odio, invidia, senso di colpa, paura.
LODIO.
Quando si odia qualcuno, lo si rifiuta, non se ne tollera la presenza, si desidera il
suo male. Questo sentimento può alternarsi allamore, verso una stessa persona
e in questo caso si parla di ambivalenza. Anche lindifferenza può far parte dellodio, poiché provoca
distacco, se non repulsione.
Questo sentimento demolisce una persona,
per non parlare delle ripercussioni sul fisico; quante malattie sono provocate
dalla repressione di questo sentimento! La natura dei sentimenti negativi è da
ricercare nel peccato che, con la sua venuta, ha contaminato i sentimenti positivi. Questi sentimenti come dice Gesù, in Matteo 15:19, provengono dal cuore; il nostro cuore, giornalmente,
dovrebbe essere nettato dal sangue di Cristo, per non lasciare spazio ad
essi. Cosa dice
la Parola di Dio riguardo allodio?
1. LO PROIBISCE: Non odierai il tuo fratello in cuor tuo; riprendi pure il tuo prossimo,
ma non ti caricare di un peccato a cagion di lui (Levitico 19:17).
2. LO DEFINISCE UN OPERA DELLA CARNE: Or le opere della carne sono
manifeste e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria,
inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie,
ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi
preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio (Galati
5:19-21).
3. PROVOCA LITI: Lodio
provoca liti, lamore copre ogni colpa (Proverbi10:12);
4. È INCOMPATIBILE CON LA
CONOSCENZA DI DIO: Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello è
ancora nelle tenebre. ma chi odia suo fratello è nelle tenebre cammina nelle
tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i loro occhi (1Giovanni
2:9,11).
5. E INCOMPATIBILE CON LAMORE
DI DIO: Se uno dice: Amo Dio, ma odia suo fratello che ha visto non può
amare Dio che non ha visto (1Giovanni 4:20)
Qual è allora la posizione del credente di
fronte allodio? Il credente deve sempre amare!
LINVIDIA.
È un sentimento dastio verso chi possiede
qualcosa, che si vorrebbe avere, oppure di un bene che è anche nostro, ma che aspiriamo
a possedere in esclusiva.
È un sentimento occulto e non sempre si
comprende di esserne affetti. A differenza della gelosia, che indica il
possesso della persona amata, linvidia tende a distruggere loggetto o la
persona invidiata. La Parola di Dio afferma che:
q
È un opera della carne: Ora le opere della carne sono manifeste, e sono:
fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie,
discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge
e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa
tali cose non erediterà il regno di Dio (Galati 5:21).
q
Si ritorce contro lindividuo: Un cuor calmo è la vita del corpo, linvidia
la carie delle ossa (Proverbi 14:20).
Possiamo citare alcuni esempi dinvidia:
Caino, Saul, i fratelli di Giuseppe.
IL SENSO DI
COLPA.
È una penosa emozione
dinadeguatezza, incapacità, fallimento che si presenta quando si ha la
sensazione di aver infranto, con lazione e con il solo pensiero, una regola
sociale o personale. Scatta allora il bisogno di riparare il male fatto, così
da riconquistare la benevolenza perduta, verso se stessi.
Nella vita del cristiano il senso di colpa
appare insieme al peccato. Tante volte accade che dopo aver confessato il
nostro peccato al Signore ed esserci profondamente pentiti, veniamo attaccati
dal diavolo che ci accusa, cercando di schiacciarci e soffocarci proprio
attraverso il senso di colpa. Riecheggia nella nostra mente la feroce accusa: Questa
volta lhai fatta davvero grossa. Tu pensi che Dio ti ha
perdonato, ma non è così. Tu non sei un vero credente,
non sei veramente salvato.
Che cosa dobbiamo fare? Semplicemente
credere a quello che la Parola di Dio ci dice: Il sangue di Gesù ci purifica
da ogni peccato.
Il peccato toglie la pace e i sensi di
colpa ci assalgono, ma è scritto: Così parla il Signore, il tuo redentore,
il Santo dIsraele: Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti insegna
per il tuo bene, che ti guida per la via che devi seguire. Se tu fossi stato
attento ai miei comandamenti la tua pace sarebbe come
un fiume, la tua giustizia come le onde del mare (Isaia 48:17).
LA PAURA.
È una delle
emozioni più arcaiche, provocata dalla percezione di un pericolo; luomo può
provare paura al solo ricordo di unesperienza passata, o allanticipazione di
una situazione, ritenuta pericolosa. Provoca molte reazioni fisiche:
tachicardia, aumento della secrezione delladrenalina ecc. Per superarla
bisogna riconoscere ed affrontare la causa che la provoca.
Nella Bibbia
questemozione fa la sua prima comparsa nel libro della Genesi; il primo uomo
che ha sperimentato la paura è stato Adamo: Egli rispose: Ho udito la tua
voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto (Genesi
3:10),
Possiamo
riconoscere che la causa principale della paura è il peccato. La paura colpisce
principalmente lempio, che non ha il Signore: Paure lo atterriscono tutto
intorno, lo inseguono, gli stanno alle calcagna; allempio succede quello che
teme (Giobbe 18:11).
Solo chi vive
sempre nel peccato, come lempio, potrà provare paura. Per quanto riguarda il
cristiano, cosa dire? Nella Scrittura troviamo alcuni passi che indicano che i
santi:
Nel momento in cui la paura ci assale, è
bello ricordare le parole che Gesù rivolse ai
discepoli vinti da questo sentimento: Frattanto la barca, già di molti
stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario.
Ma alla quarta vigilia della notte, Gesú andò verso di
loro, camminando sul mare. E i discepoli, vedendolo
camminare sul mare, si turbarono e dissero: "E un fantasma!" E dalla
paura gridarono. Ma subito Gesú parlò loro e disse: "Coraggio, sono io;
non abbiate paura! (Matteo 14:24-27).
Il cristiano sa, che riposando sul seno di
Gesù, è al sicuro; non temerà colui che è il principe
degli spaventi. Che Dio possa liberarci da questa
paura, che non fa progredire spiritualmente; con Dio saremo sempre al sicuro!
Spero che questo piccolo lavoro possa
aiutare ogni credente a saper trarre il meglio dai sentimenti positivi che Dio ha messo in noi e di far controllare dallo
Spirito Santo quelli negativi, cercando di sopprimerli col Suo aiuto!
Dio vi benedica.