La Chiesa ortodossa serba ha le sue radici nellopera missionaria partita da
Costantinopoli nella seconda metà del IX secolo, da
cui si è sviluppata una cultura bizantino-slavonica.
La prima parziale indipendenza ecclesiastica della Serbia si è avuta sotto il
primo arcivescovo del paese, san Sava (1176-1235), e
quindi, nel 1375, il riconoscimento come patriarcato. Lautonomia è stata
gradualmente soppressa sotto il plurisecolare dominio turco, fino alla
restaurazione dellufficio patriarcale, nel 1879. Nel
XX secolo, la Chiesa serba ha dovuto subire innumerevoli persecuzioni, in parte
a opera dei comunisti, come pure durante il regime nazionalista croato negli
anni della Seconda guerra mondiale. Dopo il crollo del regime comunista, pur
nelle difficoltà della dissoluzione dello stato jugoslavo, la gerarchia
ortodossa serba a proprio credito non ha esitato a
condannare le atrocità commesse da membri e rappresentanti del proprio stesso
popolo.
La Chiesa serba, inoltre, unica fra le Chiese ortodosse dei paesi
ex-comunisti, ha visto una completa riconciliazione con le Chiese serbe che si erano staccate dal Patriarcato per dissidio politico. In
Italia, una delle più antiche presenze storiche di
fedeli ortodossi è costituita dalla comunità serba di Trieste, fondata sotto
limperatrice Maria Teresa dAustria (1717-1780). Il
primo statuto dellente, approvato dalla stessa Maria
Teresa dAustria, è stato più volte modificato, sino a quello attuale,
approvato con D.P.R. 29 marzo 1989. In seguito alla distruzione della sede episcopale serbo-ortodossa di Zagabria, il
Patriarcato ha assegnato lItalia alla metropolia di
Zagabria e di Lubiana, trasformando de facto la chiesa di Trieste in
cattedrale metropolitana.
La Chiesa ortodossa serba si caratterizza per una
posizione molto conservatrice allinterno del mondo ortodosso. Accanto al Monte
Athos, è lunica realtà ortodossa della penisola balcanica a non avere accettato la riforma del calendario,
ed è il patriarcato ortodosso da cui sono giunte le critiche più articolate al
coinvolgimento della Chiesa ortodossa nellecumenismo. Una particolarità della
Chiesa serba è costituita dalla Slava, la celebrazione del santo patrono di una famiglia, celebrato al posto
dellonomastico personale. Il santo patrono della
famiglia, che non è mai cambiato, risale ai tempi in cui i primi serbi hanno
abbracciato il cristianesimo, ed è un esempio di inculturazione
della fede, a partire da un antico costume pagano (la venerazione di divinità
tutelari domestiche), sostituito, senza essere sradicato, dalla pietà
cristiana. A credito della Chiesa ortodossa serba va inoltre ascritto un certo
successo pastorale nellevangelizzazione dei Rom. Il
Patriarcato di Serbia vanta oltre otto milioni di fedeli nellex-Jugoslavia, oltre a una
presenza diffusa in tutto il mondo occidentale (particolarmente in Germania,
America del Nord e Australia). I membri della storica comunità di Trieste,
nellordine delle migliaia, sono aumentati ulteriormente con le vicende
dellemigrazione post-bellica degli ultimi anni. Recentemente sono state aperte
parrocchie ortodosse serbe a Vicenza e Milano.
B.: La storia secolare della Chiesa serba di Trieste è oggetto di numerose
monografie, fra cui si veda Giorgio Milosevic -
Marisa Bianco Fiorin, I Serbi a Trieste. Storia, religione, arte, Istituto
Enciclopedico Friuli-Venezia Giulia, Udine 1978.
Per opere di teologia ortodossa serba in italiano, cfr.
i volumi della collana Ecumene, e in particolare Atanasije Jetvic, Lìnfinito cammino, trad. it.,
Interlogos, Schio (Vicenza) 1996; e Daniel Rogic, Santi
della Chiesa ortodossa serba, vol. I, Interlogos, Schio (Vicenza) 1997.