I centoquarantaquattomila
Abbiamo già considerato come, dopo il rapimento della Chiesa, mentre
i credenti in cielo passano per il Bema, la consegna delle corone e le nozze
dell'Agnello in terra è in atto la Grande Tribolazione, della durata di sette
anni, caratterizzati da tre anni e mezzo di pace apparente e tre anni e mezzo
di grande angoscia. In questo contesto vari avvenimenti si susseguono:
ricordiamo i due testimoni e la conversione d'Israele a Cristo.
Perché questo avvenga, Israele deve essere condotto attraverso varie prove e
dovrà, come i fratelli di Giuseppe, confessare il suo peccato e piangere sulle
proprie iniquità prima di ricevere il perdono. Egli si convertirà a Dio e sarà
rigenerato. Dio non perdona nessun peccato che prima non sia stato
riconosciuto, giudicato e confessato. Del resto agisce anche oggi. Egli vuole
il pentimento dei peccati, un cordoglio secondo Dio per il male che abita nel
cuore e soltanto dopo dona all'anima la certezza del perdono e la pace. A tutti
quelli che vengono a Lui col carico dei loro peccati e che accettano il
riscatto per la fede in Cristo Gesù, Dio dà un'assoluta certezza, riguardo alla
loro salvezza, per mezzo della sua Parola.
In questo periodo così importante per Israele, un fatto importante si
verificherà: la scelta dei centoquarantaquattromila. Per due volte, San
Giovanni nel libro dell'Apocalisse, parla di loro:
Apocalisse 7:4-8: "E udii il numero di coloro che furono segnati
con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli
d'Israele: della tribù di Giuda dodicimila segnati; della tribù di Ruben
dodicimila; della tribù di Gad dodicimila; della tribù di Aser dodicimila;
della tribù di Neftali dodicimila; della tribù di Manasse dodicimila; della
tribù di Simeone dodicimila; della tribù di Levi dodicimila; della tribù di
Issacar dodicimila; della tribù di Zabulon dodicimila; della tribù di Giuseppe
dodicimila; della tribù di Beniamino dodicimila segnati".
Apocalisse 14:1-5: "Poi guardai e vidi l'Agnello che stava in piedi
sul monte Sion e con lui erano centoquarantaquattromila persone che avevano il
suo nome e il nome di suo Padre scritto sulla fronte. Udii una voce dal cielo
simile a un fragore di grandi acque e al rumore di un forte tuono; e la voce
che udii era come il suono prodotto da arpisti che suonano le loro arpe. Essi
cantavano un cantico nuovo davanti al trono, davanti alle quattro creature
viventi e agli anziani. Nessuno poteva imparare il cantico se non i
centoquarantaquattromila, che sono stati riscattati dalla terra. Essi sono
quelli che non si sono contaminati con donne, poiché son vergini. Essi son
quelli che seguono l'Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati tra gli
uomini per esser primizie a Dio e all'Agnello. Nella bocca loro non è stata
trovata menzogna: sono irreprensibili".
UN NUMERO IMPORTANTE
Cominciamo la nostra disamina dal numero. Nella Bibbia sappiamo
molto bene che i numeri hanno un grande significato. Tutti gli studiosi
concordano che questo numero è la risultante di 12 X 12 X 1000.
Il numero 144 in tipologia significa "sicurezza". Quando è descritta
la Gerusalemme celeste, si legge che la misura delle mura che la circondano è
di "144 cubiti" Apocalisse 21:17: "Ne misurò anche le
mura ed erano di centoquarantaquattro cubiti, a misura d'uomo, adoperata
dall'angelo".
Chi è all'interno di questa nuova Gerusalemme celeste è al sicuro dal nemico.
Inoltre, nel Salmo 144, Davide elenca ciò che il Signore è per lui: rocca,
fortezza, alto ricetto (scampo) e scudo. Allorché Davide dovette fuggire da
Saul, si nascose nella grotta Adullam (nascondiglio), che in ebraico ha
anch'essa il valore numerico 144.
Il 144° versetto dell'Antico testamento (Genesi 6, 6) parla del dolore che Dio
sente nel suo più profondo intimo, cioè nel cuore e che dà disposizioni per la
sicurezza dell'arca: "E l'Eterno si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra
e se ne addolorò in cuor suo". Ma Noè trovò grazia agli occhi dell'Eterno
(v. 8).
Allo stesso modo i 144000 segnati rimarranno al sicuro e nascosti con Gesù in
Dio.
Il numero 12 in tipologia indica il perfetto governo di Dio.
Vediamo alcuni esempi:
a. Dodici erano le tribù d'Israele.
b. Dodici erano le pietre per le 12 tribù d'Israele Esodo 24:4:
"Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Poi si alzò la mattina presto e
costruì ai piedi del monte un altare e dodici pietre per le dodici tribù
d'Israele".
c. Dodici erano le pietre del Giordano che ricordavano la fedeltà del
Signore nel governare il Suo popolo Giosuè 4:3 "Prendete da qui, in
mezzo al Giordano, dal luogo dove i sacerdoti si sono fermati, dodici pietre;
portatele con voi di là dal fiume e collocatele nel luogo dove vi accamperete
stanotte".
d. Dodici erano i buoi attorno al mare di getto 2Cronache 4:4
"Questo posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione,
tre a occidente, tre a mezzogiorno e tre a oriente; il mare stava su di essi e
le parti posteriori dei buoi erano vòlte al centro".
e. Dodici erano le focacce, ombre di Colui che ne è la sostanza Levitico
24:5-9 "Prenderai pure del fior di farina e ne farai cuocere dodici
focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa. Le metterai in due file, sei
per fila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore. Metterai dell'incenso
puro sopra ogni fila e sarà sul pane come un ricordo, come un sacrificio
consumato dal fuoco per il Signore. Ogni sabato si disporranno i pani davanti
al Signore, sempre; essi saranno forniti dai figli d'Israele; è un patto
perenne. I pani apparterranno ad Aaronne e ai suoi figli ed essi li mangeranno
in luogo santo; poiché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici
consumati dal fuoco per il Signore. É una legge perenne".
f. Dodici erano gli apostoli Luca 6:13 "Quando fu giorno,
chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome
di apostoli".
g. Dodici sono i troni della nuova creazione Matteo 19:28 "E
Gesù disse loro: "Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando
il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi
avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù
d'Israele".
h. Dodici saranno le porte e le fondamenta della nuova Gerusalemme come
attestato in Apocalisse 21:12-15 "Aveva delle mura grandi e alte;
aveva dodici porte e alle porte dodici angeli. Sulle porte erano scritti dei
nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figli d'Israele. Tre porte erano a
oriente, tre a settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente. Le mura della
città avevano dodici fondamenti e su quelli stavano i dodici nomi di dodici
apostoli dell'Agnello. E colui che mi parlava aveva come misura una canna
d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura".
i. Dodici erano i frutti dell'albero della vita Apocalisse 22:2 "In
mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l'albero della
vita. Esso dà dodici raccolti all'anno, porta il suo frutto ogni mese e le
foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni". Pertanto, se 144
ci parla di sicurezza e 12 ci parla del governo di Dio, possiamo dire che
questo numero ci parla della sicurezza del governo di Dio.
CHI SONO I CENTOQUARANTAQUATTROMILA?
Ma chi sono questi "servitori del Dio nostro" che
saranno allora sulla terra e che dovranno passare attraverso il giudizio, messi
però al sicuro come Noè nell'arca? Sono il residuo d'Israele, cioè degli
Israeliti diventati credenti. Israele, che ha rigettato il suo Messia e che è
stato disperso fra tutti i popoli sarà nuovamente riunito Geremia 31:10
"Voi nazioni, ascoltate la parola del Signore e proclamatela alle isole
lontane; dite: "Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, lo custodisce
come fa il pastore con il suo gregge".
Questo è pienamente confermato dai profeti e anche nel Nuovo Testamento Romani
11:25,26 "Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero,
affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte
d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri e tutto Israele
sarà salvato, così come è scritto: "Il liberatore verrà da Sion".
Viviamo nell'epoca, che dura da circa 2000 anni, in cui il Signore salva
"la pienezza dei Gentili" (delle varie nazioni). Quando la Chiesa di
Cristo sarà rapita nel cielo, verrà l'epoca in cui, attraverso dei grandi
giudizi "che cadranno su tutto il mondo" (Apocalisse 3:10), una
schiera d'Israeliti credenti, cioè il residuo d'Israele sarà salvato,
preservato e suggellato per il Regno di Cristo. Leggendo le tribù segnate,
notiamo che ci sono delle particolarità nel catalogo delle tribù:
a. Manca la tribù di Dan, che è sostituita da Manasse, altro figlio di
Giuseppe.
b. Si inizia a nominare Giuda che non era il primogenito, ma menzionato
per primo perché dalla sua discendenza è venuta la casa di Davide e da questa
Cristo Gesù il Salvatore.
c. Sono distribuiti equamente 12.000 per ogni tribù proprio ad indicare
che Dio non ha riguardi personali (Atti 10:34,35).
Lasciando parlare la Bibbia scopriamo che i centoquarantaquattromila
sono Ebrei scelti durante la Grande Tribolazione Apocalisse 7:1-8
"Dopo questo, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli
della terra e trattenevano i quattro venti della terra perché non soffiassero
sulla terra, né sopra il mare, né sugli alberi. Poi vidi un altro angelo che
saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a
gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra
e il mare, dicendo: "Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi,
finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro
Dio". E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo:
centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d'Israele: della tribù
di Giuda dodicimila segnati; della tribù di Ruben dodicimila; della tribù di
Gad dodicimila; della tribù di Aser dodicimila; della tribù di Neftali
dodicimila; della tribù di Manasse dodicimila; della tribù di Simeone
dodicimila; della tribù di Levi dodicimila; della tribù di Issacar dodicimila;
della tribù di Zabulon dodicimila; della tribù di Giuseppe dodicimila; della
tribù di Beniamino dodicimila segnati".
Questo capitolo inizia in modo drastico con quattro angeli che trattengono i
quattro venti del giudizio universale, stanno ora per lasciarli andare, ma
prima deve essere fatta una cernita: alcune persone devono essere preservate.
Che le quattro potenze distruttrici, rappresentate dai quattro venti, non
possono abbattersi discriminatamente e senza ritegno sulla terra è dimostrato
dal fatto che il Signore mantiene il controllo sull'esecuzione del giudizio e
che quest'ultimo si svolge con la massima attenzione.
Quello che è evidente ogni volta che rifletto sulla parola profetica è che
l'adempimento di queste profezie si rispecchia negli avvenimenti attuali di
questi ultimi tempi, riguardo le catastrofi naturali.
Quando qui si parla di "quattro venti", dobbiamo per forza pensare ai
quattro o cinque uragani che hanno appena devastato l'Europa e l'America.
Milioni e milioni di alberi sono stati spezzati, sradicati o danneggiati e
centinaia di persone sono rimaste uccise o ferite. A questi uragani si danno
dei nomi che forse hanno lo scopo solo d'incutere nella gente meno terrore di
quanto loro non provino già alla notizia dell'arrivo di un ciclone. Gli
specialisti sostengono che da molto tempo non si è vista una simile serie
d'uragani di quest'intensità.
Personalmente considero fenomeni del genere come avvertimenti divini, come
segnali di un prossimo avverarsi del giudizio universale.
UNA SCELTA FATTA IN ISRAELE
È come un intermezzo divino, una pausa, un'interruzione dei
giudizi divini che si stanno per scatenare sulla terra. La grazia di Dio
s'impone e si manifesta ad una certa categoria di persone: gli Ebrei. Con il
loro ritorno dopo la diaspora (attualmente si tratta di circa 900 immigrati al
giorno), compiono in questo modo il primo passo verso la propria conversione Geremia
23:3-8 "Raccoglierò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi
dove le ho scacciate, le ricondurrò ai loro pascoli saranno feconde e si
moltiplicheranno. Costituirò su di loro dei pastori che le porteranno al
pascolo ed esse non avranno più paura né spavento e non ne mancherà
nessuna", dice il Signore. "Ecco, i giorni vengono", dice il
Signore, "in cui io farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale
regnerà da re e prospererà; eserciterà il diritto e la giustizia nel paese. Nei
suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo
sarà il nome con il quale sarà chiamato: Signore-nostra-giustizia. Perciò,
ecco, i giorni vengono", dice il Signore, "in cui non si dirà più:
"Per la vita del Signore che condusse i figli d'Israele fuori dal paese
d'Egitto" ma: "Per la vita del Signore che ha portato fuori e ha
ricondotto la discendenza della casa d'Israele dal paese del settentrione e da
tutti i paesi nei quali io li avevo cacciati"; ed essi abiteranno nel loro
paese".
Comprendiamo dunque come prima cosa che i centoquarantaquattromila sono
inequivocabilmente Ebrei Apocalisse 7:4 "E udii il numero di coloro
che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le
tribù dei figli d'Israele". L'Apocalisse distingue chiaramente la Chiesa,
i popoli e Israele. Pertanto, i 144mila sono Ebrei che si convertiranno durante
la Grande Tribolazione. Come i due testimoni non potevano essere toccati e
uccisi se non al termine del loro ministerio, allo stesso modo i 144mila non
potranno essere toccati dall'anticristo. Leggiamo con attenzione Apocalisse
7:1-4 "Dopo questo, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai
quattro angoli della terra e trattenevano i quattro venti della terra perché
non soffiassero sulla terra, né sopra il mare, né sugli alberi. Poi vidi un
altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio
vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di
danneggiare la terra e il mare, dicendo: "Non danneggiate la terra, né il
mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i
servi del nostro Dio". E udii il numero di coloro che furono segnati con
il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli
d'Israele".
Oltre ai quattro angeli che trattengono i venti, ve n'è un altro dotato di
grande autorità, superiore a loro in quanto ordina con gran voce di fermarsi.
Il suo ordine ha potestà, autorità, precedenza. Quest'altro angelo si distingue
nettamente dagli altri quattro. Da quanto posso valutare, si tratta del Figlio
di Dio. Oltre ad impartire ordini, leggiamo qualcosa che non viene mai usato
per gli altri angeli: "Saliva dal sol levante" (Apocalisse 7:2) come
ad indicare che il futuro fino ad allora triste e cupo per Israele, viene
profeticamente illuminato Malachia 4:2 "Ma per voi che avete timore
del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue
ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla".
Infine un ultimo elemento, sembra confermarlo: l'apostolo Giovanni vede in
questa visione qualcosa di speciale: quest'angelo ha con se il suggello del Dio
vivente. Non è forse vero che oggi i credenti sono stati suggellati dal Signore
per il giorno della redenzione? Efesini 1:7-14 "In Cristo abbiamo
la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le
ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi
dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero
della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di
sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel
raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono
nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. In lui siamo anche stati fatti
eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni
cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua
gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. In lui voi pure, dopo
aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e
avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era
stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena
redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria".
Come Cristo ha suggellato i credenti, allo stesso modo suggellerà gli Ebrei ed
in questo caso i 144mila. Infatti, oggi i credenti non possono essere toccati
dal diavolo Zaccaria 2:8 "Infatti così parla il Signore degli
eserciti: "É per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso le
nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la
pupilla dell'occhio suo".
Rispondendo ai testimoni di Geova che tanto hanno a cuore quest'argomento,
facciamo loro notare che, come è stato già detto, i centoquarantaquattromila
sono Ebrei e che inoltre sono segnati quando i giudizi di Dio sono in atto e
molti di questi si sono realizzati come di seguito dimostrato:
IL PRIMO SIGILLO: "LA CAVALCATA DELL'ANTICRISTO
CHE APPARE COME PORTATORE DI PACE" Apocalisse 6:1,2
"Poi, quando l'Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle
quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: "Vieni".
Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli
fu data una corona ed egli venne fuori da vincitore e per vincere".
IL SECONDO SIGILLO: "UNA GUERRA MONDIALE"
Apocalisse 6:3,4 "Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii la
seconda creatura vivente che diceva: "Vieni". E venne fuori un altro
cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla
terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri e gli fu data una
grande spada".
IL TERZO SIGILLO: "UNA CARESTIA MONDIALE"
Apocalisse 6:5,6 "Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii la
terza creatura vivente che diceva: "Vieni". Guardai e vidi un cavallo
nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce
in mezzo alle quattro creature viventi, che diceva: "Una misura di
frumento per un denaro e tre misure d'orzo per un denaro, ma non danneggiare né
l'olio né il vino".
IL QUARTO SIGILLO: "LA PESTE MONDIALE. LA QUARTA
PARTE DELLA TERRA VIENE COLPITA" Apocalisse 6:7,8 "Quando
l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente
che diceva: "Vieni". Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui
che lo cavalcava si chiamava Morte; e gli veniva dietro il soggiorno dei morti.
Fu loro dato potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada,
con la fame, con la mortalità e con le belve della terra".
IL QUINTO SIGILLO: "I MARTIRI DELLA GRANDE
TRIBOLAZIONE" Apocalisse 6:9-11 "Quando l'Agnello aprì
il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati
uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. Essi
gridarono a gran voce: "Fino a quando aspetterai o Signore santo e
veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che
abitano sopra la terra?" E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e
fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse completo
il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano
essere uccisi come loro".
SESTO SIGILLO: "UN DISASTRO MONDIALE FORSE DI
NATURA ATOMICA E IL DESIDERIO DA PARTE DEGLI UOMINI, FORSE COLPITI DALLE
RADIAZIONI, DI MORIRE" Apocalisse 6:12-14 "Guardai di
nuovo quando l'Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il
sole diventò nero come un sacco di crine e la luna diventò tutta come sangue;
le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte
vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena
che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. I
re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni
uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano
ai monti e alle rocce: "Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di
colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran
giorno della sua ira. Chi può resistere?"
SETTIMO SIGILLO: "I
CENTOQUARANTAQUATTROMILA SONO SEGNATI" Apocalisse 7:1-4 "Dopo
questo, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra
e trattenevano i quattro venti della terra perché non soffiassero sulla terra,
né sopra il mare, né sugli alberi. Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol
levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai
quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare,
dicendo: "Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non
abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio". E
udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo:
centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d'Israele".
I 144mila sono dunque segnati solo dopo l'apertura dei sei sigilli. Per questa
ragione non è possibile condividere la posizione dei testimoni di Geova che
asseriscono che i 144000 sono i soli che andranno in cielo e che questo numero
comprende gli apostoli e tutti coloro che da duemila anni ad oggi sono stati
scelti da Dio. Così scrivono: "Quanto sarà piccolo il numero dei
componenti di questa classe di governanti del Regno? Includerà solo gli
apostoli e altri primi seguaci di Gesù? No! La Bibbia mostra che "il
piccolo gregge" includerà anche altri: "E vidi ed ecco l'agnello
stava sul monte di Sion e con Lui centoquarantaquattomila
" Notate che
solo centoquarantaquattromila persone vengono viste sul celeste monte di Sion
con l'Agnello. Perciò secondo la Bibbia, non tutti vanno in cielo ma solo
centoquarantaquattomila persone, fedeli e provate che devono regnare con
Cristo" ("Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca"
pag. 124).
Sembra doveroso da parte mia citare tutte le diverse
interpretazioni intorno ai centoquarantaquattromila che sono di seguito
riportate:
1a interpretazione. Giovanni vede coloro che
sono sulla terra e che dovranno passare per la Grande Tribolazione; sono il
residuo d'Israele, gli Israeliti diventati credenti (Geremia 31:10). Quando la
Chiesa sarà rapita, verrà il tempo in cui l'antico popolo di Dio sarà
preservato e suggellato per il regno di Cristo sulla terra. Le visioni di
Giovanni riguardano due schiere di uno stesso popolo terrestre:
- I 144mila segnati d'Israele;
- La grande folla raccolta da tutte le nazioni.
2a interpretazione. Il numero
centoquarantaquattomila deve intendersi in senso letterale e quelli che vanno
in cielo devono essere pienamente provati come seguaci di Cristo. Secondo
questa convinzione, i Testimoni di Geova affermano che neonati e bambini non
essendo stati pienamente provati con anni di servizio cristiano, non sono
portati in cielo. Questo è il gruppo che ha tutte le caratteristiche positive
della Chiesa: eletti, nati di nuovo, santi, eredi, re, sacerdoti
"Non
temere, piccolo gregge, perché al Padre è piaciuto di darti il regno"
(Giovanni 12:32).
I testimoni di Geova, dunque, distinguono le due schiere:
centoquarantaquattomila e la folla, destinando gli uni alla vita celeste, gli
altri alla vita sulla terra restaurata, come subordinati al gruppo prescelto.
Ovviamente, questo modo di pensare non è suffragato dalla Scrittura, la quale
afferma che la Chiesa, il cui numero supera abbondantemente la cifra sopra
indicata è chiamata alla gloria dei cieli (Salmo 23:6; Matteo 6:20; 2Corinzi
5:1; Efesini 2:6; Filippesi 3:20; 1Tessalonicesi 4:16,17; Ebrei 11:13-16;
13:14; 1Pietro 1:3,4; Apocalisse 4:1; 19:1; 21:10). Il destino celeste dei
giusti è un fatto stabilito non dalla ragione, ma dalla rivelazione! Così è
scritto in Colossesi 1:5 "A causa della speranza che vi è riservata
nei cieli, della quale avete già sentito parlare mediante la predicazione della
verità del vangelo".
3a interpretazione. Giovanni vede
"due" folle. Una è in terra, i centoquarantaquattomila. Essi sono il
residuo d'Israele che, in seguito, accetteranno Cristo (Apocalisse 14:1-5).
L'altra folla è formata dai salvati durante la Grande Tribolazione e sono in
cielo dove è posto il trono di Dio (Apocalisse 4:2; 11:19).
4a interpretazione. Le due visioni sono distinte
e nei centoquarantaquattomila è da vedersi il popolo terrestre non costituito
da soli Ebrei. Tale interpretazione ci viene conferma dal testo di Giacomo
1:1 "Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo alle dodici tribù
che sono disperse nel mondo: salute".
Nel nuovo popolo di Dio non vi è più distinzione alcuna fra Giudei e pagani
(Romani 10:12; Galati 3:29; Efesini 2:11-22). L'Israele secondo la carne
(1Corinti 10:18) non svolge più nessun ruolo speciale nel nuovo "Israele
di Dio" (Galati 6:16), che è composto da chi, di ogni estrazione sociale e
nazionalità è fedele al Signore (Isaia 2:2; 56:6,7). Dal testo, poi, di
Apocalisse 7:1-3 notiamo ripetere "terra e mare", che ci lasciano
intendere come i servi di Dio siano sparsi per tutta la terra.
5a interpretazione. Giovanni ode il numero di
centoquarantaquattomila, appartenenti al popolo di Dio e poi lo vede attorno al
trono. Egli sente parlare del numero di "una" folla e poi la vede. Il
libro dell'Apocalisse associa di frequente voce e visione Apocalisse 1:10-13
"Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro a me una
voce potente come il suono di una tromba, che diceva: "Quello che vedi,
scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo,
a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea". Io mi voltai per vedere
chi mi stava parlando. Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro e, in
mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste
lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto".
Dapprima la voce, poi la visione. Da notare che la tromba ed il figlio d'uomo
sembrerebbero essere due cose diverse, eppure si riferiscono ad una stessa
Persona Apocalisse 5:5,6 "Ma uno degli anziani mi disse: "Non
piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha
vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli". Poi vidi, in mezzo al
trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in
piedi, che sembrava essere stato immolato e aveva sette corna e sette occhi che
sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra".
Anche qui Leone e Agnello identificano una stessa persona Apocalisse 21:9,10
"Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene degli
ultimi sette flagelli e mi parlò, dicendo: "Vieni e ti mostrerò la sposa,
la moglie dell'Agnello". Egli mi trasportò in spirito su una grande e alta
montagna e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo da
presso Dio". Sembrerebbe che la "sposa" e "la città",
si riferiscano a due visioni diverse; invece dal contesto comprendiamo che si
parla della Chiesa. Ritroviamo anche in Apocalisse 17:1-3 (gran
meretrice
donna; siede su molte acque
sopra una bestia). In forza di queste analogie
presenti nel libro e che incontestabilmente indicano lo stesso personaggio,
nulla ci vieta di pensare che la folla vista sia proprio quella menzionata nei
centoquarantaquattomila. Se le "due" folle in realtà sono
"una", possiamo affermare con precisione che i
centoquarantaquattomila sono "quelli che vengono dalla Grande Tribolazione
ed hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue
dell'Agnello" (Apocalisse 7:14). Costoro sono, quindi, tutti quelli che
hanno accettato Cristo Gesù durante la Grande Tribolazione ed a prezzo della
vita hanno tenuta alta la testimonianza della verità. L'allusione alle dodici
tribù ci autorizza ad aggiungere un dettaglio. Il popolo di Dio è costituito da
tutti coloro che hanno creduto nel Signore, indipendentemente dal popolo
d'appartenenza, dalla razza d'origine, dal loro senso morale
Tutte le
"tribù" di Dio si ritroveranno insieme davanti alla Sua presenza.
E che i centoquarantaquattomila non si riferisca solo a Israele secondo la
carne è provato dalla tribù di Manasse, figlio di Giuseppe, il quale nacque in
cattività; questo è significativo in senso spirituale. Noi, esclusi dalla
cittadinanza d'Israele, entriamo a far parte di quel popolo per la grazia che è
in Cristo Gesù! (Efesini 2:12,13). I centoquarantaquattomila sono parte della
folla, perché sono "primizie" a Dio. "Essi sono stati riscattati
fra gli uomini per essere primizie a Dio e all'Agnello" (Apocalisse 14:4).
Al popolo d'Israele era prescritto, nella legge, di offrire a Dio le primizie
di ogni raccolta (Levitico 23:10), in segno di totale appartenenza di ogni cosa
all'Eterno. Questi sono le primizie di una grande raccolta nella Grande
Tribolazione, segno della speranza nella piena salvezza del popolo di Dio!
LE CARATTERISTICHE DEI CENTOQUARANTAQUATTOMILA
A. SONO RISCATTATI Apocalisse
14:3 "Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono, davanti alle
quattro creature viventi e agli anziani. Nessuno poteva imparare il cantico se
non i centoquarantaquattromila, che sono stati riscattati dalla terra".
Ciò vuol dire che non sono degli uomini perfetti per nascita. Erano peccatori,
ma Dio li ha acquistati con il sacrificio di Cristo (1Pietro 1:18,19) e li ha
marchiati con il suggello d'appartenenza (Apocalisse 14:1).
B. SONO VERGINI A CRISTO Apocalisse 14:4
"Essi sono quelli che non si sono contaminati con donne, poiché sono
vergini".
Il requisito "essere vergini" non può essere inteso letteralmente. Il
matrimonio, infatti, è istituito da Dio, santificato da Gesù, utilizzato da
Paolo per descriverne l'unione con Cristo (1Corinzi 9:5; 1Timoteo 3:2).
Dobbiamo intendere, quindi, che trattasi di persone che non si sono contaminate
moralmente. È spiritualmente che queste parole acquistano il vero significato,
che è suffragato anche da molte espressioni scritturali (Matteo 19:12; 2Corinzi
11:2; Apocalisse 14:8; 17:2). Nei libri profetici l'adulterio indica il
tradimento, il rinnegamento, l'abbandonare Dio per passare ad altra divinità
(Geremia 2:2-6; Osea 2:14-20). Il fatto che questi centoquarantaquattomila siano
vergini, indica la loro appartenenza esclusiva a Dio, la loro disponibilità
completa per l'Agnello: questa è la vera consacrazione!
C. SONO PURI NEL PENSIERO E NEL CUORE Apocalisse
14:5 "Nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono
irreprensibili".
Solo delle persone affidabili e leali possono stare davanti alla presenza di
Dio (Salmo 15:2; 2Corinzi 1:12; Giacomo 4:8). Mentre il mondo è succube delle
seduzioni del mendace, i redenti, che hanno conosciuto la verità, perseverano
in essa con la loro vita e rifuggono ogni menzogna (Colossesi 3:9).
L'ATTIVITÀ DEI CENTOQUARANTAQUATTOMILA
Una cosa è chiara: dopo il rapimento, i 144000 Ebrei, diventati
credenti sono protetti e intoccabili per uno scopo preciso. Senza alcun dubbio,
la Parola del Signore vale anche per loro: "E voi sarete i miei
testimoni!" Infatti, non esistono evangelisti migliori degli Ebrei
convertiti.
Vediamo alcune particolarità dei 144mila:
1. CANTANO INNI DI VITTORIA (Apocalisse
14:3). Quanto è diverso il loro canto dalle acclamazioni che hanno salutato la
bestia (Apocalisse 13:4). Il loro canto è "espressione di riconoscenza e
di adorazione verso Dio" (Apocalisse 5:11-14). È "nuovo" perché
frutto d'esperienze nuove della bontà e della fedeltà di Dio!
2. SONO IN INTIMA COMUNIONE CON IL CIELO
(Apocalisse 14:1-3). Cielo e terra sono in relazione. Essi imparano il canto
dei loro fratelli in cielo e la loro voce è recepita lassù, davanti al trono di
Dio (Luca 15:10).
3. TESTIMONIANO DELLA FEDELTÀ DEL SIGNORE
(Apocalisse 7:10; 14:7; 15:2,3; 16:7).
4. SEGUONO L'AGNELLO (Apocalisse 14:4).
Sono quasi come una "guardia del corpo" di Cristo, sempre vicini al
proprio Duce della fede (Apocalisse 19:14). Lo hanno seguito tra rinunce,
martiri ed ora più che mai lo seguiranno in eterno (Giovanni 17:24;
1Tessalonicesi 4:17).
5. PRESIEDONO ALLO SVOLGIMENTO DELLA STORIA UMANA ED
ASSISTONO L'AGNELLO NEL COMPITO DI GIUDICE DELLE NAZIONI (1Corinzi
6:2; Apocalisse 17:14; 18:20; 20:4).
CONCLUSIONE
Se queste sono le caratteristiche dei centoquarantaquattromila,
non dovrebbero essere ancora di più del credente "nato di nuovo", che
attende fiducioso il ritorno del Signore per poterLo vedere faccia a faccia e
restare con Lui per tutta l'eternità? Dio ci aiuti ad essere coerenti con il
messaggio che annunciamo agli altri!