IO sono chi IO sono
Esodo 3:13-22
Nellultimo sermone, abbiamo considerato
la prima parte di Esodo 3. In quei versetti, abbiamo ascoltato Dio annunciare a
Mosè che Egli aveva visto e udito e preso a cuore la sofferenza degli Ebrei in
Egitto. Dio dichiarò anche che Egli stesso sarebbe sceso alla terra per
liberare il suo popolo. Poi, informò Mosè che lo avrebbe mandato dal faraone
per comandargli di liberare gli Ebrei. Abbiamo considerato che Dio si serve
degli uomini per compiere le sue opere, però in realtà è Lui che le compie.
Mosè, udendo lordine di Dio ad andare
dal faraone per comandargli di liberare gli Ebrei, e lordine di guidare gli
Ebrei fino alla terra promessa, chiese a Dio: Chi sono io per fare unopera
così grande e difficile? La risposta di Dio a Mosè non consistè nel cercare di
convincerlo delle sue grandi capacità, ma fu una semplice dichiarazione da
parte di Dio: Io sarò con te! Se Dio è con noi, nulla ci è impossibile.
Possiamo compiere qualsiasi opera che Dio ci dà da fare se Dio è con noi. O che
possiamo anche noi ricordare questa verità! Non dobbiamo temere alcun male né
alcun pericolo, se siamo in Cristo, perché allora, Dio è con noi.
Ora, vogliamo continuare a considerare
questo brano. Siamo arrivati a Esodo 3:13. A questo punto, Mosè ha la promessa
che Dio sarà con lui. Però, egli ricordava fin troppo bene gli avvenimenti di
quarantanni prima, quando, cercando di risolvere una lite fra due Ebrei, uno
gli aveva chiesto: chi ti ha costituito giudice e principe sopra di noi? In
quelloccasione, non aveva risposto, ed era stato costretto a fuggire per
salvarsi la vita. Questa volta, egli volle sapere come rispondere alla stessa
domanda. Volle sapere come convincere gli Ebrei che era stato Dio a stabilirlo
come giudice e principe, prima di andare dal faraone. Perciò, Mosè chiese a Dio
come spiegare la cosa agli Ebrei.
Leggiamo il v.13.
Mosè disse a Dio: «Ecco, quando sarò andato dai figli dIsraele e
avrò detto loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi, se essi
dicono: Qual è il suo nome? che cosa risponderò loro?» (Esodo 3:13 NRV)
Mosè sapeva che era importante far capire
agli Ebrei che non stava agendo di testa sua, ma che era stato realmente
mandato dal SIGNORE. Non dobbiamo dare retta a chi viene con la propria
autorità. Per loro, chiedere il nome del Signore significava domandare sulla
base di quale autorità Mosè agiva.
Nel NT, vediamo i farisei chiedere a Gesù
con quale autorità faceva le sue opere. Ad esempio, leggiamo un esempio di
questo in Matteo 21:23
Quando giunse nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del
popolo si accostarono a lui, mentre egli insegnava, e gli dissero: «Con quale
autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?» (Matteo 21:23
NRV)
Quindi, per gli Ebrei, chiedere il nome
di Dio a Mosè era un modo per chiedergli con quale autorità dichiarava queste
cose.
È importante capire che in quellepoca,
il nome rappresentava molto più di quello che rappresenta oggi. Il nome
rappresentava il carattere e perfino la persona stessa. In diverse occasioni,
vediamo che Dio cambia il nome di qualcuno, quando cambia il loro carattere.
Per esempio, Dio cambiò il nome di Abramo, di Sarai, e di Giacobbe.
Perciò, per gli Ebrei, chiedere il nome
di Dio significava anche voler capire meglio chi è Dio. Dopo generazioni di
dura schiavitù, avevano poca conoscenza di Dio. Avevano bisogno di conoscere
Dio di più, per poter avere la fede in Lui necessaria a trovare il coraggio di
presentarsi al faraone seguendo Mosè.
Quindi, Mosè chiese a Dio il modo in cui
doveva presentarLo agli Ebrei. Ascoltiamo attentamente la risposta del SIGNORE.
14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai
così ai figli dIsraele: lIO SONO mi ha mandato da voi». 15 Dio disse ancora
a Mosè: «Dirai così ai figli dIsraele: Il SIGNORE, il Dio dei vostri padri,
il Dio dAbraamo, il Dio dIsacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi.
Tale è il mio nome in eterno; così sarò invocato di generazione in
generazione. (Esodo 3:14-15 NRV)
In questo brano, il SIGNORE dichiara il
suo nome a Mosè. IO SONO COLUI CHE IO SONO. In Ebraico, le parole sono
semplicemente: IO SONO IO SONO, che potremmo anche tradurre come Io sono ciò
che Io sono.
Questo nome non è un nome paragonabile ai
nomi che vengono dati agli uomini. Questo nome, Io sono colui che Io sono è
un termine che denota esistenza autonoma, e denota tante altre cose.
Il senso del nome di Dio è estremamente
profondo, perché Dio è imperscrutabile. Egli è quello che è, non si può
veramente descrivere Dio in modo chiaro. Egli esiste in Sé, non ha origine.
Egli è, senza bisogno di spiegazione, Egli esiste, da sempre, e per sempre.
È impossibile capire a fondo Dio, perché
Egli è infinito, mentre noi siamo estremamente limitati. Però, nella Bibbia,
Dio rivela tante qualità di Sé, per aiutarci a comprenderLo meglio.
Consideriamo alcune di queste qualità, che possiamo riconoscere tramite il suo
nome.
IO SONO COLUI CHE IO SONO indica che Dio
è una persona, non una forza. Egli è cosciente di Sé, il che è una qualità di
chi è una persona, anziché solamente una forza. Dio, dichiarandoSi IO SONO!,
proclama la sua esistenza come Essere. Come persona divina, Dio aveva chiamato
Mosè, parlava con Mosè. Dio è una persona, un essere, non solamente una forza.
Dio ha una volontà, è pienamente cosciente di Sé.
Come persona, Dio è al di sopra di ogni
cosa nelluniverso.
In Efesini 4:6, Paolo descrive Dio così:
un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra
tutti e in tutti. (Efesini 4:6 NRV)
Dio è sovranamente al di sopra di ogni
cosa in tutto luniverso.
Dio è in tutto e in tutti, però, allo
stesso tempo, Dio è distinto dalla sua creazione. Cioè, è assolutamente
sbagliato di dire che Dio è tutto, e tutto è Dio. Dio è Dio, il Creatore di
tutto, distinto e separato dalla sua Creazione.
Quando preghiamo, dobbiamo meditare sul
fatto che stiamo pregando e comunicando con Dio, una persona divina, non una
forza o una potenza indistinta. È troppo facile fare le nostre richieste, dire
grazie, ma mancare di pensare veramente alla persona di Dio. Dio è, tutto il
resto passerà, ma Dio esiste in eterno. O che possiamo cercare di conoscere
sempre di più la persona di Colui che è.
Unaltra qualità del nome di Dio: IO SONO
COLUI CHE IO SONO ci aiuta a capire che Dio è eterno. Dio non è limitato al
tempo, come siamo noi. Non ha bisogno di imparare alcuna cosa, perché sa già
ogni cosa, da sempre. Egli è, era, e sarà.
In Ebrei 1, leggiamo:
10 E ancora: «Tu, Signore, nel principio hai fondato la terra e i
cieli sono opera delle tue mani. 11 Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito, 12 e come un mantello li avvolgerai e
saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e i tuoi anni non avranno mai fine».
(Ebrei 1:10-12 NRV)
In Apocalisse 1, Giovanni descrive Dio
così:
Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace
da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo
trono (Apocalisse 1:4 NRV)
Poi in Apocalisse 1:8, Dio dichiara di se
stesso:
«Io sono lalfa e lomega», dice il Signore Dio, «colui che è,
che era e che viene, lOnnipotente». (Apocalisse 1:8 NRV)
Dio era, è, e sarà! Dio è lAlfa e
lOmega, linizio e la fine di tutto. Non ha inizio, Lui è linizio. Non ha
fine, Lui è la fine di tutto. Egli, ed Egli soltanto, è eterno.
Tutto cambia, tranne Dio, perché Dio è
eterno! Non cambia mai. Egli è. Dio non ebbe inizio, da sempre è Dio, da sempre
è Io Sono. In Giovanni 1:1, leggendo di Cristo Gesù, che è Dio, leggiamo una
dichiarazione che ci aiuta a capire leternità di Dio, quando leggiamo:
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola
era Dio. (Giovanni 1:1 NRV)
Nel PRINCIPIO già ERA la Parola. Dio è eterno.
Il nome di Dio: IO SONO COLUI CHE IO SONO
ci aiuta anche a capire che Dio di natura è inaccessibile, per quanto è al di
sopra della sua creazione. Dio è infinitamente superiore alla sua creazione.
Lunico modo in cui Dio può descrivere Se stesso è con Se stesso. Io sono Colui
che Io Sono. Non si può confrontare Dio con alcuno. Dio non è simile ad
alcunaltra cosa. Egli è infinitamente al di sopra di tutto il resto della
creazione. Tutto luniverso messo insieme non è minimamente paragonabile a Dio.
Dio stesso ci ricorda di questo in Isaia
40, vv.18 e 25.
A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo
rappresentereste? (Isaia 40:18 NRV)
«A chi dunque mi vorreste assomigliare, a chi sarei io uguale?»
Dice il Santo. (Isaia 40:25 NRV)
Quindi, Dio è Eterno e al di sopra di
tutta la sua creazione. Nessuno è paragonabile a Dio, Dio è al di sopra di ogni
creatura.
Un altro aspetto che possiamo capire dal
nome di Dio è che Dio è il Redentore. LEbraico può essere ugualmente tradotto:
IO Sarò Chi Io Sarò. Dio non cambia mai, allora, il futuro qui è usato per dire
che Dio sarà per loro Colui che sarà per loro. Quando parlava con Mosè, stava
per liberare gli Ebrei dallEgitto. Poi li avrebbe portati nel paese promesso.
In futuro avrebbe mandato Gesù Cristo, il Redentore. Quindi, in quel senso,
questo nome potrebbe essere tradotto: Io sarò per voi quello che Io sarò. In
quello che Dio stava per fare, si sarebbe rivelato come il loro Redentore.
Quindi a Mosè, e agli Ebrei, un senso del nome di Dio per loro sarebbe stato:
Io sarò colui che io sarò per voi, e io sarò il vostro Redentore.
Dio è per noi quello che Dio è per noi, e
per chiunque è salvato in Cristo Gesù. Per chi è salvato, Dio è il Redentore.
Per chi non è salvato, Dio è il Giudice. Quindi, questo termine, detto a Mosè,
vuol dire anche: Io Sarò quello che Io Sarò. Egli è il Redentore.
Dio si è rivelato a noi come Redentore!
Dio è Eterno, e personale.
Nella sua dichiarazione a Mosè, Dio si è
dichiarato il Dio Eterno, e anche il Dio della storia. I vv. 14,15 dichiarano:
14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai
così ai figli dIsraele: lIO SONO mi ha mandato da voi». 15 Dio disse ancora
a Mosè: «Dirai così ai figli dIsraele: Il SIGNORE, il Dio dei vostri padri,
il Dio dAbraamo, il Dio dIsacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi.
Tale è il mio nome in eterno; così sarò invocato di generazione in generazione.
(Esodo 3:14-15 NRV)
Dio comandò a Mosè di presentarLo agli
Ebrei come il Dio dei loro padri, il Dio dAbraamo, il Dio dIsaaco, e il Dio
di Giacobbe. In altre parole, quello che Dio aveva rivelato di Sé ad Abraamo,
Isaaco e Giacobbe, era vero anche al tempo di Mosè, perché Dio non cambia.
Quello che Dio rivela di Sé agli uomini di allora è sempre valido, perché Dio
non cambia mai.
Presentandosi come il Dio dAbraamo,
Isaaco e Giacobbe, Dio si stava impegnando ad adempiere il patto che aveva
fatto con loro. Cioè, quando Dio si riferisce al passato, possiamo sapere che
quello che era vero di Dio ieri è vero di Dio anche oggi. Le promesse che Dio
ha fatto ieri sono ancora valide oggi. Il patto che Dio ha fatto ieri, Egli lo
manterrà fino in fondo oggi. Questa è la persona di Dio. Io sono Colui che Io
sono.
Come esempio di questo, Dio aveva
promesso ad Abraamo di liberare i suoi discendenti dalla schiavitù dellEgitto.
Dio non può rinnegare Se stesso. Dio farà sempre quello che ha dichiarato da
fare, perché questo fa parte del Suo carattere. Egli è quello che Egli è, e non
può essere una cosa oggi, e unaltra cosa domani. Perciò, il nome di Dio ci
aiuta a capire anche questo aspetto della persona di Dio.
Se pensiamo ad unapplicazione di questo,
tutte le promesse che Dio ci ha fatto nel passato, sono sicure ancora oggi.
Quello che Dio era per noi ieri, Egli lo è oggi, e lo sarà domani. Le promesse
fatte ieri sono realtà anche oggi. La realtà che Dio non cambia mai è più
sicura di qualsiasi altra realtà, perché Dio è il Dio eterno, uguale oggi a
quello che era nel passato, e quello rimarrà per tutta leternità.
Quando consideriamo esempi in cui la
Bibbia usa il nome di Dio Io Sono colui che Io sono, o la forma abbreviata
Io sono, dobbiamo guardare anche nel Nuovo Testamento.
Nel Nuovo Testamento, Gesù Cristo usa
questo stesso nome, IO SONO, per descrivere Se Stesso. In altre parole, Cristo
usa il nome di Dio, che appartiene solamente a Dio e a nessun altro, per Se
stesso, e in questo modo, si dichiara Dio.
Notiamo questo in Giovanni 6, quando i
discepoli videro Gesù camminare sullacqua. Si spaventarono. Per calmarli, Gesù
dichiarò:
Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». (Giovanni 6:20 NRV)
In Italiano, i traduttori hanno scritto
Sono IO, però nel greco, il termine è: Ego Eimi, che vuol dire,
letteralmente, Io sono. In questa frase, non cè qualcosa dopo, come per
esempio cè in Giovanni 6, dove Gesù dichiara: Io sono il pane della vita.
Solitamente, la frase io sono viene seguita con un predicato, per esempio, io
sono Italiano, io sono un marito, io sono felice. Non è comune usare le parole
io sono senza indicare un predicato.
Però in questo caso, con i discepoli,
Gesù fa come già faceva il SIGNORE nellAT. Gesù dichiara semplicemente: IO
SONO. Per questo i discepoli non dovevano temere.
In Giovanni 4, Gesù parla con la donna
Samaritana. Leggiamo i vv.25,26
25 La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato
Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annunzierà ogni cosa». 26 Gesù le
disse: «Sono io, io che ti parlo!» (Giovanni 4:25-26 NRV)
La Nuova Diodati traduce meglio la
risposta di Gesù. Dice: Gesù le disse: Io sono, colui che ti parla.
(Giovanni 4:26 LND)
Anche qua, le parole di Cristo, nel Greco,
sono Ego Eimi, Io Sono, il nome di Dio.
Poi, in Giovanni 8, Gesù parla con i
Giudei. Tre volte, si dichiara Io Sono, Ego Eimi.
Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non
credete che io sono, morirete nei vostri peccati». (Giovanni 8:24 NRV)
Gesù dunque disse loro: «Quando avrete innalzato il Figlio
delluomo, allora conoscerete che io sono, e che non faccio nulla da me, ma
dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. (Giovanni 8:28 NRV)
56 Abraamo, vostro padre, ha gioito nellattesa di vedere il mio
giorno; e lha visto, e se nè rallegrato». 57 I Giudei gli dissero: «Tu non
hai ancora cinquantanni e hai visto Abraamo?» 58 Gesù disse loro: «In verità,
in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono». (Giovanni 8:56-58
NRV)
In ognuno di questi brani, Gesù Cristo si
identifica come Io Sono, che è il nome di Dio. Gesù Cristo è lEterno Dio,
Colui che era, che è, e che sarà.
Cari, fermiamoci qui. La nostra fede è fondata
totalmente sulla persona di Dio. Cioè, il valore della nostra fede non dipende
da quanto essa è forte, ma dipende dalloggetto della nostra fede, ovvero,
dipende da Dio. Dio è lIO SONO, Dio è eterno. Dio non cambia mai. Perciò, la
nostra fede in Dio è una fede sicura.
Quindi, il nostro impegno devessere di
conoscere sempre di più leterno Dio, lIO SONO. Tante persone si impegnano
molto per la casa, o per qualche hobby, o per la laurea, o per qualcosaltro
che desiderato. Ma la vera saggezza sta nellimpegnarci a conoscere di più
lEterno Dio.
Voglio considerare il resto di questo
brano. LEterno Dio appare a Mosè, e gli comanda di presentarsi agli Anziani
degli Ebrei, per poi presentarsi a faraone, ordinando al faraone di lasciare
andare gli Ebrei. Dio sapeva che questa sarebbe stata unimpresa enorme.
Perciò, annunciò a Mosè come sarebbe andata.
Leggiamo dal vv.16-22
16 Va, raduna gli anziani dIsraele e di loro: Il SIGNORE, il
Dio dei vostri padri, il Dio dAbraamo, dIsacco e di Giacobbe mi è apparso,
dicendo: Certo, io vi ho visitati, ho visto quello che vi fanno in Egitto 17 e
ho detto: Io vi farò uscire dallEgitto, dove siete maltrattati, verso il paese
dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorei, dei Ferezei, degli Ivvei e dei
Gebusei, in un paese nel quale scorre il latte e il miele. 18 Essi ubbidiranno
alla tua voce e tu, con gli anziani dIsraele, andrai dal re dEgitto e gli
direte: Il SIGNORE, il Dio degli Ebrei, ci è venuto incontro; perciò lasciaci
andare per tre giornate di cammino nel deserto, per offrire sacrifici al
SIGNORE, nostro Dio. 19 Io so che il re dEgitto non vi concederà di andare,
se non forzato da una mano potente. 20 Io stenderò la mia mano e colpirò
lEgitto con tutti i miracoli che io farò in mezzo a esso; dopo questo, vi
lascerà andare. 21 Farò sì che questo popolo trovi favore presso gli Egiziani
e, quando ve ne andrete, non ve ne andrete a mani vuote; 22 ma ogni donna
domanderà alla sua vicina e alla sua coinquilina degli oggetti dargento, degli
oggetti doro e dei vestiti. Voi li metterete addosso ai vostri figli e alle
vostre figlie, e così spoglierete gli Egiziani». (Esodo 3:16-22 NRV)
Dopo aver annunciato agli Ebrei il nome
di Dio, Mosè doveva spiegare loro che Dio aveva notato la loro condizione e le
loro sofferenze, e che stava per farli uscire dallEgitto, per poi portarli
nella terra promessa.
Poi Dio annunciò a Mosè che gli Ebrei
avrebbero ubbidito alla sua voce. Questo rinfrancò il cuore di Mosè. Però a
quel punto, Dio annunciò a Mosè che il faraone NON avrebbe concesso loro di
partire, finché non sarebbe stato obbligato dalla potente mano di Dio. Dio
rivelò a Mosè che avrebbe compiuto grandi miracoli contro lEgitto, e che in
seguito gli Egiziani avrebbero lasciato uscire gli Ebrei. Non solo, ma Dio
avrebbe operato nei cuori degli Egiziani in modo che essi avrebbero concesso
agli Ebrei tutto quello che gli avrebbero chiesto, e in quel modo, gli Ebrei
avrebbero spogliato gli Egiziani.
Dio può ogni cosa. Gli Ebrei erano
schiavi, quindi, molto poveri. Ma per Dio non era niente, e con la sua potenza
Egli agì in modo che gli Egiziani dessero agli Ebrei tutto quello che
domandarono. In questo modo, gli Ebrei spogliarono gli Egiziani, portando con
sé un enorme bottino. Tutto questo per mostrare ancora la potenza di Dio, e la
sua cura per il suo popolo.
Oggi, abbiamo considerato, anche se solo
brevemente, il nome di Dio, IO SONO COLUI CHE IO SONO. Il nome di Dio
dichiara lautoesistenza di Dio. Dio soltanto esiste per conto proprio. Non ha
ricevuto la vita, ha la vita in Sé. Dio è eterno, sempre uguale. Dio è
infinito, non si può descrivere Dio, Egli è imperscrutabile. Dio è
infinitamente al di sopra di tutta la sua creazione. Dio è il Dio che non
cambia mai, perciò, quello che Dio era ieri, Dio lo è anche oggi, e Dio lo sarà
domani. Quindi, le promesse che Dio ha fatto nei nostri riguardi ieri, e anche
secoli fa, sono sicure, perché il SIGNORE non cambia. Quello che Dio ha
promesso ieri, Egli lo porterà a termine oggi e anche domani.
In Filippesi 1:6 lApostolo Paolo
dichiara:
E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi unopera
buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. (Filippesi 1:6
NRV)
Lopera buona della salvezza che Dio ha
iniziato, Dio la porterà a compimento.
Quando consideriamo quanto lEterno Dio è
innalzato sopra di noi, che siamo le sue creature, sarebbe impossibile poter
credere di avvicinarsi a Lui. Infatti, ciò sarebbe del tutto impossibile, se
DIO stesso non avesse provveduto la via. LIO SONO ha compiuto questo miracolo:
il CREATORE, lEterno Dio, è diventato un uomo. Come abbiamo visto, Gesù Cristo
si è identificato come IO SONO. In questo modo, ha aperto la via perché noi
uomini potessimo passare leternità nella Sua presenza. Gesù Cristo è diventato
uomo, e ha pagato il prezzo del nostro peccato, morendo sulla croce. Poi, è
risuscitato, ed ora regna in cielo, aspettando il tempo stabilito per tornare
sulla terra per giudicare il mondo e salvare coloro che aspettano il suo
ritorno.
Impegniamoci a contemplare il nostro Dio.
Impegniamoci a conoscerLo sempre di più. Gioiamo nel nostro SIGNORE: Ricordiamo
che Gesù Cristo è vero uomo, ma dalleternità passata, Gesù Cristo è il VERO
DIO. AdoriamoLo.